12/02/2019 - 20:08

“Alla prova dei fatti, la Lega riscopre la sua vocazione di nemica del Mezzogiorno. Non si spiegherebbe altrimenti la decisione di presentare un emendamento al cosiddetto decretone che introduce la non cumulabilità dell’incentivo per l’assunzione di beneficiari del reddito di cittadinanza con quello per le imprese del Sud che assumono gli under 35”. Così la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd della Camera, a proposito della proposta del capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo.

“Togliere anche questa possibilità da una manovra che già è priva di elementi utili allo sviluppo del Sud e alla creazione di posti di lavoro, significherebbe soltanto portare avanti in modo ostinato una politica economica nemica della crescita della nostra e delle altre regioni meridionali e della loro possibilità di ripresa”.

12/02/2019 - 17:55

“La comunicazione del ministero delle Infrastrutture all’Autostrada Campogalliano Sassuolo Spa di avvio dell’analisi costi-benefici sul progetto di raccordo tra l’arteria autostradale esistente e il distretto ceramico mette di fatto a rischio la realizzazione dei 14 chilometri di infrastruttura. Un’iniziativa, quella del governo, che giunge nello stesso giorno in cui, attraverso un’altra analisi costi-benefici, si pensa di bloccare la Tav Torino-Lione. Con sistematicità, dunque, Lega-M5s stanno bloccando tutte le opere necessarie per lo sviluppo del nostro territorio. Si tratta di un clamoroso passo indietro, come denunciato oggi dalla Regione Emilia-Romagna, dopo che il 24 ottobre dello scorso anno era stata confermata dal ministro Toninelli e dal sottosegretario Dell’Orco la sua realizzazione in un incontro tenuto presso il ministero”.

Così il deputato Dem, Andrea Rossi.

“Ci troviamo di fronte a una decisione sbagliata e inaccettabile - aggiunge il parlamentare del Pd - che colpisce non solo il cuore produttivo dell’Emilia-Romagna, ma tutto il sistema economico e l’indotto generato dalla realizzazione di opere vitali per il nostro Paese. In questo caso, il raccordo stradale ha già superato l’iter di assegnazione della Concessione, avvenuta nel 2014, e a fine anno è stato presentato il progetto esecutivo che avrebbe consentito l’avvio dei cantieri dopo pochi mesi. La posizione contraria del M5s è ormai conosciuta. I grillini pensano sia loro utile a recuperare i consensi dopo la prima batosta elettorale subita in Abruzzo. Ma la Lega, che sul territorio esprime posizioni di sostegno alla bretella, per rassicurare il mondo economico pensa di battere un colpo? Oppure - conclude Andrea Rossi - dopo la Tav ha venduto anche la Campogalliano Sassuolo?”.

12/02/2019 - 17:31

"Se chiami i giornalisti 'sciacalli' e 'puttane', fai elenchi di buoni e cattivi, li ignori o depisti, alla fine il conto arriva". Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito del rapporto delle 12 organizzazioni che gestiscono la piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo.

"Per l’Europa la libertà di stampa in Italia è a rischio e la minaccia più grande arriva dal governo. Quando si mette in discussione la libertà di espressione è in gioco la libertà di pensiero, cioè la democrazia e la nostra Costituzione", conclude.

12/02/2019 - 17:14

"L’analisi costi benefici sulla Tav ha due limiti, tra i tanti". Lo dichiara Stefano Lepri, deputato del Partito democratico, a proposito dell'analisi costi-benefici sull'Alta velocità Torino-Lione.

"Applicano l’ammortamento a 60 anni, mentre il tunnel dura secoli. Considerano ogni entrata per accise e pedaggi autostradali, ma sottostimano le entrate per il pedaggio dei Tir che viaggerebbero su treno. Sono professori o falsari?", conclude.

12/02/2019 - 17:10

“Con la sua autorevolezza oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda a tutti il valore della libertà di informazione, elemento inscindibile della democrazia. Nello stesso giorno leggiamo però con grande allarme e preoccupazione il rapporto del Consiglio d’Europa che ci ricorda come in questo ultimo anno si siano seriamente deteriorati sia la libertà di stampa che la sicurezza dei giornalisti. Gli attacchi ai giornalisti che osano criticare il governo, le conferenze stampa con divieto di domanda, le minacce a funzionari dello Stato non obbedienti e, ancora, peggio, la minaccia di togliere la scorta a giornalisti coraggiosi impegnati contro la criminalità, sono gli esempi sconcertanti a cui Salvini, Di Maio, Casalino etc ci hanno fatto assistere. E’ arrivato il momento di finirla. Impediremo che, insieme all’arretramento economico e sociale del nostro Paese, prosegua anche il tentativo di indebolire un cardine della nostra democrazia”.

Lo dichiara la vice presidente vicaria dei deputati dem Alessia Rotta.

12/02/2019 - 16:35

Ci aspettavamo da Moavero una parola chiara sullo schieramento dell’Italia a fianco della democrazia e della difesa dei diritti umani, ma non è arrivata nemmeno oggi. Da settimane sul Venezuela assistiamo a linee contrastanti, abbiamo dovuto vedere il ministro degli Esteri mettere il veto italiano in sede europea contro la posizione comune di tutti gli Stati membri. Abbiamo dovuto subire la vergogna di ricevere il ringraziamento da parte di un dittatore. Limitarsi, come ha fatto il ministro, a sperare che ci siano elezioni è una posizione doppiogiochista e vile. Utile, forse, a tenere unita la maggioranza. Inutile per contribuire a sbloccare la situazione in Venezuela. Inutile per chiarire con chi stiamo. Dobbiamo scegliere: o si sta con la democrazia, con la libertà, con lo Stato di diritto, oppure se non è così l’Italia sta con Maduro.

La storiella della non ingerenza è una presa in giro. Perché altrimenti la maggioranza avrebbe denunciato la presenza di 400 contractors russi inviati dal Cremlino per proteggere la sicurezza personale di Maduro o i contratti che il dittatore ha firmato per comprare più di 10 miliardi di dollari di armi, quando non ci sono né medicine né acqua potabile negli ospedali e 9 venezuelani su 10 sono malnutriti. L’Italia ha il dovere di prendere una posizione. Perché ci riguarda, se un dittatore non permette ai convogli umanitari di cibo e medicine di raggiungere una popolazione stremata dalla fame. Ci riguarda se 3 milioni di venezuelani si sono riversati nei paesi vicini e se gran parte dell’esercito oggi è coinvolto nel narcotraffico e il 50% della droga che arriva in Europa è transitata dal Venezuela. Basta ambiguità quindi, si riconosca l’autorità di Guaidò come previsto dalla Costituzione venezuelana, e si arrivi alle elezioni. Perché altrimenti sarebbe un tradimento del popolo venezuelano, della nostra comunità di connazionali e degli italiani che credono nella democrazia.

Lo afferma Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto sulle risoluzioni in merito alla crisi venezuelana.

12/02/2019 - 15:25

“Salvini trovi il tempo di leggere la relazione costi benefici sulla Tav e dia una indicazione chiara e definitiva ai suoi ‘yes man’. I parlamentari della Lega stanno infatti aspettando ormai da mesi e non riescono più, soprattutto nei territori del Nord del Paese, a prendere tempo e giustificare questo ridicolo temporeggiamento su un’opera che ormai tutti in Italia, dai cittadini alle imprese, vogliono completare”.

Così Silvia Fregolent, capogruppo Dem in commissione Finanze alla Camera.

12/02/2019 - 15:05

“Nella seduta dell’Ufficio di presidenza della commissione Finanze alla Camera di oggi, abbiamo appreso che non è ancora fissata l’audizione del professor Savona come candidato alla presidenza della Consob e che, quindi, il voto segreto della Commissione slitterà, probabilmente, ai primi di marzo”.

Lo dichiara in una nota Claudio Mancini, deputato del Partito democratico e segretario della commissione Finanze alla Camera.

“Considero grave - aggiunge Claudio Mancini - che dopo mesi di paralisi le divisioni interne alla maggioranza ed il gioco dei ricatti porti a un ulteriore rinvio della discussione di una nomina che per noi è inopportuna e, probabilmente, incompatibile con il nostro ordinamento. La mia impressione è che il voto segreto riserverà sorprese”.

12/02/2019 - 13:49

“Uno studio cieco e inaffidabile totalmente guidato e pilotato dalla politica” è secco il commento del capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio all'analisi costi benefici del governo sulla Tav.

“Con questo metodo – sottolinea Delrio – non avremmo mai avuto l’autostrada del Sole né l’Alta velocità ferroviaria Napoli-Milano. Dicendo no alle infrastrutture e agli investimenti pubblici il governo blocca il Paese e chiude le porte allo sviluppo e al lavoro contraddicendo tutti i precedenti studi che avevano valutato positivamente un’opera fondamentale per trasferire il trasporto delle merci dalla gomma al ferro con evidenti vantaggi ambientali. La Torino Lione serve non solo all’economia del nord-ovest ma è strategica per tutto il Paese”. 

12/02/2019 - 13:31

“Il governo è un organo collegiale ed ha una e una sola posizione. Non ci può essere la posizione di Moavero e Tria, le mezze parole del presidente del Consiglio, le cose che dice il sottosegretario Di Stefano o quelle del vicepremier Salvini. La posizione è una e quella del governo italiano è inaccettabile. L’Italia, il popolo italiano, ne ha una molto migliore di quella espressa dal governo. E lo dico anche per rassicurare la delegazione dell’opposizione venezuelana dell’Assemblea nazionale che sta seguendo i lavori della Camera. La realtà è che questo governo non ha una politica estera, come dimostra la vicenda delle sanzioni europee al governo ungherese di Orban, o quella della mancata firma del Global Immigration Compact. Il mondo è dunque orfano della posizione italiana. Nel caso del Venezuela, tra la dittatura e la democrazia l’Italia dove sta? Questa è la domanda alla quale il governo deve rispondere. Non ci sono altre questioni o giri di parole. Ventuno Paesi dell’Unione europea hanno riconosciuto come presidente ad interim Guaidò. L’Italia dov’è? E’ con Putin, Erdogan…”.

Così il deputato Dem della commissione Esteri, Ivan Scalfarotto, intervenendo in Aula in occasione delle comunicazioni del ministro degli esteri sui recenti sviluppi della situazione in Venezuela.

12/02/2019 - 13:30

"Perchè Luca Pasquaretta continua a rifiutarsi di essere interrogato dai magistrati che indagano su di lui? Sta forse continuando a proteggere Chiara Appendino assumendosi colpe non sue come sembrano suggerire oggi i quotidiani? Ormai la pressione mediatica sulla sindaca è insostenibile. Quando si deciderà finalmente a fare un passo indietro?" Lo chiede con un tweet la deputata del Pd Silvia Fregolent.

12/02/2019 - 13:29

L'analisi costi benefici pubblicata oggi dal Ministero dei Trasporti è palesemente un atto fazioso senza alcun valore giuridico, legale, tecnico ed amministrativo e non può essere quindi utilizzata per valutare l'opera. Il documento non è infatti stato sottoscritto da tutti i componenti dell'indagine: manca la firma di Pierluigi Coppola, l'unico esperto neutrale presente tra i commissari scelti da Toninelli e che si è peraltro apertamente dissociato dai risultati finali. L'indagine costi benefici risulta quindi ufficialmente un’analisi di parte predisposta dallo storico esponente No Tav Marco Ponti e dai suoi soci e consulenti arruolati dal Ministero".

Lo afferma Davide Gariglio, deputato Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.

12/02/2019 - 11:54

“Cinquantanove Paesi di tutto il mondo hanno riconosciuto Guaidò come presidente ad interim del Venezuela. Non avere il governo italiano al nostro fianco è per noi un colpo al cuore, perché l’Italia fa parte della nostra anima”.

Queste le commosse parole pronunciate dalla delegazione venezuelana composta dall’ex sindaco di Caracas Antonio Ledezma, dal presidente della commissione Esteri dell’Assemblea nazionale Francesco Sucre, dal rappresentante europeo in Venezuela per gli aiuti umanitari Rodrigo Diamanti e dal deputato Gabriel Gallo, che ha incontrato alla Camera una rappresentanza del Gruppo parlamentare del Partito democratico guidata dal presidente Graziano Delrio, presenti anche il vicepresidente della Camera Ettore Rosato e la capogruppo Dem in commissione Esteri, Lia Quartapelle.

“Siamo qui a Roma perché abbiamo finalmente bisogno di parole chiare - ha detto Francisco Sucre - perché in Venezuela non c’è democrazia, né libertà, ed ogni vostro appoggio al presidente illegittimo Maduro ci dà un profondo dolore”. “Ottocentomila venezuelani sono ridotti alla fame - ha aggiunto Antonio Ledezma - e cinque milioni hanno già lasciato il Paese. Servono elezioni libere che rispettino la volontà popolare”.

A nome del Gruppo Pd, il presidente Graziano Delrio ha assicurato il massimo appoggio dei Dem all’opposizione venezuelana “perché questa ambiguità del governo italiano, frutto di un gioco delle parti tra Lega e M5s, sta provocando molti danni: è una indecisione che non aiuta a sbloccare la grave situazione di crisi di oggi e pregiudica il futuro stesso del Venezuela. La nostra mozione, in cui proponiamo di riconoscere Guaidò, da questo punto di vista è molto netta e chiara. Sosteniamo gli sforzi diplomatici del Gruppo di contatto e condividiamo la posizione assunta dall’Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini. Siamo dalla parte dei diritti e della democrazia - ha concluso Graziano Delrio - e saremo determinati in questa battaglia”.

12/02/2019 - 11:53

“Sulla vicenda dei rimborsi agli investitori delle banche fallite va in onda sempre lo stesso film: M5S e Lega hanno fatto il pieno di voti promettendo di risarcire tutti gli azionisti, e ora non sanno come fare a mantenere quella promessa non credibile. Continuano da mesi a ripetere che lo stanno per fare, ma si fermano solo alle chiacchiere. L’ultima promessa era emendare il decreto attuativo entro l’8 febbraio, ma ancora non ve n’è traccia. Di Maio e Salvini, coraggio, “uscite il decreto!”.

Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio della Camera, Luigi Marattin.

11/02/2019 - 16:31

“Il Partito Democratico non ha nessun timore ed è a favore di un mandato ampio alla Commissione di inchiesta sulle banche che si andrà a costituire”.

Lo ha detto Claudio Mancini, Deputato del Partito Democratico e Segretario della Commissione Finanze nel corso del dibattito sul Decreto Carige alla Camera.

“Nella scorsa legislatura – ha continuato Mancini - la presidenza di quella Commissione fu affidata ad un parlamentare come Pierferdinando Casini che poteva svolgere quella funzione con imparzialità e autorevolezza, mentre oggi leggiamo il nome del futuro presidente sui giornali che già rilascia interviste da Presidente di parte e che arriva addirittura a dichiarare che su Banca d’Italia obbedisce al suo capo politico.

Il senatore Paragone, la cui nomina sembra frutto dell’ennesimo accordo politico di spartizione interno alla maggioranza, francamente non ci appare all’altezza del delicato compito a cui viene proposto”- ha concluso Mancini.

Pagine