“La Legge di Bilancio appena approvata dal Parlamento potrebbe favorire maggiori costi dell’energia elettrica scambiata e portare a un ulteriore appesantimento della tassazione derivante dai costi per le movimentazioni sulle piattaforme digitali, incluse quelle utilizzate da Gse e Gme”.
A denunciarlo è Gianluca Benamati, vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, che ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Il deputato Dem fa riferimento a “un’imposta sui servizi digitali del 3% sui ricavi per soggetti con un totale dei ricavi pari o superiore a 750 milioni di euro, di cui almeno 5,5 milioni realizzati nel territorio italiano per prestazione di servizi digitali”. Gianluca Benamati segnala infatti che “i ricavi da servizi digitali, cui si applica l’imposta, sono quelli derivanti dalla fornitura di servizi relativi alla veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia, alla messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale, che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi e alla trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall'utilizzo di un'interfaccia digitale”. Il parlamentare del Pd fa presente al ministro che, in particolare nel settore elettrico, “l’applicazione dell’imposta sui ricavi inerenti alla messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale come previsto dalla lettera b) del comma 37, potrebbe far rientrare nella tassazione prevista tutte le transazioni operate sulla piattaforma della borsa elettrica gestita dal Gme che sarebbero ipoteticamente assoggettate alla nuova imposta, determinando così un aggravio sui costi dell’energia elettrica scambiata”. Ecco perché Gianluca Benamati chiede al governo di chiarire i propri intendimenti per quanto concerne l’applicazione della norma relativa all’energia e verificare se la stima di gettito prevista sia stata effettuata tenendo conto dell’applicazione dell’imposta al mercato elettrico secondo l’interpretazione della norma citata”.
Mancato rinnovo Commissario crea rischio incompiuta e danni erariali
“A partire dal 1° gennaio 2019 i cantieri della Lioni-Grottaminarda sono sospesi, nonostante l’opera sia finanziata per l’80% e ci siano già contratti ed imprese che lavorano. Il 31 dicembre scorso è scaduto, e non è stato prorogato, l’incarico del Commissario ad acta (nomina del ministero dello Sviluppo economico) per il completamento di una strada a scorrimento veloce assolutamente necessaria al territorio campano e non solo. Nella giornata di ieri, con i colleghi del Senato, abbiamo presentato un emendamento volto a ripristinare il Commissario e a riavviare immediatamente i lavori fino al termine della realizzazione dell’opera. Sono a rischio numerosi posti di lavoro e tante aziende impegnate nel cantiere sulla base di contratti validi, che potrebbero aprire una serie interminabile di contenziosi potenzialmente esplosivi per le casse dello Stato a causa di danni erariali inevitabili. Siamo in presenza dell’ennesimo atto di arroganza e di follia politica del governo”.
Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera.
“A che titolo il presidente del Consiglio a dicembre chiamava diversi membri della famiglia Malacalza, soci di Carige, per fare pressioni sull’aumento di capitale, proposto dal consigliere d'amministrazione Mincione, di cui Conte è stato avvocato?”. Lo chiedono Michele Anzaldi e Carmelo Miceli, deputati del Partito democratico, a proposito delle notizie di stampa su due chiamate fatte dal premier Conte alla famiglia Malacalza.
“Quale funzione istituzionale – continuano - stava espletando il premier Conte con quelle chiamate, visto che l’aumento di capitale, poi bocciato dall’assemblea degli azionisti, era una questione in quel momento interna alla Banca? Se proprio doveva esserci un’interlocuzione governativa, perché quelle chiamate non le ha fatte il ministro competente? La storia degli ultimi mesi di Carige, culminata con il Cdm clandestino che ha stanziato circa 5 miliardi per mettere in sicurezza la banca, deve ancora essere scritta, innanzitutto, comprendendo quali siano i veri legami tra Conte e il suo cliente Mincione, i cui interessi, nella vicenda Retelit, sono già stati portati all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, che li ha prontamente soddisfatti”.
“Sull'argomento è stata peraltro presentata un'interpellanza parlamentare, ad oggi ancora in attesa di risposta”, concludono.
“Annunciare che è terminata l'analisi costi-benefici sulla Tav senza renderla contestualmente pubblica testimonia ancora una volta come questa indagine venga utilizzata esclusivamente a scopo mediatico e propagandistico e non come strumento per valutare la reale utilità dell'opera”: è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd in Commissione Trasporti della Camera.
“Il Ministro Toninelli inizi a rispettare il Parlamento e venga a Montecitorio ad illustrare questa indagine smettendo di fare il passacarte del comitato di affari del professor Marco Ponti e dei suoi soci”.
“Quello della Toncar di Muggiò, in provincia di Monza e Brianza, sembra essere un brutto caso di utilizzo di cooperative spurie per calpestare i diritti dei lavoratori. Il Pd ha inasprito le norme contro queste pratiche illegali già nel 2017, adesso tocca al governo in carica intervenire per fare chiarezza su ciò che sta accadendo alla Toncar. Di Maio dovrebbe occuparsi di questi lavoratori, invece di girare l’Europa per costruire improbabili alleanze contro l’Italia”.
Così Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera.
“La Toncar - aggiunge la deputata Dem - ha avuto fra i suoi clienti anche società importanti, come la Panini, per la quale ha stampato per anni le celebri figurine dei calciatori. Vorrei che ci fosse una forte moral suasion da parte dei committenti sul modo in cui vengono trattati i lavoratori dello stabilimento di Muggiò, perché anche questo significa fare responsabilità sociale d’impresa”.
“Il vicepremier Di Maio e il sottosegretario Durigon dicano con chiarezza se l’aumento a 780 euro mensili, promesso a tutte le persone con invalidità civile che attualmente ne percepiscono 280, è contenuto o No nel decreto sul Reddito di cittadinanza. I 260mila presunti beneficiari sbandierati oggi, dichiarati allo scopo di placare l’irritazione e lo sconcerto dopo la diffusione delle bozze del decreto che penalizzava i nuclei in cui è presente una persona con disabilità, rappresentano solo un numero aleatorio e risibile della reale platea degli aventi diritto. Il governo metta fine a questa triste pellicola e dica finalmente parole di verità, definitive, rendendo esplicito quanti sono i beneficiari e le risorse impiegate. Magari, già che ci sono, Di Maio e Durigon si preoccupino di informare anche il ministro della Disabilità Fontana, cosi smette di essere un ministro ‘per caso’”.
Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
"Che fine ha fatto il Commissario Straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, il cui mandato - nella persona del prof. Farabollini – è scaduto il 31 dicembre e che opera in regime di “prorogatio”? E' necessario fare immediata chiarezza, anche perché l’eclissi della figura del Commissario sembra coincidere con la volontà confidata dal medesimo di voler tornare all'insegnamento universitario".
A parlare è il deputato del Pd Walter Verini (tra l'altro proveniente da una delle regioni terremotate, l'Umbria).
“In questi mesi l’operatività del Commissario ha lasciato molto a desiderare. Recentemente - aggiunge Verini - ho sentito lamentarsi operatori economici e turistici della Valnerina del fatto di non riuscire neppure ad avere un appuntamento per discutere problemi legati alla ricostruzione e alla ripresa economica di quelle zone colpite dal sisma. Ciò conferma la grave sottovalutazione da parte di questo governo del tema della ricostruzione delle zone terremotate. Una sottovalutazione che ha visto prima l’esautorazione dei presidenti delle Regioni quotidianamente vicini, con i sindaci, alle comunità colpite; poi le deludenti misure contenute nella legge di stabilità. E oggi assistiamo anche ad un Commissario in prorogatio”.
“È vergognoso che il ministro Di Maio non dia alcuna risposta ai lavoratori della Comdata di Pozzuoli che da molti mesi sono nel pieno di una vertenza che l’azienda vuole concludere con il loro licenziamento”. Lo dichiara il deputato del Partito Democratico Gennaro Migliore
“La Comdata è un’importantissima azienda multinazionale che realizza ingenti profitti e - spiega il deputato napoletano- che ha deciso di chiudere senza alcuna motivazione lo stabilimento di Pozzuoli”.
“Dopo l’ennesimo rinvio del tavolo di trattativa, oggi i lavoratori sono in attesa che qualcuno del governo, il ministro o almeno un sottosegretario, li riceva. Dopo la propaganda c’è la realtà e - conclude Migliore - sicuramente quello che sta facendo Di Maio è giocare sulla pelle dei lavoratori”.
“Non dobbiamo mai avere nessuna tolleranza per la violenza. Mi dispiace veramente molto per quanto è accaduto a Ergys ed Emanuele. A loro va il mio abbraccio affettuoso, la mia solidarietà e la vicinanza di tutta la comunità del Partito democratico. Si è trattato di episodio molto grave, di una intimidazione frutto del clima assurdo che sta vivendo il nostro Paese, di una pericolosa promiscuità con certa destra, di una aggressività politica sui social che si sposta nelle strade e nelle piazze. Spero proprio che gli autori vengano al più presto individuati e puniti dalle autorità competenti. Certo non ci spaventiamo per le azioni di questi violenti e proseguiamo il nostro cammino. L’iniziativa a L’Aquila con Maurizio Martina è stata un successo e purtroppo evidentemente deve aver dato fastidio a qualcuno”.
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, commenta l’agguato avvenuto ieri sera a L’Aquila da parte di otto sconosciuti nei confronti di due giovani partecipanti all’evento con Martina.
“Dai balconi alle discoteche, i 5 stelle hanno preso il vizio di festeggiare sul nulla. Imbarazzante leggere anche oggi dichiarazioni di giubilo per i dati Istat, che confermano una tremenda stagnazione del mercato del lavoro italiano e dimostrano che il decreto Dignità sta producendo effetti sul tempo indeterminato solo nel breve periodo. Un rimbalzo tecnico, che sta già lasciando il posto ad un turn over fuori controllo e al sommerso: per incassare il reddito di cittadinanza infatti conviene lavorare in nero e non dichiarare mai niente. Le regole assurde del decreto Dignità contribuiscono a questa stortura”.
Lo dichiara Chiara Gribaudo, vice capogruppo Pd alla Camera, dopo i commenti M5s sui dati Istat.
“Vantarsi poi di deresponsabilizzare con la cassa per cessazione chi distrugge posti di lavoro - prosegue la deputata Dem - è davvero il colmo. Forse pensano ai 25mila lavoratori a rischio nel settore delle costruzioni a causa del blocco delle grandi opere, come ha denunciato il sindacato degli edili, e se ne fregano delle centinaia di migliaia di occupati che si potrebbero creare se il ministro Toninelli uscisse dal suo personale tunnel in cui costi e benefici gli si incrociano davanti agli occhi, e facesse ripartire i 400 cantieri per i quali abbiamo lasciato decine di miliardi di investimenti. Ma del Paese reale - conclude Chiara Gribaudo - a M5s non frega niente, conta solo la loro propaganda social”.
“Siamo all’editto di Varsavia, le parole di Salvini sono una vera e propria sfiducia per Conte”. Così il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio dopo che nel corso di una conferenza stampa a Varsavia il ministro degli Interni italiano ha bocciato l'accordo sostenuto dal Presidente del Consiglio Conte per la redistribuzione dei 49 migranti delle navi di Sea Watch e Sea Eye.
“Queste continue fibrillazioni – prosegue Delrio -, che oggi prendono la forma di in una vera e propria sfiducia sull’operato del Premier, sono molto preoccupanti. Servono misure di lungo periodo, non è possibile che le politiche migratorie siano affrontate caso per caso mettendo in pericolo la vita di donne uomini e bambini in fuga da guerre e povertà”.
“Lorenzo Fontana, evidentemente ministro a sua insaputa, si accorge di far parte di un governo che non fa nulla per i disabili”. Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico
“Il ministro per la famiglia e la disabilità dall’inizio del suo mandato si è occupato di tutto tranne che delle deleghe per cui è stato nominato. Probabilmente era troppo occupato a fare propaganda sovranista in giro per l’Europa per intervenire su una legge di Bilancio che non ha stanziato fondi adeguati sulla disabilità e - sottolinea la deputata Dem- per alzare la voce sul mancato innalzamento delle pensioni di invalidità quando il vicepremier Di Maio le annoverava tra le cose fatte”.
“Fontana si sollevi dal suo torpore e inizi a lavorare su quello per cui è pagato dagli italiani. Le cittadini e i cittadini - conclude Rotta - non pagano le tasse per finanziargli la campagna elettorale per le elezioni europee”
“Basta ambiguità, Conte decida una volta per tutte qual è la posizione del governo italiano nella trattativa in corso per sbloccare la situazione della Sea Watch e della Sea Eye e dica con quale mandato il nostro ambasciatore sta partecipando alle riunioni in Europa per accogliere i 49 migranti a bordo delle due navi umanitarie a largo di Malta” lo chiede il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio. “Mi auguro - prosegue– che prevalga il buonsenso e che oggi finalmente si sblocchi questa situazione indecente e inaccettabile per cui 49 persone sono costrette in mezzo al mare per mera propaganda politica. Una cosa però deve essere chiara: i porti italiani non sono chiusi, il codice della navigazione è esplicito e non c’è alcun decreto del governo a riguardo. Salvini continua quindi a dire bugie: Conte decida una volta per tutte e ponga fine a questa sceneggiata che non fa onore al Paese”.
“A quanto pare la Lega e il ministro per le Disabilità scoprono oggi quello che era noto a chiunque abbia un minimo di conoscenza dei dati che riguardano le persone con disabilità e sappia fare di conto. Sono mesi che il Pd denuncia il fatto che nella Legge di Bilancio non c’è nessun aumento delle pensioni di invalidità e che le cifre stanziate non sono assolutamente sufficienti per portare a 780 euro tale trattamento. Ciononostante, la maggioranza gialloverde per settimane ha mentito, dichiarando che quell’aumento era previsto dalla manovra. Dov’era Fontana in questi due mesi? Non dire la verità è grave. Non dire la verità in politica è truffaldino. Non dire la verità rispetto a questioni che riguardano le persone più bisognose è inumano. Ora, il governo provveda a correggere il tiro. Non basterà la solita operazione propagandistica, noi vigileremo attentamente”.
Così la deputata del Partito democratico Lisa Noja.
“La ministra della Pubblica amministrazione si è resa conto che il divieto di assunzione fino al prossimo 15 novembre per Presidenza del Consiglio, ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali, contenuto nella Legge di Bilancio, arreca un gravissimo danno a migliaia di precari storici che, grazie alla riforma della scorsa legislatura, avevano acquisito il diritto di essere assunti immediatamente? Giulia Bongiorno è a conoscenza che questa decisione pregiudica il futuro anche dei tanti giovani che hanno vinto un concorso pubblico ed erano in graduatoria pronti a essere assunti a tempo indeterminato? Il governo ha preso atto che lo stato di incertezza riguarda anche i giovani ricercatori precari del Cnr che hanno recentemente sostenuto e vinto il concorso e che si trovano in attesa della chiamata per il piano di assunzione?”.
Sono le domande alle quali intende dare una risposta l’interrogazione alla ministra della Pubblica amministrazione presentata dai deputati Dem Marianna Madia e Luca Rizzo Nervo.
“Il governo - spiegano Madia e Rizzo Nervo - si è fin qui distinto per le tante contraddizioni che hanno caratterizzato il suo operato rispetto alle enunciazioni della scorsa campagna elettorale. Emblematico è l’atteggiamento nei confronti del personale della Pa e, più in particolare, del ricambio generazionale e dello sblocco totale del turn over, che i governi a guida Pd hanno avviato e strutturato, prevedendo, tra l’altro, la assunzione di 50 mila dipendenti precari. Quali iniziative intende ora adottare Giulia Bongiorno - chiedono i due deputati Dem - per attenuare gli effetti più deleteri delle disposizioni legislative contenute in Legge di Bilancio?”.