16/01/2019 - 13:37

"Sono stupita e dispiaciuta. Possibile che di fonte all’audizione del commissario straordinario del governo Foietta sulla  Tav, il M5S abbia scelto il silenzio tombale? Possibile che non abbiamo nulla da dire di fronte all’unica, vera analisi scientifica sul rapporto costi benefici che è stata fatta in una sede istituzionale come la Commissione Trasporti della Camera? Si ha forse paura della verità? La verità delle cifre, perché  la Tav costa molto meno di quello che viene raccontato in tv;  la verità sull’utilità dell’opera, a fronte di una narrazione sin qui falsa condotta per mesi dal M5S?  Perché altrimenti non si spiega  il mutismo di oggi. I grillini  hanno scelto di fare come le tre scimmiette:  non vedono, non sentono e non parlano. Ma la verità è più forte della menzogna e  ricordo ancora che il Pd ha più volte chiesto, proprio perchè non teme la verità,  l’audizione di Ponti. Voglio infine dire al viceministro Rixi, che ha proposto una alternativa attraverso Ventimiglia, che proprio il suo governo  ha tagliato nella legge di stabilità tutti i fondi previsti per il raddoppio ferroviario del Ponente. L’audizione di oggi ha confermato che la Tav è un'opera strategica per l'Italia e ha spazzato via mesi di menzogne e di inaccettabili pregiudizi ideologici e politici".

Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in commissione Trasporti

16/01/2019 - 13:34

Il video pubblicato sul sito internet del ministro Bonafede sull'arrivo di Battisti in Italia è vergognoso e riporta l'Italia al medioevo del diritto. Assicurare un pluriomicida e fuggitivo come Battisti alla sua pena è stato un atto di giustizia, non lo è invece la lesione di ogni minimo principio di tutela della dignità della persona, che deve riguardare chiunque, anche i condannati per reati efferati, che non possono essere sottoposti ad una gogna pubblica come accadeva nel passato. Sono passati secoli da quando si facevano le esecuzioni in piazza, dove ci vuole riportare il ministro della Giustizia in nome del consenso ad ogni costo?

Lo afferma Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Gisutizia della Camera.

16/01/2019 - 13:33

È davvero insopportabile dover assistere ancora oggi a questi vergognosi episodi contro commercianti ad Afragola e poi, ieri notte, a Napoli, alla pizzeria Sorbillo. Sappiamo che il movimento antiracket è molto attivo a Napoli e in Campania; e conosciamo l’impegno con cui, ogni giorno, le forze dell’ordine si battono per affermare la legalità nella nostra città e nella sua provincia. Siamo certi che questi delinquenti saranno presi. Ma non basta. Noi vogliamo isolarli definitivamente, vogliamo far sentire loro tutto il nostro disprezzo, vogliamo lasciarli soli con la loro stupida e inutile violenza. Noi, i cittadini onesti, siamo la stragrande maggioranza. Noi siamo dalla parte di Gino Sorbillo e di tutti i commercianti vittime del racket”.

Così il deputato Dem, Paolo Siani.

“Ma non basta ancora - aggiunge il parlamentare napoletano del Pd - perché ci saranno altri che torneranno a delinquere. E allora, per dare una speranza concreta e solida, siamo sempre più convinti che la battaglia la vinciamo se investiamo in scuola e cultura, come si sta facendo da alcuni anni in Campania. Più scuole aperte tutto il giorno, specie nei quartieri a rischio. Questa è la strada giusta. Ma adesso ci farebbe piacere se il ministro della Cultura, quello per il Sud e, soprattutto, quello del Lavoro, scegliessero di venire a Napoli per studiare un piano Marshall, con le autorità locali, per i ragazzi delle scuole campane e per i nostri giovani, che meritano un futuro di Lavoro, quello che dà dignità ad ogni uomo e donna. Questa è la risposta vera contro il racket ed è la solidarietà autentica ai commercianti di Afragola, e a tutti i piccoli e grandi artigiani, imprenditori e commercianti della nostra regione. Intanto prendeteli questi delinquenti. Tanto Gino Sorbillo riaprirà a breve la sua bella pizzeria, nel cuore di Napoli. E noi - conclude Paolo Siani - saremo lì a mangiare la sua gustosa pizza come sempre”.

16/01/2019 - 13:32

Parole Foietta smentiscono ministro delle infrastrutture

“Toninelli continua a giocare col futuro del Paese. È senza vergogna!”

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Questa mattina il ministro delle Infrastrutture ha affermato che il documento è complesso e lo stanno ancora analizzando, ma - sottolinea la deputata Dem - la verità è un’altra. Lo stop all’opera costerebbe più che finirla e Toninelli, che da Paolo Foietta ha ricevuto 12 lettere inviate via pec, lo sa bene. L’atteggiamento del governo su Tav è paradossale e a dirlo, questa volta, non siamo noi del Pd, ma il commissario straordinario di governo per la Tav”.

“Il Movimento 5 Stelle la smetta di prendere in giro gli italiani, - conclude Rotta - inizi a dire la verità e si occupi del Paese invece della loro becera propaganda”.

16/01/2019 - 13:31

“Grillo e Casaleggio hanno teorizzato il superamento del Parlamento. Adesso, con questa iniziativa di riforma costituzionale, si intende realizzare concretamente quel sogno reazionario. Abbiamo un progetto riformatore che parte, che prende le mosse, da quello sconfitto al referendum, e che intenderebbe ridisegnare il sistema istituzionale per dare più forza ai cittadini. Ma questa è in realtà una riforma buona per una democrazia delle lobby, non certamente del popolo. Del resto, il disgustoso ‘martirio’ della Costituzione sta avvenendo nei fatti: dallo strappo sulla Legge di Bilancio, che ha visto il Parlamento esautorato del suo ruolo e di cui il presidente della Camera Fico è stato sia artefice che complice, alla gestione della vicenda Battisti, con la pericolosa e regressiva buffonata del video postato su facebook dal ministro della Giustizia Bonafede e le terribili parole del ministro dell’Interno Salvini sul detenuto che deve marcire in prigione fino al suo ultimo giorno di vita. Ciò che poi è più insopportabile è questa tendenza di M5s e Lega a voler ‘educare il popolo’. Un modello che ricorda più i regimi autoritari che le democrazie. Anche chi è in buona fede deve capire bene cosa sta avvenendo. Si veda ciò che è accaduto in Gran Bretagna nel caso Brexit o in Italia sulla Tav. Non possiamo scaricare sui cittadini le incompetenze della classe politica”.

Così il deputato Dem, Gennaro Migliore, intervenendo in Aula nella discussione generale sul progetto di riforma costituzionale.

16/01/2019 - 13:30

Conferenza stampa deputati Pd

Domani, giovedì 17 dicembre, ore 13.00, Sala Stampa di Montecitorio

Intervengono: Enza Bruno Bossio, Chiara Gribaudo, Massimo Ungaro

Mentre in altri Paesi europei i prodotti igienico-sanitari femminili sono distribuiti gratuitamente o venduti con l’Iva agevolata, in Italia restano considerati un bene non primario, quindi tassati al 22%.

Al fine di contrastare questa vera e propria tassa di genere, i deputati del Pd hanno presentato la Proposta di legge “Non tampon tax”, per la riduzione dell’aliquota Iva al 5%. In precedenza si era anche cercato di far confluire questa Pdl in alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio e al Decreto Semplificazione fiscale, ma in entrambi in casi il governo ha deciso di non discuterli.

Alla conferenza stampa parteciperanno i deputati Dem: Enza Bruno Bossio, Chiara Gribaudo, Massimo Ungaro. Coordinerà l’iniziativa: Cristiana Viola.

16/01/2019 - 13:28

Sintesi della relazione di minoranza del deputato democratico Stefano Ceccanti

Ciò che consideriamo non superabile come Pd  è la scelta in base alla quale qualsiasi riforma deve fondarsi sull'integrazione tra le due logiche, quella di una democrazia che è e deve restare primariamente rappresentativa, imperniata sul rapporto fiduciario, e quella di perseguire un ampliamento degli spazi di partecipazione diretta, quali preziosi correttivi.

Le differenze con la proposta della maggioranza sono ancora profonde al punto che, nonostante i correttivi introdotti in Commissione, si può parlare di netta opposizione: noi riteniamo che si possa parlare di rischi rottura di quell'equilibrio e, quindi, di tensione rispetto ai principi supremi che si condensano nella formula della "forma repubblicana".

I due punti-chiave sono i limiti di materia e il rapporto tra progetto popolare e controprogetto parlamentare.

La prima questione è la scelta dei limiti, che coinvolge, in particolare, le leggi di spesa, sia in relazione alla questione generale della possibilità di riscrittura surrettizia della legge di bilancio sia della relativa facilità di individuare i beneficiari di alcuni interventi e invece della difficoltà di percepire gli eventuali danneggiati. Vi sono poi altri aspetti, in particolare quello della legislazione penale e di procedura penale, facili oggetti di tentazioni populistiche.

La questione dei limiti ha come decisivo corollario quello del ruolo della Corte costituzionale. Se nel referendum abrogativo il controllo sulla costituzionalità è solo successivo giacché il caso di una sua incostituzionalità si presenta obiettivamente come raro, trattandosi degli effetti solo di soppressione di norme, viceversa con uno strumento che inserisce direttamente nuove norme nell'ordinamento, la questione è più delicata. Se si mantenesse solo un controllo successivo la Corte sarebbe chiamata a decidere dopo una decisione popolare diretta. Per questa ragione sembra impossibile evitare un controllo pieno, rispetto all’intera Costituzione, per le proposte di origine popolare”.

La seconda questione è il rapporto tra iniziativa popolare e risposta parlamentare. Come accade col referendum abrogativo, è ragionevole che, laddove il Parlamento intervenga e ci sia comunanza nei principi ispiratori o nei contenuti normativi fondamentali con la risposta parlamentare, l'iniziativa sia da considerarsi esaurita, avendo imposto nell'agenda sia il tema sia sostanzialmente la soluzione, lasciando al Parlamento dei margini per una ragionevole mediazione sui dettagli. Ben altra cosa è invece, anche di fronte a variazioni minime, consentire ai promotori di proporre seccamente all'elettore la scelta tra status quo, proposta popolare e controprogetto parlamentare. Ciò significa muoversi chiaramente nell'ottica dell'alternatività tra le due logiche (rappresentativa, partecipativa diretta) perché si consente ai promotori di considerare la proposta di derivazione popolare comunque come intoccabile, non negoziabile, quasi dotata di fatto di una superiore legittimazione. 

15/01/2019 - 18:32

Hanno giurato su Costituzione ma la calpestano ogni giorno

"Il video postato dal Ministro della Giustizia e lo spettacolo dato dal Ministro dell'Interno sulle fasi dell'arrivo del latitante Battisti sono degni di una repubblica delle banane, non di un Paese civile”. Lo dichiara Walter Verini, responsabile Pd Giustizia e componente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito dell’arresto dell’ex terrorista Cesare Battisti.

“L'arresto di un terrorista pluriomicida come Battisti – continua - e la sua estradizione sono stati un risultato frutto dell'impegno delle istituzioni italiane, delle forze di intelligence e sicurezza, dei governi che si sono succeduti negli anni”.

“Spettacolarizzare quella vicenda, farne una occasione di volgare propaganda, esibire qualunque persona - sia pure un pluricondannato all'ergastolo - come un trofeo di caccia è stato un comportamento vergognoso, da parte di persone che hanno giurato sulla Costituzione ma la calpestano ogni giorno", conclude.

15/01/2019 - 18:09

Serve più controllo contro atti vandalici. Governo latitante

“Il governo ha risposto in aula con il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia (M5S) alla mia interrogazione sullo sfregio del leoncino a San Marco, avvenuto lo scorso settembre, che ha profondamente indignato e offeso i veneziani. Si è trattato solo dell’ultimo episodio di una serie di atti vandalici che subisce il patrimonio monumentale di Venezia. Servono più controlli da parte delle forze dell’ordine, che quattro mesi dopo ancora non ci sono, e mi auguro che venga approvata al più presto la legge proposta dal Pd (Franceschini-Orlando), già approvata all’unanimità alla Camera, e ora al Senato, ma è necessario anzitutto promuovere un’educazione al rispetto nei confronti di una città unica al mondo, patrimonio dell’umanità, che accoglie ogni anno trenta milioni di turisti, di cui cerca il 70% giornalieri. E serve una continua opera di manutenzione del patrimonio culturale”.

Così il deputato del Pd, Nicola Pellicani.

“I leoncini - aggiunge il parlamentare Dem - sono a fianco della Basilica di San Marco, che in occasione dell’ultima acqua alta eccezionale dello scorso 29 ottobre ha subito ingenti danni, rimanendo sommersa per sedici ore consecutive. La Basilica è invecchiata di vent’anni in poche ore, secondo i rilievi eseguiti dai tecnici. In questo contesto che fa il governo? Pratica la politica dei rinvii e degli annunci, continua ad essere rinviata la convocazione del Comitatone e restano così bloccati 285 milioni destinati alle opere diffuse di salvaguardia della città. E sono fermi i lavori del Mose il cui cantiere avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2018, ma siamo sempre bloccati a quel 90% dell’opera che rischia di diventare la più grande incompiuta d’Europa. Serve più attenzione da parte del governo e bisogna farla finita con la retorica che c’è sempre una Venezia che affonda e una Venezia che muore. Venezia - conclude Nicola Pellicani - per tutto ciò che evoca rappresenta una grande opportunità per il Paese, e bisogna saperla cogliere”.

15/01/2019 - 17:03

“Il ministro Di Maio deve dare una risposta chiara e definitiva sull’Industria italiana autobus (Iia), nata dalla fusione tra l’ex Bredamenarini di Bologna e l’Irisbus di Avellino. Finora il governo ha brillato per il suo immobilismo. Non è stato assolutamente in grado di finalizzare l’annunciato progetto di favorire la creazione di un polo pubblico per la produzione di autobus, né di evitare la delocalizzazione della produzione. Un’assenza dell’esecutivo che ha impedito il rilancio dell’azienda, nonostante questa vincesse numerosi bandi pubblici, con nella scorsa estate ordini per 1.100 nuovi autobus da costruire. Di Maio adesso non può più sfuggire alle sue responsabilità. Dica finalmente come intende assicurare l’erogazione di stipendi e ammortizzatori sociali per i lavoratori e la continuità aziendale e spieghi quali iniziative il suo ministero pensa di mettere in campo per trovare una soluzione alla crisi di Iia, oggi controllata dal socio turco Karsan. Anche perché, ancora a ottobre a livello governativo, si garantiva l’interesse delle Ferrovie dello Stato italiane e di Leonardo per incrementare la propria partecipazione societaria nell’azienda oggi al 30% e Invitalia aveva ribadito la volontà di proseguire nel rilancio”.

 

Così Gianluca Benamati, vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, che insieme ai deputati Pd Cantone, Critelli, De Maria, Rizzo Nervo, Borghi, ha presentato un’interpellanza urgente al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

15/01/2019 - 17:02

“Ciò che sta avvenendo a Roma sembra un bollettino di guerra. Oggi un senza tetto trovato morto di freddo, ieri un altro, il giorno prima un clochard carbonizzato a causa di un braciere utilizzato per scaldarsi. Un orrore senza fine. E cosa fanno di fronte a questa emergenza il governo M5s-Lega e la giunta Raggi? Anziché potenziare una legge già in vigore e che stava dando i primi risultati, mi riferisco al Reddito di inclusione, e rafforzare tutte le misure di contrasto alla povertà, si baloccano sul fantomatico reddito di cittadinanza di là dal venire e inseriscono in Legge di Bilancio la cosiddetta Tassa sulla Povertà che incrementa il prelievo fiscale a tutte le organizzazioni Non profit. E se questo non bastasse, abbiamo dovuto pure vedere la sottrazione alla Caritas, da parte del comune di Roma, della somma raccolta con le monetine gettate dai turisti nella Fontana di Trevi. Assurdo. Ora dicono di voler porre rimedio almeno a questi due ultimi odiosi interventi. Mi auguro un ripensamento di giudizio anche sul Reddito di inclusione, come chiede la stragrande maggioranza del mondo dell’associazionismo che conosce bene la positività di quella misura”.

 

Così Vito De Filippo, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

15/01/2019 - 17:02

“Il M5s ancora una volta si piega alla Lega in Commissione politiche europee. Il referendum propositivo non dovrà più rispettare i vincoli europei per essere ammissibile. Grillini umiliati dagli alleati di governo, Parlamento commissariato e Costituzione stravolta. Complimenti”.

Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee.

“Nel testo originale presentato dalla maggioranza - spiega il deputato Dem - si prevedeva il rispetto dei ‘vincoli europei’. Con un ultimo emendamento si parla semplicemente di rispetto dei ‘princìpi europei’. Secondo il Pd questo vuol dire abbassare fortemente il limite del rispetto dell’ordinamento Ue, correndo il rischio di poter abrogare norme di trasposizione di direttive o norme esecutive di regolamenti, mettendo l’Italia in una condizione di inadempimento rispetto al diritto dell’Unione. Il M5s ha provato a far credere che la modifica ampliava gli obblighi di rispetto del diritto Ue. La Lega ha smentito il collega grillino, affermando invece che la logica era proprio quella di sottoporre a referendum propositivi anche le materie legate al diritto europeo. L’obiettivo leghista è proprio quello di poter intervenire anche sulla nostra partecipazione all’Ue e sulla trasposizione di regole europee. Ipotesi che è in contraddizione con l’attuale articolo 117 della nostra Costituzione, che obbliga Stato e Regioni a legiferare nel rispetto dei ‘vincoli europei’. Quindi - conclude Piero De Luca - non solo dei principi generali, ma anche delle norme Ue di diritto primario e derivato”.

15/01/2019 - 15:08

“Il Movimento 5 Stelle e il governo, con impreparazione e ideologia, stanno mettendo a rischio la sanità italiana”. Lo dichiara la deputata della presidenza del Gruppo Pd, Elena Carnevali, componente della Commissioni Affari Sociali della Camera.

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità registra il rifiuto dei vaccini tra le minacce della salute globale. Se c’è qualcuno che ha diviso il Paese sull’obbligo si chiama Grillo, e – sottolinea la deputata Dem - vale per la Ministra come per il guru del Movimento, indebolendo una campagna vaccinale necessaria per contenere la diffusione di morbillo e rosolia, facendoci perdere credibilità con il mondo medico-scientifico internazionale e vanificando la prevenzione che ha salvato migliaia di vite”.

“Il danno messo in atto, però, non si limita ai vaccini. Il governo sullo sblocco della spesa per il personale medico – spiega - è stato un muro di gomma, ha respinto tutti i nostri emendamenti senza mettere in campo alcuna alternativa. Senza personale e con quota 100 l’abbattimento delle liste di attesa è solo propaganda ingannevole e la sanità italiana rischia di bloccarsi. Ma – conclude Carnevali - i cittadini, le categorie professionali e la dirigenza medica conoscono bene, perché hanno potuto verificarlo proprio nella manovra, il disinteresse del governo per il nostro sistema sanitario e per la salute pubblica”.

15/01/2019 - 14:58

“L’ecotassa e la totale incompetenza di Di Maio nelle politiche industriali hanno danneggiato i lavoratori italiani e il settore manifatturiero. L’intervista di questa mattina a Mike Manley ne è la dimostrazione: l’Ad di Fca vuole capire come verrà applicata la norma e rimanda a data da destinarsi la transizione ecologica per gli stabilimenti italiani. Un’azienda che dà lavoro a 200mila persone presenta un piano di investimenti da 5 miliardi di euro per passare alla mobilità elettrica, e il governo senza confrontarsi né con le imprese né con i sindacati introduce una tassa che lo smonta: a qualcuno sembra una cosa normale? A me sembra follia, ignoranza e improvvisazione al potere”.

Lo dichiara Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera.

“In Parlamento - aggiunge la deputata Dem - grazie alla mia risoluzione sul settore automotive, stiamo ascoltando le parti sociali che sono estremamente preoccupate, mentre il ministro Di Maio finora ha convocato soltanto tavoli fasulli ai quali non si è mai presentato. Il Pd sarà a fianco dei lavoratori che si stanno mobilitando per il futuro degli stabilimenti più in difficoltà, come Cassino e Pratole Serra. L’antipolitica industriale di questo governo - conclude Chiara Gribaudo - sta spingendo l’Italia in una nuova recessione”.

15/01/2019 - 14:08

“La risposta del governo alle interrogazioni sull'incendio del Monte Serra dello scorso settembre, che si sono svolte oggi alla Camera dei Deputati, è francamente imbarazzante: è stato confermato che non verrà stanziata nessuna risorsa, che non verrà varato nessun provvedimento per risarcire i danni causati alle aziende ad ai privati e che non verranno nemmeno sospesi i tributi ed i mutui per le abitazioni distrutte”: è quanto dichiara Lucia Ciampi, deputato Pd e primo firmatario (assieme ai colleghi Susanna Cenni e Stefano Ceccanti) dell’interrogazione discussa nell’Aula di Montecitorio.

“Il governo ha addirittura lodato la Regione Toscana per le risorse stanziate e la Protezione civile territoriale per l’impegno profuso ammettendo quindi il suo disinteressamento totale rispetto a questo evento tragico nonostante gli impegni assunti con i sindaci e la popolazione dal Ministro Centinaio. E’ una vergogna avallata dai parlamentari del territorio di Lega e M5S che nei provvedimenti e nei decreti discussi in questi mesi non hanno fatto niente per sostenere i cittadini e le aziende in difficoltà”: conclude Lucia Ciampi.

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