01/08/2018 - 16:33

“Siamo contenti che grazie alla nostra iniziativa parlamentare, il Governo abbia annunciato la nuova convocazione del Comitato e la messa in atto di azioni che ne consentano migliore funzionalità e maggiore facilità di accesso alla documentazione riguardanti le stragi che hanno insanguinato l’Italia dal 1969 al 1984. Vigileremo attentamente affinché questo impegno venga rispettato”. Lo dichiarano i deputati Andrea De Maria e Walter Verini al termine del Question time.

“Quattro anni fa – proseguono i deputati dem -  il Governo Renzi dispose con una direttiva che tutte le amministrazioni dello Stato avrebbero dovuto mettere a disposizione materiali e atti per far luce su quelle stragi. Fu insediato un Comitato del quale fanno parte i rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime di stragi e terrorismo. Il Comitato ha lavorato, anche in mezzo a non poche difficoltà, ed è stato reinsediato dal Governo Gentiloni. Siamo contenti che, in vista della sua scadenza al 31 dicembre, il Governo annunci di volerlo riconvocare”.

“Noi non faremo mai dell’impegno per la ricerca della verità e la giustizia per le vittime del terrorismo occasione di polemica o di schieramenti di parte, non lo abbiamo fatto nella scorsa legislatura e non lo faremo in questa. Ci continueremo a battere con la massima determinazione perché tutte le istituzioni siano impegnate senza ambiguità affinché sia fatta piena luce in sede giudiziaria, politica e storica su quanto avvenuto in Italia negli anni della strategia della tensione”.

01/08/2018 - 16:16

“Ecco servita la ‘decrescita felice’ dell’Asse Giallo-Verde. Bloccano tutte le opere, tra le quali anche l’importante Gronda autostradale di Genova e la Tav, nascondendosi dietro presunte nuove analisi costi-benefici. Stanno fermando 130 miliardi di investimenti in tutta Italia. Sulla Gronda anni di fatica per approvare iter, progetti, chiudere la conferenza dei servizi, per interrompere l’isolamento della Liguria e del suo capoluogo e ora si deve ricominciare tutto da capo. Adesso non bastano più le parole rassicuranti del leghista Edoardo Rixi, ex assessore allo Sviluppo economico della Regione e ora in Parlamento. O, meglio, non ci crediamo più. Se Rixi fosse coerente, non starebbe in un governo che ha come obiettivo riportarci al Medioevo”.

Così la deputata Dem Raffaella Paita, componente della commissione Trasporti della Camera.

01/08/2018 - 16:09

“Questo è il governo della retorica e della mistificazione. Usare la parola ‘dignità’ è importante, ma la prima dignità sarebbe la verità che questa maggioranza deve al Parlamento e al Paese. Curioso che il ministro Centinaio da giorni festeggi il ritorno ai voucher e oggi in aula lo stesso Governo, per voce del sottosegretario Cominardi, dica l’esatto opposto. Quello che è stato fatto con il decreto 87 è una mera destrutturazione della norma sul lavoro accessorio approvata nella scorsa legislatura senza alcuna miglioria nelle procedure di incontro tra domanda e offerta. Si agita la bandiera della sburocratizzazione e della semplificazione, ma in realtà l’unico cambiamento è rappresentato da una coda in più in posta e l’ampliamento da tre a dieci giorni per le dichiarazioni delle ore di lavoro. Questa estensione creerà zone d’ombra pericolose, in cui si potrà insinuare e ‘stabilizzare’ il lavoro nero”.

Così la capogruppo Dem in Commissione Agricoltura, Maria Chiara Gadda, intervenendo oggi in Aula durante la discussione sul Decreto Dignità.

“Si alza il muro dell’opacità - aggiunge la deputata Dem - ma le aziende non chiedono questo. Non vogliono strumenti per nascondere il lavoro nero ma per lavorare in modo semplice e nella regolarità. Se le associazioni fossero state ascoltate in audizione, cosa non avvenuta nonostante le nostre richieste, il governo avrebbe forse compreso cosa serve davvero al settore. Con le autocertificazioni, si è inoltre spostato il tema della responsabilità sulle denunce fallaci solo sul lavoratore, e ben sappiamo come la necessità di lavorare possa spingere le persone a sottovalutare le implicazioni di una dichiarazione mendace. A questo punto sarebbe saggio tornare indietro, entrare nel merito delle peculiarità del lavoro agricolo ed evitare di prendere in giro imprese e lavoratori. Siamo di fronte a un testo - conclude Maria Chiara Gadda - che a parole vuole dare dignità al lavoratore, nei fatti farà perdere posti di lavoro ed aumenterà quelle zone di opacità che sarebbe invece opportuno combattere”.

01/08/2018 - 15:53

“Dopo aver semplicemente letto in pochi minuti una serie di banalità e non dimostrando alcun rispetto per il Parlamento, il ministro Danilo Toninelli ha abbandonato la seduta della Commissione Infrastrutture della Camera dei deputati con la scusa di dover rispondere ai question time in aula. Nonostante sapesse da tempo di questo suo impegno in Commissione, avendolo fissato lui stesso, dopo due mesi dal suo insediamento e molti solleciti ad anticipare la data da parte nostra, Toninelli non ha avuto nemmeno il coraggio di accettare il confronto; nonostante in queste settimane sui social e a mezzo stampa non abbia lesinato dichiarazioni irresponsabili su Tav e grandi opere e scelte discutibili e gravi, come l’azzeramento dei vertici di Fs e il blocco della fusione Anas-Ferrovie. Il ministro che ha sempre predicato trasparenza e centralità del Parlamento è scappato via senza nemmeno ascoltare e rispondere alle domande dei deputati su infrastrutture strategiche, Codice degli appalti, ferrovie e Anas, Tav. Un atteggiamento inaccettabile, che la dice lunga su questo governo”.

Così le deputate e i deputati Dem della commissione Trasporti della Camera.

01/08/2018 - 15:05

Il ministro Salvini, pur di fronte ai dati pubblicati dal suo stesso ministero settimanalmente, sul flusso migratorio prova comunque sempre ad appropriarsi di risultati chiaramente in linea con l’andamento rilevato durante il ministero di Marco Minniti. Il grafico pubblicato ogni settimana sul sito del Viminale è inequivocabile, l’andamento attuale degli sbarchi sulle coste italiane è in linea con i dati degli ultimi mesi prima dell’arrivo di Matteo Salvini al governo. Noi abbiamo molte critiche da avanzare nei confronti delle scelte operate da questo governo nel campo dell’immigrazione, ma a parte le nostre differenti posizioni politiche e il differente senso di umanità, che ogni giorno risalta, il problema è che la matematica non è un opinione e la grancassa della propaganda salviniana ha prodotto in questi due mesi molti post e molti selfie, ma nessun cambiamento reale nei numeri che descrivono il fenomeno  dell’immigrazione. Carta canta.

Lo afferma Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

01/08/2018 - 15:05

Rivoluzione fiscale nonostante il no di qualcuno all’estero? A dire che le fantasie di Salvini su flat tax e abolizione Fornero non si faranno mai è un italiano e parlava dall’Italia: è il suo collega Giovanni Tria, Ministro dell’Economia”. Lo dichiara Luigi Marattin, capogruppo Pd in Commissione Bilancio alla Camera, a proposito delle parole di Matteo Salvini.

01/08/2018 - 14:54

"Ecco cos’è l’Italia della Lega e del M5s: un Paese incapace di decidere persino sulle Olimpiadi. Pur di non scontentare Zaia, bocciando la candidatura del Veneto, né la Appendino giudicando inadeguata la candidatura di Torino, il governo non ha aiutato il CONI a fare sintesi: l’Italia si presenta con una candidatura a tre e azzoppa l’unica sede credibile a livello internazionale, cioè  Milano.  Se dal Movimento 5Stelle ci si può aspettare che non abbia idea dell’interesse generale del Paese, lascia senza parole il comportamento del consigliere comunale di Milano, eletto per la prima volta nel 1993, Matteo Salvini. Invece di sostenere e valorizzare la propria città, sacrifica l’unica chance che l’Italia aveva di vincere per non litigare con gli alleati di governo e con Zaia. Bene ha fatto il sindaco Sala a sottrarre Milano a questo giochetto che si tradurrà in una  figuraccia per l’Italia".

Lo afferma Lia Quartapelle, deputata del Pd eletta a Milano.

01/08/2018 - 14:05

“Ancora una volta @matteosalvinimi si intesta meriti non suoi. Il vicepremier non sa leggere neppure i dati del suo ministero: se gli #sbarchi di #migranti sono diminuiti è merito di Minniti, che, a differenza di Salvini, ha limitato ingressi e garantito sicurezza restando umano”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando il post del ministro dell’Interno

01/08/2018 - 13:54

Da due giorni siamo impegnati in aula alla Camera sul decreto 'Di Maio'. Ci sono due fatti passati sotto traccia, ma che ritengo di notevole rilevanza politica". Lo scrive su Facebook Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito del decreto Dignità.

"Il primo: la presentazione di un emendamento - continua - che avrebbe ripristinato l'articolo 18, bocciato dalla maggioranza giallo-verde. Il secondo: un emendamento che avrebbe introdotto il reddito di cittadinanza, bocciato senza indugi dalla maggioranza composta da Lega e Movimento 5 stelle".

"Articolo 18 e reddito di cittadinanza erano due cavalli di battaglia della campagna elettorale del M5S: oggi, invece, da un lato si conferma il jobs act e dell'altro si dice che non ci sono i soldi per il reddito di cittadinanza", conclude.

01/08/2018 - 12:54

“L’intervista a Radio Padania del presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, il pentastellato Sergio Battelli, su Marcello Foa è doppiamente inquietante. Da un lato, Battelli dice che il servizio pubblico radiotelevisivo deve essere di parte, dalla loro parte, ovviamente, ‘non dei partiti morenti’; e quindi alla guida della Rai non deve esserci una figura di garanzia e di imparzialità, ma un convinto sovranista, un divulgatore di fake news che disprezza il nostro Presidente della Repubblica e schiaccia l’occhio a Putin. Altro che ‘simbolo di imparzialità e di informazione equilibrata’. Dall’altro, l’esponente M5s già si prepara alle prossime e cruciali elezioni europee ed avere le mani ben salde sulla Tv di Stato vuol dire giocare un ruolo strategico nella formazione del consenso delle cittadine e dei cittadini italiani”.

Così la deputata Dem Marina Berlinghieri, vicepresidente della commissione Politiche dell’Unione europea.

01/08/2018 - 12:51

Decreto resta praticamente invariato

“La presidente Ruocco forse ha visto un altro film: la maggioranza in Commissione, seppur all’interno di un dialogo civile, non ha accolto le proposte di modifica del provvedimento delle opposizioni". Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Silvia Fregolent, capogruppo in Commissione Finanze.

“Il governo è stato silente e quando ha parlato lo ha fatto per rimandare ad altri provvedimenti gli emendamenti presentati. Qualche emendamento è stato accolto, ma niente in grado di cambiare un decreto che è e – conclude Fregolent - resta profondamente sbagliato nel suo complesso”

01/08/2018 - 11:54

“Ancora una volta su un tema cruciale per Torino come la candidatura per le Olimpiadi 2026 il M5s in consiglio comunale si spacca. Ed ancora una volta la sindaca, Chiara Appendino, decide di non decidere dimostrando una incapacità imbarazzante nell’amministrare una metropoli che in questi due anni ha perso prestigio ed opportunità di crescita sociale ed economica. Per rispetto verso i cittadini, soprattutto coloro che li hanno votati, il M5s dovrebbe verificare se esiste attualmente una maggioranza di governo alla guida della città. Senza di quella anche una eventuale candidatura unitaria delle Alpi per i giochi olimpici sarebbe purtroppo destinata a fallire”.

Così la deputata Dem, Silvia Fregolent.

01/08/2018 - 11:53

Dichiarazione di Enrico Borghi, deputato Pd

“Occupare poltrone e prendere in giro gli italiani. E’ quanto sta accadendo con Lega e M5S. Dopo l’inqualificabile vicenda Rai, oggi i due partiti di maggioranza, contravvenendo a tutti i proclami della campagna elettorale, hanno votato per mantenere intatto  il Jobs act introdotto dai governi Renzi e Gentiloni e per bocciare la reintroduzione dell’articolo 18 che Di Maio aveva annunciato nelle piazze.Ne prendiamo atto. Giorno per giorno, la finzione messa in scena davanti agli Italiani viene a galla. Hanno raccolto voti convincendo gli elettori che il jobs act avrebbe distrutto posti di lavoro, messo in ginocchio famiglie e imprese. Hanno raccolto voti promettendo la reintroduzione dell’articolo 18, ed oggi in aula hanno votato contro a questa proposta.Con il voto di oggi, cade il velo di ipocrisia su cui reggono le loro menzogne e ribadiscono che lo strumento del contratto a tutele crescenti voluto dal Pd è uno strumento utile per creare occupazione, quella che dopo due mesi dalla nascita del governo è tornata -purtroppo- a scendere, e non a caso.”

01/08/2018 - 11:37

“Fa piacere vedere che il super ministro Di Maio, dopo aver annunciato un “colpo mortale al Jobs Act”, si renda conto della bontà del provvedimento e torni sui suoi passi”.

Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente Vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando la bocciatura dell’Aula della Camera, con 317 voti contrari e 191 astenuti, all'emendamento al dl dignita' che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 -

“Il 2 dicembre dello scorso anno diceva “Noi il Jobs Act lo vogliamo abolire” e ancora “Vogliamo ripristinare l’Articolo 18”. Ma oggi, nel suo decreto,  - spiega - nessuno della maggioranza ha votato il ripristino”.

“Evidentemente la cancellazione del Job Act e la reintroduzione dell’Articolo 18 sono state solo parole da campagna elettorale per il vicepremier Di Maio. – conclude Rotta - Una campagna giocata sulla presa in giro degli italiani”.

01/08/2018 - 11:21

“Il Partito democratico prende atto che M5S e Lega lasciano intatto il Jobs act voluto e attuato dai governi Renzi e Gentiloni. E lo fanno dopo che per tutta la campagna elettorale hanno detto che lo avrebbero abolito e reintrodotto i l’articolo 18. Ecco, proprio quel Jobs act che secondo le loro accuse non avrebbe creato posti di lavoro, danneggiato l’economia, tradito la fiducia di imprese e lavoratori, con la votazione di stamani alla Camera non viene toccato, anzi viene ribadita l’importanza del contratto a tutele crescenti. Quello che governo e maggioranza però fanno con questo decreto è intervenire in una fase delicata della nostra economia peggiorando il funzionamento del mercato del lavoro, facendo costare di più il contratto a termine, introducendo le causali,  utilizzando il Jobs act, senza ridurre il costo del lavoro a tempo indeterminato: il contrario di quello che serve”. Lo ha detto in Aula alla Camera la capogruppo Pd in commissione Lavoro Debora Serracchiani.

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