26/07/2018 - 13:42

“Sicuramente Di Maio contesterà anche l’ultimo dato  Inps sul Reddito di inclusione ma, ancora una volta, i numeri parlano davvero chiaro: nei primi sei mesi del 2018 il Rei ha toccato 267 mila nuclei familiari raggiungendo 841 mila persone.  E a questi si aggiungono altri 44 mila nuclei familiari ancora non trasformati in Rei. Complessivamente oltre un milione di persone hanno beneficiato una di misura concreta contro la povertà. Dati certi, chiari e inappellabili, conseguenza di una riforma giusta che il governo Salvini-Di Maio vorrebbe eliminare per introdurre misure puramente demagogiche. Le riforme introdotte  dai governi del Pd stanno invece dando risultati significativi e rilevanti. Quando oltre milione di persone  ricevono dallo Stato un aiuto concreto e fattivo per superare la propria condizione di fragilità, significa che le proposte messe in campo sono state giuste  ed efficaci. E il Pd continuerà a chiedere al governo e alla  sua maggioranza  di  approvare la nostra proposta di legge che  estende il Rei a tutti coloro che sono sotto la soglia di povertà, ampliando anche i benefici economici”. 

Lo dichiara Elena Carnevali, dell’ufficio di presidenza del Gruppo parlamentare del Partito Democratico.

26/07/2018 - 12:53

“Anche oggi, con la risposta a una nostra interrogazione in commissione, il governo ha dimostrato di non avere chiara quale sia la strada giusta per il futuro dell’Ilva. Da un lato verifica le condizioni per annullare la gara (senza saper indicare cosa farebbe poi in questo caso), dall’altro si siede al tavolo per migliorare l’offerta. Nel governo continua a regnare il caos nella difficoltà di coniugare responsabilità di governo e promesse/impegni di campagna  elettorale”. Lo dichiarano i deputati Pd della commissione  Attività produttive.

26/07/2018 - 12:08

"Oggi i boiardi di Stato, i burocrati e il sottobosco festeggiano. Ad essere preoccupati saranno i cittadini, gli amministratori e gli utenti". Cosi l'on. Enrico Borghi commenta l'annuncio (per ora fatto solo via social, e privo di un necessario decreto di sostegno) dato dal ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, di interrompere la fusione tra Anas e Ferrovie dello Stato che avrebbe portato la prima al di fuori del perimetro della pubblica amministrazione, avrebbe integrato in un unica struttura le realtà statali che investono in infrastrutture e avrebbe consentito maggiore efficienza e maggiore capacità di accesso al credito.

"La decisione assunta dal ministro Toninelli -commenta l'on. Borghi, che nella scorsa legislatura come capogruppo in commissione ambiente e lavori pubblici alla Camera aveva seguito l'iter parlamentare della riforma- ha gravi difetti, sia sul piano formale che soprattutto su quello di merito. Per rimanere alle procedure, informo il ministro che non basta fare annunci via Twitter. In una democrazia liberale, che ancora esiste nonostante i loro tentativi di portarci nel totalitarismo digitale, per fermare un provvedimento deciso in forza di legge serve un'altra legge. Per cui attendiamo i contenuti di un articolato, nel quale ci spiegheranno come questa cosa avviene, al netto della sparata di azzerare i vertici di un Cda di una società per azioni che apre la stura a ricorsi e contenziosi."

Ma è il merito del provvedimento a preoccupare il segretario d'aula del Pd a Montecitorio: "Avevamo pensato a questa riforma -prosegue Borghi- con l'impulso decisivo dell'allora ministro Delrio, per tirar fuori Anas da una storia pluriennale di struttura pubblica che a causa delle note magagne della pubblica amministrazione aveva accumulato una serie di problemi da più parti denunciate: difficoltà di reperimento delle risorse, difficoltà di cassa, problematiche di qualità del management, situazioni di corruzione, contenzioso rilevante, ritardi nella realizzazione delle opere. Mediante la fusione con Fs, Anas sarebbe uscita dalla pubblica amministrazione, e si sarebbe creato un soggetto privato a totale capitale pubblico in grado di autofinanziarsi, di sviluppare 100 miliardi di investimenti in dieci anni e di integrare le infrastrutture della mobilità. Ora si ritorna indietro, e quindi questo pericoloso stop mette a rischio infrastrutture strategiche, anche in Piemonte".

"Se si ritorna ai tempi dell'Anas della Prima Repubblica come propone Toninelli -conclude l'on. Borghi- è bene sapere che torneremo ad avere un soggetto che per il 90% si finanzia con risorse dello Stato, e quindi dipende in tutto e per tutto dall'andamento della congiuntura e dai capricci del politico di turno, un soggetto che avrà farraginosità nelle procedure e complessità di attuazione, e che per effetto di queste decisioni per prima cosa cadrà in una sorta di limbo che mette a repentaglio tempi e modi di realizzazione e attuazione delle importanti infrastrutture finanziate dai governi di centro sinistra. Un incredibile passo indietro, statalista, dirigista e centralista che svela la natura di questo governo che si è proclamato del cambiamento e che in realtà appare della restaurazione".

26/07/2018 - 11:53

“In Commissione #decretodimaio: da 5L parere negativo su emendamenti Dem: NO a riduzione stabile del costo del lavoro per assunzioni a tempo indeterminato, NO a causali contrattuali collettive, NO a buonuscita compensatoria per contratto a termine non rinnovato. Così è”.

Lo scrive su Twitter Antonio Viscomi, della Presidenza del Gruppo parlamentare del Partito Democratico alla Camera dei Deputati.

26/07/2018 - 11:51

"Sul decreto Di Maio, la maggioranza è palesemente in difficoltà: già all'articolo 1, quello che contiene le norme che rivedono la durata dei contratti a termine e reintroducono le causali, gli emendamenti del Movimento 5 Stelle e della Lega sono stati accantonati, mentre su quelli presentati dalle opposizioni c’è una totale chiusura da parte del Governo.

È del tutto evidente che la maggioranza è in affanno e che su questo provvedimento, visto anche  il silenzio assordante del Governo, non c’è ancora un’intesa tra Lega e M5S”.

Lo scrive in una nota Claudio Mancini, Deputato del Partito Democratico e Segretario della Commissione Finanze alla Camera.

26/07/2018 - 10:05

“Ve lo dice anche un imprenditore veneto già parlamentare leghista: il #decretodimaio porta gli imprenditori in Romania e il Paese in Venezuela. Il governo gialloverde si fermi e ritiri il decreto. Per il bene dei cittadini, per il bene dell'Italia”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando l’intervista di Bepi Covre

25/07/2018 - 20:22

“l carnet degli impegni che la Ministra Grillo ha presentato oggi in audizioni è particolarmente ricco di intenzioni, propositi – dalle liste di attesa, al rifinanziamento del fondo sanitario, al Patto della salute - che in nome del “cambiamento” si chiamerà Stati generali per il benessere equo e sostenibile - a quello della cronicità, alla formazione post laurea, allo sblocco delle assunzioni, al decreto tariffe dei Lea. Un’agenda in continuità con il passato, che spesso critica. Un programma ambizioso,  al limite del pretenzioso soprattutto per una Ministra che non vuole – come dichiarato -  farsi “commissariare” dal MEF.

Nella stessa giornata il ministro dell’economia Tria annuncia che la Flat tax sarà nella prossima legge di bilancio (le stime a suon di miliardi di euro si aggirano a secondo dei “ modelli” tra i 40 ed i 70) ed il prezzo verrà  pagato  dalla riduzione del  welfare . Nessun accenno alle priorità da parte della Ministra, nessun punto di partenza, mancanza totale di accenno alla ricerca sanitaria. Le aperture di credito insieme alle aspettative non mancano nel panorama dalla sanità e noi saremo pronti ad attenderla a primo banco di prova che sarà tra pochissimi mesi con la legge di bilancio 2019. La posta in gioco - riduzione delle disuguaglianze e garanzia del diritto alla salute in modo uniforme, salvaguardia e valorizzazione del personale sanitario -  è davvero troppo alta per essere, a distanza di 5 mesi dalla  vittoria elettorale un mero manifesto politico”.

Lo dichiara Elena Carnevali, dell’ufficio di presidenza del Gruppo parlamentare del Partito Democratico.

25/07/2018 - 18:57

“Famiglia Cristiana ha dedicato a Salvini la prima pagina mettendo sotto accusa toni e azioni del ministro degli interni. Lo fa citando il Vangelo”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito della copertina del prossimo numero del settimanale Famiglia Cristiana.

“Non capita di frequente – continua - che il giornale cattolico scenda in campo così vistosamente. Mi permetto di dire che se lo fa, la decenza è superata. Evidentemente non basta promettere crocefissi in tutti i luoghi pubblici per farsi perdonare mesi di insulti rivolti ai più deboli e atteggiamenti aggressivi nelle sedi istituzionali. La Chiesa sa che l’esempio viene sempre dall'alto e che se tu attacchi chi non può difendersi, chi si trova in oggettiva difficoltà, non semini mai buone azioni né agisci per il bene comune. E da quel modo di fare ne usciranno sempre diffidenza, ostilità e una società divisa e divisiva”.

“Compito di chi governa è trovare soluzioni, non minacciare né tanto meno spaventare”, conclude.

25/07/2018 - 18:08

“Per la fame di poltrone da destinare agli amici, il Governo manda via un Cda che ha attivato e realizzato risultati straordinari. Ferrovie non ha mai fatto parte dello spoil system. Mentre non c’è nessuna norma che impone le dimissioni del Cda. Si demolisce la più grande azienda di investimenti italiana per appetiti di partito, gli stessi che stanno motivando lo smembramento della fusione tra Fs e Anas”. Così il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio.

25/07/2018 - 18:07

“Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, annuncia davanti alle telecamere fantomatici passi in avanti su Ilva, in tema di ambiente, nella trattativa con i rappresentanti di Arcelor-Mittal. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, alla Camera spiega invece che sta ancora studiando le carte e che al più presto, dice, sarà disponibile ad esprimere un giudizio sulla vicenda. La domanda a questo punto è d’obbligo ed è doppia: chi è il vero ministro dell’Ambiente e a chi spetterà l’ultima parola sulle speranze di risanamento dell’area di Taranto? Già abbiamo un presidente del Consiglio fantasma. Non vorremmo che lo stesso destino tocchi al ministro Costa”.

Così la capogruppo Dem in commissione Ambiente, Chiara Braga.

25/07/2018 - 17:58

“È inaccettabile che invece di agevolare la piena applicazione della legge 194 si mettano in votazione  mozioni volte a smantellarla che, se fossero confermate, porterebbero Verona a tempi bui per le donne”.

Lo dichiara la deputata Veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Le mozioni a firma leghista non solo minerebbero l’autodeterminazione e la salute stessa delle donne, ma rappresenterebbero un pericoloso apripista per considerare la maternità una merce di scambio economico e politico-culturale. Evidentemente – sottolinea la deputata Dem - i consiglieri si fanno forti della copertura politica e ideologica dell’ex vicesindaco e ora ministro della Famiglia Lorenzo Fontana”

“Stupisce, poi, che nella mozione 434 si chieda di proclamare Verona “città a favore della vita”. La mia città non ha bisogno di ulteriori definizioni: la dimostrazione di essere a favore della vita è l’essere medaglia d’oro della liberazione dal nazifascismo. Inoltre il miglior modo per tutelare il diritto alla vita – spiega - è applicare a pieno una legge che negli anni ha cancellato gli aborti clandestini, ha fatto diminuire notevolmente anche quelli legali e ha messo in condizioni le donne di non correre rischi per la salute e per la stessa vita. Invece di chiedere finanziamenti per progetti antiabortisti, si potenzino i consultori previsti dalla legge, con l’ampliamento dell’organico socio-sanitario e l’introduzione di almeno una mediatrice culturale per ogni consultorio”.

“Dopo quarant’anni non dovremmo trovarci di fronte a chi nega l’evidenza e vuole cancellare con un colpo di spugna una legge ottenuta da una grande mobilitazione delle donne italiane. Per questo – conclude Rotta - sarò al fianco di ogni iniziativa democratica volta a impedire questo scempio, a partire dalla campagna #194nonunpassoindietro proposta da “Non una di meno Verona””

25/07/2018 - 17:55

"Campo Dall'Orto, Maggioni e Orfeo erano 'amici degli amici'? Primo Di Nicola alla sua prima uscita sulla Rai cade in una imbarazzante gaffe". Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Partito democratico, a proposito delle parole del senatore 5 Stelle Primo Di Nicola sulla Rai.

"Sorprende - continua - che proprio un parlamentare che viene dal giornalismo dimentichi che nella passata gestione della Rai, caso senza precedenti, i direttori dei telegiornali non sono stati toccati con l'arrivo dei nuovi vertici e alcuni cambi, avvenuti diversi mesi dopo, hanno portato alla nomina di interni che già ricoprivano ruoli di vice. E' stata premiata la filiera interna, altro che amici degli amici, mentre oggi gli unici nomi che vengono fatti nei vertici abusivi a Palazzo Chigi sono di costosi giornalisti esterni, in alcuni casi senza neppure esperienze nei telegiornali.

Vedremo se le nomine M5s saranno più vicine ai curricula di indiscutibile livello scelti nella passata legislatura o alle compaesane assunte da Di Maio al ministero".

"Stupisce intanto, la conversione del senatore Paragone, passato in poche settimane da conduttore d'assalto a pompiere degli evidenti abusi del suo partito, folgorato sulla via di Casaleggio", conclude.

25/07/2018 - 17:30

"Addio a Sergio Marchionne. Contestato, denigrato, osannato, esaltato: un uomo che, al di là delle opinioni personali, ha trasformato un gruppo sull'orlo del fallimento un colosso mondiale dell'auto, prodotto posti di lavoro, rilanciato fabbriche". Lo scrive su Facebook Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito della scomparsa di Sergio Marchionne.

"Un manager, un uomo capace di pensare e agire in maniera globale come ce ne sono stati pochi e che ha lasciato un segno importante, nell'industria e nell'economia italiana. Ne avessimo avuti di più in Italia, avremmo avuto meno assistenzialismo e più forza di competere sfruttando le enormi potenzialità del nostro Paese", conclude.

25/07/2018 - 17:29

“Mi fa piacere che il Sottosegretario al Mef riconosca come questo sia l’unico provvedimento presentato sul fronte del lavoro e dello sviluppo da parte del Governo pentaleghista. Tra l’altro, nelle sue dichiarazioni, sembra il primo a riconoscere gli errori del Dl di Maio e si arrampica sugli specchi per giustificarsi davanti alle imprese. Non ha capito che il problema degli imprenditori è proprio legato alle prospettive che dà questo governo, di cui questo provvedimento è solo un primo assaggio. Anziché chiedere ancora pazienza alle imprese suggerisca ai suoi colleghi di rivedere l’intero impianto del provvedimento”.

Lo dichiara Sara Moretto, capogruppo in commmissione Attività produttive

25/07/2018 - 17:27

“Siamo stufi della produzione industriale di slogan del nuovo Governo che, oltre a seminare politiche di odio e paura, non ha ottenuto ancora nessun risultato concreto sui migranti in Europa. Gli unici dati che il ministro Salvini rivendica sono quelli ottenuti grazie ai passati esecutivi Pd che hanno prodotto un calo degli sbarchi di circa l’85% nel 2018. A Crotone, la solidarietà dei nostri cittadini è la migliore risposta alla propaganda del Governo: decine di persone in spiaggia a soccorrere 56 migranti arrivati stremati sulle nostre coste rappresentano l’immagine dell’Italia umana di cui siamo fieri ed orgogliosi”.

Così il capogruppo Dem in commissione Politiche europee, Piero De Luca, in un post sul suo profilo Facebook.

“La gestione ordinata e condivisa dei flussi migratori - scrive Piero De Luca - si garantisce lavorando in modo serio, concreto e responsabile in particolare con i Partner europei e con i Paesi africani di origine e transito. Questo, senza abbandonare mai in mare donne, uomini e bambini stremati da lunghi viaggi della speranza. Invitiamo, dunque, tutti i membri del Governo a smetterla con slogan e falsa retorica, che enfatizzano solo i problemi ma allontanano irreparabilmente dalle soluzioni”.

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