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FERMARE I CRIMINI DEL GOVERNO DI ESTREMA DESTRA DI NETANYAHU
La comunità internazionale, l'Unione europea, il Governo italiano devono fare ogni sforzo per fermare questo massacro
A Gaza c'è l'inferno in terra con più di 50.000 morti, tra cui 15.000 bambini, e bombe sugli ospedali e sulle scuole. Da marzo il Governo israeliano ha rotto la fragile tregua, ricominciando violente operazioni militari su Gaza e impedendo che arrivasse qualunque tipo di aiuto umanitario. Hanno tolto l'acqua, il cibo, le medicine, ogni cosa ai palestinesi che sono imprigionati in un lembo di terra sotto bombardamenti costanti.
Gli operatori umanitari non possono operare e abbiamo assistito all'esecuzione a freddo di 15 medici e paramedici che l'esercito israeliano ha anche provato ad insabbiare. L'ONU dice che a Gaza la fame viene usata come un'arma di guerra: 14.000 bambini rischiano di morire a Gaza nelle prossime 48 ore se non riceveranno al più presto gli aiuti necessari.
Bisogna fermare i crimini del Governo di estrema destra di Netanyahu. Il mondo non può stare a guardare. La comunità internazionale, l'Unione europea, il Governo italiano devono fare ogni sforzo per fermare questo massacro e questa terribile guerra.
In questa mozione unitaria, scritta insieme tra Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e MoVimento 5 Stelle, noi chiediamo al Governo di uscire dal silenzio complice ed esprimere una ferma condanna delle azioni del Governo israeliano. Chiediamo di adoperarsi per un immediato cessate il fuoco, per la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, per sbloccare tutti gli aiuti umanitari necessari ad una popolazione palestinese martoriata e non la presa in giro di 7 camion quando prima della guerra ne passavano 500 al giorno.
I nostri deputati e le nostre deputate che sono stati in questi giorni a Rafah cercando di sbloccare gli aiuti per Gaza hanno raccontato di centinaia di camion di aiuti fermi a marcire per il cinismo criminale di Netanyahu e dei suoi Ministri. Non è accettabile. Stanno violando ogni norma di diritto internazionale umanitario, creando un pericolosissimo precedente storico che il mondo non deve tollerare.

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UNA VERGOGNA CHE COLPISCE LO IUS SANGUINIS
Un provvedimento contro gli italiani all’estero
Con 137 voti favorevoli, 83 contrari e 2 astenuti, la Camera ha approvato il decreto sulla cittadinanza. Un provvedimento che il Partito Democratico ha contrastato con forza in tutte le sedi parlamentari. Il governo ha compiuto una scelta grave, profondamente sbagliata che va ad indebolire il legame tra l’Italia e le sue comunità all’estero e colpisce al tempo stesso i giovani cresciuti nel nostro Paese da famiglie straniere.
Il decreto introduce limiti retroattivi alla trasmissione della cittadinanza per discendenza così chi è nato all’estero da cittadini italiani e possiede un’altra cittadinanza non potrà più trasmettere quella italiana, se non in casi limitati. È una misura che mina la continuità dell’identità italiana nel mondo, ignorando la storia dell’emigrazione e spezzando un legame culturale e affettivo profondo.
Si tratta di una misura inaccettabile nella forma e nella sostanza, che discrimina chi è italiano per cultura, educazione e vita vissuta nel nostro Paese.
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SUL PNRR FALLIMENTO DEL GOVERNO
La Premier Meloni dov’è?
Il Pnrr sta diventando la Caporetto del governo. La destra non lo ha votato all'opposizione e non è in grado di gestirlo ora. Avvitato tra incapacità, arroganza e tensioni interne, l'Esecutivo ha perso più tempo a cambiarlo che ad attuarlo. Le parole provocatorie del senatore Borghi che invita il governo a fare un passo indietro sui fondi, così come quelle di Giorgetti che pensa ad un rinvio impossibile della scadenza oltre il 2026, confermano le nostre preoccupazioni.
Il Pnrr non è però soltanto un patrimonio economico e l’unica leva di crescita in un Paese bloccato ma è anche il simbolo politico di un nuovo modello di solidarietà europea che la destra, all’opposizione, ha sempre osteggiato. Oggi la questione cruciale riguarda le evidenti difficoltà di spesa, dopo i tagli imponenti già apportati a molte missioni.
I dati sono inequivocabili purtroppo: Transizione 5.0 ferma al palo; spesa per Politiche attive del lavoro: 7%; spesa per case e ospedali comunità al 7%; inclusione sociale ferma al 13%; trasporti e infrastrutture, spesa al 13%, altro che Ponte sullo Stretto; asili nido, scuola, l’università e la ricerca bloccati al 25%. Sugli oltre 194 miliardi di euro stanziati, solo 70 miliardi effettivamente spesi in Italia, cioè il 58% delle risorse ottenute ed il 36% di quelle complessive.
Il Pnrr non è il bancomat dei FRATELLI e delle SORELLE D’ITALIA, è un grande piano che appartiene a tutta l’ITALIA e a tutti gli italiani.
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CON IL DECRETO SICUREZZA TORSIONE AUTORITARIA INACCETTABILE
Si colpiscono i fragili, si reprime il dissenso
Con il decreto Sicurezza, in Aula la prossima settimana, destra e governo portano un violento attacco alle libertà individuali e collettive. Una vera e propria repressione del dissenso per creare sudditi invece che cittadini.
Le stesse modalità di discussione parlamentare del provvedimento, con la chiusura frettolosa e con metodi autoritari avvenuta in commissione, attestano visioni liberticide per cercare di reprimere e criminalizzare in spregio allo spirito della nostra Costituzione.
Anche per questo, insieme alle altre opposizioni, abbiamo inviato una lettera al presidente della camera per denunciare quanto accaduto.
Il decreto, inoltre, non contiene alcun investimento per la sicurezza urbana, per la prevenzione dell’illegalità e del disagio sociale. Ancora una volta ad essere colpiti sono le categorie più fragili. Annientata tra l'altro la filiera della canapa dove è stato posto un divieto che non ha ragione d'essere sul piano scientifico e della sicurezza.
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ACCADE ALLA CAMERA
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico
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SITUAZIONE ILVA SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTE, GOVERNO INADEGUATO
La situazione dell’ex Ilva di Taranto è sempre più preoccupante. La produzione ha toccato minimi storici, le misure a tutela dell’indotto si sono rivelate gravemente insufficienti, mentre continuano a registrarsi picchi di emissioni nocive che mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori. Sul piano occupazionale, inoltre, permane una condizione di profonda incertezza.
Il recente incendio all’altoforno 1, avvenuto il 7 maggio, riaccende i riflettori sulla sicurezza degli impianti. Secondo alcune fonti, l’evento sarebbe legato alla riattivazione dell’impianto avvenuta nel 2024 con modalità non trasparenti. Intanto, Acciaierie d’Italia ha annunciato il raddoppio della cassa integrazione, aggravando la crisi in corso.
Durante il question time abbiamo chiesto all’esecutivo di chiarire immediatamente lo stato della trattativa con Baku Steel Company e se intende garantire, anche con un intervento pubblico temporaneo, la continuità produttiva, la tutela dei lavoratori e il rispetto degli impegni ambientali, compresi quelli per la decarbonizzazione.
La risposta del ministro Urso è totalmente insufficiente, ancora una volta il governo non è in grado di mettere in campo una strategia industriale adeguata per fronteggiare la situazione.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Dl sicurezza Da lunedì, esame e votazioni sul disegno di legge recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica.
Informativa urgente del governo Mercoledì, alle ore 9,30, informativa urgente del governo sulla situazione della Striscia di Gaza.
Body shaming Da lunedì, inizio dell'esame della Pdl sull'istituzione della Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone.
Protezione dati personali Seguito dell'esame e votazioni sulla pdl inerente la protezione dei dati personali relativi al traffico telefonico e telematico.
Ratifiche All'esame dell'Aula anche i seguenti disegni di legge di ratifica: Italia Moldova sicurezza sociale; Italia India settore difesa; Italia Egitto trasporto internazionale merci.
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