Fine vita: Carnevali, non si tocchi legge su DAT, riprendiamo iter
" Non siamo più di fronte ad una ordinanza ma ad una sentenza della Corte Costituzionale e non sorprende il contenuto, anche se oggi non sono ancora pubbliche le motivazioni.
" Non siamo più di fronte ad una ordinanza ma ad una sentenza della Corte Costituzionale e non sorprende il contenuto, anche se oggi non sono ancora pubbliche le motivazioni.
“L’attacco dei colleghi di Forza Italia, Gasparri e Quagliarello, alla legge sul testamento biologico è puramente ideologico ed intriso di propaganda”.
Lo dichiara Elena Carnevali, deputata del Partito Democratico in Commissione Affari Sociali
“Con il parere del Consiglio di Stato sul biotestamento non ci sono più ostacoli alla realizzazione della banca dati. Tanto più che il parere non eccepisce alcun rilievo sui contenuti della legge. Ora la ministra della Sanità, Giulia Grillo, non ha più scusanti, predisponga altrettanto celermente il decreto per istituire la banca dati, in modo da consentire a chiunque, oggi, di poter assumere una decisione libera e consapevole sugli eventuali trattamenti sanitari a cui sottoporsi un domani, se non sarà nelle condizioni di farlo autonomamente.
E' compito della ministra Grillo predisporre il decreto per l'istituzione della banca dati delle dichiarazioni anticipate di trattamento. La richiesta di un parere preventivo al Consiglio di Stato ha tutta l'aria di essere un modo per prendere tempo, altro che accelerare. Mancano pochi giorni alla scadenza indicata dalla legge di bilancio 2018 che prevede 180 giorni per istituire presso il ministero della Salute la banca dati destinata alla registrazione delle DAT ed il suo finanziamento in 2 milioni di euro.
“Quali misure urgenti il ministro Giulia Grillo intende adottare per rendere operativa su tutto il territorio la banca dati nazionale destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”. Lo chiede Elena Carnevali, deputata del Pd, in un’interrogazione al ministro della Salute anche a seguito dell’inchiesta riportata oggi dal quotidiano ‘La Repubblica’, dove si evince che “La rivoluzione biotestamento è azzoppata dalla burocrazia”.
“Una vita dignitosa deve concludersi con una morte altrettanto dignitosa. E’ questo l’assioma etico che sta alla base della nuova legge sul testamento biologico, uno dei provvedimenti più attesi di questo scorcio di fine mandato parlamentare e che vale l’intera legislatura. Così la deputata dem Laura Venittelli che aggiunge: “ Tra le principali novità introdotte dal bio-testamento vi sono il diritto alle scelte terapeutiche e cure condivise, il rifiuto della cura, il ruolo della famiglia, l'ascolto dei minori, la disciplina di chi è incapace di intendere e volere.
“La Commissione Affari sociali della Camera ha approvato gli emendamenti alla manovra da presentare in Commissione Bilancio”. Ne dà notizia Donata Lenzi, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali e relatrice della proposta emendativa.
“Tra gli emendamenti approvati – spiega – ci sono, tra gli altri, quello relativo al finanziamento di 5 milioni per il registro delle Dat (testamento biologico), alla stabilizzazione per i precari degli Irccs (Istituti di ricovero a carattere scientifico), al rifinanziamento per 604 milioni del Fondo sanitario nazionale con la tassa sui tabacchi”.
“Noi abbiamo compiuto una scelta di campo, una opzione culturale, ben precisa. Cioè quella di non affrontare il tema dell’eutanasia, poiché rifiutiamo totalmente il principio del dare la morte. Al contrario, con questa legge, la nostra finalità è invece quella di accompagnare il paziente, secondo le sue volontà, in un cammino che gli eviti un doloroso e ingiusto accanimento terapeutico. Siamo dunque dentro il solco dell'articolo 32 della Costituzione che consente a chiunque di rifiutare un trattamento terapeutico”.
In legge equilibrio tra libertà personale e alleanza medico-paziente
“In forza dei miei emendamenti approvati dall’Aula, le Dichiarazioni anticipate di Trattamento (DAT) dovranno essere rilasciate con atto pubblico, con scrittura privata autenticata ovvero con scrittura privata consegnata personalmente dal disponente all’Ufficiale dello Stato Civile del comune di residenza, e quindi annotate in apposito registro oppure alle Strutture Sanitarie nelle Regioni che ne abbiano regolamentato la raccolta.