Autonomia: Pd, ddl è incostituzionale, non garantisce equilibrio bilancio dello Stato
Mef non è in grado di quantificare impatti economici, immediato stop esame parlamentare
Mef non è in grado di quantificare impatti economici, immediato stop esame parlamentare
“Oggi il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell'audizione in Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, ha mostrato a tutto tondo l’inadeguatezza e l’incapacità di Lega e Forza Italia a governare un Paese in momenti difficili.
“L'articolo 151 (Rinvio del federalismo fiscale) è stato stralciato a causa del carattere ordinamentale delle disposizioni che, pur incidendo sui profili attinenti alla gestione finanziaria delle Regioni a statuto ordinario, non realizzano effetti finanziari diretti sul bilancio dello Stato.
«Per stabilire la spesa delle Regioni e per favorire la conclusione del processo di autonomia avviato da tre Consigli regionali auspico una rapida definizione dei fabbisogni standard». L’auspicio del deputato veneto Roger De Menech - intervenuto questa mattina in commissione bicamerale Federalismo fiscale – è diretto al neo presidente della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, Giampaolo Arachi, presente in audizione.
“Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, ascoltato oggi in audizione in commissione Federalismo fiscale, ammette i ritardi del governo sul tema dell’autonomia differenziata. All’orizzonte non c’è nessun cronoprogramma, né alcun documento ufficiale. Come Pd abbiamo chiesto con forza che della questione venga ufficialmente interessato il Parlamento”. Lo affermano i deputati del Pd Roger De Menech e Gian Mario Fragomeli.
“Dopo Tria anche Lezzi conferma che il governo brancola nel buio. L’autonomia, che è nel contratto del governo gialloverde, è ben lontana non solo dall’essere attuata, ma addirittura dall’essere pensata”
Lo dichiarano Roger De Menech e Gianmario Fragomeli, deputati del Partito Democratico e componenti della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, dopo l’audizione della ministra per il Sud
“Oggi è stato svelato lo stato dell’arte sulla riforma per l’autonomia. Il ministro Tria, in audizione in Commissione per il federalismo fiscale, con l’assenza di risposte chiare e certe, ha dato conferma che il governo brancola nel buio”.
Lo dichiara Roger De Menech, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale
“In tema di autonomia il governo fa molte chiacchiere e pochi fatti. Oggi ne abbiamo avuto una chiara conferma con l’audizione in commissione Federalismo fiscale di Sose (Soluzioni per il sistema economico Spa), società partecipata dal ministero dell’Economia che si occupa del progetto dei fabbisogni standard e che sta facendo un buon lavoro a differenza dell’esecutivo che è in perenne ritardo”.
Lo dichiarano i deputati democratici Roger De Menech e Gianmario Fragomeli della commissione bicamerale per l’Attuazione del federalismo fiscale.
"Fabbisogni standard? Nessuna risposta. Costi standard? Nessuna risposta. Livelli essenziali delle prestazioni? Nessuna risposta. Tempi dell’intesa tra Stato e Regioni? Nessuna risposta. L’audizione della ministra Erika Stefani, in commissione per l’Attuazione del federalismo fiscale, è stata l’ennesima prova che smonta venti e più anni di propaganda leghista, in cui è stato promesso ai cittadini del Nord che l’autonomia avrebbe comportato l’azzeramento del residuo fiscale o il trattenimento dei nove decimi del gettito erariale. Nulla di più falso.
“La ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani, è venuta oggi in Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale a mani vuote. Ha confessato platealmente che non c’è alcuna forma di intesa sul regionalismo differenziato e ribadito l’impossibilità di presentare alla Camera qualsiasi bozza di provvedimento, perché sarebbe solo del ministero e non condivisa con le Regioni e gli enti locali. Tutto questo dopo aver confermato che dovrà essere il Parlamento a discutere nel merito il provvedimento.