Ue: Delrio, governo mette a repentaglio risparmio degli italiani
Tria conferma che nel governo ci sono due linee, problema credibilità danneggia Paese
Tria conferma che nel governo ci sono due linee, problema credibilità danneggia Paese
“Questo governo non può continuare a fare due parti in commedia”. Lo ha dichiarato Luigi Marattin, capogruppo Pd in Commissione Bilancio, nel corso dell’intervento in Aula sull’informativa del ministro Tria sull’eventuale procedura Ue per debito eccessivo.
“Mentre il team euroscettico della Lega detta la lettera per la Ue a #Tria, nel M5S prosegue lo psicodramma sulla leadership di #DiMaio. Non contano più nulla. Salvini ha commissariato Conte. Il Parlamento è bloccato. La nave Italia viaggia veloce contro l’iceberg”.
Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.
"Il ministro dell’economia di Salvini e Di Maio, Giovanni Tria si è tradito poco fa. E ha detto finalmente con chiarezza che il governo è al lavoro per cancellare gli 80 euro al mese che il governo Renzi ha messo nelle buste paga degli italiani con gli stipendi più bassi. Una vergogna senza precedenti".
Lo dichiara Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a proposito delle dichiarazioni di. Giovanni Tria ad Agorá
“Ecco che pensa il ministro Tria degli 80 euro per 10 milioni di lavoratori introdotti dal governo Renzi nel 2014. ‘Sbagliati’. È così che definisce la più grande redistribuzione salariale mai fatta in Italia. La verità è che non trovano soldi per i loro provvedimenti spot e così incassano togliendo a chi già ha. Come hanno fatto per la finta quota 100, che ha mandato in pensione pochi lavoratori bloccando adeguamenti Istat a chi già era pensionato e creando un enorme debito per chi in pensione ci deve ancora andare. Dei veri cialtroni”.
“Oggi è stato svelato lo stato dell’arte sulla riforma per l’autonomia. Il ministro Tria, in audizione in Commissione per il federalismo fiscale, con l’assenza di risposte chiare e certe, ha dato conferma che il governo brancola nel buio”.
Lo dichiara Roger De Menech, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale
“Veramente surreale il dibattito nella maggioranza. Oggi il ministro Tria ha informato il Parlamento che l’ipotesi più accreditata per far fronte alle esigenze di bilancio è l’aumento dell’Iva. Mentre fonti della maggioranza in maniera stizzita invitano Tria ad aderire al Pd per aumentare l’Iva.
Da bravo professore alla fine il Ministro Tria ha dovuto ammettere quello che Salvini e Di Maio (pure Conte, ma conta poco) negano da mesi: poiché non sanno trovare alternative, sarà inevitabile l’aumento dell’Iva e delle accise. Ecco quanto ci costerà la loro incapacità di governare, le promesse elettorali a debito e la finta abolizione della povertà. Cialtroni e ipocriti.
Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.
Era pronto al 98 per cento assicurava venerdì il ministro Tria. E invece il decreto crescita è ancora in alto mare. Se ne parla per maggio, alla faccia dell’urgenza - a questo servono i decreti - e soprattutto delle imprese che aspettano agevolazioni fiscali e incentivi. Per inciso, agevolazioni e incentivi che hanno cancellato nella loro prima legge di bilancio e che ora vogliono ripristinare in formato mignon.
Quali sono gli investimenti persi dall'Italia per il mancato rispetto di patti internazionali, di cambio di contratti e per l’approvazione di leggi retroattive? Quanto tutto ciò ha inciso dal punto di vista della possibilità di posti di lavoro e crescita? Cosa intende fare il governo per riprendere una politica di investimenti che superi l'attuale blocco di grandi e piccole opere che secondo le stime ammonta a circa 36 miliardi di euro?”.