“Quelli che eminenti esponenti del governo raccontano come ‘scontri’ tra studenti e polizia, oggi a Torino, sembrano piuttosto, da quello che osservo in video, cariche ingiustificate e gravi da parte delle forze dell'ordine su manifestanti disarmati che in alcun modo stavano utilizzando violenza nella loro protesta. Addirittura nel video si vede un dirigente della polizia che ordina con queste parole la carica: ‘basta, hanno rotto il c***o, carichiamo’. Come se fosse una ragione sufficiente per fare ricorso alla forza a questo modo”. Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa in merito alle cariche della polizia a Torino nei confronti di manifestanti in occasione della visita di Giorgia Meloni.
“Ricordo le parole di Meloni, un anno fa – prosegue l’esponente Pd - alla Camera dei Deputati: ‘Difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza per contestare le politiche del nostro governo, perché inevitabilmente tornerà nella mia mente una storia che è stata anche la mia’. Mi chiedo se la ‘simpatia’ sia compatibile con queste forme assolutamente antidemocratiche di repressione del dissenso.
“Ancora una volta da parte del governo Meloni – conclude Scarpa - si fa passare come normale quello che si prefigura come un potenziale abuso da parte di alcune frange delle forze dell'ordine. Un fenomeno che fin troppo spesso rimane impunito nel nostro Paese. È questa la garanzia di libertà ed espressione che il governo Meloni vuole esercitare?”.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
Ancora, ancora e ancora. L'elenco dei morti sul lavoro continua ancora ad allungarsi, ma le risposte non ci sono. Non basta Brandizzo, non basta sapere che a luglio le persone morte sul lavoro nel 2023 erano già 559, non basta sapere che gli incidenti sono aumentati di oltre il 4% rispetto al 2022: la sicurezza evidentemente non è una priorità.
Tutta la mia vicinanza alla famiglia dell'operaio morto in una cava nel trevigiano, per questa morte ingiusta. Bisogna investire subito in personale per l'ispettorato!
"Apprendo con rammarico di atteggiamenti intimidatori e squadristi da parte di alcuni militanti di estrema destra ai danni di studenti e studentesse accampate nel campus Einaudi di Torino. In tutta Italia le organizzazioni studentesche hanno deciso di nuovo di mobilitarsi e di contestare, pacificamente, l'inazione del Governo e delle Regioni nei confronti del diritto allo studio e sono costretti anche a subire vessazioni: in primis, dalla stessa maggioranza di governo, e in secondo luogo da vere e proprie minacce violente. Evidentemente in Italia c'è ancora un problema con il dissenso e la manifestazione delle proprie opinioni, insomma c'è un problema con la democrazia.
Tutta la solidarietà all'Unione degli Universitari, continuate a lottare senza farvi intimidire. Solleverò la questione in Parlamento!".
Lo dichiara la deputata democratica Rachele Scarpa
“Quindi, ricapitoliamo: i flussi migratori non si fermano, anzi aumentano, perché, guarda un po’, né il blocco navale, né la guerra alle Ong, né gli accordi con i dittatori dei Paesi nordafricani funzionano; i centri di accoglienza, su cui da decenni non facciamo altro che disinvestire, sono sovraffollati e sotto stress; tra dichiarazioni deliranti e dati falsi, il Consiglio dei ministri approva con grande urgenza una misura che aumenta e prolunga lo stress a cui sono sottoposte quelle strutture: le persone potranno essere trattenute fino a 18 mesi in grandi hub senza poter fare o imparare nulla, in un’attesa che somiglia molto alla detenzione (anzi, proprio oggi il coordinatore regionale di forza Italia Tosi parlava con gioia di veri e propri ‘carceri’), in vista di un rimpatrio che probabilmente non avverrà, perché l’esperienza di anni ci ha insegnato che rimpatriare costa ed è spesso più complesso di quello che sembra. Il tutto ciò senza stanziare un solo euro per rendere la situazione vivibile da un punto di vista gestionale e di tutela dei diritti umani. Mi sembra il piano perfetto per riempire le nostre strade di fantasmi e miseria. Come fa comodo a chi su queste cose fa propaganda e cerca consenso”.
Così la deputata del Pd, Rachele Scarpa.
“Il Pd - aggiunge - ha un’altra visione. Una visione che rispetta i diritti umani e che allo stesso tempo vuole gestire un fenomeno che non ha più senso chiamare emergenza. Abbiamo elaborato 7 punti: 1) chi riceve lo status di rifugiato in un Paese Ue deve essere libero di spostarsi in tutti gli stati dell’Unione; 2) rilanciare la missione Mare Nostrum; 3) mettere in campo un piano Ue di cooperazione e sviluppo rivolto ai Paesi di provenienza, senza semplicemente dare mance ai dittatori di turno; 4) aprire canali legali sicuri di ingresso; 5) realizzare un grande piano per l’accoglienza diffusa, coordinato con i comuni, che preveda la chiusura di maxi hub a favore di piccole strutture finanziate con fondi governativi messi a disposizione dei comuni; 6) riforma della Bossi-Fini per aprire nuovi canali legali di ingresso; 7) attenzione ai minori non accompagnati - conclude - la cui cura non va lasciata solo ai comuni, ma che deve essere presa in carico dallo Stato”.
Dichiarazione di Rachele Scarpa deputata Pd
Quel Pese in cui arriva una fattura da pagare da 183 euro per ripulire la strada su cui tuo figlio è stato investito è un Paese che abbiamo il dovere di cambiare. Assurdo che si individui la famiglia della vittima come obbligata a risarcire il "danno" della morte del figlio Davide: non basta il dolore, anche la macabra beffa. Ho sottoscritto un'interrogazione assieme ad Andrea Casu e Piero Fassino, per chiedere al Ministro delle Infrastrutture cosa intende fare per sostenere le vittime della strada e le loro famiglie attraverso strumenti concreti come quelli contenuti dalla proposta di legge depositata dal Partito Democratico nel novembre 2022 ,ed evitare che in futuro si possano ripetere episodi gravissimi come quello accaduto a Paese, in provincia di Treviso. La mia vicinanza alla famiglia di Davide Pavan.
"Questa scuola costa troppo, e loro non se la possono permettere. Il caro vita non ha risparmiato nemmeno il costo dei libri, che va a sommarsi ai costi già eccessivi della scuola nel nostro Paese, dove i singoli istituti si mantengono a fatica solo grazie al contributo 'volontario' dei ragazzi. Molte persone sono pendolari, e anche qui il costo dei servizi pubblici è inaccessibile. Se a questo si aggiunge la mancanza di supporto psicologico in un luogo che sconta ancora pesantemente gli effetti della pandemia, si capisce che le organizzazioni studentesche hanno tutte le ragioni per manifestare. Andare a scuola è ormai da troppo tempo una corsa ad ostacoli, per questo richiamano la politica su un diritto imprescindibile, quello allo studio e alla formazione! Tutto il mio supporto alla Rete degli Studenti Medi che oggi ha manifestato davanti al ministero dell'Istruzione, porterò le vostre battaglie anche in Parlamento; per questo proprio oggi ho sottoscritto una mozione a firma delle colleghe Manzi e Braga per impegnare il governo con politiche di welfare all'inizio di quest'anno scolastico". Così la deputata dem Rachele Scarpa.
Ieri i lavoratori della Isolfin erano in presidio davanti a Fincantieri, oggi davanti alla Regione Veneto. Protestano perché venerdì hanno subito una scelta di altri sulla propria pelle, quando Fincantieri ha deciso di sciogliere il contratto d'appalto con Isolfin. Così 100 famiglie rimarranno senza uno stipendio, il tutto per causa di una società di Stato, che continua a fare appalti a ribasso, scaricando i costi sui lavoratori. Il lavoro c'è, ma per Fincantieri lo faranno altri. Ai lavoratori e alla CGIL va tutto il mio sostegno. Presenterò un'interrogazione parlamentare per chiedere alla Ministra del Lavoro e al Ministro dell'economia come intendono porsi su una vicenda vergognosa come questa.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
A giugno maggioranza ha votato contro nostri emendamenti
“Guardare il telefono per sette secondi viaggiando in auto a 50 km/h equivale a guidare al buio per cento metri senza vedere nulla di ciò che accade davanti a noi. Ecco perché è sempre più necessaria una forte presa di coscienza sul rischio che si corre per se stessi e gli altri a causa dell’uso scriteriato del telefonino durante la guida a velocità sempre più elevate. Quanto avvenuto domenica ad Alatri, nel Frusinate, è solo l’ultimo esempio di una condotta gravissima, che deve essere contrastata con interventi normativi adeguati ai tempi che stiamo vivendo. Per questa ragione in commissione giustizia avevamo già chiesto da tempo, attraverso una serie di emendamenti, di considerare la guida mentre si utilizza uno smartphone per girare un video o mandare un messaggio alla stregua della guida in stato di ebbrezza o sotto uso di sostanze stupefacenti già previste dall’ordinamento per l’omicidio stradale. Un segnale chiaro e netto che alla luce dei sempre più frequenti tragici eventi doveva essere dato immediatamente ma che inspiegabilmente il Governo ritarda, nonostante i continui proclami. Infatti i nostri emendamenti in tal senso sono stati già bocciati dalla maggioranza nella seduta della commissione Giustizia dello scorso 28 giugno. Per questa ragione oggi presentiamo nuovamente il testo anche come Proposta di legge per chiedere a tutte le Istituzioni di aprire finalmente gli occhi sulla gravità di un fenomeno che non può continuare a essere sottovalutato o ignorato”.
Lo dichiarano in una nota Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, e Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, primi firmatari della proposta sottoscritta anche da Anna Ascani, Piero De Luca, Michela Di Biase, Valentina Ghio, Gianni Girelli, Marco Lacarra, Ilenia Malavasi, Maria Stefania Marino, Virginio Merola, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Debora Serracchiani, Marco Simiani e Alessandro Zan.
La Regione Campania, sostenuta da Emilia-Romagna e Veneto, ha presentato presso la Conferenza Stato-Regioni una proposta di legge (ai sensi dell’art. 121 della Costituzione) per l’abolizione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di medicina e veterinaria a partire dall’A.A. 2024-2025.
Da anni associazioni di studenti, sindacati e operatori del mondo sanitario denunciano da una parte il numero del tutto insufficiente di posti disponibili rispetto al fabbisogno di medici e sanitari, dall’altra la totale inadeguatezza del sistema dei test per selezionare chi potrà frequentare i corsi. I test si sono rivelati essere un terno al lotto completamente inefficaci nello stabilire concretamente il successo formativo degli aspiranti medici, delle tagliole utili solo ad alimentare un business sempre più florido di corsi di preparazione, ricorsi temerari, pubblicazioni, alimentati dalle speranze di ragazze e ragazzi che vorrebbero solo mettersi alla prova nel concreto del loro percorso di studi. Ciò che sta emergendo dagli esposti presentati alla procura di Roma è un chiaro esempio delle storture che questo sistema sta creando. La proposta della Regione Campania va pertanto sostenuta in toto, a cominciare da chi in Parlamento dovrà portarla avanti. Si deve creare una coalizione trasversale del buonsenso che porti al superamento del numero chiuso e che doti il sistema universitario dei policlinici e delle professioni sanitarie delle risorse necessaria all’arrivo di nuovi studenti, così come al finanziamento di nuove borse di specializzazione.
Così Rachele Scarpa, deputata del Pd.
“Nel giorno in cui arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri il cosiddetto ‘decreto baby gang’, in cui si proporrà probabilmente, tra le altre cose, di facilitare l’incarcerazione per gli under 18, l’assessora della Regione Veneto, Elena Donazzan, di Fratelli d’Italia, ci restituisce un’immagine chiara della visione di questa destra delle persone detenute: sono ‘la peggiore umanità’. I persi. Gli irrecuperabili. Di fronte alla rabbia, comprensibile, delle comunità di fronte a chi ha condotte criminali, da un assessore regionale ci si aspetterebbe consapevolezza del ruolo rieducativo che dovrebbe avere la pena; a Elena Donazzan invece basta descrivere con parole deumanizzanti un contesto e delle persone per cui né la sua giunta, né il suo governo, hanno intenzione di fare nulla. In carcere finiscono soprattutto persone con grandi difficoltà economiche, sociali, di contesto. Perché non chiedersi come migliorare quelle condizioni? Sarà perché quella è la ‘peggiore umanità’, quella che nemmeno a meno di 18 anni può essere rieducata, quella che deve rimanere segregata per sempre, quella che poco importa se si suicida in cella”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico, Rachele Scarpa.
La Giunta Brugnaro si accinge a far approvare il contributo di accesso per entrare a Venezia, sostenendo che sia l’opzione più adatta per gestire gli insostenibili flussi di turismo mordi-e-fuggi a cui il centro storico del capoluogo è costantemente sottoposto. Dopo il naufragio dei tornelli, ora Brugnaro ripesca dal cilindro una politica che non servirà a nulla se non a creare ulteriori disagi per chi ancora resiste a risiedere a Venezia.
Insieme al PD comunale di Venezia avevamo da tempo denunciato i limiti e le conseguenze negative del contributo: prima di tutto sembra sostanzialmente condannare la città storica ad un’unica vocazione, quella turistica, quando c’è bisogno di far installare attività terziarie ed artigianali; creerà poi delle complicazioni non indifferenti per le relazioni interpersonali dei residenti con amici che non lo sono ad esempio, con un impatto non trascurabile sulla vita quotidiana; vi è poi il guazzabuglio normativo costituito dal regolamento stesso che rende complicato orientarsi tra esenzioni, norme ed esclusioni.
Insomma, la Giunta Brugnaro continua a fallire nel suo compito di dare una prospettiva sostenibile a Venezia, insistendo su misure che purtroppo vanno nella direzione di renderla una specie di grande parco a tema piuttosto che una città dove vivere e costruire un futuro. Quello che invece come PD vogliamo sostenere. “
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
“Per quale motivo il ministero dei Trasporti ha deciso di definanziare la linea Castelfranco-Maerne e come si intenda garantire la realizzazione dell’opera nei tempi previsti”. Lo chiedono al ministro Salvini in una interrogazione urgente i deputati veneti del Pd Piero Fassino e Rachele Scarpa insieme a Marco Simiani, capogruppo dem in commissione Ambiente della Camera.
Nella interrogazione i parlamentari sottolineano come “la linea sia infrastruttura essenziale per i tanti cittadini, studenti, lavoratori che ogni giorno da Castelfranco, dal Bassanese e dalla Marca occidentale muovono in direzione di Venezia e come l’attuale tracciato, a binario unico e intervallato da numerosi passaggi a livello, appaia del tutto inadeguato a corrispondere alla forte domanda dell’utenza e alle esigenze di un trasporto rapido ed efficiente”.
I parlamentari Pd ricordano che proprio per quelle ragioni “da anni le comunità locali rivendicano l’intervento di riqualificazione della linea definito ‘opera strategica’ dalla Regione Veneto”.
Infine, rimarcano i parlamentari, “la mancata realizzazione del progetto rappresenta un disincentivo all’uso del trasporto pubblico e un grave pregiudizio per gli utenti e per il territorio servito dalla linea”.
Per queste ragioni i deputati dem interrogano il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per sapere “per quale ragione si è definanziata un’opera da così lungo tempo attesa; per quale ragione non si revochi il definanziamento, confermando invece il finanziamento dell’opera; e in ogni caso come si intenda assicurare l’erogazione delle risorse necessarie a realizzare l’opera nei tempi previsti”.
“Le misure annunciate dalla ministra Bernini non sono assolutamente sufficienti per dare agli studenti universitari italiani il supporto psicologico di cui hanno bisogno e che stanno chiedendo attraverso i loro rappresentanti. Innanzitutto gli 80 milioni stanziati sono in realtà 77, di cui 37 ad integrazione del Fondo di finanziamento ordinario e 40 dedicati a iniziative di ricerca per il supporto condizioni di particolare fragilità. La ministra afferma di voler rendere così strutturali bonus previsti nei diversi atenei, senza però porsi il problema della forte disomogeneità che questi sostegni hanno a secondo delle Università, nella completa assenza di linee guida e di uno sguardo più ampio per garantire il benessere psicologico studentesco a tutto tondo. Un presidio capillare di assistenza psicologica nei luoghi di istruzione è assolutamente necessario, ma non basta: serve infatti un continuo confronto con gli studenti per estendere le misure e dare concretezza all’intenzione di occuparsi del problema attraverso una reale pianificazione nazionale. In questo senso un primo tassello potrebbe essere la discussione della proposta di legge a mia prima firma per l’assistenza psicologica nelle scuole e nelle università, depositata alla Camera e al Senato insieme a tante colleghe e colleghi del Partito Democratico e delle opposizioni. La ministra si prenda la responsabilità di favorire una discussione vera nel Parlamento e nel Paese, valorizzando al massimo il confronto con la componente studentesca e con le professionalità coinvolte”.
Lo dichiara la deputata democratica, Rachele Scarpa.
"Italo Cucci è stato indubbiamente per decenni un professionista di spessore del mondo della comunicazione e dell'editoria ma francamente la sua nomina a commissario straordinario del Parco nazionale di Pantelleria ci appare immotivata e non supportata da comprovate esperienze e competenze settoriali necessarie per gestire con efficacia ed attenzione una area protetta di questo valore": è quanto dichiarano i deputati Pd Chiara Braga, Marco Simiani, Anthony Barbagallo, Augusto Curti, Sara Ferrari, Rachele Scarpa, Giovanna Iacono, Stefania Marino presentando una interrogazione al governo.
"Chiediamo al Ministro Pichetto Fratin le motivazioni che hanno portato a questa nomina e di intraprendere iniziative serie e concrete per garantire al parco una gestione affidabile e competente": concludono.
“L’Unesco torna a occuparsi di Venezia con crescente preoccupazione e si raccomanda di inserire la città nella lista dei Patrimoni dell’umanità in pericolo, dato che il World Heritage Centre valuta ‘insufficienti’ le misure adottate finora e si ritiene l’‘eccezionale valore universale’ della città messo a rischio dall’impatto dei cambiamenti climatici e del turismo di massa. Si tratta dell’ennesimo grido di allarme relativo alla condizione in cui si trovano il centro storico di Venezia e l’intera laguna, ma le istituzioni deputate ad agire sembrano non rendersi sufficientemente conto del punto a cui siamo arrivati, nonostante non manchino sollecitazioni dal territorio come quelle della segretaria e consigliera comunale Pd, Monica Sambo, che lamenta i fallimenti della giunta anche su piccole misure concrete come i tornelli o la mancata attuazione del contributo d’accesso”.
Così la deputata democratica, Rachele Scarpa.
“Sono mesi - aggiunge - che attendiamo dal governo la nomina del presidente dell’autorità della laguna, così come sono mesi che chiediamo un rifinanziamento appropriato e consistente per la legge speciale. Sulla regolazione del turismo, gli strumenti a disposizione del Comune rimangono lì inutilizzati. Per quanto pensiamo di poter continuare a far finta di nulla? Ormai il negazionismo della destra per i problemi di Venezia sta diventando patologico, nonostante anche gesti come quello dell’Unesco continuino a squarciare il velo di indifferenza che certa politica vorrebbe gettare sulla città. Restiamo vigili per questo delicato mese di agosto - conclude - ma con ogni probabilità sarà necessario intervenire con una interrogazione parlamentare, nella speranza di smuovere comune e governo su una battaglia urgente, che non dovrebbe avere colore politico”.