“Oggi sono a Treviso, nella mia città, per partecipare al pride che, come ogni anno, è il più grande momento di visibilità, di orgoglio ma anche di lotta e rivendicazione per la comunità LGBTQIA+. Sono qui anche nel mio ruolo istituzionale di deputata, perché le istituzioni di questa città, l'amministrazione comunale non ha aderito alla Carta d'intenti di questo Pride e in particolare il sindaco Conte non ha voluto dare il patrocinio, dimostrando che la sua solidarietà ai diritti civili funziona a giorni alterni, ovvero solo quando a lui fa comodo. Noi oggi siamo qui e lo siamo con orgoglio, alla luce del sole, perché c'è ancora chi al governo di questo Paese vuole non solo invisibilizzare e nascondere, ma anche attivamente discriminare, togliere diritti e criminalizzare la comunità LGBTQIA+. Inaccettabile oggi, nel 2023. Oggi Treviso e bellissima. Il sindaco Conte ci raggiunga, fa ancora in tempo a mostrarsi vicino alle persone e lontano dai preconcetti dei partiti che lo sostengono!”.
Lo dichiara la deputata del Pd, Rachele Scarpa.
Da troppo tempo l’Italia soffre di un sovraffollamento delle carceri, che ha ormai abbondantemente superato il tasso del 110% e vede dietro le sbarre non solo autori di reati gravi, ma anche responsabili di piccoli crimini, quasi sempre provenienti da situazioni di difficoltà e marginalità, molto spesso con storie di tossicodipendenze, di migrazioni o di vita di strada alle spalle. All’emergenza del sovraffollamento rispetto al quale il governo è assente non pare intenzionato a calibrare in modo più opportuno lo spettro delle pene, si aggiunge il dramma dei suicidi in carcere, che nel 2022 ha raggiunto il terribile record di 84 detenuti che si sono tolti la vita, il numero più alto dal 1990, anno in cui è iniziata la raccolta dei dati.
Se le autorità italiane non vogliono ascoltare gli inviti dell’opposizione del Partito democratico, speriamo almeno che il governo segua le indicazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, che questa settimana ha esaminato le azioni messe in campo dall'Italia e chiede di migliorare le misure preposte a prevenire il più possibile questi suicidi e assicurare una capacità sufficiente delle carceri e delle residenze alternative per i detenuti che soffrono di disturbi psichici.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
Oggi in commissione giustizia è stata approvata la proposta di legge Varchi, che punta a rendere universale il reato di gestazione per altri. Ci siamo opposti fermamente a questa proposta assurda, giuridicamente pasticciata e sproporzionata, che vorrebbe equiparare la gpa a crimini contro l’umanità come la tortura e il genocidio e che fa un uso propagandistico e pericoloso del diritto penale. Avremmo voluto tutt’altra discussione, su questo tema: la proposta presentata dal Partito Democratico a prima firma Zan mette in campo una visione più complessiva, di giustizia ed uguaglianza. Matrimonio egualitario, adozioni per tutti e semplificate, piena tutela dei diritti dei bambini attraverso il riconoscimento della genitorialità e la trascrizione dei figli coppie omogenitoriali o nati da gpa: queste sono le priorità, non questa lotta puramente simbolica e ideologica portata avanti dalla destra, che cerca l’ennesimo mulino a vento contro cui combattere e lo fa confidando di aggiungere un altro tassello a un più ampio disegno di criminalizzazione della comunità LGBTQIA+. Non stiamo a questo gioco fatto innanzitutto sulla pelle dei minori. Non accettiamo l’esasperazione e l’abuso del diritto penale come risposta a tutto. La nostra opposizione continuerà anche in aula, ancora più determinata.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
È morto oggi il detenuto che quattro giorni fa ha tentato il suicidio nel carcere di Santa Bona. Nell’attesa che vengano fatti i dovuti approfondimenti sulla dinamica del fatto credo che sia doveroso inquadrare questa vicenda nel contesto complessivo, devastante, del tema della qualità della vita e della tutela della salute mentale delle persone detenute. Ogni anno i numeri preoccupanti dei suicidi in carcere e i rapporti di autorevoli associazioni come Antigone confermano una realtà diffusa in tutta Italia: il sistema penitenziario è in profonda sofferenza, e il tema ormai è strutturale. A pagarne il prezzo sono le persone detenute, così come spesso il personale penitenziario, che meriterebbero dalle istituzioni più ascolto e maggiore dignità.
Dichiarazione di Rachele Scarpa
Deputata Pd
Ho partecipato oggi alla conferenza stampa di presentazione del Manifesto per il Ban delle molecole PFAS promosso da Greenpeace , Mamme no Pfas, ISDE, Pfas Land,CiLLSA, Medicina Democratica, Legambiente, per sostenere il loro lavoro e la loro richiesta.
Nessuna legislatura ha ancora mai affrontato seriamente la questione PFAS. È un tema ambientale ma anche un tema sanitario e sociale. In Veneto abbiamo avuto uno dei più gravi casi di contaminazione d’Europa, e l’Italia ha latitato per troppo tempo. Con la proposta di legge a prima firma Braga, che sono orgogliosa di aver sottoscritto, proponiamo di bandire la produzione e l'impiego degli PFAS, che già hanno lasciato un’eredità tossica irreversibile alle future generazioni.
In Veneto, da quando il problema è venuto fuori, sin dal 2013 abbiamo visto una grande mobilitazione e denuncia dal basso, che ora deve avere anche una rappresentanza e un riflesso nell’iniziativa parlamentare.
dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
Oggi ho avuto l'onore di ospitare una conferenza stampa con Egyptwide, Amnesty International e la Rete Pace e Disarmo in cui si presentava un rapporto sulla vendita di armi piccole e leggere da parte dell'Italia nei confronti dell'Egitto. L'Italia vende guerra ad un Paese che ha già dimostrato di non rispettare i diritti umani fondamentali, anche sulla pelle di un cittadino italiano come Giulio Regeni. Il governo egiziano reprime il dissenso, e come se non bastasse ha rifiutato più volte di collaborare con la giustizia italiana. Ringrazio Egyptwide per il lavoro: è fondamentale fare agency. Bisogna fermare subito il commercio d'armi verso un Paese che le impiega in violazioni dei diritti umani.
“La proposta di legge che arriva oggi in Aula non è la proposta Madia presentata dal Partito Democratico. Quest'Aula si è vista sottratta con una forzatura la prerogativa di discutere del voto dei fuorisede nel merito della questione. L’emendamento presentato dal relatore di maggioranza al testo Madia di fatto, con un colpo di spugna, spazza via tutto l'articolato della legge. Consegna di fatto senza scadenze, senza vincoli, una delega in bianco al governo. Lo stesso governo, che attraverso il suo personale tecnico, ha detto chiaramente in audizione, che le difficoltà operative sul voto fuori sede sono pressoché insormontabili. Ma chiedo ai miei colleghi della maggioranza, perché? Perché discutiamo oggi non una proposta di legge, ma del suo guscio svuotato, delegando completamente al potere esecutivo, ciò che noi siamo stati eletti per discutere?”. Lo ha detto la deputata dem Rachele Scarpa, durante la discussione generale in Aula del provvedimento sul voto ai fuorisede.
“Ho l'impressione - ha concluso Scarpa - che quella di oggi verrà decantata come una vittoria, ma che sarà forse un furto. Un furto sicuramente alla discussione parlamentare. Un furto alla corretta prassi della dialettica democratica, ma soprattutto un furto alle cittadine e cittadini fuori sede che chiedono solo che si data loro la dignità più importante di tutti, la dignità del diritto di voto. Noi rimarremo qui ogni giorno ad incalzarvi con atti di sindacato ispettivo, nelle piazze, nei luoghi di istruzione, di lavoro e anche nell’Aula del Parlamento. Non accetteremo un solo passo indietro perché se se lo vorrete fare, dovrete prendervi la responsabilità di fronte al Paese”.
Oggi ho avuto l'onore di prendere parte alla conferenza stampa "Diritto al Profitto" convocata dall'Unione degli Universitari. Il sindacato studentesco denuncia un cattivo utilizzo delle risorse del Pnrr e la mancanza di prospettiva e pianificazione strutturale in materia di residenzialità universitaria. Ringrazio l'UDU per il prezioso lavoro che inchioda la politica alle sue responsabilità e alle sue omissioni, e mi associo alla dura condanna delle parole della ministra e dell'operato del governo, che nelle politiche sulle residenze antepone gli interessi privati al diritto allo studio e all'impegno del pubblico nel garantirlo.
La stessa ministra ieri durante il question time ha detto che è il mercato a creare welfare, dimostrando di non avere alcuna volontà regolatrice. Il governo e il Parlamento ascoltino le denunce degli studenti, che in queste settimane stanno protestando nelle tende in tutta Italia, costretti non solo a sopportare le prese in giro del governo, ma anche il paternalismo di ricchi imprenditori come Brugnaro che, invece di adoperarsi per trovare soluzioni in quanto sindaco, sminuisce le proteste con fare tronfio e arrogante.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
“Il Partito Democratico raccoglie l’accorato appello di centinaia di sindache e sindaci che da Torino lo scorso 12 maggio hanno lanciato un monito al Parlamento affinché riconosca i diritti delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno, colmando un vuoto giuridico che ormai è diventato insostenibile. Infatti abbiamo presentato un emendamento sostitutivo al vergognoso testo del pdl Varchi di Fratelli d’Italia in cui sfidiamo la destra, anziché a voler criminalizzare i genitori dello stesso sesso e i loro figli, a dare seguito all’appello dei sindaci, riconoscendo diritti sacrosanti nel preminente interesse del minore, così come ha anche più volte chiesto la Corte Costituzionale al Parlamento. La destra italiana smetta di inseguire il modello di politiche persecutorie di Orban e dei Paesi Visegrad e si dimostri finalmente una destra liberale, approvando il nostro emendamento di civiltà. I diritti umani sono patrimonio comune e non possono diventare terreno di scontro politico.”
Lo dichiarano Alessandro Zan, responsabile diritti nella Segreteria Nazionale del Partito Democratico, Debora Serracchiani, responsabile giustizia nella Segreteria Nazionale del Partito Democratico e i componenti della Commissione Giustizia di Montecitorio Federico Gianassi (capogruppo), Marco Lacarra, e Rachele Scarpa.
“Oggi, nella giornata contro l'omolesbobitransfobia, il Gruppo PD alla Camera ha indossato un fiocchetto arcobaleno in segno di solidarietà alle persone vittime di discriminazioni e violenze. Nel nostro Paese ogni anno sono registrati quasi 200 casi di episodi a sfondo omofobico o transfobico e circa una persona su quattro tra i 13 e i 26 anni dichiara di aver subito almeno una volta atti di bullismo o discriminazione. Purtroppo il nostro Paese è tutt'altro che immune all'omolesbobitransfobia, non esiste ancora una normativa che riconosca e tuteli le vittime di violenza, e questo governo ha frenato silenziosamente il rifinanziamento dei centri che accolgono le persone Lgbtqia+ in condizioni di vulnerabilità. Lunga è anche la strada del cambiamento culturale, dell’accettazione della diversità, della consapevolezza e del rispetto della sessualità e dell’affettività di ciascuno: ma non faremo un solo passo indietro. Continueremo la nostra lotta in Parlamento, nei luoghi di istruzione e nella società civile”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico, Rachele Scarpa.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
Abbiamo dovuto convocare con un’urgenza una conferenza stampa di tutte le opposizioni alla Camera per denunciare un’operazione grave e preoccupante da parte della maggioranza: dopo aver ottenuto la calendarizzazione in quota opposizione della proposta di legge per disciplinare il voto ai fuori sede, il centrodestra ha presentato un emendamento per trasformare il testo in una delega in bianco al governo, senza scadenze né garanzia alcuna. Il tutto dopo che il governo stesso, in audizione, ha espresso forti perplessità sulla proposta di legge stessa.
Non solo il metodo adottato è irrituale e irrispettoso della dialettica democratica, ma tradisce anche la volontà malcelata di affossare il voto fuorisede e lasciarlo dimenticato in un cassetto.
Come opposizioni non accettiamo questo ricatto: non ritireremo la proposta di Legge Madia, perché non va dato nessun alibi al governo.
Continueremo a chiedere incessantemente come e quando questa delega sarà esercitata: i partiti della maggioranza hanno la responsabilità di realizzare voto fuorisede.
Che immagine dà, di sè, un governo che, quasi unico in Europa, non riesce a garantire a chi studia, si cura o lavora distante da dove risiede, la piena attuazione del diritto di voto?
"Impressionanti e spaventose le immagini che arrivano dall’Emilia-Romagna e dalle Marche. Solidarietà e vicinanza alle città e alle persone coinvolte, organizziamo subito i necessari aiuti. Siccità e poi piogge torrenziali, improvvise: è la formula del disastro della crisi climatica, che oggi colpisce alcune città, domani potrebbe colpire chissà quali altre. È la nuova 'normalità', se così volessimo abituarci a chiamarla. Ma non possiamo permettercelo, e lo dico col pensiero rivolto alle città sommerse, ma anche alle terre devastate dagli incendi, o alle foreste spazzate via o ai ghiacciai che crollano sulle nostre montagne. Non è retorica vuota. Dobbiamo prenderci la responsabilità collettiva e trasversale di un’azione decisa e immediata di contrasto al cambiamento climatico. Altrimenti tutte le parole di cordoglio e solidarietà saranno sprecate: le immagini terribili che vediamo oggi da Emilia-Romagna e Marche saranno la nuova normalità". Lo dichiara in una nota la deputata dem Rachele Scarpa.
"Al Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che a un ragazzo che paga 700 euro di affitto, ha risposto che non merita di laurearsi perché chi si fa fregare 700 euro per un posto letto non deve diventare classe dirigente, ci chiediamo, ma in che città vive? Perché a Venezia, evidentemente, è da un po' che non ci passa del tempo." Lo dichiarano in una nota la deputata dem Rachele Scarpa e Monica Sambo, segretaria del Pd Venezia.
“È veramente irrispettoso - ha aggiunto Scarpa - prendersi gioco della disperazione degli studenti vittime di una speculazione selvaggia che Brugnaro stesso non ha fatto altro che assecondare. Si vergogni e pensi ad approvare in fretta un regolamento in città per regolare le locazioni brevi, visto che grazie al lavoro del Pd in Parlamento, Venezia è l’unica città in Italia che ha facoltà di farlo”.
“Come Pd di Venezia - ha evidenziato Sambo - abbiamo più volte chiesto al Comune di aprire un confronto sul tema della casa, ma siamo sempre stati inascoltati. Questo Sindaco, come sempre, invece di aiutare i giovani a costruirsi il futuro tenta di umiliarli dall’alto del suo pulpito milionario. Ci ricordiamo tutti le reazioni agli studenti che lo contestavano, come anche il trattamento riservato a chi lo critica, a dimostrazione che le dichiarazioni di oggi confermano la sua visione classista della società che non ha nulla a che vedere con il merito ma solo con la provenienza sociale”.
“Chi sputa - concludono Scarpa e Sambo - sulla sofferenza materiale delle persone schiacciate dalla crisi abitativa, persone che spesso devono lavorare per potersi permettere gli studi, non merita di rappresentarle in ruoli importanti come quello di Sindaco”.
"Apprendo con stupore che il governo ha ritirato l'emendamento che avrebbe sbloccato 660 milioni di euro destinati alle residenze universitarie, probabilmente perché sarebbe stato dichiarato inammissibile. Siamo alle comiche, il governo fa finta di dare una risposta dopo che migliaia di studenti si sono mobilitati la scorsa settimana, prende in giro i ragazzi che protestano, e oggi mostra la volontà politica di non fare assolutamente nulla per un'emergenza che può solo che acuirsi. C'è bisogno di una politica ampia e strutturale, con vincoli ben precisi, e non di ritardi, iniziative raffazzonate e confusione. Ma intanto si buttano soldi infrastrutture non necessarie come il ponte sullo stretto". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
Oggi sono insieme alla Rete degli Studenti Medi e all’Unione degli Universitari per chiedere la calendarizzazione della proposta di legge “Chiedimi come sto”, da loro elaborata insieme al Sindacato dei Pensionati Italiani nell’ambito di un lavoro prezioso che va avanti da anni.
Abbiamo bisogno di affrontare l’emergenza del disagio psicologico nel nostro paese con risposte strutturali, promuovendo le competenze psicologiche e garantendo la prevenzione a partire dia più importanti luoghi di comunità e socialità: le scuole e le università.
È stato per me un onore depositarla alla Camera, insieme alle colleghe e ai colleghi delle opposizioni: ora chiediamo che la mobilitazione degli studenti venga ascoltata.