01/08/2024 - 14:40

Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd

In una vergognosa seduta di commissione notturna, piena di forzature, nell’ambito della discussione del “ddl sicurezza”, è stato approvato ieri notte l’emendamento del Governo che equipara la cannabis light a quella con più alto contenuto di thc.

Uno schiaffo innanzitutto alla scienza, che attesta che la cannabis a basso contenuto di thc non ha alcun effetto psicotropo, ma anche e soprattutto uno schiaffo alle migliaia di persone che lavorano nel settore. La cannabis light ha un vastissimo potenziale produttivo, in ambiti anche molto diversi, e si stava caratterizzando come eccellenza italiana - anche e soprattutto veneta - e come settore fortemente caratterizzato dalla presenza giovanile. Quei lavoratori perderanno tutto.

Un danno immenso verrà fatto anche a chi si cura con la cannabis light, che vedrà il proprio diritto alla salute compromesso nell’accesso alle cure dal pregiudizio proibizionista della maggioranza.

L’idea per cui la “guerra alla droga” si fa decidendo arbitrariamente cosa sia, la droga, fa perdere di credibilità alla necessaria lotta al traffico illecito e all’abuso di sostanze stupefacenti, che nel dominio del proibizionismo continuano a mietere vittime e fanno incassare alla criminalità organizzata 7 miliardi ogni anno. La maggioranza, in commissione, non si è nemmeno degnata di spiegare nel nome di quale “sicurezza” ha deciso di distruggere un settore fiorente e di criminalizzare più di 6 milioni di consumatori nel nostro paese.

30/07/2024 - 16:23

Bocciato l’ordine del giorno del Pd che chiedeva al Governo di “intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che il Consorzio di Bonifica del Brenta si astenga dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e alla realizzazione dell’opera di sbarramento sul torrente Vanoi, in particolare dopo la diffida formale inviata lo scorso 12 luglio dalla Provincia Autonoma di Trento all’ente e il voto contrario unanime alla costruzione dello sbarramento da parte del Consiglio provinciale PAT”. Le deputate democratiche promotrici dell’iniziativa parlamentare, Rachele Scarpa e Sara Ferrari, contestano fortemente questo “ennesimo atto di arroganza nei confronti dei territori interessati dalla costruzione del bacino che, in ogni forma, stanno esprimendo la propria contrarietà: dalla diffida della PAT, che rivendica rispetto delle prerogative autonomistiche nella pianificazione territoriale, al parere contrario della Provincia di Belluno, passando per i voti, unanimemente contrari alla costruzione dell’opera, dei Consigli comunali dei vari comuni trentini e bellunesi coinvolti. Questa scelta – concludono - non fa altro che aumentare la confusione nei cittadini sulla reale posizione della maggioranza di governo a Roma e in Veneto, che cerca di nascondersi dietro ai pareri dei tecnici per evitare di assumersi la responsabilità politica della decisione. I territori di montagna e chi li vive meritano rispetto e chiarezza”.

15/07/2024 - 11:14

“La notizia del suicidio di un detenuto del carcere di Venezia aggiunge un ulteriore nome a una lista che dall’inizio dell’anno conta già 56 persone che hanno deciso di togliersi la vita sotto la custodia dello stato. Ai detenuti si aggiungono inoltre 6 agenti di polizia penitenziaria, che hanno compiuto lo stesso gesto. Bisogna riflettere profondamente sulle origini di quella che è una vera e propria ecatombe e agire in fretta. Il governo sta lasciando completamente inascoltati gli appelli di sindacati, associazioni e garanti che denunciano una situazione insostenibile e disumana: sovraffollamento, mancanza di servizi essenziali, poco personale, insufficienza delle strutture, custodie cautelari in attesa di giudizio troppo lunghe”.

Così la deputata democratica Rachele Scarpa, responsabile Giovani e salute del Pd.

“Se il sovraffollamento carcerario rende la vita dei detenuti insopportabile - aggiunge - un sistema penale funzionante dovrebbe mirare alla rieducazione e organizzare un sistema di pene alternative e giustizia riparativa. Ridurre la popolazione carceraria di può fare: bisogna avere il coraggio di cominciare a immaginare misure di liberazione anticipata per i reati meno gravi e di detenzione domiciliare per le pene fino a due anni.  E bisogna soprattutto mettere fine all’utilizzo che fa il governo di un carcere come unica soluzione su cui scaricare tutto, con l'idea della pena più come punizione da scontare soffrendo, che come occasione di riabilitazione e riscatto: è un modello insostenibile che semina inesorabilmente morte. Parliamo di un’emergenza totalmente ignorata nel dibattito relativo alla giustizia impostato dalla destra: l'ultimo decreto ‘carcere sicuro’ risulta colpevolmente inutile: mancano un piano e visione a una misura che invece richiederebbe tempo e risorse, e non propaganda. L’ecatombe delle carceri continuerà - conclude - se non si invertirà subito il modus operandi disastroso e ideologico di questo governo”.

13/07/2024 - 16:54

Infrastrutture, Pd, dopo silenzi Pichetto Fratin, Salvini risponda su diga del Vanoi

La deputata del Partito Democratico eletta in Trentino, Sara Ferrari, insieme alla deputata democratica eletta in Veneto, Rachele Scarpa, interrogano urgentemente il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, sul pasticcio della diga del Vanoi. “Da ottobre 2023 attendiamo risposte dal ministero dell’ambiente, che abbiamo interrogato sulle intenzioni del governo rispetto ad un’opera che ha enormi criticità ambientali e che nessuno in Provincia autonoma di Trento vuole, come anche il PD bellunese avversa, ma che il governatore Zaia e il consorzio di bonifica del Brenta si ostinano a portare avanti” accusano le deputate dem. “Il governo non può ignorare che un’opera con enormi criticità dal punto di vista ambientale, paesaggistico, geologico, idraulico, climalterante, viene sostenuta fattivamente dal presidente di una regione, pur essendo prevista quasi interamente sul territorio di un’altra. La Provincia autonoma di Trento si è detta contraria in tutte le sedi istituzionali, sia in consiglio provinciale, su iniziativa del
PD ma trasversalmente a tutti i partiti, sia attraverso atti ufficiali della Giunta, che ieri ha diffidato la regione Veneto e il Ministero dell’ambiente a proseguire qualsiasi tipo di iniziativa che vada a ledere le prerogative esclusive di pianificazione sul proprio territorio dell’autonomia trentina. Non avendo ricevuto alcuna risposta in nove mesi dal ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, questa volta ci rivolgiamo direttamente al ministro delle infrastrutture Salvini, augurandoci che il leader leghista sappia decidere per il bene dei cittadini e dei territori nella diatriba tra i suoi due governatori: quello veneto Zaia che vuole l’opera e quello Trentino Fugatti che non la vuole.

10/07/2024 - 15:37

La scelta della corte d’appello di Venezia di rinviare alla Consulta la decisione sulla legittimità o meno degli atti di nascita dei bambini figli di due mamme dimostra che sulla questione non valgono gli automatismi di imperio burocratico che il ministero degli interni voleva imporre ai comuni con la circolare Piantedosi. Anche la corte d’appello ha riconosciuto che la questione merita un approfondimento costituzionale e che non si possono cancellare delle famiglie con un colpo di penna.

Ribadisco la mia vicinanza a queste famiglie, ai bimbi e alle loro madri che spero ottengano dalla consulta il riconoscimento che meritano, quello che la politica avrebbe dovuto dare loro da tempo. Se come politici volessimo dimostrarci attenti, dovremmo passare una legge già in queste ore per mettere la parola fine ad una discriminazione odiosa e smetterla di lasciare soli Comuni coraggiosi come quello di Padova a garantire i diritti fondamentali dei minori ad avere una famiglia.

 

09/07/2024 - 13:27

Proprio mentre discutiamo in aula il DDL Nordio, un provvedimento chiamato dalla maggioranza “riforma della giustizia”, anche se si tratta di un intervento residuale e a costo zero, il dramma del sovraffollamento carcerario preme con la sua urgenza anche nella nostra città, Treviso.

 

Oggi l’Istituto Penitenziario per minori di Treviso finisce nel mirino della stampa nazionale per l’estrema situazione di sovraffollamento: a giorni i ragazzi detenuti saranno 26, in una struttura che è attrezzata per 12 persone.

 

Sono stata qualche mese fa, insieme al segretario regionale del PD Andrea Martella, in ispezione dentro al minorile di Treviso, e abbiamo potuto constatare con i nostri occhi la situazione denunciata: i detenuti dormono in 4 o 5 in celle con 2 o 3 posti letto, usano servizi sporchi, nella completa assenza di privacy, facendo la doccia nella turca in cui fanno i bisogni, soffrono il caldo in cella, in una situazione per cui il sovraffollamento compromette anche la qualità delle attività educative e ricreative e rende molto più difficile il lavoro della direzione e del personale penitenziario, che, nello sforzo quotidiano che va loro riconosciuto, denunciano un grande tema di carenza di organico.

 

Il problema non risiede evidentemente nel caso isolato dell’istituto minorile trevigiano: è palese come la situazione sia un effetto del decreto Caivano.

 

il VII Rapporto di Antigone sulla giustizia minorile e gli Istituti penali per minorenni ci dice che, all’inizio del 2024 erano circa 500 i detenuti nelle carceri minorili italiane: da oltre dieci anni che non si raggiungeva una simile cifra, e che gli ingressi negli IPM, Istituti penali minorili, sono in netto aumento; se sono stati 835 nel 2021, ne abbiamo avuti 1.143 nel 2023, la cifra più alta almeno negli ultimi quindici anni; inoltre i ragazzi in IPM in misura cautelare erano 340 nel gennaio 2024, mentre erano 243 un anno prima.

 

Gli istituti minorili diventano così, grazie al Governo, una vera e propria bomba sociale, che fa male innanzitutto ai ragazzi e al fine rieducativo che a maggior ragione negli istituti minorili dovrebbe essere la prima priorità.

La strategia securitaria della destra al Governo sta fallendo davanti ai nostri occhi.

04/07/2024 - 13:25

"La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha censurato il governo italiano per il trattenimento presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri di una donna con evidenti problemi di salute mentale, ordinandone il trasferimento in un luogo idoneo alla cura. La storia è quella di una donna, Camelia, che è stata detenuta e sostanzialmente abbandonata a sé stessa per nove mesi nel Cpr di Roma Ponte Galeria. Nonostante la sua evidente incompatibilità alla vita in comunità ristretta, la Questura di Roma ha continuato a richiedere proroghe del suo trattenimento, convalidate dal giudice di pace, lasciando la donna detenuta, da ottobre 2023, in una cella di isolamento. Una logica manicomiale condannata dai Giudici di Strasburgo. Grazie al mio intervento e a quello della collega Eleonora Evi, è stato presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti umani. La detenzione di una persona con problemi di salute mentale in un Cpr è contraria al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti. Il caso è stato seguito dagli avvocati Daria Sartori, Gennaro Santoro, Federica Borlizzi e dalla dottoressa Muriel Vicquery, con il supporto della Rule 39 Pro Bono Initiative, della dottoressa Monica Serrano e dei medici Antonello D’Elia e Nicola Cocco". Così in una nota la deputata dem Rachele Scarpa.

"Il trasferimento di Camelia - aggiunge l'esponente Pd - rappresenta un precedente importante che fa ben sperare sulla concreta possibilità di aiutare a far uscire degli esseri umani dall'inferno dei Cpr, vere e proprie carceri, in cui si entra senza colpe e non si sa quando, e se, si uscirà. È importante far riferimento a strumenti di tutela dei diritti umani come la Cedu, aiutano a rendere ancora più palese la stratificazione di politiche migratorie sbagliate nel nostro Paese, spesso in malafede. Per questo una richiesta della Corte come quella di oggi deve sollecitare un cambio radicale del sistema di accoglienza e il superamento del sistema Cpr, che eviti al nostro Paese di restare nell'abisso in cui, per qualcuno, i diritti umani non vengono riconosciuti e tutelati. I promotori del ricorso alla Cedu sottolineano che la vicenda di Camelia non sia isolata e che nei Cpr la violazione dei diritti umani è sistematica. In particolare, le criticità per la salute mentale delle persone detenute sono state evidenziate anche per altri Cpr, come quelli di Milano e Macomer. Tra le problematiche denunciate vi sono l'uso massiccio di psicofarmaci, il mancato accesso al diritto alla salute, la gestione dei servizi di cura affidata a privati, la normalizzazione della violenza e dell'abbandono e l’inadeguatezza di presa in carico delle problematiche di salute, in particolare delle condizioni psichiatriche, con la pericolosa adozione di pratiche manicomiali".

"I promotori - conclude Scarpa - chiedono il superamento dei Cpr e della detenzione amministrativa, ritenuti istituti di degrado, sofferenza e abbandono, dove persone non colpevoli di reati sono private della libertà. Viene ancora utilizzata la psichiatria come strumento di controllo, anche per persone senza problemi di salute mentale, mediante un uso spropositato di farmaci, mentre coloro che soffrono realmente di disturbi psichiatrici vengono abbandonati. Inoltre, come testimoniato dall’ispezione effettuata lo scorso 18 giugno insieme a Monica Serrano e Federica Borlizzi, le generali condizioni di detenzione nel Cpr di Ponte Galeria sono del tutto inumane. In celle di pernotto di 24 mq dormono, per terra, su materassi di gommapiuma fino a 8 persone; vi sono quotidiani atti di autolesionismo e tentativi suicidari, derubricati come 'non credibili' dal personale sanitario dipendente dall’ente gestore. Condizioni di trattenimento costanti in tutti i Centri di Permanenza per i Rimpatri".

28/06/2024 - 12:50

Trovo inspiegabili le decisioni prese ieri sera dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Treviso. Siamo al paradosso: con una mano si concede la cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, motivandola con l’adesione profonda ai valori che lui incarnava, e con l’altra si conserva la cittadinanza onoraria concessa 100 anni fa a Benito Mussolini, che dell’omicidio di Matteotti fu mandante e responsabile, perché il fatto è “storico” e “datato”.

Eppure Giacomo Matteotti fu ucciso proprio per i valori che rappresentava. Giustamente le forze di opposizione e il Partito Democratico, che ringrazio, hanno chiesto con la mozione di minoranza che si eliminasse questa paradossale ambiguità: i voti di ieri sera erano afferenti alla storia immobile e monumentale, oppure forse alla memoria, viva, che respira ogni giorno anche grazie alle nostre scelte politiche?

Quel delitto conserva una grande portata storica e simbolica a maggiore ragione oggi, nell’anno in cui si ricordano i 100 anni dall’accaduto e nei giorni in cui un’inchiesta di Fanpage scoperchia come nell’organizzazione giovanile della principale forza di governo si coltivino rigurgiti di antisemitismo, neofascismo e su queste questioni non dovrebbe esserci che unità, invece spiace constatare che la maggioranza a sostegno dell’amministrazione Conti forse ha fatto i conti con la storia del nostro paese solo a metà: non a caso, in questa discussione su fatti “storici, circoscritti e datati” erano assenti i consiglieri comunali che vengono dal percorso di Forza Nuova.
È sicuro, Mario Conte, che la nostra città, Medaglia d’oro al valore militare, non meriti una discussione più matura, consapevole e attaccata alla realtà, che mai può prescindere dalla storia?

Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.

27/06/2024 - 14:48

"Accolgo molto positivamente che il Consiglio comunale di Feltre abbia approvato all’unanimità un ordine del giorno a sostegno dell’esperienza del campeggio Italo De Cian, che rischia di non riprendere le attività per delle complicazioni burocratiche. Conosco lo straordinario valore del campeggio perché ho avuto la fortuna di parteciparvi per tre anni, conservo con gioia i ricordi di quell’esperienza e ne ho vissuto il profondo impatto educativo sulla mia pelle. Confido che con un lavoro trasversale si possa giungere a un superamento degli ostacoli senza sacrificare un’esperienza decennale, che ha attraversato la vita di migliaia di veneti, aggregando ed educando generazioni attraverso il contatto con la montagna". Così la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile Giovani del Partito Democratico.

25/06/2024 - 11:14

“Chissà a quanti raduni nostalgici a suon di croci celtiche e ‘boia chi molla’ dovremo assistere, prima che la destra al governo riconosca un problema di apologia deliberata del fascismo che esiste e viene coltivato deliberatamente dalle associazioni giovanili e studentesche di Fratelli d’Italia: Gioventù nazionale, Azione Universitaria, Azione Studentesca. Sono gravi le immagini che arrivano dai Colli Euganei, in provincia di Padova. È inquietante e ingiustificabile. Non sono ‘eccezioni’, o ‘goliardate’: sono ritualità fasciste in piena regola, tramandate di generazione in generazione proprio come erano nel ventennio. Nessuna legittimazione, nemmeno il silenzio, può arrivare dalle istituzioni. I movimenti neofascisti vanno sciolti. Meloni si dimostri coraggiosa e democratica, non aspetti il prossimo solstizio d’estate per farlo”.

Così la deputata democratica e responsabile Giovani del Partito Democratico, Rachele Scarpa.

 

19/06/2024 - 20:06

“Solidarietà alle studentesse e studenti di Rete degli studenti medi Lazio e Sinistra Universitaria Sapienza, aggrediti vergognosamente ieri nel rione Monti di Roma mentre facevano ritorno dalla manifestazione a Santi Apostoli contro l’autonomia differenziata. Un’aggressione fascista da manuale. Nei pressi di Via Merulana, sono stati fermati da delle persone che hanno cominciato a prendere a calci e pugni due dei ragazzi. Uno degli studenti è stato trascinato a terra dai due aggressori, gli è stata strappata a forza una bandiera del sindacato studentesco ed è stato preso, infine, a calci mentre era ancora a terra col tentativo di sfilargli la maglietta di Spin Time Labs”. Lo afferma in una nota la deputata dem Rachele Scarpa.

“Non è – aggiunge la deputata Pd - il primo episodio di questo genere che si verifica a danno dei sindacati studenteschi. Il quartiere in cui c'è stata l'aggressione è lo stesso del circolo di estrema destra di ispirazione neofascista di “Colle Oppio” che si riunisce e organizza abitualmente attività nella sede sita nell’omonimo parco, storico spazio del Movimento Sociale Italiano e passato alle cronache anche per i legami con Gioventù Nazionale emersi nella recente inchiesta di Fanpage”.

“C’è un clima di violenza squadrista – conclude Scarpa - che si respira su tutti i livelli, dalle strade al Parlamento, che non va in alcun modo legittimato, nemmeno col silenzio. Non è normale che chi manifesta pacificamente e democraticamente debba temere per la propria sicurezza. Questi gruppi neofascisti andrebbero sciolti. Cosa dice e cosa intende fare il governo rispetto a tutto questo? Presenterò un’interrogazione parlamentare”.

13/06/2024 - 12:05

"Anche io penso che la parola 'disordini' all'interno del verbale sia assolutamente inadeguata e andrebbe sostituita con 'aggressione'. E' necessario un ufficio di presidenza per ripristinare le condizioni di lavoro minime per svolgere in serenità i lavori di quest'Aula. Su questo volevo invitare alla riflessione i colleghi. Se il governo e la maggioranza di governo, come è accaduto ieri, sistematicamente svuotano di senso e di lavoro quest'Aula, all'opposizione non rimane che opporsi con bandiere, facendo qualche gesto simbolico, cantando l'inno d'Italia e 'bella ciao'. Sul provvedimento dell'autonomia differenziata, ma non solo, sono mesi che vi chiediamo di discutere, di parlare, di votare un emendamento, di fare qualcosa lì in quel vuoto, creato dall'assenza di politica, dall'assenza di discussione". Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Rachele Scarpa, intervenendo su quanto accaduto con l'aggressione del deputato Donno.

12/06/2024 - 16:59

Discussa interrogazione on.li Rachele Scarpa e Gianni Girelli

Oggi in Commissione Affari Sociali la deputata Scarpa e il deputato Girelli hanno interrogato il sottosegretario del Ministro della Salute Gemmato, a proposito dell'offerta di BMed Me.di.ca Group, che intende offrire un servizio simile a quello del medico di base ma a pagamento. La motivazione sarebbe quella di offrire il servizio alle persone che non hanno un medico di medicina generale, come stranieri o cittadini che, a causa della carenza di medici, non sono in cura con nessun medico sul territorio.

"Ritengo sia molto pericoloso legittimare una pratica del genere: il medico di base non offre prestazioni, ma si occupa della salute della persona a 360 gradi, occupandosi sia della prevenzione che delle esigenze di cura.", dichiara Scarpa. "Atomizzare ed esternalizzare le prestazioni della medicina generale, peraltro a pagamento, vuol dire promuovere un'idea di sanità che non ha la cura e la salute della persona come principale obiettivo, ma il profitto sulla base di prestazioni erogate. Abbiamo pertanto chiesto al sottosegretario Gemmato se sia a conoscenza di questa pratica e cosa intenda fare a tal proposito."

Continua Girelli: "Ci aspettiamo che dal Ministero si proceda con una regolamentazione adeguata, che non solo eviti un travaso di risorse umane ed economiche dal pubblico al privato, ma che incentivi anche giovani medici a percorrere la strada della medicina generale. Al di là dei buoni propositi bisogna arrestare uno scivolamento che sembra inesorabile verso la sanità privata: siamo in un contesto in cui è il cittadino che si va a cercare l'assistenza sanitaria e la prestazione, e non in cui esiste un servizio efficiente che tiene in carico la salute di ogni cittadino. Perciò è importante normare il settore, facendo in modo che anche il privato sia messo nelle condizioni di operare in sanità nell'interesse pubblico, e secondo la regia del SSN."

28/05/2024 - 15:24

“Questa primavera ha visto il territorio del Veneto subire violentissimi nubifragi che hanno provocato danni come mai se ne erano visti in questo periodo in precedenza. Ormai la nostra terra ad ogni stagione è vittima di catastrofi che lasciano sempre più il segno, provocate dallo sconvolgimento climatico: grandinate e trombe d’aria in estate, alluvioni in autunno, adesso pure in primavera. A tale situazione non si può far fronte con le sole opere di adattamento e prevenzione: il governo deve subito aprire le casse per garantire ai comuni, ai cittadini e alle aziende colpite i ristori per i danni”. Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa, membro della Commissione Ambiente alla Camera.

“Sarebbe assurdo ripetere lo stesso errore - ha aggiunto Scarpa - di non fornire immediatamente ristori ai comuni e ai privati colpiti, come avvenuto in Emilia Romagna, dove ancora stanno ancora aspettando i sostegni statali. La Regione Veneto si sta già muovendo, ma serve avere garanzie dal Governo sin da subito, e serve chiederle in maniera unitaria: ce lo chiedono i comuni, i cittadini e le imprese danneggiate da questi eventi, e noi glielo dobbiamo.

Purtroppo i cambiamenti climatici aumentano la probabilità di eventi estremi, che torneranno ahimè spaventosamente presto, dobbiamo farci trovare pronti”.

17/05/2024 - 16:55

Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata PD e membro della Commissione Ambiente della Camera

Voglio innanzitutto esprimere la mia totale solidarietà a tutti i i cittadini e le comunità colpite. Ho parlato con diversi amministratori a cui ho voluto ribadire che sono a completa disposizione per sostenere le richieste di indennizzo e di ristoro per i danni subiti. Rispetto a questo, mi unisco alla richiesta rivolta al governo da diversi miei colleghi perchè sia riconosciuto lo stato di emergenza.  

Quanto accaduto è un fenomeno metereologico eccezionale, ma purtroppo i cambiamenti climatici ci stanno sempre più abituando ad eventi così forti. Ciò significa che non possiamo continuare a comportarci come se nulla fosse: la sicurezza idrogeologica e la capacità di assorbimento dell’acqua del nostro territorio sono una priorità ineludibile, e ciò passa sia dalle opere come i bacini di laminazione, sia da un vero piano di adattamento ai cambiamenti climatici che dia le risorse ai territori per intervenire su condotte e vie di deflusso ormai non più sufficienti. Tagliare i fondi del PNRR dedicati a questo è stato un grave errore del governo.”

Pagine