04/04/2019 - 16:37

“Dovevano essere quelli dei curriculum, delle competenze e della trasparenza. I 5 Stelle al governo sono finiti a valutare - e intimorire - le persone a colpi di dossier”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera.

“Oggi – spiega - lo racconta al Corriere riferito un uomo potente della Lega, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Lo denunciava giorni fa anche il Ministro Tria. Mentre il sottosegretario Buffagni parla apertamente di ‘intelligence del Movimento’. Siccome i Grillini esprimono anche il premier, che ne pensa Conte delle dichiarazioni venute fuori? Dossieraggi che diventano utili per sbarazzarsi o danneggiare gli avversari. Non una bella accusa per chi ha anche la delega ai servizi”.

“Forse è il caso che smentisca al più presto, che spieghi che lui è estraneo, che racconti in trasparenza chi ha ragione. La denuncia, non smentita, è del suo primo collaboratore a Palazzo Chigi, non di un passante”, conclude.

04/04/2019 - 15:59

“L’incompetenza del governo è tale che il pasticcio nella stesura degli emendamenti al Decretone crea il forte rischio di bloccare l’erogazione del reddito di cittadinanza”. Lo dichiarano Debora Serracchiani, Elena Carnevali e Carla Cantone, deputate Pd in Commissione Lavoro alla Camera, a proposito del Decretone.

“Tutto – spiega – ruota attorno all’espressione ‘per ogni ulteriore componente’ contenuta in uno degli emendamenti del governo. Nel comma modificato questa espressione è ripetuta due volte ma nel dibattito che si è svolto alla Camera, aiutandosi con la logica, si è opportunamente riferito la modifica alla sola seconda ricorrenza dell’espressione per evitare un effetto paradossale (non consentire il conteggio di quanti sono gli adulti in famiglia ed escludere la possibilità di incremento dell’importo nel caso in cui ci sia in disabile) che si determina riferendolo alla prima. Sulla Gazzetta ufficiale, però, il testo coordinato prende a riferimento proprio la prima delle due occorrenze, finendo per creare le condizioni per l’effetto paradossale di cui si è detto”.

“I moduli predisposti dall’Inps per la richiesta del beneficio sono attestati sull’interpretazione della Camera ma questa è contraddetta dal testo in Gazzetta ufficiale. In altre parole, il pasticcio del governo fa sì che ogni iniziativa nell’erogazione rischia di essere arbitraria e quindi di innescare contenziosi o mancati riconoscimenti. E’ assolutamente necessario porre rimedio a questa situazione con un’interpretazione autentica che il governo deve adottare subito. Altrimenti il reddito di cittadinanza rischia seriamente di bloccarsi”, conclude.

04/04/2019 - 15:58

“Esistono strutture segrete, finanziate occultamente, con una precisa regia, facenti riferimento si 5 Stelle?”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Alessia Morani e Enrico Borghi con un’interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri.

“Il 3 aprile – ricordano - attraverso la testata giornalistica del Corriere della Sera il Ministro dell’Economia ha lamentato attacchi e minacce nei suoi confronti, alludendo in maniera abbastanza esplicita a conflitti presenti all’interno della maggioranza ed in particolare da parte di uno dei due partiti che sostengono l’Esecutivo. Nella stessa data a fronte della gravità della portata delle dichiarazioni del Ministro dell’Economia il gruppo parlamentare del Pd ha chiesto che il Governo riferisse alla Camera dei Deputati. La richiesta è rimasta inascoltata. Oggi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, in un articolo riportato sempre dal Corriere della Sera avrebbe dichiarato come da virgolettato ‘Loro hanno dei dossier su tutti, anche su di noi…’, facendo riferimento a una attività di dossieraggio da parte di un partito di Governo. Sempre nella stessa edizione del quotidiano nella pagina successiva un altro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, afferma, come riportato con virgolettato, facendo riferimento alla vicenda del Ministro dell’Economia che: ‘Certe brutte cose non sono uscite dall’intelligence del Movimento’. Si tratta di affermazioni gravissime che non solo rendono plastico il clima di tensione all’interno della compagine di governo ma inducono a una seria riflessione sulla portata della vicenda che sembrerebbe far emergere la presenza di strutture opache che potrebbero tenere sotto ricatto parlamentari, alti funzionari, esponenti di governo con tutto ciò che questo comporta”.

“E’ dunque indispensabile che il presidente del Consiglio faccia chiarezza per la trasparenza nei confronti degli italiani e delle istituzioni a garanzia del loro corretto funzionamento democratico”, concludono.

04/04/2019 - 15:37

“La sanità è materia per elezione costituzionale. Ci sarebbe bisogno sempre di uno spirito collaborativo ampio; purtroppo, così non è stato, per esempio, sull’oscillante, retrograda e primitiva azione che la maggioranza ha declinato sui vaccini. Questa volta e spero non casualmente, M5s e Lega hanno indovinato il metodo. Proprio per questa ragione il Gruppo del Pd approva il cosiddetto Sunshine Act. Sapevamo e sappiamo che ci sono nella maggioranza posizioni che consideriamo addirittura ideologiche su alcuni temi. Ma per noi è l’efficienza nella sanità un’ideologia, e uso volutamente questo termine. E’ la trasparenza nella sanità un’ideologia e non un campo di battaglia che mi auguro, dopo il via libera a questo provvedimento, M5s e Lega non riproporranno con gli stessi desueti strumenti di comunicazione che sono censurabili, perché sono essi stessi poco trasparenti”.

Così il capogruppo Dem in commissione Affari sociali alla Camera, Vito de Filippo, intervenendo in Aula per dichiarare il voto favorevole del Pd alla proposta di legge sulle ‘Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie’.

“La legislatura precedente - ha aggiunto Vito De Filippo - con l’avvio dell’attività dell’Autorità anti-corruzione e con i Piani nazionali di anti-corruzione 2015 e 2016, ha consentito oggi di approvare questa norma. Era maturo il tempo per una norma sistemica. Si è sicuramente colto in questo modo il senso di una storia e anche di un contesto internazionale”.

04/04/2019 - 15:34

“Cosa ne sarà dei 560 lavoratori impiegati al Contact Center Multicanale Inps-Equitalia dell’Aquila che rischiano di essere penalizzati nella transizione contrattuale seguita alla procedura di gara per l’affidamento della fornitura del servizio? Si tratta di una situazione gravissima. Di Maio dovrebbe preoccuparsi di chi si aggiudica le procedure con ribassi di gara che si scaricano sulle spalle dei lavoratori. A dieci anni dal terremoto che ha segnato il capoluogo abruzzese, i suoi abitanti e il suo tessuto industriale, non abbiamo bisogno delle passerelle degli esponenti di governo o di proclami social, ma di soluzioni concrete per mantenere i livelli occupazionali in un territorio che, ad oggi, fatica a rialzarsi”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, che ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

“Il Rti che si è aggiudicato la procedura, di cui è mandataria la Comdata - spiega la deputata Dem - ha, come previsto dal bando, garantito il rispetto della ‘clausola sociale’, ovvero ha assicurato che tutti i lavoratori saranno riassunti ai medesimi livelli occupazionali e salariali, senza procedere a trasferimenti in altre sedi. Tuttavia, dalle prime indiscrezioni, non sembrerebbe orientato in questo senso. È del tutto evidente che sarebbe gravissimo qualsiasi tentativo di eludere la clausola sociale. A preoccupare è inoltre il fatto che il ministero del Lavoro abbia convocato lo scorso 29 marzo un tavolo con la Società, le Regioni e le sigle Sindacali per la tutela di 225 persone delle sedi di Pozzuoli e Padova della stessa Comdata e non abbia ancora avviato un tavolo di contrattazione con il Rti aggiudicatario, per capire la modalità di applicazione della clausola sociale. Peraltro in tale incontro la Comdata ha dichiarato che l’acquisizione della commessa Inps potrà consentire salvaguardia e riassorbimento del personale di Pozzuoli. Premesso che tale salvaguardia sia un fatto positivo, è evidente che però potrebbe inciderebbe in maniera negativa sulla corretta applicazione delle clausole sociali. Parliamo di 560 persone nella sola città dell’Aquila su 2.600 persone che in totale oggi gestiscono il servizio di contact center: numeri ben diversi - conclude Stefania Pezzopane - dalle 225 unità per cui il ministero si è affrettato a convocare la Comdata”.

04/04/2019 - 13:49

“Nell’intervista al Corriere della Sera di stamani il sottosegretario Buffagni (M5S) - dopo alcune battute di spirito come ‘non abbiamo l’abitudine nelle vicende politiche di attaccare i familiari dei nostri interlocutori’ - dice: “certe brutte cose non sono uscite dall’intelligence del M5S”. Se con il termine “intelligence” si riferiva ai servizi segreti, mi chiedo: il M5S ha un proprio servizio di spionaggio? Se invece si riferiva in senso lato alle intelligenze presenti nel M5S... beh, lasciamo stare eh”. Lo dichiara il deputato democratico Luigi Marattin, capogruppo in commissione Bilancio.

04/04/2019 - 13:48

Il deputato del Partito democratico, Emanuele Fiano osserva su Facebook: "Ma esattamente, chiedo a chi di dovere ad ogni livello, quali altre manifestazioni di odio e discriminazione come quella di Torre Maura devono organizzare Casa Pound e Forza Nuova per essere considerate fuori della legalita' costituzionale antifascista?". Il parlamentare dem quindi rimarca: "Perche' la Costituzione vieta la riorganizzazione del Partito fascista, la legge Scelba vieta l'apologia e la propaganda dell'ideologia fascista, la legge Mancino vieta la diffusione e l'incitamento alle idee discriminatorie, ma se queste leggi non vengono applicate, cosa sono state scritte a fare? Se non perche' le idee non possano diventare violenza, discriminazione, apologia del fascismo?".

04/04/2019 - 12:13

“Cosa ne sarà dei 560 lavoratori impiegati al Contact Center Multicanale Inps-Equitalia dell’Aquila che rischiano di essere penalizzati nella transizione contrattuale seguita alla procedura di gara per l’affidamento della fornitura del servizio? Si tratta di una situazione gravissima. Di Maio dovrebbe preoccuparsi di chi si aggiudica le procedure con ribassi di gara che si scaricano sulle spalle dei lavoratori. A dieci anni dal terremoto che ha segnato il capoluogo abruzzese, i suoi abitanti e il suo tessuto industriale, non abbiamo bisogno delle passerelle degli esponenti di governo o di proclami social, ma di soluzioni concrete per mantenere i livelli occupazionali in un territorio che, ad oggi, fatica a rialzarsi”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, che ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

“Il Rti che si è aggiudicato la procedura, di cui è mandataria la Comdata - spiega la deputata Dem - ha, come previsto dal bando, garantito il rispetto della ‘clausola sociale’, ovvero ha assicurato che tutti i lavoratori saranno riassunti ai medesimi livelli occupazionali e salariali, senza procedere a trasferimenti in altre sedi. Tuttavia, dalle prime indiscrezioni, non sembrerebbe orientato in questo senso. È del tutto evidente che sarebbe gravissimo qualsiasi tentativo di eludere la clausola sociale. A preoccupare è inoltre il fatto che il ministero del Lavoro abbia convocato lo scorso 29 marzo un tavolo con la Società, le Regioni e le sigle Sindacali per la tutela di 225 persone delle sedi di Pozzuoli e Padova della stessa Comdata e non abbia ancora avviato un tavolo di contrattazione con il Rti aggiudicatario, per capire la modalità di applicazione della clausola sociale. Peraltro in tale incontro la Comdata ha dichiarato che l’acquisizione della commessa Inps potrà consentire salvaguardia e riassorbimento del personale di Pozzuoli. Premesso che tale salvaguardia sia un fatto positivo, è evidente che però potrebbe inciderebbe in maniera negativa sulla corretta applicazione delle clausole sociali. Parliamo di 560 persone nella sola città dell’Aquila su 2.600 persone che in totale oggi gestiscono il servizio di contact center: numeri ben diversi - conclude Stefania Pezzopane - dalle 225 unità per cui il ministero si è affrettato a convocare la Comdata”.

04/04/2019 - 11:48

"La preoccupazione è grande: dopo le vicende che hanno riguardato misure cautelari nei confronti dei vertici di Crea, e vedono un indagine ancora in corso, dopo le dimissioni di tutti i vertici dell’istituto, i lavoratori denunciano il rischio di uno stop a tutte le attività di ricerca, anche nei centri di ricerca decentrati, che potrebbero compromettere partnership importanti, la partecipazioni a bandi fondamentali nonché la gestione dei pacchetti di assunzione di giovani ricercatori programmate da tempo". Lo dichiarano Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, e Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd della stessa commissione, dopo l'incontro con una delegazione dei lavoratori del Crea, oggi mobilitati di fronte al Mipaf.

"L’agricoltura Italiana - continuano - ha compiuto grandi passi avanti grazie ai risultati della ricerca in questo campo. Ed e tanto più vero in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. Le grandi trasformazioni dal punto di vista climatico, dei mercati, dei rischi, delle relazioni internazionali, necessitano di una ricerca moderna  e dinamica. Non possiamo permetterci un congelamento di attività e di competenze".

"Per questo auspichiamo che il Ministro incontri le rappresentanze dei lavoratori, e chiediamo al Governo di intervenire prima possibile per evitare i rischi che si stanno palesando", concludono.

04/04/2019 - 11:28

"Il governo gialloverde impone modelli di famiglia dove le mamme non devono lavorare. L'Inps ha infatti applicato le norme presenti nella Legge di Bilancio e le donne che rinunciano al congedo parentale non potranno più beneficiare dei 600 euro mensili del bonus baby sitter e nido introdotti dai precedenti governi a guida Pd. Sono queste le misure varate da Lega e M5s che scoraggiano l'occupazione femminile compatibile con la maternità e confinano la donna al solo ruolo domestico. Il partito di Salvini sta realizzando la sua idea di nucleo familiare tradizionale, mentre prendiamo atto ancora una volta dell'incompetenza e della malafede dei grillini che promettono una cosa ma poi fanno l'opposto".

Così Silvia Fregolent, capogruppo Pd in commissione Finanze alla Camera.

04/04/2019 - 11:19

“Vicepremier non conosce neanche sua legge di bilancio”

“Di Maio è capace di smentire anche l’ovvietà. Oltre a non conoscere nemmeno cosa hanno approvato nella legge di bilancio, ha anche la faccia tosta di mentire. Il bonus baby sitter introdotto per il triennio 2013-2015, sperimentale fino al 2018, semplicemente non c’è più, perché il governo M5s-Lega ha deciso di non prorogarlo. Il vicepresidente del consiglio forse si confonde con il bonus asilo nido che, ricordo, fu inizialmente anche questo non più rifinanziato, per poi reinserirlo elevando l’importo a 1.500 euro, ma mantenendo per il 2019 lo stesso stanziamento e, quindi, riducendo la platea dei potenziali beneficiari”.

Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

"Chi accede a questi contributi, è comunque bene ricordarlo - aggiunge la deputata Dem - non potrà portare in detrazione fiscale le spese legate alla frequenza degli asili nido (il 19% fino a 630 euro). Così il bonus baby sitter di 600 euro, una misura di politica di conciliazione vita-lavoro, che nel 2017 aveva sostenuto più di 8mila donne, non ci sarà più.  Tutte le ricerche dimostrano che nei Paesi in cui è più alto il tasso di occupazione, cresce anche il tasso di fecondità. I vice premier Salvini e Di Maio preferiscono rimpallarsi le responsabilità sulla cancellazione del bonus baby sitter, che consentiva anche emersione del ‘nero’, piuttosto che ammettere di aver ancora una volta scelto di colpire le donne. In particolare - conclude Elena Carnevali - le donne che lavorano”.

04/04/2019 - 10:59

Intervento in Aula della deputata Pd Lia Quartapelle

“La situazione militare in Libia si sta deteriorando in modo molto preoccupante. Le truppe del generale Haftar sono a 100 km da Tripoli, una avanzata inaspettata e più veloce del previsto. Il Partito Democratico  chiede che il presidente del Consiglio Conte venga in aula a riferire.” Così Lia Quartapelle , capogruppo del Pd in commissione Esteri, intervenendo in aula alla ripresa dei lavori.

“La Libia – ha aggiunto Quartapelle- è al centro dei nostri interessi strategici e non possiamo continuare a far finta di nulla. Vorremmo sapere dal presidente Conte su quali interessi italiani egli stia mediando e quanto il nostro governo si sta interessando della Libia, constatato che in quest’aula non si parla di Libia dal mese di settembre, nonostante le numerose richieste dell’opposizione”. La parlamentare del Pd

ha inoltre  ricordato che “tutti noi abbiamo visto  bene le immagini del vertice di Palermo del novembre scorso in cui il presidente Conte diceva che avrebbe tentato un intervento di mediazione tra il presidente al-Serraj e  il generale Haftar. Se i risultati sono questi,  ovvero una avanzata molto rapida delle truppe del generale Haftar alla conquista di Tripoli,   mi chiedo – ha concluso Quartapelle-  di che cosa abbia parlato il presidente del consiglio al vertice Palermo. Per questo chiediamo che al più presto il presidente Conte venga in parlamento a riferire.”

04/04/2019 - 10:03

“È inaccettabile il silenzio sulla nave Sea Eye carica di migranti che a largo delle coste libiche ha lanciato un segnale di SOS, reso noto da Alarm Phone, e di cui si sono perse le tracce. In assenza ostinata di qualsiasi comunicazione da parte delle autorità libiche chiediamo al governo italiano, attraverso un’interpellanza urgente, di verificare cosa sia successo e se non sia arrivato il momento di assumere una seria iniziativa nei confronti della Libia che, una volta di più, si dimostra del tutto disinteressata alla sorte dei migranti.” Lo dichiara il deputato democratico Fausto Raciti.

03/04/2019 - 21:17

“A Toninelli non interessano le scadenze sulla trattativa con Fs? Il problema è che i tre commissari Alitalia hanno comunicato la scorsa settimana al Parlamento che ci sono solo più poche settimane prima che l’azienda sia costretta a portare i libri in Tribunale”. Lo dichiara Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle dichiarazioni del ministro Toninelli su Alitalia.

“Il ministro sembra stia su un altro pianeta”, conclude.

03/04/2019 - 19:27

Dichiarazione di Lia Quartapelle, capogruppo Pd in Commissione Esteri

ll ministero degli Affari Esteri  russo annuncia una visita in Italia del presidente Putin a giugno. Sarebbe il caso che la Farnesina  chiarisse la natura della visita.

Le sanzioni Ue alla Russia  vietano visite bilaterali regolari.
L’orgoglio nazionale imporrebbe un protocollo sobrio. Non si confonda la diplomazia  con l’adulazione.

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