27/02/2019 - 14:28

Intervenendo in apertura della riunione della Commissione di Vigilanza Rai, il vicepresidente Antonello Giacomelli (Pd) ha chiesto la convocazione urgente dell’ufficio di presidenza per valutare quali iniziative siano da assumere rispetto alle gravi violazioni di norme, deontologia e specifiche previsioni del contratto di servizio compiute ripetutamente dall’attuale gestione della azienda.

“La gravità dell’ultima violazione compiuta mandando in onda immagini rubate dell’interrogatorio di Tiziano Renzi si somma ad altre che hanno costellato le ultime settimane in un impressionante crescendo e a quante, penso al tema del dumping, vengono da più lontano.

“L’azienda - ha spiegato Giacomelli - appare sorda, impermeabile ad ogni richiamo delle autorità di controllo. La commissione di vigilanza non può rimanere inerte, è necessario che valutiamo con urgenza quali iniziative assumere”.

Il presidente Barachini ha preso atto della richiesta e si è impegnato a convocare l’ufficio di presidenza nei prossimi giorni.

27/02/2019 - 13:16

“Convocare con la massima urgenza i vertici di Banca Carige e il Governo in Commissione Finanze per riferire sul piano annunciato oggi dall’Istituto che prevede 1.050 esuberi e la chiusura di 100 sportelli tradizionali”. E’ quanto scrive in una nota Claudio Mancini, Deputato del Partito Democratico e Segretario della Commissione Finanze alla Camera.

27/02/2019 - 13:15

Legge bloccata da contrasti nella maggioranza, Salvini prende ancora tempo

“Sull’autonomia non c’è nessun accordo né tra la maggioranza, né all’interno dello stesso governo: è questo l’unico elemento che è emerso oggi dall’audizione in Parlamento del ministro per gli Affari Regionali e l'Autonomia Erika Stefani”: è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd e vicepresidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

“Le parole del Ministro sono state chiare e smentiscono ancora una volta gli annunci del vicepremier Salvini che è stato costretto quindi a chiedere altro tempo per la stesura del provvedimento. L'unica verità e che l'autonomia è in alto mare bloccata dalle incognite sull’attribuzione delle numerose competenze fra Stato e Regioni e sui contrasti sulla spartizione territoriale delle risorse”: conclude Davide Gariglio.

27/02/2019 - 12:31

Interrogazione a Moavero su arresto e torture Testimoni di Geova

“Il ministro degli Esteri è a conoscenza che, a quanto riferiscono gli organi di stampa, almeno sette Testimoni di Geova detenuti in Russia sarebbero stati torturati e che con l’accusa di ‘estremismo’ la congregazione è stata messa al bando nel territorio della Federazione e i suoi beni confiscati? Moavero Milanesi sa che la base normativa di tale discriminazione è la legge Yarovaya, firmata dal presidente Putin, che introduce nuove fattispecie criminose, impone agli operatori telefonici ed internet di conservare i dati di traffico tra utenti ed a fornirli, se richiesti, al Servizio federale di sicurezza (Fsb) e dispone notevoli limitazioni alla libertà religiosa? Quali iniziative e in quali tempi il governo italiano intende mettere in campo nei riguardi della federazione Russa e in sede dell’Ue perché cessino le persecuzioni e le violenze e vengano ristabilite le garanzie a tutela dei diritti umani di chi professa religioni diverse da quella ortodossa?”.

Sono le domande rivolte al ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, nell’interrogazione presentata da Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Si tratta di una situazione molto grave - aggiunge la deputata Dem – denunciata in una lettera a Putin anche da alcuni rappresentanti delle Chiese protestanti in Russia. Una legge inizialmente rivolta a combattere il terrorismo si è trasformata in poco tempo in uno strumento assai efficace per combattere tutto quello che non è ‘ortodosso’ nella Federazione russa. L’‘incitamento alla discordia religiosa’ è posto sullo stesso piano della violenza e del richiamo all’odio. L’Osce ha parlato di ‘campagna di persecuzione sponsorizzata dallo Stato’ contro i Testimoni di Geova, avviata negli anni ’90 e fatta di perquisizioni, attacchi vandalici, confische e raid, oltre a inchieste penali e arresti. Mentre per Human Rights Watch la legge Yarovaya è ‘un attacco alla libertà di espressione, libertà di coscienza e diritto alla privacy’. L’Italia - conclude Stefania Pezzopane - non può far finta di non vedere: si attivi immediatamente utilizzando tutti i canali diplomatici che ha a disposizione”

27/02/2019 - 11:48

Mercoledì 27 febbraio, ore 18.00, Sala Stampa di Montecitorio

Partecipano: Graziano Delrio, Piero De Luca, Gennaro Migliore, Alessia Morani, Antonello Giacomelli, Marco Minniti.

Verrà presentata oggi, alle ore 18,00, presso la Sala Stampa di Montecitorio, la proposta di legge sulla modifica del decreto Sicurezza in materia di iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo.

All’iniziativa saranno presenti: Graziano Delrio, presidente dei deputati del Partito democratico; Piero De Luca, primo firmatario e capogruppo Pd in commissione Politiche europee; Gennaro Migliore, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali; Alessia Morani, componente della commissione Giustizia; Antonello Giacomelli, vicepresidente commissione Vigilanza Rai; e Marco Minniti, deputato ed ex ministro dell’Interno.

27/02/2019 - 11:47

Lo ha chiesto Alessia Morani, vicepresidente gruppo Pd, intervenendo in Aula, all’inizio della seduta.

“Il gruppo del Pd chiede formalmente che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte venga in Aula a riferire dei fatti che hanno coinvolto il suo portavoce Rocco Casalino. E altresì chiediamo, a seguito del processo che ha coinvolto l’on. Giulia Sarti, dimessasi da presidente della commissione Giustizia, di allontanare Rocco Casalino dal suo ruolo di portavoce poichè  si è coperto , come risulta dagli atti processuali, di un reato gravissimo, quello dell’istigazione  a delinquere. E’ del tutto evidente che Rocco Casalino non sta svolgendo un ruolo di garanzia, come quello di  portavoce del presidente del Consiglio dei Ministri, bensì un ruolo politico, di  portavoce del MS5.”

Cosi Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd intervenendo in Aula, all’inizio della seduta odierna.

27/02/2019 - 10:56

“Con l'ultima esternazione che il sottosegretario Tofalo ha fatto circolare sui social è giunto al punto di ingenerare nei confronti di una componente rappresentativa della comunità militare un discredito pesante, improprio e del tutto immeritato”, dichiara l’on. Alberto Pagani, capogruppo PD nella commissione Difesa.

“Il tentativo di giustificare il diffamatorio accostamento tra militari eletti dai loro colleghi e le tragiche esperienze dittatoriali del nazismo con il valore assolutorio della satira rappresenta una ancora più grave caduta di stile per chi è investito di responsabilità istituzionali di governo”, continua Pagani.  “La stessa indignata reazione dei Cocer dà il senso di quanto sia profonda la crisi di credibilità del rapporto tra il sottosegretario e gli organismi della rappresentanza militare con i quali avrebbe il dovere di affrontare e cercare di risolvere i tanti problemi di lavoro e di vita degli uomini e delle donne con le stellette. Stiamo presentando un’interrogazione per chiedere alla ministra Trenta di valutare se sia arrivato il momento di riprendere nelle sue mani avocandolo a se stessa il rapporto con le rappresentanze elettive dei militari.”

27/02/2019 - 10:55

“Le questioni legate all’amianto sono un tema che sta particolarmente a cuore al Partito democratico. Si tratta di un problema che in questo Paese riguarda tanti cittadini e tante famiglie. Nella scorsa legislatura il Parlamento si era impegnato alla realizzazione di una riforma organica e, vista la delicatezza e il dramma di questa vicenda, avevamo chiesto alla maggioranza oggi al governo di completare insieme questo percorso. Mi riferisco in particolare ai risarcimenti del Fondo amianto per le vittime non professionali e per i familiari di vittime non professionali, che oggi da un una tantum di 5.600 euro e che il Fondo amianto stesso, che ha risorse sufficienti, ha suggerito di portare a 12 mila; e alla riapertura dei benefici contributivi previdenziali per le persone esposte all’amianto. Il No di M5s e Lega a queste due proposte è stato un fatto grave, miope e insopportabile, soprattutto dopo che la maggioranza gialloverde aveva annunciato interventi legislativi alle associazioni delle persone malate e dei loro familiari. Ma noi non rinunciamo a questa battaglia di civiltà. E torniamo a dire: il Parlamento faccia presto e bene con un voto bipartisan”.

Così Debora Serracchiani, capogruppo Dem in commissione Lavoro alla Camera, intervenendo al convegno “Amianto: Malattia, Prevenzione, Previdenza. Stato e Parti Sociali insieme per risolvere”, promosso da Sportello Nazionale Amianto, in corso a Palazzo San Macuto.

Debora Serracchiani è anche prima firmataria di due proposte di legge a favore delle persone colpite da amianto. La prima riguarda l’erogazione del beneficio assistenziale in favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale o degli eredi per gli anni 2019-2020; la seconda intende riaprire i termini per la presentazione delle domande al fine del riconoscimento delle prestazioni pensionistiche per quei lavoratori che devono ricostruire la propria carriera lavorativa.

27/02/2019 - 10:54

"Sono fantastici i ministri di questo governo, si svegliano sempre un mese dopo. Cosa ci sta a fare il ministro Centinaio in Consiglio dei Ministri? Se aveva soluzioni per la Pernigotti era quello il luogo in cui portarle. Le sue dichiarazioni fumose di oggi sono senza pudore.” Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo “La verità è che i partiti al governo provano a scaricare le responsabilità, ma stanno fallendo su tutte le vertenze. Se vogliono tutelare davvero i marchi e le produzioni storiche italiane, possono trovare spazio in uno dei mille decreti con i quali quotidianamente scavalcano il Parlamento." Conclude.

27/02/2019 - 10:25

“La naturalezza con cui il ministro Centinaio ammette che sulla crisi della Pernigotti si poteva fare di più è sconcertante. Come è incredibile che cerchi di cavarsela addossando parte della responsabilità all'opposizione. In realtà il caso Pernigotti rappresenta la prova più evidente della incapacità del governo di affrontare in maniera efficace le crisi aziendali. In questo come in molti altri casi l'azione dell'esecutivo si è distinta per roboanti annunci, stringenti promesse e poi il nulla. Anche se pare tardi provino a riprendere in mano la vicenda con maggiore serietà e con qualche buona idea in più. Troveranno, Come sempre in questi casi, il sostegno e la collaborazione dell'opposizione”. Lo dichiara il deputato Dem Gianluca Benamati, vice presidente della commissione Attività produttive.

26/02/2019 - 20:40

“L’affermazione di D’Uva che pretende di sostituire il ruolo del Presidente Fico, annunciando l’avvio dell’iter parlamentare per la sostituzione della presidente della commissione Giustizia, rivela il livello del Gruppo dei 5Stelle e fa emergere quale sia la loro concezione delle istituzioni e della democrazia. Cercano di chiudere in modo maldestro una vicenda incresciosa, ma la toppa è peggiore del buco”.

Lo dichiara Walter Verini, deputato del Partito democratico e componente della commissione Giustizia.

26/02/2019 - 20:39

“Apprendiamo con stupore delle dimissioni della presidente della Commissione Giustizia Giulia Sarti”. Lo dichiara Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in Commissione Giustizia.

“Anche al netto – continua - di una valutazione della vicenda giudiziaria in cui è coinvolta, ancora in corso e che pare possa avere ulteriori sviluppi, è certo che le dimissioni decapitano la commissione in un momento particolarmente delicato, essendo in procinto di andare in Aula provvedimenti molto critici per la giustizia come la legittima difesa e il voto di scambio politico mafioso. E ci chiediamo se la maggioranza sia in grado di garantire in queste condizioni il buon proseguimento dei lavori di commissione, soprattutto su temi così importanti. Al proposito sarà il caso di informare D’Uva che l'iter di nomina del nuovo presidente non lo avvia il capogruppo del M5S, ma il presidente della Camera, poiché a quanto ci risulta la commissione Giustizia è ancora un organo della Camera e non un’appendice del Movimento”.

“Sconcertano poi le indiscrezioni di organi di stampa da cui si apprendono i condizionamenti e le pressioni psicologiche che la presidente avrebbe subito dai capi della comunicazione del M5S, anche per indurla alle dimissioni, e che testimoniano di un movimento sull'orlo di una crisi di nervi”, conclude.

26/02/2019 - 20:38

“Leggo che il capogruppo dei CinqueStelle D’Uva prevarica le competenze di Fico e  annuncia di aver avviato un non ben precisato iter per la sostituzione della Presidente Sarti. Suggerisco un breve ripasso delle norme. L’iter per la sostituzione di una Presidente di Commissione lo può gestire unicamente il Presidente della Camera. Non è cosa loro la Camera, e le Commissione permanenti nemmeno, lo stabiliranno i membri di commissione il nuovo Presidente”.

Lo dichiara il deputato dem Enrico Borghi della presidenza del Gruppo.

26/02/2019 - 20:07

“Il governo approva con ben 23 giorni di ritardo il decreto sui rimborsi eppure le preoccupazioni sul contenuto non si attenuano. Anzi”. Lo dichiara Massimo Ungaro, componente Pd in Commissione Finanze alla Camera, a proposito del decreto approvato sui rimborsi destinati ai risparmiatori truffati dalle banche.

“Siamo tuttavia preoccupati per il contenuto del decreto. Non si capisce infatti bene quali sia il meccanismo che possa rendere ‘celeri’ i rimborsi. Le possibilità sono due: o il governo ha violato le regole fissate dall’Unione europea sul bail-in, con il rischio che nessuno venga rimborsato. Oppure che i rimborsi siano sì celeri ma di importo nettamente inferiore a quanto promesso dal governo”.

“L’unica cosa certa è che temiamo che i risparmiatori truffati debbano attendersi delle nuove delusioni da questo governo”, conclude.

26/02/2019 - 19:27

“E’ incredibile che il sottosegretario Villorosa, lo stesso che ha sempre assicurato con toni da propaganda di essere più vicino degli altri ai truffati delle banche, abbia detto no a un nostro ordine del giorno che intendeva assicurare la massima tempestività per il ristoro del risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto”. Lo dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera, a proposito della legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario.

“Ancora una volta si dimostra la distanza siderale tra le parole e i fatti del governo gialloverde. Il timore è che non si sia comunque ancora visto niente perché la delusione più cocente per i risparmiatori arriverà quando conosceremo il testo del decreto sui ristori, approvato oggi dal Consiglio dei ministri”, conclude.

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