22/02/2019 - 13:11

“Il governo promuove la concorrenza sleale e penalizza le imprese. Con la Legge di Bilancio i professionisti che fatturano fino a 100 euro non pagheranno infatti l’Iva sulle fatture. Questa norma che avrebbe potuto creare benefici per i giovani, per i nuovi imprenditori o per le partite Iva in difficoltà, rischia però di essere controproducente e di creare evidenti storture nel mercato”.

Lo dichiara la deputata Pd, Martina Nardi, su una interrogazione discussa alla Camera dei deputati alla presenza del sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa.

“E’ evidente - aggiunge la parlamentare Dem - come questa norma avrà effetti negativi per il lavoro e l’economia. Il nuovo regime fiscale, prevedendo una esenzione Iva solo per alcuni soggetti, ha promosso di fatto un meccanismo di competizione deforme, non determinata da virtuose azioni di mercato ma esclusivamente da effetti fiscali. Si incoraggia infatti i professionisti a passare al regime più favorevole mediante destrutturazione del proprio studio, con effetti penalizzanti anche sull’occupazione, o la creazione di società fittizie con cui adottare il sistema che non prevede l’emissione dell’Iva nelle fatture. Penalizzando conseguentemente gli studi con incidenza dei costi più alta. Ma l’aspetto più grave della vicenda - prosegue Martina Nardi - è la risposta avuta alla mia interrogazione a Montecitorio, dove il sottosegretario Villarosa si è limitato ad esporre la problematica senza però proporre alcuna soluzione: segno evidente dell’incapacità di questo governo di non comprendere minimamente gli effetti delle norme che sta approvando. Non dimentichiamo infatti che questa norma, soggetta alla necessaria autorizzazione dell’Ue per via dell’esenzione Iva - conclude la deputata Pd - rischia di portare il Paese in una procedura di infrazione comunitaria”.

21/02/2019 - 19:45

“In una scuola di Foligno un insegnante si sarebbe reso protagonista di episodi di grave discriminazione, che definire odiosi è poco, nei confronti di due bambini di colore”. Lo ha dichiarato Walter Verini, deputato del Partito democratico, a proposito del caso del supplente che in una scuola elementare del folignate avrebbe indicato ai compagni un alunno di colore dicendo "guardate quanto è brutto".

“Tutta l’Italia civile – ha continuato – tutta l’Umbria si sono indignate. Ed è giusto farlo perché si tratta di un fatto di una gravità inaudita. Questo episodio, che va subito accertato per prendere immediati provvedimenti, si inserisce tuttavia in una catena di episodi di sapore xenofobo, razzistico, di discriminazione nei confronti di persone che hanno un colore di pelle diverso dalla nostra. Episodi nei trasporti pubblici. Episodi di apartheid nelle mense scolastiche. Episodi di discriminazione nei luoghi sportivi. Episodi di scritte razziste nei confronti di bambini senegalesi adottati”.

“Non voglio fare polemiche spicciole ma c’è la responsabilità da parte di chi ogni giorno instilla in questo Paese germi pericolosissimi di odio, xenofobia. Chi governa, e in particolare il ministro Salvini, dovrebbero farsi un serio esame di coscienza”, ha concluso.

21/02/2019 - 19:19

“Intesa con le Regioni sul piano nazionale per la riduzione delle liste d’attesa contiene alcuni elementi positivi e di continuità con i piani regionali precedenti ma da qui ai toni trionfalistici e definitivi della ministra Grillo ce ne passa”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito dell’intesa tra Regioni e governo sul piano nazionale delle liste di attesa per il triennio 2019-2021.

“L’intesa – spiega – un passo in avanti. Si pongono le basi per iniziare per avere piani regionali uniformi ma ha il grave difetto di tentare di gestire gli effetti senza eliminare le cause strutturali della questione, ovvero lo sblocco della spesa per il personale specialistico.  Il vero nodo rimane, insomma, intatto. Se il governo non avesse fatto la scelta imprudente e dannosa di non affrontare lo sblocco del tetto della spesa nella legge di Bilancio, bocciando tutti gli emendamenti del Pd  ora la situazione sarebbe ben diversa. Il combinato disposto del piano e delle risorse necessarie per realizzarlo avrebbe davvero portato a una soluzione definitiva”.

“Ma in questo modo l’asse principale del problema, quello del personale, rimane irrisolto. Siamo dunque difronte a un piano monco perché rimane sprovvisto della gamba principale necessaria per tenerlo in piedi”, conclude.

21/02/2019 - 18:41

“Lo stop alla Tav approvato oggi dalla Lega e dal M5S è un fatto gravissimo ma già ampiamente annunciato”. Lo dichiara Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito del voto sulla mozione Lega-M5S riguardante l’Alta velocità Torino-Lione.

“Se per il M5S – continua - il blocco dei lavori è il simbolo della loro idea di decrescita in-felice, per Salvini è la riconoscenza tangibile all’alleato di governo per il voto sul caso Diciotti. Quello che però sorprende è l’adesione incondizionata agli ordini del ‘capitano’ da parte di tutti i deputati leghisti: instancabili e fedeli ‘signorsì’ pronti a piegarsi alle esigenze personali del loro leader”.

“Con quale coraggio, soprattutto nelle regioni del Nord, potranno presentarsi nei loro territori, ai cittadini, ai lavoratori ed alle imprese, dopo aver consapevolmente dilapidato almeno 300 milioni di euro di finanziamenti comunitari ed aver cancellato un'opera fondamentale per la crescita economica, sociale ed occupazionale?”, conclude.

21/02/2019 - 18:41

“Il No alla Tav della Lega smaschera il progetto di Salvini: per tenere in piedi il governo, incorporare quel che resta del M5S ed arrivare a Palazzo Chigi, ha addirittura rinunciato all’opera simbolo per lo sviluppo del Nord e l’ammodernamento infrastrutturale del paese”. Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata del Partito democratico, a proposito del voto sulla mozione di Lega e M5S in merito all’Alta velocità Torino-Lione.

“L’approvazione oggi della mozione di maggioranza che blocca di fatto la Torino - Lione e costringe gli italiani a pagare almeno 300 milioni di euro di penali europee non è soltanto il ringraziamento agli alleati che hanno impedito il processo per il caso Diciotti ma la tangibile testimonianza che Salvini, padrone incontrastato del suo partito, è disposto a tutto pur di arrivare al potere”, conclude.

21/02/2019 - 18:40

“Altro che decreto dignità, il provvedimento voluto dal ministro Di Maio sta creando solo danni”.

Lo scrive in un post su Facebook la deputata veronese Alessia Rotta, vicepresidnete vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando il cartello esposto nella pasticceria di Garda “I dolci della regina”, in cui si annuncia il rinvio dell’apertura a causa del decreto dignità

“A Garda una pasticceria è costretta a chiudere proprio in conseguenza del decreto dignità. – spiega la deputata Dem - Non siamo noi del Partito Democratico a dire che questo governo promuove il lavoro nero e la disoccupazione, sono gli stessi imprenditori, a cui viene impedito di portare avanti il lavoro attraverso contratti registrati e strumenti legali”.

La mancata conoscenza del mercato produttivo ha portato il ministro del Lavoro a  irrigidire il sistema a tal punto da provocare una stretta alle assunzioni, un aumento del turnover non specializzato e una conseguente difficoltà per le imprese ad andare avanti e mantenere i posti di lavoro. -. Incompetenza e propaganda del governo stanno facendo solo danni al Paese. – conclude Rotta - Ora si fermino e inizino ad ascoltare sindacati, lavoratori ed imprenditori prima che sia troppo tardi”.

21/02/2019 - 18:39

“Le parole di Toninelli sulla Tav non sono solo surreali. Sono la prova evidente che il ministro non ha capito che entro marzo deve prendere una decisione e che con la sua incredibile strategia di temporeggiare dimostra di essere fuori dalla realtà”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle dichiarazioni del ministro Toninelli sull’Alta velocità Torino-Lione.

“Oltre che assurdo – continua – l’atteggiamento del ministro assume ormai il senso di aperta provocazione nei confronti del Parlamento, dei lavoratori impiegati nei cantieri e il cui destino è appeso alle sue manfrine, delle imprese del Nord che attendono con ansia uno sblocco dell’opera. La tattica di Toninelli è arrivata al punto da non presentarsi oggi in Aula. Questa sua trasformazione da ministro a fantasma è incompatibile con le responsabilità che si è assunto con la carica ministeriale”.

“Ma non creda di farla franca facilmente: ogni giorno, noi lo incalzeremo con determinazione fin quando i cantieri non saranno ripresi. Se Toninelli pensa di buttare al vento un’opera fondamentale per il destino dell’Italia per guadagnare qualche voto alle elezioni europee, si sbaglia”, conclude.

21/02/2019 - 18:38

“La risposta del presidente della Camera alla nostra precisa e rilevante questione è stupefacente e sbalorditiva. Ancora una volta il presidente Fico ha perso l’occasione per dimostrare di saper svolgere la sua funzione con indipendenza e terzietà. La mozione presentata dalla maggioranza sulla Torino-Lione e che prevede la ridiscussione dell’intero progetto è evidentemente inammissibile, perché esiste già un accordo internazionale tra l’Italia e la Francia che è stato approvato dai Parlamenti di entrambi i Paesi. Non si può dire al tempo stesso che si deve modificare integralmente il progetto in applicazione del trattato internazionale Italia-Francia. È un totale ossimoro, e non si può costruire un atto giuridico come una mozione parlamentare fondata su una evidente antitesi. Se oggi sdoganiamo questo percorso, domani ci potremmo trovare dinnanzi a situazioni paradossali. La mozione, in quanto atto giuridico di un organo collegiale, è un atto che impegna, che vincola, che incide sull’ordinamento e non può prevedere un dispositivo giuridico impossibile da adottare come questo. Fra le prerogative del presidente Fico c’era la possibilità di sanare questo ossimoro, dichiarando inammissibile questa mozione. Ma la sua balbettante risposta, priva di qualsiasi citazione di atti, prassi o precedenti, la dice lunga sulla china che ha preso la nostra vita istituzionale”.

Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

21/02/2019 - 18:37

“La ‘decrescita felice’ in salsa nostrana può godere di due padri nobili. Da un lato, abbiamo il presidente della Camera, Roberto Fico, che in buona sostanza inserisce una scelta come quella sulla Tav, ossia il passaggio da una mobilità su gomma a una su ferro, in un contesto di ‘effetti catastrofici dovuti a politiche invariate dei cambiamenti climatici’. Dall’altro, ecco Matteo Salvini, il leader della Lega, ormai più noto per la sua doppiezza, per la sua abilità nell’assumere le due parti in commedia. Il primo ha l’ambizione/postura del teorico, pensatore, filosofo; l’altro quello dell’uomo ruspa che però in questo caso spegne il motore nei lavori dei cantieri. La ‘decrescita felice’ di Fico e Salvini fa male all’Italia e la loro retorica sul Popolo che decide in questo caso sembra non valere. Forse perché metterebbe in evidenza che il Re è nudo”.

Così il deputato Dem, Marco Di Maio.

21/02/2019 - 18:36

“Di Maio deve aver scambiato il dibattito economico per la piattaforma Rousseau, dove può raccontare le balle che vuole e truccare il risultato come più gli aggrada. Ogni cittadino può andare sul sito Istat e controllare che dal giorno del giuramento del governo Conte (1 giugno) all’ultimo dato disponibile (31 dicembre) in Italia ci sono 123 mila posto di lavoro a tempo indeterminato in meno e 84 mila precari in più. La smetta di raccontare balle e cominci a cercarsi un lavoro, ho la sensazione che presto ne avrà bisogno”.

Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio Luigi Marattin.

21/02/2019 - 18:35

“Ormai da nove mesi siamo in attesa che il governo M5s-Lega nomini e attivi il comitato per le celebrazioni del Bimillenario di Ovidio. Neanche l’intervento dello scorso settembre dei rappresentanti di tutti gli enti locali coinvolti, Provincia e Comune di Sulmona e Regione Abruzzo, è riuscito a smuovere il ministro della Cultura Bonisoli e il sottosegretario Vacca, l’unico componente abruzzese dell’intera compagine governativa. Se la commissione prevista dalla legge è stata composta, perché non viene insediata? Come avevo proposto a settembre, si sono infatti prorogati i termini, ma se si procede così trascorrerà inutilmente anche il tempo della proroga. La legge per queste celebrazioni era stata approvata con un voto bipartisan sul finire della scorsa legislatura e il ministro Franceschini, per garbo istituzionale, aveva lasciato la nomina dei componenti la commissione al nuovo governo. Eppure siamo ancora al nulla di fatto. Su questo presenterò una interrogazione parlamentare, poiché occorre assolutamente impedire il rischio di far saltare una manifestazione così rilevante, anche a livello internazionale, a duemila anni dalla scomparsa del grande poeta latino. Qualcuno al governo ha paura di Ovidio? Forse le sue parole nobili e di straordinaria attualità, ‘Empio è colui che non accoglie lo straniero’, rischierebbero di spingere questa maggioranza a troppo profonde riflessioni culturali?”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

21/02/2019 - 16:03

“La riforma costituzionale che istituisce il referendum propositivo comporta: poche garanzie, l’esaltazione della piazza e della piattaforma web, ma soprattutto nessun limite rispetto a materie delicatissime”. Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della legge di riforma costituzionale sul referendum propositivo.

“Si potrà infatti – spiega - intervenire in materia penale, tributaria, sul diritto di sciopero e anche sui diritti dei lavoratori. Questo significa non solo delegittimare il Parlamento ma porre le condizioni per distruggere la rappresentanza parlamentare. Che tutto questo avvenga nelle stesse ore in cui l’inquietante piattaforma ‘Rousseau’ e il M5S hanno pronunciato la prima sentenza di piazza, mette paura. La Giunta delle Autorizzazioni del Senato, esaminando e valutando memorie e atti secretati, avrebbe dovuto decidere se sottoporre a processo penale il Ministro Salvini. Sovvertendo la Costituzione ed esautorando i propri membri in Giunta, il M5S ha invece fatto decidere ai quattro gatti iscritti a Rousseau – sempre che abbiano realmente deciso e votato - senza neppure leggere un solo atto o una sola memoria del fascicolo. Si tratta del primo processo celebrato in piazza e in cui la sentenza non è stata pronunciata in nome del popolo italiano, ma nell’interesse di un soggetto privato avvolto dall’oscurità. È il segno dei tempi? Esiste un disegno eversivo?”.

“È certamente una situazione pericolosissima che meriterebbe una forte reazione da parte dei giuristi, dei costituzionalisti e di quegli uomini e quelle donne che hanno sempre creduto e credono che la nostra Costituzione sia il baluardo per difendere diritti e garanzie. E non un orpello da umiliare per opera di una grigia e inquietante piattaforma web”, conclude.

21/02/2019 - 15:58

“Svolgere le opportune verifiche per chiarire l’episodio che ha visto protagonista un maestro di Foligno, se necessario, censurare il comportamento del docente”. Lo chiede Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, con un’interrogazione al ministro dell’Istruzione.

“Da una notizia – spiega - pubblicata oggi su Repubblica si apprende che, in una scuola di Foligno, un maestro appena entrato in classe abbia additato un bimbo nero, abbia chiesto alla classe se fosse brutto e lo avrebbe costretto a stare tutto il tempo rivolto verso la finestra, per non guardarlo. Parrebbe inoltre che lo stesso maestro abbia fatto la stessa cosa con la sorellina, che frequenta un'altra classe dello stesso Istituto. Il maestro si è giustificato parlando di un esperimento sociale simile ad altri che girano in Rete. La dirigente scolastica ha confermato l’episodio dicendo di avere informato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ritenendo molto grave quello che è emerso”.

“E’ indispensabile che il ministro valuti quanto accaduto e intraprenda le iniziative necessarie per far sì che la scuola sia un luogo di integrazione e di lotta a qualsiasi tipo di discriminazione e razzismo”, conclude.

21/02/2019 - 15:30

“Ora non ci sono più dubbi: è una scelta deliberata, quella della ministra Grillo, di rispondere in modo evasivo o di non rispondere affatto sull’approvazione del cosiddetto ‘decreto tariffe’, propedeutico per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e del prontuario per protesi ed ausili. A distanza di otto mesi dall’insediamento di questo governo e da novembre, data in cui la ministra ha elaborato una nuova proposta, non vengono forniti né dati certi sull’ammontare delle risorse, né sulle tempistiche di approvazione del decreto interministeriale. Nella sua non risposta data oggi nel corso del question time in commissione Affari sociali, la ministra continua nel suo atteggiamento vergognosamente omissivo. Da un lato, Grillo entra contraddizione con se stessa affermando che, ‘sulla base della relazione tecnica predisposta dal ministero, la stima risulta compatibile con le risorse assegnate alle regioni’, mentre in passato (sia dall’opposizione che appena insediata al ministero) aveva sempre contestato questo dato. Dall’altro, se dice che le risorse sono sufficienti, perché dopo 16 anni di attesa e a oltre un anno dall’approvazione dell’aggiornamento dei Lea, non passa dalle parole ai fatti? La pazienza è finita e questo atteggiamento omissivo è davvero scandaloso”.

Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

21/02/2019 - 15:08

"Si sta consumando uno dei peggiori baratti a livello politico che l’Italia repubblicana ricordi. Due giorni fa la giunta per le immunità del Senato ha negato l’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti. Hanno votato contro l’autorizzazione 15 membri della giunta, compresi i sei presenti del Movimento 5 Stelle, e hanno votato a favore in sei. Subito dopo, Lega e 5Stelle hanno trovato l’accordo per le nomine all’Inps, sul reddito di cittadinanza e adesso sullo stop alla Tav.

Neppure i più cinici governi della Prima Repubblica si sono spinti a tanto, scambiando le vicissitudini giudiziarie di un politico con lo sviluppo dell’intero Paese. Le ferrovie transfrontaliere, in particolare i collegamenti transalpini tra Torino e Lione e sul Brennero sono indispensabili per favorire gli scambi in tutta Europa e per ridurre la quota di merci trasportata su gomma che contribuisce a fare della pianura padana un’enorme cappa di inquinamento. A ben vedere, invece, Lega e 5Stelle preferiscono gli scambi politici".

Lo afferma il deputato Diego Zardini.

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