“Sul referendum grazie al lavoro dei deputati Pd un testo incostituzionale ed eversivo è stato trasformato in una riforma di cui si può discutere. Bene. Restano punti - ad es. i limiti di materia - che minano alla base la democrazia rappresentativa, cardine della nostra Repubblica”. Lo scrive su Twitter Marco Di Maio, segretario della Commissione Affari costituzionali, a proposito dell’accoglimento, da parte della relatrice Dadone, di due emendamenti del Pd.
"Le minacce di morte indirizzate oggi al Prefetto di Torino Claudio Palomba, all'ex senatore pd Stefano Esposito e alle agenzie di stampa Ansa e LaPresse, a cui va la mia solidarietà, continuano ad essere il risultato di un clima di odio alimentato da una classe politica irresponsabile che arriva perfino a citare falsi numeri ed istituire commissioni ministeriali di parte, pur di screditare l'opera". Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata del Pd.
"Piena solidarietà e vicinanza a Stefano Esposito, al Prefetto e alle agenzie di stampa oggetto oggi di un atto intimidatorio vigliacco e spregevole. Ci aspettiamo che gli amministratori No Tav si dissocino immediatamente". Lo dichiara Davide Gariglio, deputato Pd commentando la notizia delle buste anonime con proiettili indirizzate al Prefetto di Torino Claudio Palomba, all'ex senatore Pd Stefano Esposito e alle agenzie di stampa Ansa e LaPresse.
"La nomina di Lino Banfi nella Commissione Unesco da parte di Luigi Di Maio celebrata al grido di 'basta con i pluri-laureati', offre l'immagine esatta dei principali riferimenti culturali e sociali di questo Governo. Nulla contro Banfi, che mi sta anche simpatico; ma cos'altro dobbiamo aspettarci? Jerry Calà presidente dell'Accademia della Crusca e Umberto Smaila ambasciatore alle Nazioni Unite?".
Lo scrive su Twitter Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito della nomina dell'attore Lino Banfi a rappresentate italiano all'Unesco.
“Mentre Di Maio e Di Battista vanno in Tv per affermare accuse contro la Francia che sarebbero ridicole se non fossero dannose, Macron e Merkel firmano un trattato per rilanciare l’amicizia tra i loro due Paesi e per tracciare insieme il futuro dell’Unione europea. L’Italia si trova invischiata in una crisi diplomatica con un nostro storico alleato. Francia e Germania, intanto, fissano gli obiettivi futuri dell’Unione e noi rimaniamo tagliati fuori dalla realizzazione dei grandi processi che segneranno i destini comuni dell’Europa. L’Italia avrebbe altre strade per contare in Europa: rilanciare il processo per il Trattato del Quirinale, cioè il rafforzamento delle relazioni Italo-francesi, iniziato dal governo Gentiloni. E invece Lega e M5S scelgono la via del litigio da pollaio, che magari può essere utile per la loro campagna elettorale per le europee, ma danneggia l’interesse dell’Italia. Questo è quello che accade quando si ha alla guida del Paese personaggi che mettono al primo posto i propri interessi di campagna elettorale a quelli dell’Italia”.
Così Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera.
“Senatore Lannutti, lei minaccia querele, la faccia contro di me, la prego. Lei ha twittato un testo falso utilizzato dagli antisemiti che accusa gli ebrei di responsabilità sulla finanza mondiale Anche per quel testo sono partiti i carri bestiame per Auschwitz. Proceda pure”.
Così Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, in un tweet con l’hashtag “SavidiSion”.
Guardando i dati più recenti del Fondo Monetario Internazionale possiamo finalmente trovare un risultato del ‘governo del cambiamento’. Mentre nel 2017 - ultimo anno pieno di governo Pd - la crescita italiana era la più bassa d’Europa (ma superiore a quella di altre realtà mondiali come Russia, Brasile, America Latina), nel 2019 - primo anno di governo pieno di M5S e Lega - la crescita italiana sarà la peggiore del mondo. A me pare un bel salto”.
Così Luigi Marattin, capogruppo Pd della commissione Bilancio della Camera.
“La revoca dello sciopero dei medici è una notizia molto positiva”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito della revoca dello sciopero dei medici in programma per il 25 gennaio, anche a fronte dell’emendamento al dl semplificazioni che modifica il comma della legge di Bilancio che impedivail proseguimento della trattativa contrattuale.
“Arrivare al secondo sciopero in pochi mesi – continua - da parte di tutte le categorie della dirigenza è stata l’ultima ratio difronte alla sordità del governo e alle scelte contenute nella legge di Bilancio su cui ora, finalmente, il governo ha fatto marcia indietro. C’è da chiedersi se ha avuto un senso procedere sin qui con norme che penalizzavano il contratto e le graduatorie a scorrimento per l’assunzione, per non parlare dell’assenza di risorse per il Fondo Sanitario o lo sblocco del tetto per le Paese del personale”.
“Resta il fatto che se il governo avesse ascoltato prima i suggerimenti dell’opposizione e magari approvato gli emendamenti del Pd alla legge di Bilancio, ci saremmo risparmiati uno sciopero, con relativi disagi per gli utenti”, conclude.
"Il tavolo di oggi, a Milano, con il ministro dei Beni Culturali, dà seguito al lungo e paziente lavoro della Commissione Cultura, impegnata, nella scorsa legislatura, per sostenere il mondo del libro e della lettura”. Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, deputata Pd e componente della Commissione Cultura alla Camera, a proposito del “Tavolo dell'editoria", voluto dal ministro della Cultura Alberto Bonisoli.
“La riunione del ministro con tutti i rappresentanti della filiera del libro, riuscirà a costruire una strategia comune capace di aiutare il settore? Piccole e grandi librerie, biblioteche, distributori ed editori hanno bisogno di una legge quadro e di provvedimenti specifici. L’auspicio di chi ama la lettura e il suo mondo è che tutto il lavoro pregresso ed attuale trovi uno sbocco positivo", conclude.
“Gli attacchi scomposti a Luxuria per la sua partecipazione alla trasmissione Rai nascondono solamente ignoranza e intolleranza. Credo che Luxuria e la Tv pubblica abbiano tutto il diritto di affrontare temi presenti nella società e nessun oscurantismo di sorta si può ergere a censore. Lo scontro, peraltro, evidenzia una volta di più le divisioni di una maggioranza di governo in disaccordo su tutto”.
Lo dichiara Chiara Gribaudo, vice capogruppo Pd alla Camera.
“Scusate ma dove stiamo andando a finire? Dovrò espatriare io, in quanto ebreo? Un senatore dei 5 Stelle cita i Protocolli dei Savi di Sion, l’emblema dei falsi alla base del l’antisemitismo moderno come fonte per spiegare il controllo bancario. Siamo veramente a un punto grave. Orribile”. Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito di un tweet del senatore 5 Stelle Elio Lannutti.
A rischio la qualità delle produzioni Made in Italy
“Noi siamo contrari all’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggio. Per questo siamo contrari all'emendamento che vuole autorizzare questa pratica e rischia di segnare un punto di non ritorno: se approvato creerà un danno irreversibile all'unicità qualitativa del settore caseario Made in Italy”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a proposito Dl Semplificazioni.
“La maggioranza – spiega – ha indicato nelle pressioni europee le ragioni di questo assurdo autogoal ma l’argomentazione è fragile. Cosa ha fatto in questi mesi il ministro Centinaio, lo stesso che appartiene a un partito che si vanta di battere i pugni in Europa, per difendere il Made in Italy? I governi Renzi e Gentiloni si sono battuti in Europa per mantenere una legge giusta come quella che vige dal 1974 e sospendere gli effetti di una procedura di infrazione. Noi abbiamo mantenuto il divieto in Italia dell’uso del latte in polvere per la produzione di formaggi perché il Made in Italy si difende con scelte concrete. Con la stessa prospettiva abbiamo introdotto, primi in Europa con la Francia, l'origine in etichetta per latte e formaggi. Lega e 5 stelle cosa fanno? Chiediamo per questo che il governo esprima un parere negativo sull’emendamento firmato dal capogruppo del M5S al Senato, Patuanelli”.
“In caso contrario, oltre a contraddire clamorosamente la retorica leghista, il ministro Centinaio si dovrà assumere la responsabilità del danno agli allevatori italiani e ai formaggi Made in Italy”, conclude.
«Le associazioni che rappresentano le persone con disabilità in tutta Italia sono deluse dal contenuto del decreto sul reddito di cittadinanza, e non si può che essere d’accordo con loro. Abbiamo già denunciato nei giorni scorsi come la commedia di questo governo si sia tradotta in farsa con l’atteso ‘Decretone’ perché, oltre all’esclusione dell’aumento dell’invalidità civile, le persone con disabilità sono escluse dai progetti di inclusione. Di più, non ci sarà alcun fondo dedicato, la disabilità addirittura sarà sostanzialmente ignorata tra i criteri per attribuire il reddito o la pensione di cittadinanza. Lega e M5s negano insomma il fatto che la vita di una persona con disabilità e della sua famiglia sia più onerosa, difficile e complicata, e quanto la disabilità rappresenti spessissimo proprio un fattore di impoverimento delle famiglie. Il governo Conte non muove un dito per migliorare la condizione di queste persone”.
Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, commenta le dichiarazioni delle associazioni Fand e Anmic a proposito in particolare del mancato aumento delle pensioni di invalidità promesso.
“Tutto ciò - aggiunge la deputata Dem - si svolge di fronte all’incredibile impotenza del ministero della Disabilità che, a questo punto, viene da chiedersi a che cosa serva. La denuncia e lo sconcerto delle associazioni più rappresentative, oltre a smentire il governo sulla propaganda dell’attenzione alle persone con disabilità, dovrebbe servire a mettere in campo tutti gli strumenti utili e i doverosi correttivi. Si ascoltino le richieste delle associazioni e non si calino dall’alto provvedimenti che ledono e mortificano i diritti. Sono associazioni con cui ci siamo sempre confrontati e che hanno contribuito anche in passato a migliorare i nostri provvedimenti. Escluderle o ignorarle, come si è fatto sinora, è un segno di insensibilità e disattenzione grave. Nell’iter parlamentare chiederò con forza che vengano audite e insieme a loro costruiremo le proposte migliorative. Impegnarsi in questa che è una battaglia di civiltà - conclude Elena Carnevali - è un dovere di tutti».
Ong andrebbero ringraziate non insultate
“Quelle del presidente Conte sono lacrime di coccodrillo”. È dura la reazione del capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio alle dichiarazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte sull’impegno del governo italiano nella stabilizzazione politica dell’africa e sulle sue ripercussioni sui flussi migratori.
“Il governo – attacca Delrio - ha delle grandi responsabilità sulla ripresa dei traffici di esseri umani nel mediterraneo di questi giorni. Il fallimento del vertice di Palermo sta generando una nuova stagione di fibrillazioni politiche in Libia la cui diretta conseguenza è proprio la ripresa delle partenze dei barconi delle organizzazioni criminali. Per questo – conclude Delrio – Conte dica al suo vice Salvini di smetterla con il ritornello per cui la ripresa dei traffici sarebbe causata dal ritorno delle navi delle Ong. I dati parlano chiaro e dimostrano l’assenza di alcuna correlazione a riguardo. Le Ong andrebbero ringraziate per quello che stanno facendo, non certo insultate. Il Governo si concentri piuttosto sul fallimento della politica estera portata avanti in questi mesi che sta creando nuove crisi e la ripresa dei traffici di esseri umani”.
“Dire No all’accordo di cross-financing raggiunto in sede europea dal precedente ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, significa dire addio ai 400 milioni di euro per finire l’Asti-Cuneo e mettere una pietra tombale su un'opera che i cuneesi attendono da più di 20 anni”.
Lo afferma la parlamentare Pd cuneese Chiara Gribaudo, la quale chiede all’attuale ministro Danilo Toninelli che “se vuole fare la guerra ai concessionari autostradali, non faccia pagare il conto ai cittadini della Provincia Granda. Rifiutare quell’accordo, che a fronte di una breve proroga delle concessioni autostradali prevedeva un investimento per realizzare il tratto mancante della A33 - aggiunge la deputata Dem - significa che i soldi ora dovrebbero essere trovati nelle casse dello Stato, anziché garantiti dal Gruppo Gavio. Depositerò un’interrogazione parlamentare oggi stesso per fare luce su questa vicenda. Toninelli pensa di prendere in giro i cittadini e le imprese della Granda mentre la Lega tace, se ne lava le mani e tradisce il territorio. Ma con il blocco di tutte le grandi opere - conclude Chiara Gribaudo - questo governo ha già portato l’Italia in recessione”.