16/01/2019 - 18:03

Assicura impunità che non sarà mai concessa

“Come prevedibile, maggioranza e Governo hanno bocciato in Commissione Giustizia tutte le proposte emendative del Partito democratico”. Lo dichiara Lucia Annibali, deputata Pd e componente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito del ddl sulla legittima difesa.

“Trasformare in legge in tempi rapidi – continua - lo slogan leghista ‘la difesa è sempre legittima’ fa parte dello scambio che i 5 Stelle hanno accettato in cambio della desistenza leghista sulla riforma costituzionale che introduce il referendum propositivo. Perché di questa legge non c’è nessuna necessità reale se non quella della propaganda. Noi respingiamo con forza questa legge: presenta aspetti incostituzionali, fa finta di proteggere i cittadini esponendoli in realtà a maggiori rischi, fa saltare basilari principi di convivenza e civiltà e si fonda su un inganno. Ai cittadini si dice, armatevi e difendetevi come volete perché per noi è sempre legittimo, senza chiarire però che poi verranno inevitabilmente iscritti nel registro degli indagati. E proprio qui sta l’inganno. Assicurano impunità e lo fanno consapevoli di promettere qualcosa che non è possibile, cioè l’apertura di un procedimento, stante il principio costituzionale della obbligatorietà dell’azione penale. Il rischio poi è che questa riforma incentivi la diffusione delle armi. Il nostro ordinamento compensa la facilità di ottenere una licenza per armi, con le stringenti condizioni stabilite dalla legge sulla legittima difesa. Il venir meno di queste condizioni potrebbe portare molti italiani ad armarsi con conseguenze terribili per la sicurezza soprattutto delle donne. Molti femminicidi vengono commessi da persone con regolare porto d’armi. E i dati ci dicono che mentre gli omicidi sono in calo, ad aumentare sono quelli familiari e passionali”.

“Ancora una volta si conferma la schizofrenia di questo Governo che da una parte dichiara di voler proteggere le donne dalla violenza con il codice rosso e dall’altra le mette in pericolo con la riforma della legittima difesa”, conclude.

16/01/2019 - 17:52

“Questo disegno di legge ci preoccupa molto. Lo riteniamo una bomba ad orologeria che viene messa alle fondamenta di un principio cardine di ogni democrazia liberale, quindi anche della nostra: cioè quello di essere una repubblica basata sulla democrazia rappresentativa. E’ una bomba che esploderà ogni qual volta si metteranno in conflitto il Parlamento e i comitati referendari, generando uno scontro che, come dimostra la storia, non ha mai prodotto nulla di buono. Sono almeno dieci i motivi per cui questa legge è per noi inaccettabile: non ci sono chiari limiti di materia; chiede ai cittadini di esprimersi con un semplice Sì o con un No anche su questioni molto complesse, dandole in pasto alla propaganda più spicciola e a campagne referendarie che avanzeranno a suon di slogan; è un sistema che viola la segretezza del voto; intacca la forma di governo; modifica i poteri del Capo dello Stato; incrina l’equilibro previsto dai Costituenti; delegittima istituzioni terze e di garanzia; rischia di ingolfare il parlamento e portare i cittadini al voto molte volte in breve tempo; i modelli di riferimento, come quello svizzero, sono inadeguati rispetto al caso italiano; si consegna il potere legislativo nelle mani di minoranze organizzate. M5s e Lega devono rendersi conto di quello che stanno facendo. Si fermino e correggano questa legge. Lo facciano assieme alle opposizioni, con l’umiltà di voler riconoscere il parere della gran parte degli esperti di questi temi che si sono espressi contrariamente a questo impianto proprio su molti dei punti che ho segnalato”.

Così Marco Di Maio, deputato Pd e segretario della commissione Affari costituzionali della Camera, intervenendo nell’Aula alla discussione generale sulla proposta di legge costituzionale sul referendum.

16/01/2019 - 17:40

“Stanno licenziando nei call center a L’Aquila ed in tutta Italia. Le nuove cause? Innanzitutto il cosiddetto decreto Dignità approvato dalla maggioranza penta-leghista, anche con il via libera dei parlamentari abruzzesi eletti grazie al voto di quei lavoratori ora traditi; poi la mancata vigilanza sulla applicazione della clausola sociale e, quindi, la necessità di strumenti aggiuntivi per sostenere la qualità del servizio di call center. Sono molto amareggiata, perché con un lavoro prezioso realizzato con lavoratori e organizzazioni sindacali avevamo iniziato a creare una politica di settore. Il decreto Dignità ha però dato un brutto colpo in tutta Italia. La perdita di commesse diventa solo una scusa inaccettabile a giustificare un grave disimpegno. Basta passerelle e fughe dai giornalisti, subito un tavolo alla presidenza del Consiglio dei ministri per scongiurare la perdita di posti di lavoro. Si fa battaglia, adesso basta, sempre a fianco dei lavoratori. Ho seguito in questi anni tutte le vertenze ed abbiamo non solo salvato i posti di lavoro, ma aumentato il numero addetti in questo territorio”.

Così Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

16/01/2019 - 17:39

Commissione Attività produttive approva risoluzione su tema

“La risoluzione, approvata oggi all’unanimità, è un primo, importante passo per impedire la socializzazione dei mancati pagamenti degli oneri generali di sistema per l’energia elettrica”. Lo dichiara Gianluca Benamati, vice-presidente della Commissione Attività produttive della Camera, a proposito della risoluzione unificata - a sua prima firma -approvata all’unanimità dalla stessa Commissione attività produttive.

“Il voto di oggi – spiega – va inquadrato nel contesto del lavoro svolto per cercare di superare la situazione problematica che si è venuta creando con la sentenza del Tar e del Consiglio di Stato, secondo cui i mancati pagamenti da parte dei clienti finali o i mancati versamenti da parte delle società di vendita e distribuzione di tali oneri dovevano essere a carico dei clienti finali. Il testo approvato oggi indica la strada da percorrere per arrivare a una soluzione. Prevede: l’accelerazione nella definizione di un elenco dei fornitori con criteri molto stringenti per l’ammissione e requisiti per il mantenimento dei contratti di fornitura elettrica, in modo da prevenire le condotte scorrette; l’uso più efficace dei dati del sistema informativo integrato di Acquirente unico per combattere i comportamenti scorretti dei clienti finali  e per identificare le aziende che incassano ma non riversano; di individuare meccanismi di garanzia  da apporre per impedire la diretta ricaduta degli oneri generali di sistema non incassati sui clienti finali”.

“E’ vero che resta ancora del cammino da fare ma, anche considerata l’unanimità del voto, con questa risoluzione un rimedio definitivo al problema è ora a portata di mano “, conclude.

16/01/2019 - 17:18

“Il governo rimanda il Consiglio dei ministri perché i conti su reddito di cittadinanza e quota 100 non tornano. Siamo all’ennesimo decreto fantasma del governo Conte, che ci ha abituati a mesi di stallo e di rimpalli fra gli uffici per aggiustare i pastrocchi del Ministero del lavoro. Fa ridere il tentativo di difesa del Movimento 5 Stelle con la solita velina di giornata sul sacro blog. La verità è che il governo ha ipotecato il futuro degli italiani con oltre 50 miliardi di clausole di salvaguardia, ha bloccato tutte le grandi opere e abolito gli incentivi al lavoro e allo sviluppo, e i soldi per realizzare le loro follie ancora non bastano. Lega e grillini ci stanno spingendo nel baratro della recessione”.

Lo dichiara in una nota Chiara Gribaudo, vice capogruppo Pd alla Camera.

16/01/2019 - 17:17

"Entriamo nel nono anno della guerra civile in Siria, una tragedia senza fine che ha prodotto 12 milioni di profughi, 500mila vittime e la distruzione del Paese. È di pochi minuti fa la notizia di un attentato suicida con almeno 16 morti nel nord della Siria. Temiamo il rischio di un aggravamento ulteriore perché il disimpegno americano, la tentazione della Turchia di invadere un’area del territorio siriano, la solitudine dei curdi e la ripresa dell’Isis sono tutti fattori che possono allontanare la ricerca di una soluzione. C’è bisogno di assumere una serie di iniziative: sempre di più bisogna lavorare per una soluzione negoziata, perché non c’è soluzione militare a questa crisi.

La prossima Conferenza della Ue di aprile sulla Siria deve essere l’occasione per un’assertiva presenza italiana a concorrere a una soluzione negoziale. Chiediamo al governo che renda evidente la contrarietà a qualsiasi iniziativa della Turchia che possa invadere il territorio siriano, così come dobbiamo assicurare una continua attenzione affinché i curdi, il principale argine all’Isis, non si trovino in una situazione di isolamento e indebolimento. Infine sulla riapertura dell’ambasciata, ci sono due elementi da considerare. Primo: non sia una decisone unilaterale, ma convenuta con gli altri partner europei. Secondo: non sia una decisone incondizionata. Un presupposto imprescindibile a nostro parere è la ripresa del Comitato costituzionale. Inoltre, ci sono secondo Amnesty International 82mila prigionieri politici. Non si può riaprire un’ambasciata se non c’è qualche segnale significativo in questa direzione".

Lo afferma Piero Fassino, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, intervenendo in Aula durante il Question time con il ministro Moavero Milanesi.

16/01/2019 - 17:16

“Ascoltare un ministro del governo del cambiamento in peggio, in questo caso Fraccaro, nel suo lungo elenco di proroghe di provvedimenti approvati nella scorsa legislatura in tema di ricostruzione per i terremoti 2016-2017, è imbarazzante. In campagna elettorale avevano annunciato la rivoluzione ed invece oggi si limitano ad una proroga, e soltanto parziale, degli strumenti adottati dal centrosinistra. Per il resto solo chiacchiere e distintivi. Anzi, sfilate di giacche da indossare. Rispondendo al question time di Forza Italia, Fraccaro annuncia future leggi organiche, però sotto il vestito niente: non c’è una visione su come affrontare la questione terremoti, ma solo proroghe e rinvii. Anche sulla vicenda della restituzione delle tasse per le aziende delle aree del sisma nemmeno una parola. Continueremo a chiedere di andare oltre gli annunci e i silenzi e, soprattutto, vogliamo sapere perché ancora non riducono al 40% i tributi ed i contributi sospesi nel 2016/17 e da restituire. Agli esponenti M5s e Lega diciamo di non venire più in Abruzzo a fare le passerelle elettorali e le pagliacciate in divisa. Oggi pure la ministra Trenta era in mimetica! Adesso basta, perché state giocando sul dolore”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.

16/01/2019 - 17:16

 “La decisione della magistratura di chiudere il viadotto della E45 rappresenta un fatto molto serio, che va certamente nella direzione di prevenire situazioni di grave pericolo per i cittadini e gli utenti della E45”. Lo dichiarano i deputati del Partito democratico Marco Di Maio, Alberto Pagani, Anna Ascani e Walter Verini.

“Per questo – continuano - riteniamo comprensibile e giusta la decisione del magistrato. La situazione creatasi è davvero molto pesante. Per questo sono necessari un immediato intervento e una iniziativa di Anas e Governo cui abbiamo rivolto una interrogazione urgente.  Di fatto, tutta la dorsale appenninica adriatica è spaccata in due. Il traffico leggero e quello commerciale stanno subendo un colpo durissimo. Le località e i territori limitrofi, i lavoratori pendolari, subiscono gravissimi disagi. Occorre capire da subito le dimensioni reali del danno, le modalità e i tempi dell’intervento. Occorre indagare e capire le cause: nessuno dimentica come quel tratto appenninico della E45 risenta di problemi strutturali che per anni causarono la chiusura di tratti e viadotti. Problemi legati alla progettazione, alla qualità della costruzione e della manutenzione, alla tenuta del terreno dove poggiano i piloni dei viadotti in quel tratto”.

“Occorrono perciò risposte e tempi rapidi, per evitare gravissimi e irreparabili danni a territori e zone dell’Italia centrale”, conclude.

16/01/2019 - 16:14

“Io capisco che al M5S deve sembrare incredibile di essere al governo, ma qualcuno informi Luigi Di Maio che il vice-presidente del Consiglio non può limitarsi a chiedere l’intervento dello Stato contro mafia e camorra. Ma DEVE intervenire. Per difendere #Sorbillo e tutti no”. Lo scrive su Twitter Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a proposito della bomba esplosa davanti alla storica pizzeria Sorbillo di Napoli.

16/01/2019 - 15:57

Interrogazione al ministro dell’Interno

“Con la bomba alla pizzeria Sorbillo la criminalità ha voluto colpire quello che è ritenuto un simbolo di legalità e rinascita. È necessario che il ministro dell’Interno garantisca mezzi e uomini per ripristinare quanto prima la legalità e il pieno controllo del territorio a Napoli e provincia”.

Lo dichiara Gennaro Migliore, deputato napoletano del Partito Democratico, che, insieme a Emanuele Fiano, Piero De Luca, Paolo Siani e Raffaele Topo, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno.

“Questa notte non solo sono stati causati danni per migliaia di euro, ma sono stati gettati nello sconcerto i residenti del centro storico di Napoli, spaventati e sotto shock a seguito dell’attentato compiuto verso la sede di un marchio famoso in tutto il mondo e che è già stato oggetto di aggressioni mafiose 5 anni fa”.

“La bomba fatta esplodere contro i locali della pizzeria Sorbillo – si legge nell’interrogazione - è solo l’ultimo di una serie di gravi attentati compiuti negli ultimi mesi nella provincia di Napoli, dei quali ben 8 contro attività commerciali nella sola città di Afragola, uno dei maggiori centri dell'entroterra napoletano, che testimoniano l’escalation di violenza contro imprenditori e cittadini e la necessità di un intervento forte e urgente dello Stato – conclude Migliore - per difendere e sostenere con convinzione e mezzi adeguati gli imprenditori onesti e tutti quei cittadini che quotidianamente si oppongono con il loro lavoro alla mafia e ai traffici illeciti in questi territori”.

16/01/2019 - 15:56

“Era calendarizzata per oggi la seduta della commissione Finanze nella quale il governo avrebbe dovuto rispondere al Question time del Pd relativo ai ritardi della nomina del Presidente della Consob. A pochi minuti dall’inizio della seduta la Commissione è stata sconvocata senza spiegazioni”. Lo affermano Silvia Fregolent e Claudio Mancini, rispettivamente capogruppo del Pd e segretario della commissione Finanze della Camera.

“L’urgenza di una risposta del governo – proseguono Fregolent e Mancini - è anche rafforzata dalle fibrillazioni dei mercati sui titoli degli istituti bancari di questi giorni. Domani in commissione ribadiremo la necessità che il governo risponda alle sollecitazioni delle opposizioni”.

16/01/2019 - 13:47

“O si è sempre per la prevalenza del potere legislativo del Parlamento, ma questo però non è avvenuto in occasione della discussione della Legge di Bilancio, oppure si sta solo ipocritamente parlando di partecipazione. Noi siamo contrari a far prevalere l’esercizio legislativo diretto su quello delegato al Parlamento. Siamo favorevoli all’allargamento della partecipazione diretta popolare, ma non al prezzo di superare il potere delegato al Parlamento. Non al prezzo di far prevalere il potere legislativo del governo su quello del Parlamento. Per la prima volta si istituisce con rango costituzionale una nuova fonte di legge, il comitato referendario che, lungi dall’essere terzo rispetto all’eventuale competizione tra testo del quesito referendario e testo parlamentare, sarà unico arbitro di se stesso, non eletto da nessuno, neanche dai 500mila firmatari e deciderà se accogliere o meno la proposta legislativa parlamentare alternativa al quesito referendario. Di più, il testo parlamentare, unicum nella storia, ancorché votato da un’assemblea elettiva vedrà sospesa la sua efficacia in attesa del placet del comitato referendario. Vi è in questo una trasformazione genetica del criterio di rappresentanza che è pericoloso”.

Così Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula, alla discussione generale sulla proposta di legge costituzionale sul referendum.

“Più in generale - spiega il deputato Dem - M5s e Lega escludono un controllo preventivo di costituzionalità, cioè si prevede un controllo di ammissibilità ma non di costituzionalità. Con ciò configurando un rischio gravissimo ex post, di un eventuale conflitto tra l’opinione della Corte e quella popolare, con conseguenze che è difficile immaginare di conflitto istituzionale senza precedenti. Cioè si vuole sanare il contrasto tra popolo ed élite, ma si istituzionalizza il conflitto tra popolo e istituzioni. Si sottopone l’istituto della partecipazione al restringimento della scelta binaria, sì/no, e non si pongono limiti all’attività referendaria, di numero e di merito o quasi. Insomma, per ipotizzare di aumentare la partecipazione, obiettivo condivisibile, si sottopone la democrazia rappresentativa, ad uno stress confuso e pericoloso”.

16/01/2019 - 13:41

“Il Commissario di governo dell'Osservatorio sulla Torino-Lione Paolo Foietta ha oggi smontato, nel dettaglio, la credibilità dell'indagine costi - benefici. Nel corso dell'audizione in Commissione Trasporti della Camera è infatti emerso, in tutta la sua gravità, l'inganno tentato dal ministro Toninelli nei confronti degli italiani per denigrare un’opera fondamentale per sviluppo, ambiente e lavoro. Ma cosa potevamo aspettarci da un ministro che non sa ancora quanto costa realmente la Tav?”. Lo afferma Silvia Fregolent, deputata del Pd.

16/01/2019 - 13:40

"Ormai è chiaro che la Commissione costi-benefici voluta dal governo ha manipolato le cifre per screditare la Tav.  È infatti impensabile realizzare una indagine attendibile senza consultare l'Osservatorio sull'opera ed i dati ufficiali già disponibili, come ha ricordato oggi il commissario per la Torino-Lione Paolo Foietta in audizione a Montecitorio. I numeri presi in considerazione dalla Commissione guidata da Marco Ponti non hanno alcun riscontro con la realtà: basta sentire le ridicole e fuorvianti dichiarazioni sui costi dell'opera rilasciate nei giorni scorsi dai ministri Toninelli e Bonafede". Lo afferma Davide Gariglio, deputato del Pd in Commissione Trasporti della Camera.

16/01/2019 - 13:38

“Sono passati mesi, ormai, da quando - su iniziativa del Pd - il Parlamento ha ratificato l’accordo di cooperazione giudiziaria tra Italia ed Emirati Arabi, che può consentire di estradare da quel Paese criminali latitanti e già condannati in via definitiva. Si tratta, in diversi casi, di persone che hanno commesso gravissimi reati e che hanno avuto ed hanno legami con organizzazioni criminali e mafiose. Non chiediamo che i latitanti, una volta assicurati alla giustizia italiana e alle carceri dove dovranno scontare le pene, vengano esibiti come trofei. Chiediamo di sapere però se sono in atto le procedure di estradizione, se l’accordo ratificato si sta applicando, se insomma il governo e il ministro della Giustizia stanno vigilando - tra un video da cinegiornale di regime e l’altro - per garantire certezza della pena nei confronti di pericolosi delinquenti”.

Lo afferma Walter Verini, responsabile Pd Giustizia e componente della Commissione Giustizia della Camera.

Pagine