10/12/2018 - 14:10

No a global compact triste modo per celebrare dichiarazione Onu

“Riconoscere i diritti delle persone e farlo tutti insieme ha sempre creato più sicurezza e progresso per tutti. L’assenza di Conte a Marrakech indica che, al di là delle belle parole di circostanza, la politica del governo è dettata  da valori e azioni tipiche delle destre nazionaliste” così il capogruppo democratico, Graziano Delrio
che aggiunge “la mancata firma del Global migration compact è uno sfregio alla cultura dell’accoglienza e della solidarietà che ha sempre ispirato le scelte del nostro paese. Davvero un brutto e triste modo per celebrare il 70esimo anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”.

10/12/2018 - 13:31

La mia solidarietà e la mia vicinanza alla comunità ebraica, alle famiglie coinvolte e alla comunità tutta.

Il furto delle pietre d’inciampo che ricordano la Shoah è l’ennesima infamia, l’ultimo atto antisemita, uno schiaffo inaccettabile a tutta Roma, città martire della Resistenza". Lo scrive su Twitter Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a proposito del furto delle pietre d'inciampo in memoria dei deportati ebrei, avvenuto a Roma.

10/12/2018 - 13:27

"Chi a Roma ha rubato 20 pietre d'inciampo in memoria di ebrei deportati nei campi di sterminio, ha compiuto un reato e infranto il ricordo della Shoah. Mancanza di rispetto nei confronti dei familiari e di tutti coloro che si battono per tenere viva la memoria".

Lo scrive su Twitter Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito del furto, avvenuto a Roma, delle pietre d'inciampo in memoria degli ebrei deportati.

10/12/2018 - 13:15

“Il senso della giornata mondiale dei diritti umani è confermare il nostro impegno, in Italia e nel mondo, al servizio di un nucleo di principi e diritti che costituiscono l’orizzonte imprescindibile del nostro sviluppo umano e sociale. Ai presidenti delle Camere il mio appello, affinché si spendano attivamente per l’approvazione in tempi brevi delle proposte di legge che istituiscono la commissione nazionale indipendente per i diritti umani”.

Così Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera.

“L’istituzione in questa legislatura di una commissione indipendente - spiega Lia Quartapelle -  colmerebbe una grave lacuna a protezione degli italiani e onorerebbe gli impegni internazionali assunti dall’Italia più di vent’anni fa. La credibilità dell’Italia e il suo tradizionale impegno per i diritti umani non devono essere compromessa, tanto più che dal 2019 torneremo a fare parte del consiglio per i diritti umani dell’Onu e in questo ruolo dovremo promuovere un approccio rigoroso per il rispetto dei diritti umani nel mondo. Tra le priorità, la lotta a tutte le forme di schiavitù. Esse coinvolgono anche l’Italia, in particolare attraverso i flussi migratori che accentuano la vulnerabilità degli individui nel quadro della tratta e del traffico di esseri umani. Ma in alcuni Paesi, come la Mauritania, la schiavitù è ancora radicata nella società e lo status di schiavo è considerato ereditario, complice un governo che anziché contrastare il fenomeno, persegue i difensori dei diritti umani come Biram Dah Abeid. Il leader antischiavista ha ricevuto nel 2013 il premio per i diritti umani dell’Onu. Da quattro mesi è rinchiuso in carcere dalle autorità mauritane e ho depositato un’interrogazione parlamentare sollecitando il governo ad impegnarsi in sede Onu per la sua liberazione e la difesa di coloro che mettono a rischio la loro vita e la loro libertà per quelle degli altri. È necessario - conclude la deputata Dem - che gli Stati dell’Ue appoggino l’adozione del Global Magnitsky Act, un efficace strumento legislativo per contrastare l’impunità in quei Paesi in cui tortura e abusi dei diritti umani sono pratiche sistematiche, capace di riaffermare l’immagine di un’Ue unita nella protezione dei diritti umani e nella lotta alla corruzione”.

10/12/2018 - 13:14

Nella notte a Roma sono state rubate una ventina di pietre d’inciampo, i sampietrini che ricordano le vittime della Shoah davanti le case dove vissero o lavorarono.

Un gesto vergognoso di chiaro stampo antisemita, che offende le coscienze e l’intera città. Nell'anno in cui ricordiamo l’infamia delle leggi razziali, la condanna contro chi insulta la memoria di tanti ebrei vittime delle persecuzioni non deve avere esitazioni. Così come il nostro impegno per tenere vivo il ricordo di quella tragedia perché non si ripeta mai più.

Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.

08/12/2018 - 14:29

Il nome #PoliziadiStato lo devono portare sulla maglia le donne e gli uomini che rischiano la vita ogni giorno per tutti noi. Ogni altra felpa alla #Salvini è uso cinico e inaccettabile della propaganda politica di chi dovrebbe difendere i poliziotti e invece ne sfrutta il nome per farsi bello.

Così il deputato dem Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo commentando le immagini di Matteo Salvini sul palco di Piazza del Popolo con le felpa della Polizia di Stato.

08/12/2018 - 14:01

"E’ una tragedia assurda. Sei vittime, di cui cinque giovanissimi, e numerosi feriti in una serata che doveva essere di svago e divertimento. Non deve accadere. Ci sentiamo vicini alle famiglie che hanno perso i loro cari e auguriamo pronta guarigione ai feriti. Chiediamo anche però che rapidamente sia fatta piena luce sulle responsabilità".

Lo ha dichiarato Graziano Delrio, presidente dei deputati Pd.

08/12/2018 - 14:00

“La creazione della ‘Centrale di Progettazione delle opere pubbliche’, che nascerebbe con l’approvazione della manovra, avrebbe un impatto negativo sia sul mercato delle opere pubbliche che sull’andamento delle procedure amministrative, con il rischio che venga meno il principio di concorrenza e che si sovrapponga il ruolo del controllore con quello dei controllati. Per questo abbiamo proposto un emendamento ad hoc che ne sopprime di fatto la nascita. In queste ore abbiamo continuato a proporre il superamento dell’articolo 17 in modo che quest’organo, come concepito dal governo, non veda mai la luce. La sua nascita potrebbe compromettere la trasparenza nelle procedure di esecuzione delle opere pubbliche e produrrebbe dei problemi anche sul piano organizzativo, poiché il personale da assegnare agli uffici sarebbe inadeguato rispetto alle necessità delle pubbliche amministrazioni. Vista l’importanza di un tema così strategico per il futuro del Paese non possiamo accettare si proceda con fretta o metodi sbagliati, frutto di scarsa conoscenza del mondo dei professionisti. Speriamo che il governo ci ascolti”.

Così il deputato Dem Marco Di Maio raccoglie, insieme al gruppo Pd, il grido d’allarme della ‘Rete Professioni Tecniche’, che racchiude nove Consigli delle professioni tecnico-scientifiche per un totale di oltre 600mila professionisti, promotrice di un appello per l’abolizione dell’articolo 17 della manovra e l’avvio di un dialogo tra professionisti tecnici e istituzioni.

07/12/2018 - 19:43

“In una legge di bilancio da 37 miliardi di euro sono stati destinati al sostegno delle persone con disabilità lo 0,5 delle risorse stanziate. È curioso che in una manovra definita del popolo, per la maggior parte in deficit, non sia stata prevista una misura specifica e strutturale proprio per la parte più fragile del popolo. Il governo, dunque, ha contravvenuto alle promesse fatte in campagna elettorale, a quanto stabilito dal contratto di governo e a quanto annunciato nel Nadef”. Lo dichiara la deputata dem Lisa Noja.

“Infatti, non solo il governo non ha previsto l’annunciato aumento delle pensioni di invalidità – spiega la deputata  dem -ma ha anche bocciato tutti gli emendamenti al riguardo, compresi quelli presentati da deputati della maggioranza. Il Pd ha proposto una misura universale come l’assegno personale di cura per le persone con disabilità grave. Misura che sarebbe facilmente finanziabile se invece di distruggere il Rei -che funziona- lo si incrementasse”.

“Se un dicastero delle disabilità serviva per porre al centro il tema della disabilità – conclude Lisa Noja -, forse il ministro Fontana dovrebbe risvegliarsi dal suo torpore e mandare un segnale”.

07/12/2018 - 19:42

“L’efficacia delle politiche per la disabilità e non autosufficienza non può certo essere misurata sulla base della semplice contabilità delle risorse messe in campo”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd, a proposito dell’abbandono da parte del deputato Matteo Dall’Osso del gruppo M5S.

“Se si trattasse – continua - solo di mettere a confronto i numeri il governo gialloverde avrebbe ancora molto da pedalare per raggiungere le risorse stanziate dai governi di centrosinistra. Basta ricordare, tra le tante misure, i 450 milioni del 2018 per la non autosufficienza, i 75 milioni per l’autonomia o i 250 milioni per la legge sul Dopo di noi, piuttosto che i 58 ml  in più per inserimento lavorativo. La questione è che la conquista per una vita realmente inclusiva, libera e con assistenza assicurata alle persone con disabilità, è ancora lontana. E’ questa la vera ragione che credo abbia portato il collega Dall’Osso a dimettersi da M5S: con il suo emendamento pensava di contribuire ad accorciare questa distanza. Ma oltre a questo è stato molto imbarazzante e umiliante il trattamento a lui riservato dagli ormai ex colleghi in commissione”. 

“Noi che eravamo presenti gli offriamo tutta la solidarietà e gli chiediamo di proseguire nel suo impegno con la stessa determinazione che ha dimostrato in questi giorni”, conclude.

07/12/2018 - 19:41

“L’eventuale chiusura dell’operazione Sophia comporterà una riduzione della sicurezza nel Mediterraneo per il traffico mercantile e per i nostri marittimi? Il governo ha considerato gli effetti che deriverebbero da un ridotto ovvero mancato coinvolgimento dell’Unione Europea nella soluzione della crisi libica nel caso in cui l’operazione terminasse?”. Lo chiede Lia Quartapelle, capogruppo Pd in Commissione Esteri alla Camera, con un’interrogazione ai ministri degli Esteri e della Difesa.

“Il 18 maggio 2015 – spiega - il Consiglio Europeo definiva il quadro generale dell'operazione di gestione militare della crisi libica volta ad adottare misure sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai trafficanti di esseri umani nel pieno rispetto del diritto internazionale. Poco più di un mese dopo, il 22 giugno 2015, il Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea avviava ufficialmente l'operazione che il 26 ottobre dello stesso anno assumeva il nome di Eunavfor Med operazione Sophia. Nel giugno del 2016, la Commissione Europea estendeva il mandato dell'operazione Sophia per un'ulteriore anno, fino quindi al 27 luglio 2017, aggiungendo, altresì, due compiti integrativi al mandato della missione: l'addestramento della Guardia Costiera e della Marina libica e il contributo alle operazioni di embargo alle armi.  Il 25 luglio 2017 il Consiglio Europeo aggiungeva al mandato tre nuovi compiti integrativi: istituire un meccanismo di controllo del personale in formazione per assicurare l'efficienza a lungo termine della formazione della Guardia Costiera e della Marina libica; svolgere nuove attività di sorveglianza e raccogliere informazioni sul traffico illecito delle esportazioni di petrolio dalla Libia e migliorare le possibilità per lo scambio di informazioni sulla tratta di esseri umani con le agenzie di contrasto degli Stati membri, Frontex ed Europol. In aggiunta, sin dall'inizio dell'operazione, le navi del gruppo europeo hanno potuto contribuire allo sforzo che l'Italia, con l'operazione Mare Sicuro sta portando avanti nel Mediterraneo centrale per garantire la sicurezza del traffico mercantile in generale e, in particolare, quello dei mercantili nazionali, per tutelare i molteplici interessi nazionali, oggi esposti a crescenti rischi determinati dalla presenza di entità estremiste mediante una costante attività di pattugliamento e monitoraggio delle acque internazionali”.

“Se l’operazione dovesse essere chiusa, il governo intende individuare delle soluzioni che possano colmare il vuoto lasciato nei settori dell’addestramento del personale della Guardia Costiera e della Marina libica? Verranno promossi accordi analoghi a quelli stabiliti dall’operazione Sophia con Frontex ed Europol per lo scambio informativo in modo da non perdere preziose fonti informative utili a prevenire e contrastare il terrorismo internazionale?”, conclude.

07/12/2018 - 19:40

"Il nuovo commissario Alitalia Daniele Discepolo dimostri di essere realmente indipendente e al servizio del bene pubblico, apra i cassetti su quello che in maniera infamante è stato chiamato 'Air Force Renzi'. Altrimenti rischia di rendersi complice anche lui di un evidente danno erariale che porta la firma di Di Maio, Toninelli e Trenta". E' quanto scrive il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi in un intervento pubblicato su "Huffington Post". 

"Per assecondare la pagliacciata inscenata a luglio - prosegue - dai ministri M5s a Fiumicino, Alitalia ha deciso di non ricevere più dallo Stato i soldi per pagare il leasing del velivolo, una perdita economica che viene comunque pagata con i soldi pubblici del prestito ponte, quindi paga sempre pantalone. Secondo 'il Giornale' si tratta di 28 milioni di euro di soldi pubblici bruciati nel falò della propaganda cinque stelle. Nel frattempo, in attesa che Etihad vada avanti con la causa per risarcimento che potrebbe arrivare fino a 70 milioni di euro – altri soldi pubblici – l'Airbus pur pagato viene tenuto fermo in un hangar a Fiumicino, mentre i ministri volano in prima classe con aerei di linea per le tratte intercontinentali, spesa aggiuntiva per i contribuenti. Altro che dismissione del velivolo. Quell'aereo, però, al contrario di quanto ha fatto credere la propaganda M5s, potrebbe essere molto utile ad Alitalia. L'Airbus A340-500, infatti, come quadrimotore è l'unico che può tagliare l'Atlantico senza dover volare lungo costa. Si tratta di un risparmio di tempo di diverse ore, per questo il costo orario di crociera del velivolo è più alto. All'ora costa di più, ma arriva a destinazione in meno tempo, quindi alla fine con un costo minore o uguale rispetto agli altri modelli, ma con un risparmio di tempo. Una caratteristica molto vantaggiosa per i voli cargo, per i quali l'aereo potrebbe essere utilizzato. Ma preferiscono tenerlo fermo, sebbene Alitalia sia in sofferenza proprio sull'area cargo: ha la richiesta di mercato, in particolare nella tratta col Sudamerica, ma non ha i mezzi di trasporto sufficienti e adeguati. Per questo l'uso di quell'Airbus A340-500 sarebbe molto utile all'azienda. Peraltro è falso dire che per quel tipo di velivolo non ci sia più mercato: di recente ne sono stati venduti due proprio per queste sue caratteristiche”.

“E allora, se proprio il governo non vuole utilizzarlo per le missioni istituzionali e di sistema, perché non lo usa Alitalia per le sue attività di servizio? Se davvero i ministri preferiscono bruciare i soldi pubblici con i voli di linea in business, invece di avvalersi della flotta di Stato che viene pagata comunque, anche senza che sia utilizzata, sia almeno Alitalia a servirsi di quel bene pubblico per la propria attività aerea. Altrimenti siamo di fronte a un chiaro sperpero di soldi pubblici, che porta la firma del Movimento 5 stelle", conclude.

07/12/2018 - 14:58

“Anche sulla Tav Chiara Appendino continua a litigare con se stessa: in campagna elettorale è contraria ma quando la sua stessa maggioranza in Consiglio comunale vota un documento per lo stop dell’opera non partecipa alla seduta. Prima consegna personalmente al Ministro Toninelli il dossier dei No Tav mentre oggi si preoccupa, fuori tempo massimo, dei costi che il nostro paese dovrà pagare in caso di ritardi nell’avanzamento dei lavori. Quello del sindaco di Torino è un comportamento infantile ed incosciente. Altrettanto irresponsabili sono le sue dichiarazioni odierne sul corteo di domani che augura ‘sia pacifico’. Con quale coraggio ha concesso al vicesindaco Montanari di manifestare contro la Torino - Lione con la fascia tricolore senza nemmeno conoscere chi sarà presente ai cortei di protesta?”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata Pd.

07/12/2018 - 13:39

"Governo e maggioranza Lega-M5S contro la concorrenza nelle telecomunicazioni. Hanno bocciato emendamento al decreto fiscale sulla norma che definisce i poteri di Agcom in uno scenario di fusione delle reti di TIM e Open Fiber". Lo dichiara Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito di un emendamento del Pd al Decreto fiscale.

"Se la duplicazione di reti in fibra - continua - è inefficiente come sostiene il Governo, allora una rete unica a guida pubblica dovrebbe necessariamente condurre a prezzi più bassi, non a prezzi più alti. Se il governo condividesse davvero questa visione non avrebbe avuto problemi ad accettare il mio emendamento che chiedeva ad Agcom di garantire che la rete unica applichi prezzi inferiori e garantisca la concorrenza, anche in ottica di realizzare i collegamenti per il 5G. Se invece l’obiettivo è quello di aumentare in modo artificiale il valore della rete di TIM, l’obiettivo è raggiunto".

"La norma, così com’è, si tradurrà in un doppio conto salato per i cittadini: prima facendo aumentare la quantità di risorse pubbliche necessarie per acquisirne il controllo da parte dello stato, e poi determinando prezzi più alti per gli utenti e scoraggiando la penetrazione dei servizi a banda ultralarga. Capolavoro dei pentaleghisti, che a parole si dicono dalla parte del popolo e nei fatti tutelano interessati privati", conclude.

07/12/2018 - 13:38

“I numeri del rapporto Censis confermano il grave ritardo dell’Italia nella produttività del lavoro e nell’adeguamento dei salari. Di fronte a questi dati, la totale mancanza di risposte a questi fenomeni da parte del governo è ancora più deleteria”.

Lo dichiara Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera.

“L’affresco dipinto dal Censis - spiega la deputata Dem - è purtroppo quello di un Paese ripiegato su se stesso, che non riesce a guardare al futuro. E’ in tutto e per tutto il Paese di una manovra indefinita che finanzia solo assistenzialismo e pensioni, stronca il futuro dei giovani e lascia indietro l’Italia nella corsa all’innovazione e alla crescita. Il tema dei salari prosegue la deputata è centrale e improcrastinabile, ma di certo non cresceranno grazie al reddito di cittadinanza. Se non si taglia il cuneo fiscale facendo entrare quei soldi anche in busta paga, e se non si creano posti di lavoro di fascia medio alta, il rischio di esclusione sociale dei giovani e delle famiglie non farà che aumentare. Eppure - conclude Chiara Gribaudo - il governo sembra non rendersene conto”.

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