“Aggiustamento tecnico-statistico? Per passare dal 2,4% al 2% devono tagliare 7 miliardi di spese attualmente previste. Matematicamente significa che devono intaccare sia ‘quota 100’ sia lo stanziamento previsto per il reddito di cittadinanza (che ammonta a 5,8 mld netti in più rispetto a quanto già previsto dal reddito di inclusione). Se la platea dei beneficiari rimane la stessa, significa che diminuisce l’assegno che si intende dare a ogni povero. Se invece intendono posticipare l’entrata in vigore della misura (ad esempio a giugno) per essere valida per la Ue significa che ogni anno l’erogazione del reddito di cittadinanza deve iniziare a giugno... altrimenti il deficit strutturale - che è quello a cui Bruxelles guarda - non migliora. In un modo o nell’altro, il tentativo del M5S di far credere che si possono fare le stesse cose con 7 miliardi di spesa in meno è patetico”.
Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio Luigi Marattin.
“L’ecotassa distrugge l’industria dell’auto e della componentistica in Italia. Va bloccata”. Lo dichiara Stefano Lepri, deputato del Partito democratico, a proposito della tassa sui mezzi inquinanti prevista dalla legge di Bilancio.
“Solo una banda di dilettanti – spiega - forse anche in mala fede, può pensare di incentivare l’acquisto di vetture che producono solo francesi, giapponesi e tedeschi. Di certo non le fabbriche italiane, almeno fino a quando non uscirà la 500 elettrica, cioè tra tre anni. Nemmeno sotto l’aspetto ecologico l’ecotassa è giustificata: se si considera come si produce l’energia elettrica in Italia, sono oggi meno inquinanti le vetture a gas ed anche quelle a benzina, che almeno produciamo in Italia. Se gli si toglie produzione, con quali mezzi pensiamo che FCA possa fare i nuovi investimenti previsti in Italia? Informate Di Maio che se FCA rinuncia ai nuovi investimenti chiude anche (per prima, a questo punto) la fabbrica di Pomigliano”.
“Ma forse lui pensa di dare agli operai il reddito di cittadinanza”, conclude.
“Per il Partito democratico il decreto fiscale è invotabile. In pochi mesi questo governo ha effettuato un cambio di politiche economiche e industriali che stanno portando l’Italia in recessione e ad un preoccupante aumento della disoccupazione. Noi voteremo convintamente contro“. E’ quanto ha dichiarato Gian Mario Fragomeli, intervenendo in Aula, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia al decreto fiscale.
Il parlamentare del Pd è stato particolarmente polemico nei confronti della Lega e del suo leader Salvini, accusati “di scambio di favori” con le società produttrici di sigarette elettroniche. Per Fragomeli, “queste società, che hanno elargito numerosi contributi elettorali, sono state ampiamente ripagate dal governo che con un decreto ha consentito un risparmio fiscale superiore a 10 volte il contributo ricevuto. Evidentemente – ha aggiunto Fragomeli - investire nei Bot della Lega conviene ed ha rendimenti sicuri.” Ma per Fragomeli, “ancora più grave è che la Lega e Salvini sono riusciti a demolire il piano industria 4.0 , bloccare il super ammortamento e ridurre del tax credit ricerca e sviluppo, eliminare l’Ace e tagliare l’alternanza scuola lavoro. Un capolavoro che sta portando l’Italia al collasso”. Fragomeli si è infine soffermato sulla fatturazione elettronica, “ strumento essenziale non solo per combattere l’evasione ma grande sfida per l’innovazione e la semplificazione di tutto il sistema fiscale”.
“A Salvini – ha concluso l’esponente del Pd – che afferma di non poter inviare la fatturazione elettronica grazie ai geni che c’erano prima, gli rispondo che quegli stessi geni – che saremmo noi del Pd – gli abbiamo lasciato due miliardi per introdurre l’Iri e per ridurre le imposte a centinaia di migliaia di imprese e gli abbiamo lasciato diversi miliardi per il reddito di inclusione, che dopo la probabile retromarcia sul reddito di cittadinanza, resterà l’unico strumento di contrasto alla povertà. Ma il genio di Salvini – ha concluso Fragomeli, non è riuscito né a inviare la fatturazione elettronica, né a ridurre le imposte alle imprese, che anzi sono aumentate. Un capolavoro di incompetenza e irresponsabilità che troverà sempre il Pd su sponde opposte”.
“Il candore con cui la ministra Grillo dichiara che non riuscirà ad abolire il super ticket dopo averlo posto tra i primi provvedimenti del suo dicastero non lascia nemmeno troppo stupiti, perché molte sue dichiarazioni sono state smentite categoricamente già in diverse occasioni. Si pensi alle risorse per il fondo sanitario, allo sblocco del personale o al rinnovo del contratto della dirigenza. Anche sulle liste di attesa, come scritto nella legge di bilancio, si spaccia per rimpinguamento del fondo sanitario l’incremento di 150 milioni in più su 114,3 mld ereditati, pari allo 0,13, e peraltro per spese in conto capitale, dedicate “all’implementazione e all'ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche”.
E’ il commento della deputata Dem, Elena Carnevali, alle dichiarazioni rese dalla Ministra Grillo sull’abolizione del superticket.
“All’ennesima smentita si aggiunge la beffa: ora la Ministra chiede alle Regioni di “emulare” l’esempio virtuoso dell’Emilia Romagna. Come pensa sia possibile che le Regioni, soprattutto quelle in Piano di Rientro o che con fatica tengono in equilibrio i conti, possano procedere all’abolizione del super ticket senza l’aiuto da parte dello Stato? Lo scaricabarile sulle Regioni dura da troppo tempo, un atteggiamento poco serio al limite del meschino. Le continue retromarce da parte dei componenti di questo Governo, ultima in ordine di tempo il dietrofront in Europa, stanno diventando un leitmotiv. I cittadini italiani, e soprattutto la loro salute, non possono pagare le conseguenze dell’inaffidabilità e dell’incapacità di questo Governo”.
“Leggendo in queste ore le agenzie, quello che sta avvenendo al Congresso regionale siciliano è un abuso di potere”. Lo dichiara in una nota, la deputata Rosa Maria Di Giorgi.
“A colpi di maggioranza - prosegue Di Giorgi -, si esercita con prepotenza un ruolo di predominio, facendo strame delle regole condivise perché l'obiettivo è vincere con qualsiasi metodo. La candidata Piccione, che si ritira da una partita a suo dire truccata, parla di un futuro probabile coinvolgimento nel voto di domenica prossima di elettori provenienti da altri partiti. Prove generali di una nuova formazione politica trasversale che guarda a destra? È il nuovo partito renziano che si affaccia in terra di Sicilia per vedere "l'effetto che fa"? Vedo citato Micicchè in questa partita...che c'entra? Trovo queste notizie molto preoccupanti e credo che il Pd non meriti tutto questo.
Ci vuole rispetto per regole e persone. Si azzeri tutto in Sicilia - conclude Di Giorgi - e si riparta dal confronto e da relazioni corrette”.
“Noi a Fca non facciamo sconti. Sono mesi che presento interrogazioni al ministro Di Maio perché se ne occupi. Ho anche chiesto in commissione Lavoro che venga convocato Pietro Gorlier. Ma se un’azienda cruciale per il settore auto in Italia ti propone un piano da 5 miliardi di euro per una conversione ecologica in 20 mesi, che è il triplo di quanto il governo mette in manovra per gli investimenti, tu non puoi tassarle tutte le auto che vende ai consumatori italiani e incentivare quelle dei produttori stranieri. Vuol dire non sapere nulla dell’industria italiana e governare giocando sulla pelle delle persone. Ci sono in gioco 200 mila posti di lavoro e diversi punti di Pil, per cui il governo farebbe bene a cancellare l’ecotassa bonus malus al Senato”.
Lo dichiara in una nota la deputata del Pd Chiara Gribaudo.
“Come temevamo, la risposta del ministro Bonafede è molto elusiva e insoddisfacente”. Lo ha dichiarato Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia, nella replica alla risposta fornita dal ministro della Giustizia al question time durante il quale il Pd ha chiesto di puntare sulle misure alternative come strumento per contrastare il sovraffollamento carcerario.
“Negli anni passati – ha ricordato - abbiamo potenziato gli uffici che si occupano di misure alternative al carcere. Nella legge di Bilancio non c'è nulla: su 34 dirigenti in pianta organica oggi ne mancano 14, il 40 per cento. Manca personale, mancano figure professionali. Quegli uffici a noi interessano perché le pene alternative al carcere sono molto efficaci: ampliano il numero di condannati che sono effettivamente sottoposti a una pena e riducono enormemente la recidiva, cioè la probabilità che un condannato ricommetta un reato. In parole semplici, le misure alternative al carcere garantiscono certezza ed efficacia della pena. E soprattutto aumentano la sicurezza perché, per garantire la sicurezza del cittadino è meglio un pregiudicato, che, una volta scontata la pena, torna a delinquere o un pregiudicato che, scontata la pena, non delinque più? Puntare sulle pene alternative accanto al carcere aumenta la sicurezza dei cittadini ma il governo, non dotandolo delle risorse adeguate per funzionare, sta smantellando questo sistema. Il Movimento 5 Stelle, insieme alla Lega - alla quale, anche su questo, si è completamente piegato, sulla sicurezza state consumando il più grande inganno degli italiani. Con il decreto Salvini, in pochi mesi, provocherete 19.000 nuovi senza tetto. 19.000 fantasmi che andranno a ingrossare le fila di chi dorme sui marciapiedi delle nostre città. Altro che sicurezza! Con la legge sulla legittima difesa, non cambierete nulla sul piano giuridico. I processi ci sono oggi, ci saranno domani, ma lanciate un messaggio devastante agli italiani: lo Stato non è in grado di difendervi, fatelo da soli e questa è la sicurezza che garantite?”.
“Questo è il grande inganno. Voi invocate e vendete la sicurezza ma produrrete solo paura e insicurezza e noi non ci stancheremo di denunciarlo”, conclude.
La presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Sarti (M5s), ha oggi negato la possibilità di compiere un’istruttoria sulla legge sulla legittima difesa, negando al Partito democratico il diritto di audire esperti sulla materia. Si tratta di un atto gravissimo di lesione delle prerogative dell’opposizione e di tutta la commissione, perché negare le audizioni significa impedire ogni approfondimento su una questione tanto delicata. Una cosa mai avvenuta prima, e tanto più grave perché la motivazione addotta, e cioè che sono state già fatte al Senato, costituisce un precedente pericoloso, che nega di fatto il corretto funzionamento del bicameralismo. Un atto di imperio che lede pesantemente i rapporti tra la maggioranza e il Partito democratico, a cui peraltro si è associata Forza Italia, che difende le prerogative del Parlamento solo quando le interessa”.
Così Alfredo Bazoli, capogruppo Dem in commissione Giustizia della Camera.
“Colta sul fatto la collega deputata della Lega, Elena Murelli, conferma quanto avvenuto questa mattina in commissione Politiche europee: la netta presa di distanza del partito di Salvini dal provvedimento voluto da Di Maio sui marchi d’impresa Ue. Ora saranno le aziende italiane a giudicare”.
Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee, replica alle accuse di strumentalizzazione rivoltegli da Elena Murelli, che oggi in qualità di relatrice ha criticato il decreto legislativo del Mise che deve applicare in Italia la direttiva comunitaria 2437 del 2015 in tema di marchi d’impresa.
“Fico entra a piedi uniti nel dibattito politico, schierandosi con i No Tav. Parla di rispetto del territorio, ma dimentica la delibera Sì Tav dei sindaci. Spero che ora nel mio partito tutti capiscano che lui non è il volto buono dei 5 stelle, ma l’offerta gauchiste di un partito luddista”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, commenta su twitter la dichiarazione del presidente della Camera.
“La maggioranza nazionalpopulista in commissione Affari costituzionali tira dritto sulla riforma costituzionale che riguarda il referendum; presenta un testo base che ribadisce l’istituzione del referendum senza quorum per l’approvazione di leggi di iniziativa popolare non approvate dalle Camere, ampliato anche alle materie economico-finanziarie. Si sta per affossare un nucleo fondante della democrazia rappresentativa, mettendo in contrapposizione Parlamento e cittadini. Nel silenzio dei grandi commentatori, mentre avanza la crisi delle democrazie europee, qui da noi si procede con la ruspa sui principi della democrazia liberale. Saranno guai seri”.
Lo scrive Emanuele Fiano deputato dem, della presidenza del Gruppo in un post FB.
“Per Di Maio i dati Istat sul terzo trimestre 2018 sono una disfatta: il suo decreto non ha reso dignità a nessuno ma è riuscito a togliere ai lavoratori la speranza nel futuro. Meno 52mila posti di lavoro, calo verticale del tempo indeterminato, record dei contratti a termine a causa dell’esplosione del turn over, un vero disastro costruito a tempo di record. Ma il dato peggiore è l’aumento degli inattivi, persone che fino a ieri si mettevano in gioco e che di fronte alle regole assurde introdotte dal governo si sono rassegnate, e forse ora sono sul divano ad aspettare il reddito di cittadinanza. O peggio: stanno lavorando in nero”.
Lo dichiara la deputata Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera, commentando i dati Istat sull’occupazione.
“Invece di usare un cacciavite per correggere i difetti dei contratti a termine - aggiunge Chiara Gribaudo - Di Maio gli ha dato una martellata e ha finito per schiacciare anche i percorsi di stabilizzazione dei lavoratori. Le causali scritte male del decreto dignità e i meccanismi penalizzanti per chi rinnova i contratti, anche in somministrazione, devono essere corretti al più presto. Altrimenti - conclude la deputata Dem - con il rischio recessione del 2019 e l’entrata in vigore del regime forfettario a 65mila euro, gli italiani entreranno in una spirale di precarietà che farà rimpiangere persino i co.co.pro.”.
Mai perdere la memoria, per onorare le 16 vittime e rispettare un paese ferito e messo alla prova da anni di depistaggi e pericoli. #piazzafontana non ebbe colpevoli ma conosciamo la verità. Impegnati perché non si ferisca mai più così la nostra democrazia.
Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.
Ora approvare legge anche in Senato
"È davvero una buona notizia l'approvazione a larga maggioranza alla Camera della legge sul biologico, un settore in continua crescita e dal forte impatto non solo economico ma anche ambientale e sociale". Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera e prima firmataria della legge.
"Con il voto di oggi - continua l'esponente dem - si mettono a sistema le richieste degli operatori emerse in un lungo ciclo di audizioni. Le produzioni con metodo biologico in italia già oggi rappresentano il 15%, e grazie alla nuova legge si pongono le basi per un piano strategico nazionale, che rilancerà la competitività del comparto. Diverse le misure e gli obiettivi di una legge che rappresenta oggi il modello piu avanzato a livello europeo: incentivi per i biodistretti, aggregazioni di prodotti e produttori, istituzione di un piano nazionale delle sementi biologiche, e finalmente assegnazione dei fondi al settore in modo strutturale. La legge insomma definisce un sistema e introduce un nuovo modello, con una puntuale regolamentazione che tutela i produttori ma anche i consumatori grazie all'istituzione del logo nazionale tutelato dal ministero dell'agricoltura".
"Ora si tratta di continuare su questa strada - conclude Gadda - per ottenere una rapida approvazione anche al Senato e dotare finalmente il comparto delle produzioni con metodo biologico di una normativa adeguata, e all'altezza delle crescenti richieste del mercato per rendere l'offerta degli operatori italiani competitiva rispetto all'Europa".
Dichiarazione on. Maria Chiara Gadda, capogruppo del Pd in commissione Agricoltura della Camera
“L’accesso ad una alimentazione sana e corretta è un diritto dell’uomo. Ciascuno di noi si deve sentire addosso questa responsabilità quando si disegnano le politiche pubbliche, quando ci si siede ai tavoli della diplomazia e si prova a delineare un percorso comune. Perché parlare di cibo non significa soltanto rispondere a un bisogno primario dell'uomo.” È quanto ha dichiarato Maria Chiara Gadda capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, intervenendo in Aula in merito alla mozione di tutela dei prodotti agroalimentari italiani, con particolare riferimento ad una proposta in discussione presso l'Assemblea generale dell'ONU.
“La nostra proposta, ora abbinata ad altre, è stata fortemente voluta per rappresentate nel mondo la qualità delle nostre produzioni. Il governo – ha aggiunto l’esponente dem - ha il dovere di essere presente ai tavoli della diplomazia mondiale per difendere la nostra specificità e trovare accordi e sinergie con gli altri paesi perché l’isolamento non fa bene all’Italia.” Per Gadda “occorre tutelare le nostre produzioni evitando di mettere documenti di tracciabilità ingannevoli, come possono essere le etichette a semaforo, perché tali etichette sono dei dazi impliciti ai nostri prodotti, delle barriere tariffarie per limitare in modo surrettizio il libero commercio”.
“Il Pd – ha proseguito Gadda- c’è stato e ci sarà sempre per una battaglia comune, per una etichettatura d’origine dei nostri prodotti. L’isolamento – ha concluso la parlamentare del Pd - non porta ricchezza, non porta più produzione e non porta più esportazioni”
La rappresentante del Partito democratico ha infine esortato il governo a impegnarsi in Europa. “L’Italia deve essere ai tavoli europei con più vigore per tutelare il made in Italy e tutte le nostre produzioni”.