"La riunione al Mise sulla crisi della Piaggio ha fatto emergere una vergognosa evidenza: vogliono distruggere quanto costruito e progettato per anni in Piaggio con fatica e ingegno. Siamo guidati da incapaci in malafede". Lo dichiara Franco Vazio, Vice Presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della crisi della Piaggio Aerospace.
"Quella di ieri al Mise - spiega - doveva essere la riunione decisiva. E’ stata invece una buffonata, la solita presa in giro per i lavoratori, i sindaci dei comuni interessati e le associazioni sindacali. Di Maio non si è visto, non è stata avanzata alcuna soluzione e i parlamentari liguri di Lega e M5S erano solo impegnati a calmare gli animi e a rassicurare tutti che 'picchiare contro il muro non farà poi tanto male'. Piaggio è guidata da un commissario che di aerei sa tanto poco che si porta dietro l’ad dell’azienda posta in amministrazione controllata. Siamo in piena procedura fallimentare e il Governo M5S Lega ci dice di stare tranquilli? Cosa potrà succedere in 3 mesi che non si è potuto fare in 8? Cosa dovrebbe costruire la Piaggio Aerospazio visto che per il Governo il drone 'P1HH' profuma troppo di Forze armate? Il sen. Ripamonti e l’on. Foscolo, leghisti di Savona, distribuiscono calmanti a chi hanno ingannato con le loro promesse, sindaci o lavoratori che siano".
"Io sto con i sindaci di Albenga e Finale, Cangiano e Frascherelli, perché l’unica salvezza per Piaggio e per i suoi lavoratori è urlare la vergogna per aver distrutto la soluzione costruita con fatica dai Governi precedenti e già finanziata con 766 milioni di euro. Gettata via solo perché quei soldi magari servono per pagare il famoso reddito di cittadinanza con il quale il M5S ha vinto al Sud", conclude.
“Concordo con l’istituzione del tavolo sul caporalato, prevista dal decreto fiscale, e con l’intenzione del ministro Di Maio di combatterlo, ma non c’è traccia del Protocollo approvato nel 2016 per debellare il fenomeno e scaduto il 31 dicembre 2017. Che cosa vuole farne il governo?”. Lo dichiara Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, replicando alla risposta del sottosegretario Cominardi a un’interrogazione sul tema.
“In quei mesi – spiega - sia il ministro dell’Interno Salvini che quello dell’Agricoltura Centinaio avevano fatto riferimento alla volontà di modificare la legge sul caporalato. Poche settimane dopo ci sono state le stragi nel Foggiano dei lavoratori sfruttati nella raccolta del pomodoro. Quado il ministro di Maio si è recato in Puglia, ha annunciato che avrebbe assunto nuovi ispettori Inps per incentivare i controlli. Spero per questo che gli intenti enunciati dal governo si trasformino presto in dati di fatto e che il tavolo produca gli effetti sperati perché nei campi si continua a morire”.
“Occorre sostenere indagini e azioni di controllo e soprattutto occorre prevenire, altrimenti restano solo gli intenti. E quelli da soli non bastano”, conclude.
“Sono sconcertata dalle note di giubilo del Movimento 5 stelle alla Camera per i dati Istat sul lavoro. Festeggiano i posti di lavoro persi? Il terzo trimestre si è chiuso con meno 52mila occupati e più 79mila inattivi, e loro gridano alla vittoria? Tanti lavoratori nel 2019 rimarranno a casa per colpa del decreto disoccupazione di Di Maio e loro festeggiano? Le trasformazioni sono un rimbalzo delle loro norme folli. Si rifiutano di vedere che tutti gli indicatori tendenziali hanno il segno meno. Il Parlamento non è una delle discoteche dove vanno periodicamente a farsi coraggio, inizino a prendere sul serio il loro ruolo e si facciano sentire con il governo che sta tenendo il Parlamento in ostaggio e che in manovra non mette un euro per salari e occupazione”.
Così la deputata Dem Chiara Gribaudo.
“Il taglio dei fondi all’editoria da parte del governo Salvini – Di Maio non sorprende. E’ l’ennesima dimostrazione della volontà della maggioranza di cancellare le voci critiche e autonome, di quel disegno intimidatorio che abbiamo già visto all’opera con autorità indipendenti e quanti rifiutano di allinearsi alla propaganda ‘del balcone’”. Così il capogruppo del Pd Graziano Delrio esprime solidarieta' alle giornaliste e ai giornalisti in presidio contro i tagli al fondo dell'editoria.
“La libertà di informazione sancita esplicitamente dalla Costituzione – prosegue Delrio - è pilastro della democrazia e provare a smantellarla con azioni e norme tanto più odiose in quanto causa di migliaia di licenziamenti di giornalisti e addetti del settore, equivale a mettere a rischio gli stessi connotati del sistema democratico. L’intento oscurantista di Lega e Cinquestelle rende cieca la maggioranza anche rispetto all’insostituibile ruolo che le testate territoriali, spesso edite da associazioni e cooperative no profit con consolidato radicamento, svolgono all’interno della società locali ai fini di preservarne il senso di appartenenza, i legami, lo spirito di comunità. Continueremo in Parlamento ad opporci al taglio dei finanziamenti proprio per contrastare la logica del bavaglio e per consentire a questi giornali di continuare a dare voce alle loro comunità”.
È dovere di tutti difendere il diritto ad essere informati
“L’esecutivo gialloverde sta mettendo in atto una vera e propria rappresaglia nei confronti dell’informazione e dei suoi operatori, a tutto detrimento delle cittadine e dei cittadini che saranno privati del diritto ad essere informati”.
- lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, esprimendo solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti in presidio contro i tagli al fondo dell’editoria -
“La libertà di stampa viene minata dall’esecutivo con parole e fatti. Sono passati dall’attacco diretto alla stampa, dagli insulti e la delegittimazione dei giornalisti, a una ritorsione volta a mettere il bavaglio per legge. L’azzeramento del fondo per l’editoria – spiega la deputata Dem - andrà a danneggiare lerealtà editoriali più piccole, espressioni di minoranze culturali, linguistiche e religiose, veri e propri presidi locali dell’informazione, in pratica tutte quelle realtà non abbastanza attrattive da un punto di vista di numeri da parte del mercato dell’informazione e della pubblicità, la cui sopravvivenza dipende dal sostegno pubblico. Se non si corre ai ripari verranno non solo cancellate le tante voci delle nostre comunità, ma si avrà anche una drammatica ricaduta occupazionale, il tutto senza portare alcun beneficio alle casse dello Stato.
“Noi deputati siamo chiamati a sanare un vulnus democratico e a difendere un diritto costituzionalmente sancito, su cui è stato costretto a intervenire anche il Presidente della Repubblica. È in atto una guerra alle voci libere, al dissenso, alla libera informazione. – conclude Rotta - La battaglia delle giornaliste e dei giornalisti è una battaglia di tutti”.
Porteremo battaglia in Parlamento rispetto Costituzione e diritto all'informazione
“Il governo gialloverde, con la sua furia distruttrice, mette il bavaglio all’informazione. Il taglio ai fondi per l’editoria comprometterà l’esistenza dei giornali locali, di testate no profit, di cooperative di giornalisti, cioè toglierà l’ossigeno a chi dà voce alle piccole comunità”.
Lo dichiarano le deputate e i deputati del Partito Democratico che questa mattina si sono recati al presidio organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa per portare la solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti mobilitati contro i tagli all’editoria del maxiemendamento alla Legge di Bilancio.
“L’azzeramento voluto dai 5 Stelle, e sottoscritto dalla Lega, porterà non solo a una pericolosa riduzione del pluralismo dell’informazione e una lesione del diritto dei lettori ad essere informati, ma un vero e proprio crollo occupazionale. Oltre diecimila posti di lavoro – spiegano - verranno cancellati da chi ha deciso di colpire l’articolo 21 della Costituzione. Per loro nessuna dignità, forse solo la speranza di un reddito di cittadinanza che non arriverà mai”.
“Le preoccupazioni dei giornalisti sono quelle di ogni cittadino che rivendica il rispetto della Carta Costituzionale e il diritto ad essere informato. Continueremo la battaglia in Parlamento – concludono - per contrastare quella che è divenuta una guerra dell’esecutivo alle voci libere, al dissenso, alla libera informazione”.
“Salvini dichiara che senza la riforma del processo penale ‘la riforma della prescrizione non esiste’. E invece esiste eccome, è stata messa nero su bianco nella legge Anticorruzione che la maggioranza giallo verde approverà nei prossimi giorni”. Lo dichiara Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, a proposito delle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla riforma della prescrizione.
“Una norma che scardina le garanzie del processo, e che entrerà in vigore il 1 gennaio 2020. Una vera e propria bomba a orologeria, innescata e pronta ad esplodere. Perché è stata approvata questa norma sulla prescrizione, se la volontà politica è di subordinarla alla riforma del processo? Che senso ha? Può spiegarcelo il ministro degli interni? E soprattutto può spiegarlo al ministro della Giustizia?”, conclude.
“Un mese fa Matteo Salvini ripeteva che gli spacciatori andavano trattati come assassini. Oggi invece il paladino del pugno duro festeggia con uno di loro”. Lo dichiara Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a proposito della foto di Salvini con il capo degli ultras del Milan Luca Lucci.
“Salvini – continua - non solo abbraccia calorosamente un condannato per spaccio ma addirittura rivendica il gesto definendosi ‘indagato tra gli indagati’. A parte il fatto che indagini e condanne non sono la stessa cosa (e il vicepremier dovrebbe saperlo bene visto che il suo partito, la Lega, è stato CONDANNATO a restituire 49 milioni di euro rubati agli italiani: dovrebbe dire semmai condannato tra i condannati), ma un Ministro dell’Interno che si vanta dell’amicizia con un criminale e che festeggia coi delinquenti dai quali dovrebbe proteggerci è uno schifo senza precedenti e una vergogna per tutto il Paese”.
“Il governo Lega e M5S era partito per abolire la povertà. Sta pian piano abolendo la legalità. Ps. E in tutto questo, quelli che urlavano “onestà” dove sono finiti?”, conclude.
“Il ministro dell’Interno, va ad incontrare degli ultras del Milan, tra cui diversi pregiudicati, si autodefinisce “indagato tra gli indagati”, abbraccia un condannato per spaccio. Non si ricorda nessun precedente del genere in nessuna democrazia liberale conosciuta.
Il ministro #Salvini, il ministro della legalità, gode in questo paese di una pericolosa e grave immunità che mette a tacere tutti i grandi poteri e i grandi commentatori di questo paese, qualsiasi cosa faccia, qualsiasi regola calpesti, qualsiasi asticella superi.
Domani depositerò un’interrogazione urgente su questo episodio, so già che non servirà a niente, ma tacere non si può, e perlomeno il verbale della storia registrerà chi si è ribellato al silenzio e all’indifferenza e chi no.
Io alla dittatura della maggioranza non mi piego”. Lo scrive in un post FB il deputato dem Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd.
"Ancora una volta Appendino sui rimborsi Ici - Imu dice falsità. Con i precedenti governi ha sempre rifiutato ogni confronto e mediazione chiedendo il totale rimborso di 61 milioni di euro nonostante le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che, pur riconoscendo tale diritto, non avevano definito però né l’ammontare né le modalità di restituzione. Oggi invece annuncia che Torino riceverà 31 milioni di euro ammettendo quindi di aver rinunciato a 30 milioni di euro su indicazione del sottosegretario al ministero dell'Economia, Laura Castelli". Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata del Pd.
Le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dal professor Marco Ponti sulla commissione Costi-Benefici delle grandi opere sono gravissime. Il professor anti Tav si vanta oggi di aver scelto ben cinque tecnici tra i soci e consulenti della sua impresa privata e tutto questo con il benestare del ministro Toninelli. Chiediamo l’intervento della Corte dei Conti e l’immediata rimozione dei componenti della commissione. Sta venendo alla luce un evidente conflitto di interessi: il ministero ha consentito che un ‘network privato’ potesse decidere il destino delle maggiori infrastrutture nazionali. La Trt (Trasporti e territorio Srl), che fa capo a Marco Ponti, ha assunto di fatto di un ruolo delicatissimo, senza alcuna procedura concorsuale, alla faccia della tanto declamata trasparenza”.
Così il deputato Pd in commissione Trasporti, Davide Gariglio, che ha annunciato la presentazione nelle prossime ore di un dossier sui rapporti fra la Commissione ministeriale e la Trasporti e territorio Srl.
“Altrettanto grave - spiega ancora il deputato Dem - è che, come per la Tav, sia stata nominata una commissione palesemente contraria all’alta velocità su Ferrovia ma favorevole al trasporto su gomma in autostrada, per avere la garanzia che il responso dei costi benefici potesse dare esito negativo come desiderato dai Cinque Stelle. Il ministro Toninelli venga in Aula a spiegare la vicenda e sciolga immediatamente la commissione Costi-Benefici che oggi è soltanto un gruppo di soci in affari con amici e consulenti compiacenti”.
“Un pensiero alla famiglia di Antonio Megalizzi, giovane cittadino europeo, ucciso da una violenza cieca che vuole distruggere i valori di tolleranza e rispetto, i principi delle nostre democrazie. Anche nel suo ricordo continueremo a difenderli”. Lo scrive su Twitter Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito della morte di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista italiano rimasto gravemente ferito alla testa ell'attacco al mercatino di Natale di Strasburgo.
“Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ferito gravemente nell'attacco di Strasburgo, non ce l'ha fatta. Un dolore grande per una morte assurda e inspiegabile. Che l'affetto e l'abbraccio dell'intero Paese possano arrivare alla famiglia così duramente colpita”. Lo scrive su Twitter Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito della morte del giovane giornalista italiano ferito alla testa nell'attacco al mercatino di Natale di Strasburgo.
“Il lavoro della magistratura va sempre rispettato, ma non posso che esprimere solidarietà, vicinanza ed affetto a Luca Lotti, che oltre ad essere un caro amico è persona perbene, specchiata e onesta”. Lo dichiara Francesco Critelli, deputato del Partito democratico, a proposito della richiesta di rinvio a giustizio di Luca Lotti.
“Sono certo che ogni legittimo approfondimento giudiziario testimonierà la sua piena innocenza, così come già riconosciuto per uno dei due reati inizialmente a lui addebitati”, conclude.
“La notizia della morte del giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi ci riempie di dolore e profonda tristezza. Tutta la comunità dei democratici si stringe alla famiglia e ai suoi cari. Il nostro impegno per sconfiggere ogni forma di terrorismo e raccogliere il sogno di Antonio per un’Europa unita e solidale”.
Lo dichiara Graziano Delrio, capogruppo alla Camera del Partito democratico.