28/09/2018 - 15:48

“Il governo è a conoscenza di quanto sarebbe avvenuto in una scuola primaria di Crotone, dove un bambino è stato tenuto di faccia al muro e con le spalle ai compagni? Quali iniziative intende assumere l’esecutivo posto che, secondo quanto riportano i media, le insegnanti avrebbero motivato il gesto spiegando che si trattava di ‘un esperimento della maestra di sostegno’? In che modo i ministri dell’Istruzione e alla Disabilità si adopereranno per accertare quanto realmente accaduto e per scongiurare il ripetersi di simili episodi, assicurando per la regione Calabria la piena presa in carico degli studenti con disabilità in termini di integrazione e formazione?”.

Sono le domande alle quali intende dare una risposta l’interrogazione dalla deputata Dem, Enza Bruno Bossio, rivolta ai ministri Marco Bussetti e Lorenzo Fontana.

“La notizia - spiega la parlamentare del Pd - ha avuto vasta eco sui media e sui social network. E lo stesso Garante ha affermato che intende relazionare degli accadimenti le autorità competenti. Ove confermato - conclude Enza Bruno Bossio - si tratterebbe di un episodio gravissimo accaduto in una scuola che invece dovrebbe essere il luogo della educazione alla integrazione”.

28/09/2018 - 12:00

“Quali iniziative intende assumere il governo in merito alla chiusura degli uffici Inps di Castel di Sangro? In un’ottica di accesso ai servizi di tutti i cittadini in ogni area del Paese, quali soluzioni l’esecutivo ha intenzione di intraprendere a tutela delle piccole comunità e delle aree montane, anche a seguito della nota di denuncia della Cgil provinciale, unitamente allo Spi e alla Fp, sulle conseguenze che avrà questa scelta?”.

Sono le domande poste al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, dall’interrogazione presentata da Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Quello che più sorprende - spiega la deputata Dem - è che questo provvedimento contraddice tutte le rassicurazioni sul mantenimento dei servizi nei centri di montagna e conferma la poca cura e la lontananza dei centri decisionali pubblici e delle istituzioni dall’entroterra della provincia aquilana. Inoltre - aggiunge Stefania Pezzopane - come hanno ben spiegato le organizzazioni sindacali, questa decisione non soltanto ridurrà i servizi previdenziali che l’Inps deve garantire ai cittadini, ma andrà a colpire un’area economicamente vivace, dove la presenza di numerose aziende soprattutto turistiche e del terziario dovrebbe invece essere sostenuta”.

28/09/2018 - 11:34

Ma se uno di noi fa un enorme mutuo, e non sa come pagarlo nei prossimi anni, organizza una festa?
Loro sì. Sono bravi. Festeggiano per aver fatto un grande debito che pagheremo tutti salato nei prossimi anni ma di cui loro si lavano le mani. Festeggiano per misure sbagliate o inesistenti come Flat tax e reddito di cittadinanza. Nulla per incentivare il lavoro, solo assistenzialismo. Vedremo. Per il momento basta fare qualche conto, per esempio: Di Maio ha annunciato con enfasi e convinzione “con questa legge di bilancio aboliamo la povertà”: 10 miliardi di euro per 6,5 milioni di persone. Facendo la divisione sono 128 euro al mese ...è come dare un’aspirina e dire di aver “abolito” il vaiolo. Ma noi ci siamo, faremo il nostro dovere per contrastare duramente con le nostre proposte e limitare i danni. In aula in Parlamento e in piazza del popolo domenica 30 a Roma.

Lo ha scritto su Facebook il vice presidente della Camera Ettore Rosato

28/09/2018 - 11:25

“Manovra elettorale a debito che pagheranno caro le nuove generazioni. Meno tasse ai ricchi e reddito scollegato dal lavoro. Nessun investimento sul futuro: istruzione, opere pubbliche, occupazione. E intanto i risparmi degli italiani sono a rischio #pagailpopolo”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico

27/09/2018 - 19:58

“Sarebbe bello che Luciano Fontana si scusasse con i propri lettori per questa domanda  che sembra scritta in altri tempi. Che il Corriere faccia oggi questa domanda  come simbolo delle possibili critiche a Foa a me sembra pazzesco. Comunque per la cronaca io sono #persinoebreo”. Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, postando il passaggio dell’intervista del Corriere della Sera in cui si domanda a Foa se sia ebreo.

27/09/2018 - 19:48

“Il miliardo previsto ad incremento del Fondo Sanitario Nazionale, di cui oggi parla la ministra G. Grillo è già previsto nel bilancio pluriennale approvato nel dicembre del 2017. Infatti il bilancio pluriennale prevede per il 2018 la disponibilità di 113,4 e per il 2019 la cifra di 114,4 miliardi di euro . La ministra non spacci per suo impegni a cui per altro aveva votato contro”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle dichiarazioni di Giulia Grillo sulla Legge di Bilancio.

“La verità – continua - è che viene meno alle promesse del governo del cambiamento. Dopo aver assicurato fin dal suo insediamento che avrebbe garantito risorse per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, lo  sbocco delle assunzioni,  le nuove assunzioni e d borse di studio  per gli specilizzandi aggiuntive, nonché l’abolizione del super ticket, oggi si trincera dietro il  miliardo già previsto. Negli anni di governo del centro-sinistra, oltre a aver incrementato il Fondo sanitario, aver provveduto al rinnovo del comparto, alla stabilizzazione del personale ed integrato le borse degli specializzandi, abbiamo dovuto fare i conti in particolare con la sentenza del riguardante il ricorso delle regioni a statuto speciale relativo al contributo per il risanamento dei conti pubblici, che ha fatto venir meno 600 milioni di euro”.

“La Conferenza della Regioni per voce di Saitta ha chiesto 2,5 miliardi di euro. La soglia del 2019, non può fermarsi al 6,4 per cento del Pil. Ora la ministra dimostri che gli impegni non sono solo annunci. Ne va della sua credibilità e della sua coerenza ma soprattutto della tenuta del SSN  e  della salute pubblica”, conclude.

27/09/2018 - 19:29

"Un governo che si è vantato di aver preso gli applausi a Genova ora tradisce la città nel modo più bieco. Il decreto è vuoto, non ci sono ammortizzatori speciali per artigiani e commercianti, né risorse per la cassa delle piccole imprese. I fondi per l'emergenza sono dimezzati rispetto alle promesse iniziali: 250 milioni di euro in due anni, la metà di quello che noi avevamo stanziato solo per il dissesto idrogeologico della Val Bisagno. Sparisce il terzo valico e sparisce anche la speranza di avere il viadotto ricostruito in tempi celeri, manca ancora il Commissario. Questo decreto è una vergogna." Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo.

27/09/2018 - 18:59

“Che cosa è successo a Gianluigi Paragone per trasformarsi, da giornalista duro e puro che non guardava in faccia a niente e nessuno, a senatore che definisce con il termine ‘baccagliare’ il tentativo di un collega di dissipare le opacità attorno a un voto fondamentale del Parlamento come l’elezione del presidente della Rai?”. Lo dichiara Gianmario Fragomeli, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole di Gianluigi Paragone su Michele Anzaldi.

“Anzaldi – continua – non ha fatto altro che il suo dovere. Ha cercato di chiarire la regolarità o meno del voto. Il giornalista Paragone si sarebbe schierato sicuramente dalla sua parte. Il Paragone senatore, invece, dopo aver abbracciato il mantra grillino della trasparenza, ora difende l’opacità e i dubbi sul voto, rafforzati dal comportamento di Barracchini che sembra aver qualcosa da nascondere”.

“Se proprio bisogna parlare di canto del cigno, l’unico è quella della coerenza di Paragone come giornalista. Gli sono bastati pochi mesi in Parlamento per dedicare le sue energie a difendere, invece che a denunciare, la mancanza di trasparenza”, conclude.

27/09/2018 - 18:47

“Nello spazio di poche ore il neo-presidente Foa ha già contraddetto i buoni propositi espressi ieri e offuscato l’immagine di imparzialità ed equidistanza ostentate davanti alla Vigilanza”. Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Partito democratico e componente della Commissione Vigilanza Rai, a proposito delle interviste rilasciate da Marcello Foa.

“Con l’evocazione di purghe – continua – e l’allusione a ritorsioni nei confronti dei direttori colpevoli, a suo dire, di ‘settarismo’ – cioè, non disponibili a farsi portatori del verbo sovranista? – Foa ha dimostrato una preoccupante mancanza di coerenza rispetto al profilo di professionalità giornalistica e atteggiamento super partes garantito più volte in Parlamento. Questo brusco cambiamento di linea, avvenuto nel pomeriggio di ieri, non fa certo ben sperare che le intenzioni annunciate davanti alla Vigilanza fossero sincere. Anche perché denotano una pericolosa confusione tra la funzione di garante, che la legge affida al presidente, e il potere decisionale del manager, che Foa sembra volersi auto-attribuire”.

“Viene il sospetto che le solenni dichiarazioni d’intenti espresse da Foa all’ora di pranzo per poi essere rinnegate a cena, non fossero altro che una trovata strumentale per ingraziarsi i commissari della Vigilanza. Quello di Foa è, insomma, un esordio con una grave stonatura”, conclude.

27/09/2018 - 16:55

“A Centinaio piace essere il bodyguard del capo. Si capisce che si stufa di fare addirittura il ministro, si eccita solo con le parole”. Lo dichiara Stefano Lepri, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole del ministro Centinaio sulla Cei in merito alla Legge di Bilancio.

Oggi – continua – è toccato alla Cei, colpevole solo di aver ricordato che se si fanno troppi debiti poi li pagheranno i nostri figli. La Cei può dire quel che vuole, tanto più quando tutela le famiglie italiane. Si vede che la Lega è infastidita, costretta ad andar dietro alle promesse dello scomodo alleato”.

“Centinaio non vuole sentire la Cei? Ascolti almeno gli imprenditori del Nord, che stanno dicendo la stessa  cosa”, conclude.

27/09/2018 - 16:49

«Velocizzare la validazione del progetto per poter affidare i lavori ed iniziare quindi al più presto le opere di consolidamento del ponte San Michele di Paderno d’Adda. Il tutto al fine di garantire il minor disallineamento possibile tra chiusura del ponte e durata dei lavori».

Così i deputati Dem Gian Mario Fragomeli e Elena Carnavali, riassumono l’obiettivo dell’interrogazione in Commissione, presentata oggi e indirizzata al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.

«Nonostante la chiusura fosse stata prevista con ampio anticipo - continuano - essa sta comunque causando enormi disagi alle migliaia di persone che utilizzavano quotidianamente il ponte per i propri spostamenti. È quindi fondamentale che i tempi previsti vengano rispettati e che la chiusura del ponte non si protragga più del dovuto».

I due deputati Pd spiegano inoltre di aver «sollecitato il ministero affinché intervenga con Trenord e Regione Lombardia allo scopo di mantenere inalterato tanto il numero quanto gli orari dei treni in partenza dalle stazioni Fs di testa, definendo al contempo le tratte dei pullman sostitutivi verso la Provincia di Bergamo, suddividendo inoltre i convogli destinati ad accogliere gli studenti diretti a Bergamo da quelli diretti invece alla stazione di Calusco d’Adda».

«Tra le varie richieste - concludono - abbiamo espressamente invitato il ministro Toninelli a monitorare con attenzione anche lo stato di avanzamento dei lavori di ripristino del manto stradale - i quali inizieranno prima rispetto alle opere di restauro della struttura metallica - in maniera tale da velocizzarne la tempistica e consentire, almeno per la primavera del 2019, la riapertura del ponte al traffico leggero, vale a dire motociclette, ciclomotori, biciclette e pedoni».

27/09/2018 - 16:32

“Il governo ha deciso di stare dalla parte di Orban. Di chi in questi anni in Ungheria ha ripetutamente limitato la libertà di espressione, religione, stampa, ha minato l'indipendenza della magistratura, compresso i diritti delle minoranze. E non ha mai rispettato gli accordi europei (come, ad esempio, quello sul ricollocamento dei migranti arrivati in Italia)”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito della mozione M5S-Lega che impegna il Governo italiano a bloccare le sanzioni a Viktor Orban.

“E' stato lui stesso a definirla ‘democrazia illiberale’, consapevole di violare i diritti umani. Il Parlamento europeo ha condannato tutto questo, con una risoluzione approvata a larghissima maggioranza (Movimento 5 Stelle compreso!) il 12 settembre scorso. Non lo farà invece l'Italia quando il Presidente Conte sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo Consiglio europeo”.

“Con il voto di oggi alla Camera vince la linea Salvini, i 5 Stelle si rimangiano la parola, il premier si accoda”, conclude.

27/09/2018 - 16:09

"A che titolo il responsabile comunicazione della Lega, Alessandro Morelli si occupa delle nomine dei telegiornali Rai? A che titolo 'mette testa', come ha detto testualmente ad Affaritaliani, sulle direzioni di Tgr, Rai Sport e Gr? Sono parole gravissime, vogliono occupare l’informazione facendo impallidire i tempi dell’editto bulgaro". Lo dichiara Carla Cantone, deputata del Partito democratico e componente in Commissione Vigilanza Rai

"E’ bastata - continua - la votazione, peraltro taroccata, in Vigilanza per dare il via alle minacce di occupazione selvaggia dell’informazione. Lo stesso Foa, incassata la nomina, ha confessato quello che ha tenuto nascosto per due mesi: a chiamarlo per la presidenza del servizio pubblico è stato Matteo Salvini in persona. Non Conte, né Tria, i responsabili istituzionali della proposta della sua nomina al Consiglio dei ministri.  Del legame tra Salvini e Foa non c’erano dubbi, ma la conferma in prima persona nell’intervista al Corriere dimostra a che punto possa arrivare l’arroganza di questi signori.

"Ci opporremo in tutte le sedi, a partire dalla richiesta di annullamento della votazione di ieri", conclude.

27/09/2018 - 16:08

“Dal governo ancora bugie e promesse campate in aria. Altro che felicità per gli italiani. Il tira e molla nel governo sulla manovra economica rischia di creare seri problemi all'Italia e ai suoi cittadini”. 

Lo scrive su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Quei numerini di cui si fanno beffa Di Maio e Salvini non riguardano il rapporto con l'Europa ma la vita di donne e uomini. Pretendere, come fanno i vicepremier, di far crescere a dismisura il rapporto deficit-pil  vuol dire - spiega la deputata Dem - mettere in discussione non i parametri di Maastricht, ma i risparmi degli italiani. Significa che aumenteranno i tassi sui mutui e gli interessi sui prestiti”. 

“Di questo passo, corriamo il rischio concreto di non avere liquidità per pagare stipendi, pensioni e sanità pubblica. Pur di portarsi a casa un po’ di consenso - conclude Rotta - la maggioranza gialloverde è disposta a mettere a rischio il futuro del Paese. Non  lo permetteremo”.

27/09/2018 - 16:06

“Perché i deputati M5s non si fidano più del voto espresso dai loro colleghi nel Parlamento europeo contro le politiche del premier ungherese Orban? Cos’è cambiato dal 12 settembre? Qual è la vera motivazione di questa clamorosa retromarcia con cui si allineano alle posizioni della Lega? La verità è semplice: politicamente e culturalmente quando si parla di diritti e valori fondanti la vita democratica, M5s è pienamente allineato al pensiero di Salvini. In questo quadro, il Pd è dall’altra parte. Noi siamo convintamente all’opposizione in Parlamento e nel Paese rispetto alla loro cultura ed impostazione politica. Senza sé e senza ma”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Politiche europee, Piero De Luca, intervenendo in Aula alla Camera nel dibattito sulla posizione da sostenere in sede europea sull’Ungheria dopo il voto del Parlamento Ue che ha condannato le politiche di Orban.

“L’Italia - aggiunge De Luca - è uno dei sei Paesi fondatori di un progetto di integrazione sociale e di un’Unione politica che ha ottenuto il premio Nobel per la pace nel 2012. La Patria di Einaudi, Spinelli e De Gasperi. Sede della firma dei Trattati istitutivi di Roma del 1957. Non merita un voto in Consiglio europeo che può segnare e macchiare la nostra storia e la nostra forte cultura democratica. Difendere il rispetto dello ‘Stato di diritto’ in un Paese membro vuol dire tutelare democrazia, libertà fondamentali e diritti umani di 500 milioni di cittadini nell’Europa intera. La posizione dell’Italia è determinante per difendere un tale patrimonio culturale. Non esistono veti. Esistono solo voti - conclude il capogruppo Dem in commissione Politiche europee - che pesano come macigni sulla dignità e credibilità degli Stati membri, ed in particolare sulla credibilità del nostro Paese”.

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