05/06/2018 - 20:00

"Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel suo ampio ed articolato intervento programmatico al Senato, non ha dedicato nessun passaggio all'ammodernamento delle infrastrutture ed alla realizzazione delle grandi opere. Non crediamo sia stata una dimenticanza, ma una debolezza. Piuttosto che schierarsi con uno solo degli azionisti di maggioranza del suo governo, ha preferito sorvolare. Lega e grillini ormai vanno d’accordo su tutto: dallo stop ai diritti civili al contrasto alle pari opportunità, dall’uscita dall’euro alla non vaccinazione, dai rapporti filorussi ai muri contro l’immigrazione. Hanno però posizioni differenti, ad esempio, sulla Tav Torino – Lione alimentando una ambiguità che rischia di isolare il nostro Paese e causare gravissime perdite economiche ed occupazionali al Piemonte ed all’Italia”.

È quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata del Pd.

05/06/2018 - 18:30

“Il presidente del Gruppo Pd Graziano Delrio aprendo l’assemblea dei deputati ha espresso cordoglio per la scomparsa di Pierre Carniti, grande uomo e grande sindacalista”. Lo scrive su Twitter il gruppo dei deputati del Partito democratico, a proposito della scomparsa di Pierre Carniti.

05/06/2018 - 17:22

“Stavolta l’on. Polverini dovrà come minimo scusarsi”. Lo dichiara Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a proposito della parole di Renata Polverini su Michele Anzaldi.

“A parte il fatto – spiega - che le denunce dell’on. Anzaldi sono sempre piuttosto circostanziate, stavolta la notizia è confermata da un collega di partito della stessa Polverini: è infatti l’on. Mulè a raccontare alle agenzie l’incontro tra Salvini e Berlusconi”.

“E’ vero che non è una bella cosa che ad Arcore si tratti su quello che accadrà a Roma, tra nomine e provvedimenti. La preoccupazione della Polverini è comprensibile, ma che l’incontro si sia svolto, lo dice il portavoce Forza Italia, non Anzaldi. Dunque, non solo l’incontro c’è stato ma Berlusconi è, di fatto, entrato nella maggioranza di governo”, conclude.

05/06/2018 - 16:11

“Regolamentare presto e uniformemente il settore dei servizi di consegna di cibo a domicilio”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Gianluca Benamati, Andrea De Maria, Carla Cantone, Francesco Critelli e  Luca Rizzo Nervo con un’interpellanza al ministro del Lavoro.

“In Italia – spiegano - più di 4,1 milioni di persone utilizzano spesso i servizi offerti dalle piattaforme online di consegna di cibo a domicilio e 8 milioni li utilizzano saltuariamente. I fattorini che consegnano cibo ordinato attraverso le piattaforme online, i riders’, sarebbero circa 6mila, con una paga oraria tra i 4 e i sette euro e in media dieci ore di lavoro settimanali. Questi lavoratori non hanno un inquadramento chiaro e adeguato alla tipologia di mansioni eseguite, apparendo sostanzialmente subordinati ma giuridicamente autonomi. Lo scorso aprile il Tribunale del lavoro di Torino ha emesso la prima sentenza in Italia relativa al settore della gig economy respingendo il ricorso di sei fattorini che, impugnato il licenziamento avvenuto dopo gli scioperi del 2016, avevano chiesto fosse loro riconosciuta la qualifica di lavoratori subordinati. L’intervento della magistratura, che ha stabilito che questo tipo di lavoratori sono da considerarsi a tutti gli effetti lavoratori autonomi, non ha risolto però la necessità di dotare di un minimo di tutele assicurative, previdenziali e salariali una platea di lavoratori destinata a salire sensibilmente nel numero entro pochi anni. Una settimana fa a Bologna è stata siglata con il comune di Bologna, Riders Union, le piattaforme di Sgnam e MyMenu e le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil il primo accordo europeo sulla gig economy con applicazione sperimentale sul settore del delivery food. La "Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” nasce da una proposta del Comune di Bologna e una negoziazione con tutte le parti firmatarie e pur non incidendo nella qualificazione giuridica del rapporto di lavoro individua standard minimi di tutela per i lavoratori, tra cui diritti di informazione, un compenso equo e dignitoso con una paga minima fissa, l’obbligo di coperture assicurative per i riders e per i terzi, l’indennità per condizioni meteo avverse, la sospensione del servizio per condizioni meteorologiche straordinarie che mettono a repentaglio la sicurezza dei lavoratori, il rispetto della privacy, il divieto di controllo a distanza da parte degli algoritmi fuori dalle prestazioni, la tutela del trattamento dei dati personali e la trasparenza nei contratti. Anche la regione Lazio si starebbe attivando per definire un analogo provvedimento legislativo finalizzato, tra l’altro, al miglioramento delle tutele assicurative, previdenziali, sanitarie e di sicurezza”.

“Dal momento che è evidente la necessità di regolamentare presto e uniformemente questo settore lavorativo innovativo, quali siano gli intendimenti del governo e le azioni che si intendono porre in essere per affrontare la questione?”, concludono.

05/06/2018 - 15:41

“Forse a Centinaio è sfuggito che ultimamente il Paese è rimasto senza un governo nella pienezza dei suoi poteri perché la sceneggiata messa in atto da M5s e Lega è durata 90 giorni. Si impegni ora a recuperare il tempo perduto, non continui a scaricare le responsabilità, ci risparmi le ‘centinaie’ di dichiarazioni quotidiane e, piuttosto, ricordi al presidente del Consiglio l’importanza dell’agricoltura, visto che nel suo discorso non è sembrato ci fosse una particolare attenzione”.

Così il deputato Dem Camillo D’Alessandro.

05/06/2018 - 15:37

“Nel discorso di Conte non si è degnato di dire nemmeno una parola sulla ricostruzione post terremoto”. Lo dichiara Alessia Morani, deputata del Partito democratico, a proposito del discorso tenuto dal presidente del consiglio Conte al Senato

“Il presidente del Consiglio – continua - non ha saputo andare oltre l’annuncio di una passerella nei luoghi del sisma. Considerato che quello stesso annuncio nel testo ufficiale non c’era, si tratta con tutta evidenza di un maldestro tentativo di rimediare a una incredibile dimenticanza. Chissà, magari aggiunta su suggerimento di qualcuno”.

“Quel che è certo è che per questo governo i problemi della popolazione colpita dal terremoto non sono una priorità”, conclude.

05/06/2018 - 12:16

“Già dal suo esordio da ministro, Salvini conferma le cattive abitudini sviluppate quando era parlamentare europeo, cioè la denuncia roboante delle storture dell’Ue a cui fa seguire la sua assenza quando si deve decidere. Oggi è assente al vertice dei ministri degli Interni a Lussemburgo, dove si discute della proposta della presidenza bulgara sulla riforma del Trattato di Dublino. La proposta di riforma bulgara è ancora troppo blanda rispetto alla necessaria solidarietà tra Paesi europei nella redistribuzione dei migranti e va rigettata. Ma senza il ministro presente le ragioni del nostro Paese saranno poco difese e poco ascoltate. E Salvini non pensi di recuperare con una telefonata ad Orban in cui si impegnano insieme a rivedere le regole europee: l’Ungheria ha da sempre osteggiato le posizioni italiane e non ha mai accettato neanche un migrante violando gli accordi europei per la redistribuzione dei migranti tra Stati membri”.

Così la deputata Dem Lia Quartapelle, già capogruppo del Pd in Commissione Esteri.

“Se è così che Salvini intende tutelare il nostro interesse nazionale sulle migrazioni alleandosi con gli avversari delle posizioni italiane e evitando di andare a difendere le ragioni del nostro Paese - aggiunge Lia Quartapelle - saremmo davanti a un brutto cambiamento rispetto alla gestione Gentiloni-Minniti. D’altronde, non sarebbe la prima volta che la Lega preferisce la propaganda a impegni seri per cambiare le regole europee sull’immigrazione a favore dell’Italia: quando il Parlamento europeo votò per la revisione del Trattato di Dublino, accogliendo la posizione italiana, la Lega si astenne. Abbiamo bisogno di chi sa e vuole difendere la posizione italiana - conclude la deputata Dem - non di chi preferisce le dichiarazioni elettorali e al dunque non si presenta”.

05/06/2018 - 12:04

“Nell'edizione 2018  il tema della Giornata mondiale dell'Ambiente 2018, istituita dalle Nazioni Unite sin dal 1972 e che si celebra il 5 giugno di ogni anno, è fermare l’inquinamento da plastica che mette in pericolo l’habitat marino e anche la salute della specie umana. Secondo l’UNEP ogni anno vengono riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici ed è per questo che è stata dichiarata la "Lotta alla plastica monouso", come recentemente ribadito anche dalla Commissione Europea con la sollecitazione ad emanare nuove norme da parte del Parlamento dell’Unione prima delle elezioni del 2019. Mari oceani sono messi a dura prova dalla plastica, ci ricorda sempre l’UNEP, perché ogni minuto nel mondo vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte di queste viene riciclata. E il problema tocca da vicino anche l'Italia: secondo Legambiente il 96% dei rifiuti galleggianti nei nostri mari è plastica. Una densità pari a 58 rifiuti per ogni chilometro quadrato di mare con punte di 62 nel mar Tirreno. L’Italia in tema di bioplastiche è all’avanguardia del mondo dalla plastica degradabile, ai sacchetti bio, dal divieto di cotton fioc con supporto in plastica non biodegradabile alle microplastiche nei cosmetici. Molto resta da fare come ad ad esempio sul campo dei detersivi e degli pesticidi. Per questo auguro buon lavoro al neo ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa.”.

Lo dichiara Chiara Braga, deputata comasca del Partito Democratico da sempre impegnata su temi della difesa dell'ecosistema, sulla Giornata Mondiale dell’Ambiente promossa dall'ONU e che si festeggia oggi in tutto il pianeta.

05/06/2018 - 09:46

Subito depositata mia interrogazione

Si assicuri l'assassino alla giustizia e si affronti senza demagogia la grave questione delle tendopoli di braccianti agricoli in Calabria e in tutto il Meridione. La vita e la morte non hanno alcun colore.

“Il grave omicidio in cui ha perso la vita Soumalia Sacko è un fatto gravissimo e non può restare impunito. Il giovane maliano era un migrante regolare in Italia e da tempo attivo nella difesa dei diritti dei lavoratori agricoli della tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Vibo Valentia. Ugualmente grave e insensato è il silenzio sulla terribile vicenda di tutto il Governo: dal Premier Conte al Ministro dell’Interno Salvini, dal Ministro del Lavoro Di Maio al Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. La politica ma soprattutto un Governo che si accinge, dopo mesi di stallo, a ricevere la fiducia del Parlamento Italiano non possono essere impassibili di fronte a un crimine tanto efferato e tanto odioso; palese è la discriminazione razziale delle reazioni da parte di note parti politiche che probabilmente ancora speculano su fatti simili per bassi interessi elettorali, probabilmente legati alle imminenti elezioni amministrative. La vita come la morte non hanno una pelle diversa dalla nostra. Per queste ragioni, avendo ben in mente anche il nostro passato di migrazione in tutto il mondo, ho presentato poco fa un’interrogazione scritta a Ministri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Agricole”. Così dichiara Massimo Ungaro, deputato del Partito Democratico eletto nella circoscrizione Europa, depositando oggi un’interrogazione scritta sull’omicidio di Soumalia Sacko avvenuto lo scorso 2 giugno e giudicando di estrema gravità il silenzio del Governo Salvini-Di Maio sull’omicidio del giovane maliano Soumalia Sacko .

“Sarà importante sapere - conclude Massimo Ungaro - quali iniziative urgenti vogliano assumere i Ministri interrogati affinché gli episodi delittuosi e di discriminazione razziale sopradescritti non abbiano più ad accadere in Italia e se, per quanto di competenza e di concerto con la Regione Calabria, non si voglia porre fine all'esistenza di tendopoli e campi di lavoro disumani come quelli presenti nella piana di Gioia Tauro e nel Vibonese, senza che si abbia il rispetto delle minime condizioni igieniche e in sprezzo alle regole di sicurezza nei luoghi di lavoro, costruiti per dare rifugio precario ai braccianti agricoli stranieri, la cui maggior parte possiede regolare permesso di soggiorno”.

04/06/2018 - 19:59

“Dalle parole di Bagnai sulla flat tax si comprende il primo obiettivo del nuovo governo giallo verde: confondere tutto per non cambiare niente”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico, per commentare le parole del senatore Alberto Bagnai sulla flat tax.

“Non era difficile immaginare – spiega-  che quando si fosse trattato di passare dal comodo pulpito del populismo alle proposte concrete avremmo assistito a tentennamenti, dilazioni, distinguo, ai primi ‘sì ma non ora’ con cui purtroppo ho paura che dovremo iniziare a convivere.  Certo dire che si vogliono abbassare le tasse e risolvere il problema della povertà è ancora troppo generico e fin troppo condivisibile da chiunque. Il balletto delle cifre dietro la Flat Tax o dietro il nebuloso condono fiscale che porta il tranquillizzante nome di ‘pace fiscale’, dovrà ora cedere il passo alla realtà e si dovranno far quadrare i conti pubblici. Preoccupanti le dichiarazioni del neo ministro dell'economia, che vorrebbe far scattare l'aumento Iva per finanziare la Flat Tax, con buona pace delle fasce di reddito più basse che oggi applicano aliquote reali di gran lunga più basse di quelle proposte con la Flat Tax. Si fa fatica a capire perché l'Iva dei meno abbienti dovrebbe finanziare la riduzione delle aliquote più alte che passeranno dal 43 al 20 per cento”.

“Non stupisce allora che già da oggi circolino dichiarazioni da parte di esponenti del governo giallo verde in cui si paventa il rinvio al 2020 della Flat tax. Bagnai contraddice Tria, poi arriva anche Claudio Borghi a smentire Bagnai. Facciano pace con se stessi, e per buona pace degli italiani decidano se avviare il cambiamento tanto decantato oppure se abbandonarci alla confusione”, conclude.

04/06/2018 - 18:43

“Pessimo esordio del ministro Salvini sulla scena internazionale. Basta leggere la rituale frase affidate al nostro ambasciatore: "le affermazioni sulla Tunisia di Salvini sono state prese fuori contesto” per capire come si trattasse di parole fuori luogo e poco ponderate. Come si fa a parlare di un Paese che “esporta galeotti” a proposito della Tunisia? E’ assolutamente incredibile la superficialità con la quale si interviene su temi così delicati che riguardano i rapporti con un Paese con il quale nei mesi e negli anni scorsi abbiamo avuto una seria cooperazione che ha prodotto risultati positivi che sono sotto gli occhi di tutti. Tanto è vero che rispondendo alla convocazione da parte del ministro degli Esteri tunisino, Salvini ha dovuto mostrare, attraverso il nostro ambasciatore, la volontà di proseguire su quella strada e semmai rafforzarla, anche in considerazione del ruolo chiave della Tunisia nella lotta contro il terrorismo. Il Ministro Minniti come primo atto del suo mandato volò in Tunisia per aprire una nuova strada di collaborazione. Salvini come primo atto prova a chiudere quella strada”.

04/06/2018 - 16:52

“Spero che il lavoro delle Commissioni inizi presto e che i rider oggi presenti al Ministero del Lavoro possano essere ascoltati in Parlamento”. Lo dichiara Chiara Gribaudo, vice-capogruppo Pd alla Camera, a proposito dell’incontro di questa mattina tra Luigi Di Maio e alcuni rappresentanti dei ciclofattorini.

“C’è bisogno – spiega - di un confronto che non si limiti alle stanze governative e che affronti per questi lavoratori il tema primario della sicurezza: salariale, sul lavoro, assicurativa, contributiva. Sicurezza dovrebbe essere la nostra parola d’ordine nell’immaginare le loro tutele, anche partendo dalla Carta di Bologna. Individuare diritti in capo al lavoratore, sempre validi a prescindere dal rapporto di lavoro, è lo stesso principio con il quale abbiamo portato avanti la legge 81 per il lavoro autonomo. Da questo punto di vista sorgono molti dubbi sull’applicazione del reddito di cittadinanza, per come lo leggiamo in questi giorni sui giornali: che fine farà la Dis-Coll? Saranno aperti gli sportelli per gli autonomi nei centri per l’impiego?”.

“Spero che il Ministro Di Maio, visto che condanna le riforme del passato, non commetta l’antico errore di dividere di nuovo il lavoro e i suoi diritti in camere stagne. Sarebbe una brutta retromarcia per il mondo delle professioni e dei nuovi lavori", conclude.

04/06/2018 - 14:39

“Dall’intervista del leghista Bagnai si evincono due cose: che ha le idee poco chiare, visto che dimentica la già esistente IRES per le imprese e la nascente IRI per le società di persone, e che sanno già che colpirà i ceti medio-bassi: altrimenti non avrebbe senso dichiarare di tenere in piedi le detrazioni per scegliere il sistema più conveniente. Altro che semplificazione, a me sembra un mostro fiscale.” Lo dichiara la vice capogruppo PD alla Camera, Chiara Gribaudo. “Buffo poi rimandare subito al 2020 la parte più sostanziosa, quella per le famiglie. L’aumento dell’IVA al 25%, che il ministro Tria sostiene utile a finanziare l’intera faccenda, avverrà invece a gennaio 2019 e colpirà soprattutto i più deboli, che pagheranno sul cibo, sulla benzina, sui beni di uso comune il futuro taglio delle tasse ai più ricchi. Altro che ripartenza del consumo interno, le famiglie rischiano una mazzata.”

04/06/2018 - 12:05

“Matteo Salvini inizi a fare il ministro e la smetta di fare campagna elettorale: il suo ruolo istituzionale esige serietà e cautela. Si ricordi che la minaccia del terrorismo internazionale è sempre alta e che non potrà fare come al Parlamento europeo dove è stato pagato per anni solo per fare comizi in piazza e propaganda”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputato Pd.

04/06/2018 - 11:56

“La soluzione al complesso tema del lavoro nella cosiddetta gig economy non può essere contrattualistica, ma una carta dei diritti concordata con sindacati e aziende del settore. La proposta della presidenza del gruppo parlamentare del Partito Democratico, che verrà sottoposta alle Commissioni parlamentari competenti, parte da qui”.-lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Pd, nel giorno in cui il ministro del Lavoro incontra i riders -

“Stiamo portando avanti da tempo un lavoro di studio e confronto. Per rispondere adeguatamente alle esigenze dei lavoratori sharing e on demand - spiega la deputata Dem –è necessario conoscere la realtà: le molteplici forme di lavoro, le tipologie contrattuali che vengono applicate, i tempi delle mansioni, le legislazioni europee, ma anche le aspirazioni di chi vi si avvicina”.

“Al quasi milione di lavoratori  noi abbiamo scelto di dare risposte adeguate e non retoriche. È necessario rafforzare le tutele dei lavoratori in un quadro nazionale, al netto delle buone pratiche e dei patti territoriali, perché – sottolinea - non è accettabile che i diritti siano legati al luogo in cui si lavora: o sono universali o non sono. L’innovazione è inevitabile, ma servono delle regole. È ora di costruire una rete di tutele che superi il dualismo tra subordinazione e autonomia, categorie inadeguate a descrivere queste forme di lavoro”.

“La nostra proposta, che condivide lo spirito della Carta universale dei diritti del lavoro della Cgil, vuole rompere il nesso tra contrattazione e diritti per porli in capo al lavoratore, solo così si garantiscono tutele e sicurezza. Di Maio parta da qui” conclude Rotta.

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