Fisco: Roggiani, pressione fiscale record e nessun sostegno a chi è in difficoltà
La propaganda del governo Meloni si scontra con la realtà dei numeri.
La propaganda del governo Meloni si scontra con la realtà dei numeri.
"I dati pubblicati da OCSE e Istat delineano un quadro economico allarmante per l’Italia. Le previsioni indicano una crescita del PIL ferma allo 0,6% per il 2025 e il 2026, relegando il nostro Paese al ruolo di fanalino di coda tra le economie europee, mentre paesi con governi progressisti, come la Spagna di Sánchez, registrano un robusto incremento del PIL del 2,6% nel 2025 e del 2% nel 2026", dichiara il Vice Capogruppo alla Camera del Partito Democratico, Toni Ricciardi.
Doveva abbassare le tasse, invece aumentano: la pressione fiscale è al 37,3%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ecco il regalo del governo Meloni per le vacanze. Lo dice oggi l’Istat che dice pure che è aumentata l’inflazione, è aumentato il costo del carrello della spesa e sono aumentati i prezzi del trasporto aereo. Non si governa senza una politica economia strategica e solo mantenendo in ordine i conti, magari con qualche accorgimento contabile.
“Torna l'austerità per tutti, le mancette elettorali, il ponte sullo Stretto, i tagli al Mezzogiorno e alla sanità, mentre la crescita si avvia verso lo zero virgola”. Così, sui social, il Gruppo parlamentare del Partito Democratico evidenzia le principali criticità della manovra approvata ieri sera dalla Camera, che la capogruppo a Montecitorio, Chiara Braga, ha definito “ingiusta, inefficace e iniqua”.
Pagano: addio alla progressività, aumenta pressione fiscale sui redditi da lavoro
“Mentre i dati ISTAT confermano le gravi difficoltà economiche del Paese, segnando un fallimento evidente delle politiche economiche messe in campo dal governo Meloni, il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si arrampica sugli specchi per nascondere la realtà. Ma sul suo tavolo giace una bozza di manovra di bilancio che prevede nuove tasse, un complessivo inasprimento della pressione fiscale e drastici tagli a tutti i ministeri” così in una nota il capogruppo democratico nella commissione bilancio della camera, Ubaldo Pagano.
“ISTAT conferma l’aumento della pressione fiscale, mentre il governo annuncia nuove tasse nella manovra. Tra queste, spiccano i 70 euro a famiglia sulle accise dei carburanti, la Meloni Tax, in netto contrasto con le promesse fatte dalla presidente del consiglio in campagna elettorale. Il ministro Giorgetti è stato chiaro: il conto sta per arrivare, e saranno gli italiani a pagarne il prezzo, con un aumento delle tasse e una riduzione dei servizi. Una realtà ben diversa da quella prospettata durante la campagna elettorale”.
“L’Istat lo dice chiaro e tondo: la manovra comporta un aumento della pressione fiscale del 2,1% su un terzo delle imprese italiane, colpendo soprattutto quelle sotto i 10 dipendenti, artigiani e commercianti. Intanto la produzione industriale del terzo trimestre è in calo, la sfiducia e i provvedimenti dannosi di M5s e Lega ci hanno messo su un piano inclinato che porta a nuova recessione, e non c’è niente in bilancio per invertire questa tendenza. Il governo affonda le imprese e il sistema Paese”.
“Si abbassa la pressione fiscale sugli italiani, mentre risalgono reddito e propensione al risparmio. Ed è anche molto positivo, per la crescita ed il lavoro, il fatto che da 14 trimestri aumentano continuamente gli investimenti delle aziende. Sono alcuni dati su cui riflettere del rapporto trimestrale Istat diffuso oggi. Serve continuare così, con molta serietà e con impegno costante, concreto e credibile per il futuro di questo Paese”.
" Mi auguro che la decontribuzione per le assunzioni dei giovani, che verrà inserita nel prossimo DEF, non sia la fotocopia delle misure introdotte con il Jobs Act, cioè che avvenga attraverso incentivi a termine, ad esempio di durata triennale. Errare é umano, ma perseverare sarebbe diabolico. Mi appello all'intelligenza di Gentiloni".