Manovra: Lai, a rischio i cantieri di ospedale sicuro
Con l’art.120 si coprono le spese dei cantieri avviati nel 2024 solo dal 2027, scaricati sulle Regioni costi e responsabilità
Con l’art.120 si coprono le spese dei cantieri avviati nel 2024 solo dal 2027, scaricati sulle Regioni costi e responsabilità
Oggi in audizione alla Camera la Fondazione Gimbe ha tracciato, numeri alla mano, il quadro gravissimo dei tagli alla sanità pubblica italiana: mancano 19 miliardi solo per coprire gli interventi previsti, con i tagli che porteranno nel 2027 il finanziamento pubblico al 5,9 per cento sul Pil, il record negativo degli ultimi 15 anni. Servono maggiori risorse per assicurare il funzionamento delle rete di assistenza sanitaria territoriale e per aumentare il personale medico-sanitario, ma il Governo non vuole ascoltare né le opposizioni né gli operatori sanitari.
Audizioni confermano una manovra ingiusta e miope
“Le audizioni stanno confermando con forza tutte le nostre preoccupazioni, specialmente sulla sanità dove mancano all’appello 19 miliardi di euro. Questa situazione mette a rischio le prestazioni essenziali per la salute dei cittadini, oltre a compromettere i fondi necessari per un piano nazionale di assunzioni e per una retribuzione giusta del personale sanitario.” così la responsabile economia del Pd, la deputata democratica Maria Cecilia Guerra che sta seguendo in commissione a Montecitorio la prima giornata di audizioni sulla legge di bilancio.
"Siamo facendo la storia", così diceva Giorgia Meloni. Per la prima volta, tocca darle ragione: questo Governo è appena entrato nella storia. Come evidenziato dalla Fondazione Gimbe, infatti, la spesa sanitaria in rapporto al PIL è stata fissata al 5,9% per il 2027. Si tratta, appunto, del minimo storico. Ma c'è di più. Perché per le misure previste per il periodo 2025-2030, il Governo ha stanziato solo 10,2 miliardi di euro rispetto ai 29 miliardi necessari. Sapete cosa vuol dire?
“La premier Meloni dovrebbe riprendere in mano la calcolatrice e impegnarsi meglio nei conti perché sulla sanità ha dato letteralmente i numeri. Lo dimostra l'audizione di Gimbe sulla legge di bilancio: rispetto alle misure previste mancano 19 miliardi da qui al 2030 e nel 2027 il finanziamento pubblico scenderà al 5,9 per cento del PIL e cioè al minimo storico. Una situazione catastrofica che pare non interessare il governo". Lo scrive in una nota Ilenia Malavasi, deputata del Pd in commissione affari sociali di Montecitorio.
“Abbiamo incontrato il gruppo dirigente della CGIL a partire da Maurizio Landini. Abbiamo condiviso molte posizioni critiche rispetto alla manovra, a partire dal taglio alla Sanità che tendenzialmente scenderà sotto il 6% e abbondantemente sotto la media europea e l'emergenza che riguarda il lavoro pubblico, dai tagli lineari agli enti locali, che determineranno l'eliminazione di servizi fondamentali, al blocco del turnover, alla scelta di non garantire, ai lavoratori del pubblico impiego, l'intero potere d'acquisto che gli spetta nel rinnovo del contratto.
“La fibromialgia è una patologia in lista d’attesa, fatto non nuovo nella sanità italiana, per essere riconosciuta nei Lea. Noi del Partito Democratico abbiamo presentato una mozione a mia prima firma in cui abbiamo chiesto al governo di riconoscere la fibromialgia come una vera e propria malattia cronica e invalidante. Abbiamo anche chiesto al governo di promuovere la conoscenza di questa malattia che spesso è sottovalutata solo per il fatto di non essere ben conosciuta e riconosciuta come tale.
"Da qualche giorno la presidente Meloni sta dando i numeri sulla sanità". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein ospite del programma "Dritto e rovescio" su Rete 4 a proposito della legge di Bilancio. "Proprio usando il suo metro - ha proseguito - noi abbiamo messo in fila i numeri e messi in questa tabella (che ha mostrato al pubblico ndr). Meloni dice abbiamo aumentato i fondi ed è vero in termini assoluti; ma lo potrebbe dire qualsiasi presidente del Consiglio italiano, perché in termini assoluti è normale che aumentino sempre: c'è l'inflazione, c'è la crescita del Pil.
“Dopo tante promesse e propaganda arrivano finalmente i numeri certi: la sanità italiana con il governo Meloni rischia il collasso. La manovra presentata dall'esecutivo registra la spesa sanitaria più bassa degli ultimi 17 anni e i tanto annunciati 3 miliardi sono solo un bluff. Questa è una manovra fatta di tagli indiscriminati che colpiscono i cittadini, oltre 4,5 milioni, costretti ad abbandonare le cure o affrontare interminabili liste d'attesa. Per questo saremo al fianco dei medici e degli infermieri che sciopereranno il prossimo 20 novembre”.