Università: Nardelli, con doppia laurea l’Italia si allinea agli altri Paesi. Tolto divieto del 1933
Dichiarazione di Flavia Piccoli Nardelli, deputata Pd
Dichiarazione di Flavia Piccoli Nardelli, deputata Pd
“Ogni volta che si dà attenzione all’università, che si pongono all’attenzione della politica criticità e possibili soluzioni, questo Paese fa un passo avanti e noi ci siamo e ci saremo. Bene dunque le parole della ministra Messa sulla necessità di allargare lo sguardo anche alle necessità di alloggio degli studenti, alla necessità di rafforzare le borse di studio, anche per il dottorato. I laureati italiani sono ancora troppo pochi rispetto alla media europea, dobbiamo fare il possibile per incentivare i percorsi universitari. L’occasione del Pnrr è importantissima.
“Con l'abrogazione di una parte del Regio decreto del 1933 eliminiamo un divieto ormai incomprensibile come quello che impediva di iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea. Abbiamo iniziato a lavorare a questo testo già nella scorsa legislatura, e siamo arrivati in Aula con un testo che ha ricevuto il voto unanime in commissione.
“Grazie al lavoro della commissione Cultura ci avviciniamo all'obiettivo di eliminare una disposizione assolutamente anacronistica, un decreto regio di epoca fascista, che limita le nostre studentesse e i nostri studenti nello sfruttare il potenziale dell’ampio ventaglio dell'offerta formativa universitaria contemporanea. La possibilità di una doppia iscrizione universitaria è un passo in avanti molto importante in quella direzione che permette di rispondere a un mondo complesso.
“Chiediamo alla ministra dell’Università e della Ricerca di garantire la regolarità delle procedure selettive del test dello scorso 3 settembre per l’ammissione ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico in lingua italiana ad accesso programmato a livello nazionale per l’anno accademico 2021/2022 in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria. E’ purtroppo ragionevole credere, infatti, che gli errori presenti nei quesiti nella prova di ammissione abbiano avuto una rilevante influenza sullo svolgimento del test.
“E’ stato finalmente pubblicato il bando dell'Agenzia per la Coesione Territoriale per dottorati comunali. I dottorati comunali rappresentano una delle proposte emendative al DL Rilancio più innovative: sono dei veri dottorati (accreditati presso le università italiane) con focus sulle attività di ricerca su temi di interesse dei Comuni delle aree interne del Paese.
“Il rapporto fecondo tra la ricerca scientifica e il mondo delle imprese, negli anni, ha costruito pagine fondamentali per lo sviluppo di questo Paese. Per questo credo che l’appello al mondo dell’università e della ricerca lanciato dai lavoratori della Gkn, affinché si guardi al territorio e alle aziende che vi sono collocate per sviluppare e programmare percorsi di ricerca applicata, in una sinergia costante e concreta, sia da accogliere con particolare favore. Vanno favorite le ipotesi di lavoro che vadano in questo senso.
“In questi giorni la commissione Cultura si è trovata ad affrontare e a portare all'attenzione dell'Assemblea ben tre provvedimenti, tutti espressione di quel terzo livello di istruzione e formazione che da anni regola il sistema culturale del nostro Paese. Pochi giorni fa il testo unificato sul pre-ruolo universitario, quello di oggi sulle lauree abilitanti, l’ultimo la prossima settimana sugli istituti tecnici superiori.
“La questione delle lauree abilitanti può sembrare un aspetto tecnico ma è centrale per le attività di rilancio e ripresa del Paese perché ci permette di entrare nel novero delle riforme necessarie alle quali dovremo necessariamente lavorare.
“Siamo molto soddisfatti dell'approvazione da parte della Camera della proposta di legge di iniziativa parlamentare in materia di reclutamento dei ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca. Questo provvedimento ha avuto un lungo iter, sia dentro che fuori dal Parlamento, a dimostrazione di quanto sia sentita da parte di tutte le forze parlamentari. E’ frutto di un lavoro proficuo da parte del Parlamento e del governo, insieme ai suggerimenti arrivati dai mondi di riferimento.