27/09/2023 - 19:06

“In Iran è in corso una vera e propria apartheid nei confronti delle donne che iniziata 44 anni fa con la cosiddetta rivoluzione islamica”, ma che nell'ultimo anno ha visto un'escalation di violenza e repressione anche verso le persone LGBTQIA+, gli attivisti ambientalisti, le minoranze, i dissidenti che sono scesi in piazza subito dopo la morte di Mahsa Amini e nei mesi successivi. Studenti, studentesse, oppositori politici, intellettuali vengono definiti "nemici" dal regime, ma le donne rimangono il nemico pubblico numero uno. Contro di loro vengono rivolte accuse di "incitamento alla prostituzione e corruzione morale" se si rifiutano di coprirsi il capo.

E’ il racconto emerso oggi, durante la prima seduta del Comitato permanente della Camera sui diritti umani, delle attiviste del movimento “Donna, vita, libertà”. Ad essere audite Parisa M. Nazari, Pegah Moshir Pour, Shady Alizadeh, la Dottoressa Zahra Toufigh Asri e Elham Talaee Mahani.
“Abbiamo appreso che l’Iran è stato chiamato a presiedere il Social Forum 2023 del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, nella persona di Ali Bahreini, ambasciatore della Repubblica islamica e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite. Il tema del Social Forum, che si terrà, il 2 e il 3 novembre prossimi, è il contributo della scienza, della tecnologia e dell'innovazione alla promozione dei diritti umani. Una scelta inspiegabile alla luce delle gravissime violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica Islamica e della gestione politicizzata della pandemia durante la quale sono stati rifiutati i vaccini causando la morte di centinaia di persone.

Le attiviste hanno riferito anche di difficoltà ad ottenere il visto di ingresso in Italia, anche per motivi di salute, per coloro che sono stati accecati dai proiettili di gomma durante le proteste e per chi le attiviste e le attiviste che scappano dalla repressione.  Inoltre, l'Iran non rinnova i passaporti a chi ha ottenuto un visto per l'Italia anche per motivi di studio e, soprattutto, per chi partecipa alle manifestazioni che si svolgono in Italia a sostegno della protesta in Iran.
Chiederemo al governo che venga rivista la nomina al Social Forum e chiederemo chiarimenti alla Farnesina sulla difficoltà ad ottenere i visti per chi scappa dal regime”, dichiara Laura Boldrini, presidente del Comitato.

27/09/2023 - 16:11

"Esprimo tutta la mia solidarietà alla signora Francesca Antinucci, a suo figlio e alla famiglia di Khaled El Qaisi che dal 31 agosto è detenuto in un carcere israeliano.
El Qaisi, cittadino italiano e palestinese, è stato arrestato al valico di Allenby mentre accompagnava la sua famiglia nel viaggio di ritorno da una vacanza a Betlemme. Nè in quel momento, né durante gli interrogatori che ha subito in carcere gli è stato detto su che basi era stato arrestato, con quali prove, per quale presunto reato. E in quelle sedi non è stato assistito da un avvocato.
Tutto questo avviene in violazione non solo di quanto previsto dal nostro ordinamento in tema di diritto alla difesa e di giusto processo, ma anche dalla Cedu e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici dell'Onu.
Il ministro Tajani ha detto che non possiamo interferire con attività giudiziarie di un altro paese. Ma sono parole che non hanno senso e sono del tutto inopportune. Qui c'è in ballo la tutela dei diritti fondamentali di una persona, ritenuti tali a livello internazionale e su questo si deve intervenire. Parliamo, per altro, di un cittadino italiano.
Il governo si è vantato, a mio avviso a sproposito, della grazia a Patrick Zaki facendoci intendere che, in quel caso, ha interferito. Anche per la liberazione di Alessia Piperno, vittima anche lei di un arresto arbitrario in Iran, il governo è intervenuto.
Perché non si può fare lo stesso per Khaled El Qaisi? Ci aspettiamo una risposta chiara, su questo.
Come Intergruppo per la pace tra Israele e Palestina, abbiamo scritto al ministro Tajani. Io ho presentato un'interrogazione in Commissione esteri, ma non basta. Dobbiamo esercitare una pressione più forte sul governo. Il governo ha il dovere di fare di più.
A meno che non ci siano motivi, che non si rendono espliciti, per cui non si vuole intervenire. E sarebbe molto grave.
Continueremo a stare vicini alla famiglia e ci impegneremo al massimo per rompere questo muro di indifferenza: non può prevalere il pregiudizio. Si affermerebbe un doppio standard che non sarebbe accettabile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, a margine della conferenza stampa che si è tenuta oggi alla Camera dei Deputati sul caso di Khaled El Qaisi.

26/09/2023 - 16:58

Si insedia domani il Comitato Permanente della Camera per i diritti umani nel Mondo. Lo presiede Laura Boldrini.

Saranno audite attiviste per la difesa dei diritti umani in Iran. Lo riporta una nota. "All'ordine del giorno l'impegno dell'Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. Questa prima seduta è dedicata all'Iran e, particolarmente, ai movimenti delle donne nati a seguito della violenta morte della giovane Mahsa Amini e agli altrettanto violenti tentativi di repressione dal parte del regime iraniano. Saranno audite attiviste impegnate nella difesa dei diritti umani in Iran: la dottoressa Parisa M. Nazari, mediatrice interculturale, rappresentante della "Woman Life Freedom Italy Community"; la dottoressa Pegah Moshir POUR, consulente e attivista per i diritti umani e digitali; l'avvocata Shady Alizadeh, rappresentante dell'Unione Italo-Iraniana per donna vita libertà; la dottoressa Zahra Toufigh Asri, rappresentante dell'Associazione Donne Libere Iraniane; la dottoressa Elham Talaee Mahani, rappresentante dell'Associazione Donna Vita Libertà. La seduta avrà inizio alle ore 13.45 e sarà trasmessa in streaming sulla webtv della Camera dei Deputati", si spiega.

26/09/2023 - 15:56

"L'Italia non produce armi nucleari, ma le ospita sul suo territorio ad Aviano e Ghedi. Parliamo di armi di ultima generazione ognuna delle quali è in grado di uccidere un milione di persone. Oggi nove Paesi nel mondo hanno l'arma nucleare, ma una guerra con questi ordigni sarebbe ingestibile e comporterebbe la fine dell'umanità. Il Trattato per la non proliferazione delle armi nucleari è a un binario morto, ma il cancelliere tedesco Scholz ha chiesto che si riapra il dibattito sul disarmo nucleare. Non solo per Usa e Russia, ma anche per tutti gli altri stati, inclusa la Cina". Lo dichiara, in un'intervista rilasciata a Fanpage in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione totale delle armi nucleari, Laura BOLDRINI, deputata del Partito democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Auspico che questo dibattito, urgentissimo e non più rinviabile - continua -, si svolga anche nell'ambito del Trattato per l'abolizione delle armi nucleari, adottato dalle Nazioni unite e nato grazie all'impegno della società civile, della campagna Ican, rappresentata in Italia dalla Rete Pace e Disarmo. Ho presentato una risoluzione, votata all'unanimità da maggioranza e opposizione, perché l'Italia mandi un osservatore alla seconda Conferenza del trattato che si terrà a New York a novembre. E abbiamo anche votato per mettere al centro dell'agenda della presidenza italiana del G7, il prossimo anno, il tema del disarmo nucleare: mi auguro che Meloni dia seguito a questa richiesta. Alla Camera abbiamo anche formato un intergruppo su questo tema, ma tutti devono fare di più per sensibilizzare e rendere le persone consapevoli dei rischi. In questo, il film 'Oppenheimer' ci può essere molto utile". "Siamo seduti su una polveriera e non c'è una seconda chance. Come ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, prima che sia la bomba nucleare a distruggere l'umanità, è l'umanità che deve abolire la bomba nucleare", conclude BOLDRINI.

25/09/2023 - 19:08

"Anna Elisa Fontana aveva 48 anni. E' morta questa mattina all'ospedale Civico di Palermo 24 ore dopo che il marito le aveva dato fuoco, nella loro casa di Pantelleria.

Manuela Bittante aveva 77 anni ed è morta per le coltellate che le ha inferno il marito.
E' difficile trovare le parole, davanti a 86 vittime di femminicidio dall'inizio dell'anno. Perché le parole non servono più.

Servono i fatti.

Non serve a niente limitarsi a inasprire le pene  se non si mette in campo una vera e propria rivoluzione culturale che parta dal rispetto delle donne, delle loro scelte e della loro volontà.

Serve una grande campagna di mobilitazione e sensibilizzazione che coinvolga tutti gli ambiti della vita sociale.

Serve un piano straordinario per l' occupazione femminile perché le donne siano indipendenti e non debbano subire ricatti.

Servono progetti e fondi per la formazione a partire dalle scuole e fino alle forze dell'ordine, ai tribunali, passando per i luoghi di lavoro, di aggregazione e i media.

Serve finanziare i centri anti violenza e aprirne di nuovi, ovunque.

L'Italia è tra i 5 paesi europei con il più alto numero di femminicidi: cosa deve succedere perché si capisca che è necessario intervenire subito?

Quante altre donne devono ancora morire, devono ancora essere stuprate, molestate prima che ci rendiamo conto che si inizi a investire in prevenzione? Quante?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata del Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

25/09/2023 - 16:07

"Non bastavano le polemiche imbastite da alcuni ministri, Crosetto in primis. Ora Meloni chiede ufficialmente al governo tedesco chiarimenti sulla decisione di sostenere le ONG che salvano i migranti in mare, manifestando così tutta la debolezza dell'esecutivo italiano sul tema dell’immigrazione.
Soccorrere è un dovere di chiunque operi in mare, oltre che degli Stati come previsto dalle convenzioni internazionali. È anche un gesto di umanità e un principio mai messo in discussione nella storia della navigazione. E, esattamente come succede in altri settori, è del tutto normale che uno Stato finanzi associazioni e ONG, che svolgono attività umanitarie.
Il governo italiano ha deciso, invece, di fare la guerra alle ONG e di usarle come capro espiatorio, nonostante sia ormai chiaro a chiunque che non è certo il lavoro delle ONG a incentivare gli sbarchi.
La Guardia Costiera fa un gran lavoro, ma è evidente che da sola non basta.
Continuare ad attaccare le Ong e, con esse, prendersela con il governo tedesco, è indecente ed è un modo per tentare di nascondere l'incapacità di questo governo che, invece di cercare accordi in sede europea per trovare una soluzione condivisa, attacca gli Stati più determinanti in questa sfida e si isola. Crosetto e gli altri dovrebbero ringraziare la Germania che sostiene le ONG e Meloni dovrebbe farsi promotrice di una missione europea per il salvataggio in mare.
E invece dobbiamo sentire Salvini che pensa sia scandaloso che i migranti arrivino con le scarpe ai piedi. Un'affermazione vergognosa per chiunque, a maggior ragione per un ministro della Repubblica. Un quadro veramente desolante". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata del PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

22/09/2023 - 21:33

"Addio, Presidente. Sei stato un punto di riferimento per il Paese e una guida nei momenti piu' difficili". Cosi' Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.

22/09/2023 - 14:05

"'Il Regolamento di Dublino è preistoria'. Come sempre il presidente Mattarella trova le parole più efficaci. Da tempo, ormai, sosteniamo che quel Regolamento, che attribuisce al paese europeo di primo approdo dei migranti la responsabilità di valutare le domande di asilo, va superato perché penalizza paesi come l'Italia e la Grecia. Buona parte dei richiedenti asilo che arriva in Italia, infatti, vorrebbe raggiungere parenti e amici in altri paesi europei. Ma non può farlo legalmente. Di fatto le persone vanno comunque altrove, ma con il rischio costante di essere rimandate in Italia". Lo dichiara sui suoi profili social Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato Permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Gli Stati europei guidati da leader nazionalisti - prosegue Boldrini - non vogliono toccare il Regolamento di Dublino perché significherebbe farsi carico di una quota di rifugiati. Lo stesso Salvini, da parlamentare europeo, ha sempre disertato i lavori per il superamento di quelle norme. Gli alleati e gli amici di Meloni in Europa si oppongono e remano contro l'Italia e per la premier, evidentemente, i rapporti con Orbán e con il Pis polacco vengono prima di ogni altra cosa. Se questo è patriottismo".

20/09/2023 - 13:18

"Oggi la Corte costituzionale deciderà se si può procedere contro gli imputati per le torture e l'uccisione di Giulio Regeni, anche se i quattro funzionari della sicurezza egiziana non sono stati formalmente raggiungibili. L'autocrate Al-Sisi vuole approfittare di uno strumento di garanzia del nostro sistema penale per impedire che si trovi la verità sulla morte di Giulio". Lo scrive sui social Laura BOLDRINI, deputata del Partito democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Sono accanto alla famiglia Regeni come migliaia di persone in tutta Italia che oggi presidiano le panchine gialle e mandano messaggi di solidarietà e invocano giustizia", conclude BOLDRINI.

16/09/2023 - 13:10

"Esattamente un anno fa moriva Mahsa Amini, dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa iraniana perché il suo velo lasciava intravedere i capelli. Oggi, è suo padre a essere arrestato dopo che gli è stato vietato di commemorare la figlia. In Iran continua la repressione spietata, ma anche la coraggiosa resistenza di donne e uomini. Mahsa vive nella lotta per la libertà e l'uguaglianza di ognuno di noi". Lo afferma in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito democratico e presidente del comitato permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.

15/09/2023 - 19:58

Grazie a "Donna, vita, libertà" e alle amiche iraniane per averci riunite alla vigilia del primo anniversario della morte di Mahsa Amini. Ringrazio il movimento perché ha fatto tanto, in questo anno. Con poche risorse, ma con passione, coinvolgimento e tanto dolore. Oggi che è la Giornata Internazionale della democrazia stare nella sede nazionale della CGIL ha un significato profondo. Questo luogo è stato vandalizzato da un attacco fascista, quasi due anni fa. Ma il sindacato ha trovato nuova energia nel rilanciare la battaglia democratica. Questo è e rimarrà un presidio di democrazia. Non se ne parla più tanto, ma la situazione in Iran continua a essere drammatica. Ben 67 minori uccisi quest' anno in una macabra escalation di violenza del regime. Ma non c'è stato, purtroppo, da parte dei governi europei quel salto di qualità necessario nel sostenere "Donna, vita, libertà". Non bastano le dichiarazioni una tantum. Servono i fatti. Io stessa ho chiesto molte volte al ministro Tajani di promuovere un'iniziativa europea e chiedere a tutti i rappresentanti diplomatici presenti a Teheran di visitare le prigioniere e i prigioneri politici in carcere e assistere alle loro udienze. Non abbiamo visto nulla. Quante volte gli abbiamo chiesto di incontrare la comunità iraniana in Italia, il movimento Donna, vita libertà. Non ha trovato mezz'ora di tempo. È chiaro che non c'è la volontà di sostenere il movimento. Mi auguro che il premio Sakharov dell'Unione Europea per la libertà di pensiero, quest'anno, vada a Donna, vita, libertà, perché è un riconoscimento giusto per chi lotta contro il regime di Teheran rischiando la vita. Continueremo a stare accanto a chi resiste e a sostenere Donna, vita, libertà". Questo il testo di una comunicazione sulle pagine social di Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo, in merito al suo intervento all'assemblea dedicata all'Iran tenutasi oggi pomeriggio presso la sede nazionale della CGIL.

15/09/2023 - 11:50

“La risposta è stata veramente insoddisfacente, Viceministro Cirielli. Però abbiamo appreso due notizie: la prima è che la Presidente del Consiglio non andrà a New York al ‘Forum politico di alto livello per lo sviluppo sostenibile’. Lo trovo gravissimo perché ci saranno capi di stato e di governo a fare il punto sull'attuazione dell'Agenda 2030. Vuol dire che la premier Meloni non considera questo incontro importante per le sorti del pianeta. L'altra notizia che ci ha dato è che il governo ha ‘un'agenda parallela’. Non abbiamo bisogno di agende parallele, ma che l’Agenda 2030 venga attuata. C'è un allarme mondiale sulla povertà e voi abolite il reddito di cittadinanza, uno strumento perfettibile, certo, ma che sosteneva le fasce più povere della popolazione. E ancora, il vostro fantomatico Piano Mattei è solo uno slogan vuoto su cui, dopo quasi un anno dall'annuncio, non abbiamo uno straccio di documentazione, un progetto, un piano finanziario. Niente di niente. Inoltre snobbate le associazioni che si occupano di cooperazione internazionale e rifiutate di incontrarle, in contrasto all’articolo 118 della Costituzione e non sappiamo se aumenterete gli stanziamenti. Altro che grande nazione. Voi state mettendo le basi per un’Italietta, impaurita e chiusa, che teme il nuovo e che conserva il peggio di sé. Il contrario della visione e degli obiettivi dell'Agenda 2030". Con queste parole la deputata dem Laura Boldrini, Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo, ha replicato oggi a Montecitorio al viceministro Cirielli che ha risposto alla sua interpellanza urgente sui gravi ritardi nell'attuazione dell'Agenda 2030.

Nel testo, a firma Boldrini - Braga, capogruppo del Pd alla Camera, si chiede come il governo intenda intervenire: ‘Il Segretario generale Antonio Guterres ha affermato ‘Se non agiamo ora, l'Agenda 2030 diventerà un epitaffio per un mondo che avrebbe potuto esistere’. L’Italia è in grave ritardo su molti fronti, tra cui l’obiettivo di sconfiggere la povertà; il target dello 0,7 per cento per la cooperazione allo sviluppo; il raggiungimento dell'eguaglianza di genere e l'autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. Non avete ancora approvato la nuova Strategia nazionale di sviluppo sostenibile (SNSvS) e vi opponete al Green Deal europeo. Questo dimostra un atteggiamento negazionista che non fa i conti con la realtà. Chiediamo al governo il perché dei numerosi ritardi e con quali iniziative intenda superarli e quali impegni assumerà nel Forum di New York sui temi elencati”.

14/09/2023 - 14:23

'Finché sono viva parlerò', ci ha detto Chaima Issa

"'Finché sono viva parlerò' ci ha detto, con fermezza, Chaima Issa, 43 anni, la prima donna tunisina prigioniera politica. A stare accanto a lei c'è suo figlio di 20 anni che purtroppo ha perso il sorriso e la spensieratezza della sua età. L'ultimo incontro di questi due intensi giorni in Tunisia è stato con lei". Lo scrive sui suoi social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. "Issa, cofondatrice del Fronte nazionale di salvezza e del Comitato contro il colpo di Stato, è stata accusata di complotto contro lo Stato, come tante persone attiviste, politici, giornalisti e sindacalisti che in Tunisia si oppongono al regime - aggiunge -. Contro di lei anche l'accusa di aver rilasciato alla radio dichiarazioni critiche nei confronti del presidente Saied. Dopo cinque mesi in carcere, dal 15 luglio le è stata data 'l'assegnazione di domicilio' con il divieto di trovarsi in un luogo pubblico. Chaima non può uscire di casa, non può lavorare, non può partecipare ad alcuna iniziativa pubblica. Lei è ottimista e aspetta con spirito combattivo le prossime udienze dei due processi in corso, uno davanti al tribunale civile e l'altro davanti al tribunale militare. Chaima Issa e i tanti prigionieri politici in questo paese non vanno lasciati soli. Il nostro impegno va in questa direzione: l'Italia democratica deve adoperarsi per la loro liberazione", conclude Boldrini.

14/09/2023 - 08:44

 "La situazione a Lampedusa e' allo stremo, con migliaia di migranti abbandonati da giorni e la popolazione locale sotto pressione. La dichiarazione dello stato d'emergenza nazionale voluto da Meloni a cosa e' servita? Il decreto contro le Ong e il decreto Cutro, cosi' come gli accordi del Governo italiano e dell'Unione Europea con l'autocrate tunisino Kais Sayed, non hanno fatto che peggiorare la situazione". Cosi' Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. "Davanti a questo scenario disastroso, il ministro Salvini che fa? Scopre che esistono organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di persone. E poi parla di "regia esterna" e di "atto di guerra". Chi starebbe compiendo questo "atto di guerra" contro il nostro Paese? Ora che la questione migranti si e' rivelata un totale boomerang, arriva puntuale anche il complotto contro l'Italia".

13/09/2023 - 16:35

 "Seconda giornata fitta di incontri in Tunisia, insieme a Peppe Provenzano, sulla grave crisi democratica, economica e sociale del Paese. Sullo sfondo molti giovani tunisini che non vedono un futuro e decidono di partire verso l'Europa, rischiando la vita. E con loro migranti subsahariani giunti nel Paese in cerca di lavoro o di protezione e accusati di causare 'la sostituzione etnica'. Anche da questa parte del Mediterraneo, come in Italia, mancanza di una politica migratoria e discorsi a base di odio che esasperano gli animi e non risolvono i problemi". Lo dice Laura Boldrini, deputata del Partito democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo

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