31/05/2019 - 10:50

“Doveva arrivare il governo gialloverde per fermare il Pil, dopo sei anni. Altro che sforare i parametri economici europei per la crescita, come propaganda Salvini, l’unica cosa che sono in grado di fare è bloccare il Paese”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, sui i dati Istat sui conti economici.

“Lo spread si impenna a 292, e non per i poteri forti europei, ma - spiega la deputata Dem commentando l’apertura della Borsa di Milano - per la consapevolezza che l’Italia è ferma e senza prospettive. Lega e Movimento 5 Stelle si tengono ben strette le poltrone pur sapendo che porteranno il Paese al collasso economico e all’isolamento in Europa, con drammatiche conseguenze per le cittadine e i cittadini - conclude Rotta-. Sono degli avventurieri irresponsabili”

30/05/2019 - 20:00

“Inaccettabile il doppio registro morale del M5S in primis da vicepremier Di Maio e dalla ministra Grillo. Pochi giorni fa dichiaravano che la politica sarebbe stata furori dalle nomine e garantito la trasparenza. Abbiamo invece   smascherato un inaccettabile conflitto di interessi sulle nomine che coinvolgeva la relatrice Nesci e a cui è seguita una reazione isterica della ministra Grillo, che ha dimostrato di non avere in nessun modo a cuore la trasparenza. Atteggiamenti delle due rappresentanti del M5s in totale contrasto con i proclami che fanno in ogni occasione. Restano però ancora aspetti di opacità e di inadeguatezza delle norme. Per esempio, le procedure di nomina dei direttori amministrativi saranno effettuate senza la necessaria trasparenza, non sono state destinate le necessarie risorse aggiuntive per gli specializzandi e non si affronta in modo adeguato il problema creato dall’uscita di personale causato da quota 100”. Lo dichiara la deputata democratica Elena Carnevali, della presidenza del Gruppo.

30/05/2019 - 19:57

"La sospensione per due anni del Codice degli appalti, così come prevista da un emendamento della Lega, è atto di inaudita gravità. Se dovesse effettivamente essere approvato, il decreto che già conteneva norme ritenute dall’Autorità anti corruzione <pericolose e preoccupanti> non farebbe che agevolare le infiltrazioni della criminalità, la corruzione e l’attacco alla salute e ai diritti dei lavoratori. A rendere il quadro ancora più allarmante è che sia stato il Ministro dell’Interno ad avanzarla. Così non si rilanciano né gli investimenti pubblici né si facilita l’apertura dei cantieri ma si spiana la strada all’illegalità e i parlamentari della Lega e del Movimento Cinquestelle si assumerebbero una pesante responsabilità votandolo".

Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

30/05/2019 - 19:55

“Quella di sospendere il Codice per gli appalti per due anni quando ogni giorno vediamo persone morire sul lavoro e con i rischi di infiltrazione mafiosa nelle grandi opere è una proposta che non esito a definire criminale. Non servono meno controlli per far ripartire gli appalti pubblici, serve che il governo sblocchi i cantieri e faccia ripartire gli investimenti dello Stato e degli enti locali.” Lo dichiara l’On. Chiara Gribaudo, vicecapogruppo del Partito Democratico.

30/05/2019 - 19:24

“Di fronte a una crisi aziendale di enorme portata, che sta mettendo in ginocchio 1800 famiglie, i deputati del Movimento 5 Stelle, invece di sollecitare il loro “super ministro” del Lavoro e dello Sviluppo Economico a dare risposte rapide, attaccano il Pd per aver denunciato le mancanze di Di Maio. O non sanno di cosa parlano o sono in malafede”

Lo dichiarano le deputate del Partito Democratico Debora Serracchiani, capogruppo in Commissione Lavoro, e Sara Moretto, capogruppo in Commissione Attività Produttive

“La vendita è avvenuta ad agosto dello scorso anno, proprio quando era in carica il governo  gialloverde - spiegano le deputate Dem -. In questi nove mesi non hanno vigilato su nulla, e solo ora viene aperto un tavolo di trattativa. Dovrebbero ringraziare il Partito Democratico e il precedente governo che, di fronte a un soggetto che presentava fragilità, ha messo le clausole,  quelle stesse - sottolinea- che consentono ora di riaprire la procedura di amministrazione straordinaria”.

“Ora, invece di cercare di trovare inutili capri espiatori alla loro incapacità, dovrebbero attivarsi celermente, perché in ballo non è la propaganda elettorale, ma - concludono Serracchiani e Moretto - la vita di tante donne e uomini che stanno scontando le conseguenze della loro inettitudine. Per una volta siano responsabili”.

30/05/2019 - 19:16

“L’emendamento di ‘sospensione sperimentale’ del Codice appalti presentato al Senato dalla Lega e rivendicato da Salvini è inaccettabile”. Lo dichiara Chiara Braga, capogruppo Pd in Commissione Ambiente alla Camera, a proposito dell’annuncio da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini su un blocco del codice degli appalti ‘atitolo sperimentale’ fino al 31 dicembre 2020.

“Ma ha l’unico merito – continua - di chiarire una volta per tutte quanto è pericolosa la loro idea sui lavori pubblici: le regole sono un inutile orpello, specie se servono a combattere corruzione e malaffare. Basta pensare che in forza di questa proposta fino al 31 dicembre 2020 si potrà tornare al subappalto libero fino al 100% del valore delle opere. Altro che ‘Sblocca cantieri’, qui si vogliono solo cancellare norme che hanno combattuto con efficacia illegalità e infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore delle opere pubbliche. La cosa più grave è che questa proposta viene dal Ministro dell’Interno di un Governo che vede come azionista di maggioranza il Movimento 5 Stelle”.

“Che ne pensano Toninelli, Di Maio e tutti quelli che ci facevano lezioni di onestà proprio su questi temi?”, conclude.

30/05/2019 - 19:14

“Apprezziamo il gesto, per quanto tardivo, della relatrice Nesci di dimettersi da relatrice ma non possiamo non rilevare che l’indicazione nell’elenco degli albi nazionali dei commissari di un suo collaboratore abbia condizionato inutilmente il dibattito alla Camera per due giorni”. Lo dichiara Vito De Filippo, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali alla Camera, a proposito del Decreto sulla sanità in Calabria.

“Allo stesso modo – continua – spiace dover sottolineare anche il contributo negativo dato dal ministro della Sanità Grillo, con una partecipazione imbarazzante e confusa in difesa della stessa indicazione negli albi nazionali dei commissari. Nonostante il tempo sprecato, il lavoro del Pd ha permesso di apportare alcuni miglioramenti al testo, come l’eliminazione degli ingiustificati 20mila euro per i direttori generali non residenti in Calabria e le modifiche sulle deroghe”.

“I cambiamenti che la maggioranza ha accettato di apportare non sono comunque sufficienti a fugare del tutto le perplessità nutriamo nei confronti del testo, che qua e là contiene opacità e nodi a nostro avviso pericolosi”, conclude.

30/05/2019 - 19:11

“Dopo 2 giorni di battaglia parlamentare del Pd, dopo aver scoperchiato un caso evidente di conflitto d’interessi, si è dimessa la relatrice del decreto sulla sanità della Calabria. È il Parlamento il luogo dove verificare la correttezza delle leggi e noi lo abbiamo fatto”. Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle dimissioni di Dalida Nesci da relatrice del Dl sulla sanità calabrese.

30/05/2019 - 18:48

Borghi: norma ad personam per assumere collaboratori di parlamentari grillini*

“Dopo un tentativo maldestro di resistenza, la relatrice Nesci è stata costretta alle dimissioni. È la prova che il decreto Calabria conteneva una norma ad personam che avrebbe consentito la nomina a commissario alla sanità di un collaboratore parlamentare del M5s privo dei requisiti previsti dalla legge”. Così il democratico Enrico Borghi, della presidenza del Gruppo commenta le dimissioni della deputata grillina Dalila Nesci da relatrice al decreto sulla sanità calabrese che contiene deroghe alla normativa vigente per la nomina dei dirigenti sanitari che consentono di ottenere l’incarico anche a candidati senza i requisiti previsti dalla legge, tra questi Gianluigi Scaffidi collaboratore parlamentare della deputata Nesci. “A nulla è servita la difesa parlamentare, alla fine anche il M5s che giurava di voler nominare solo persone competenti ha riconosciuto di aver scritto una norma per aggirare le regole che impongono criteri di competenza. Alla prova dei fatti, i paladini dell’onestà sono stati presi con le mani nel sacco, intenti com’erano alla spartizione delle cariche. Altro che “fuori la politica dalla sanità”. È una vittoria della tenace opposizione fatta dal gruppo dei deputati democratici”.

30/05/2019 - 17:49

Di Maio lavori a quello per cui è pagato da italiani

“1800 lavoratori in Italia, 150 nel Veneto e 37 solo nella sede di Legnago, tutti a casa senza preavviso e, soprattutto, senza che il ministro Di Maio abbia dato segnali di interessamento. Quella dei dipendenti di Mercatone Uno è una conta triste che certifica l’inettitudine del governo”. 

Lo dichiara i parlamentari veronesi Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, e Diego Zardini, deputato del Pd in Commissione Attività Produttive

“Ora è già molto tardi, ma è il tempo delle risposte. Oltre al ricorso immediato degli ammortizzatori sociali, che possono dare respiro alle lavoratrici e ai lavoratori, - spiegano i deputati Dem - è necessario la aprire una procedura di amministrazione straordinaria per permettere di salvaguardare la produzione e i posti di lavoro”. 

"Di Maio ha una doppia colpa, sia da ministro dello Sviluppo Economico sia da ministro del Lavoro. Non solo in questi mesi ha mancato di vigilare sul mancato rilancio e sui mancati investimenti, ma ora non sta neppure utilizzando tutti gli strumenti necessari per salvaguardare i posti di lavoro. Ora - concludono Rotta e Zardini - la smetta di piangersi addosso per i risultati elettorali, che sono tali anche per la sua dimostrata incompetenza a governare, e inizi a occuparsi di ciò per cui è  pagato dagli italiani”. 

30/05/2019 - 16:56

“Se è vero, come dice Grillo, che il Movimento 5 Stelle ha pagato la lotta alla corruzione, allora è evidente che hanno deciso di cambiare strada e si apprestano a votare l’eliminazione del Codice degli Appalti”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico 

“La settimana scorsa hanno innalzato le soglie per gli appalti senza gara da duecentomila a un milione di euro, Salvini oggi annuncia emendamenti per sospendere il Codice Appalti per due anni. Operazione di gravità inaudita. O la corruzione non è più un problema per l’Italia, ma l’ondata di arresti dimostra il contrario, o - sottolinea- i pentastellati hanno dismesso il loro cavallo di battaglia”. 

“La Lega maschera il blocco alle opere adducendo colpe burocratiche, ma quel Codice non è un ennesimo impiglio burocratico, ma è l’elemento più serio degli ultimi anni per la lotta alla corruzione. Cosi - conclude Rotta - mentre le due anime del governo fanno una resa di conti post elettorale, il governo distrugge quanto di buono fatto sonore e blocca il Paese”.

30/05/2019 - 16:33

"Se non vuole rischiare di veder pregiudicati i propri segmenti di mercato oleario, è indispensabile che l'italia conduca una battaglia per rivendicare un ruolo italiano nei vertici del Coi". Lo dichiara Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera.

"Poco fa - spiega - in Commissione Agricoltura abbiamo avviato discussione sulle risoluzioni che i Gruppi hanno depositato sul rinnovo del Consiglio Oleicolo Internazionale, massimo organismo internazionale in materia di olio di oliva. I vertici uscenti vedevano alla guida del Coi direttore e vice rispettivamente tunisino e spagnolo, e a scadenza del mandato avrebbe dovuto esserci un avvicendamento con l’Italia. Purtroppo sembra che invece si voglia andare verso una proroga degli uscenti. Il tema ovviamente non è solo una questione di rispetto degli accordi. Ci preoccupa, e lo abbiamo scritto nella nostra risoluzione, ciò che sta avvenendo in seno al COI, come il tentativo di rimessa in discussione la validità dei panel test".

"Noi chiediamo con la risoluzione depositata oramai circa un mese fa, che l’Italia faccia in modo compatto una battaglia vera e forte nel rivendicare quel ruolo. Ovviamente per arrivare lì occorre costruire alleanze e il nostro Paese non è nelle migliori condizioni per farlo visti i rapporti con il resto d’Europa, ma questa è una battaglia giusta da fare", conclude.

30/05/2019 - 16:30

"A dispetto delle incredibili promesse fatte a più riprese nelle varie campagne elettorali, per le zone colpite dal terremoto con Lega e 5 Stelle si sono registrate solo due novità: si interviene con un misto di improvvisazione e cinismo propagandistico e si abbandonano i provvedimenti in materia di rinascita economica assunti dai precedenti governi". Lo dichiarano Mario Morgoni e Alessia Morani, deputati del Partito democratico, a proposito del decreto sullo Sblocca cantieri.

"Il trionfalistico annuncio del sottosegretario Crimi - spiegano - illustra purtroppo con efficacia l'approssimazione con cui il governo si muove sul tema degli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto. Crimi si è venduto come promessa mantenuta un emendamento che proproga al 31 ottobre della restituzione della busta pesante, aggiungendo come garanzia delle improprie interlocuzioni con il presidente dell'Inps. Possibile che dopo anni di permanenza in Parlamento Crimi non abbia ancora imparato la differenza tra un semplice emendamento e una legge in vigore? E ammessa e non concessa la concretezza di quanto rivendicato da Crimi perché scegliere ancora una volta la linea della provvisorietà (che significato ha il 31 ottobre) e non regolare in modo struttale la questione affrontando il tema nel contesto della prossima legge di Bilancio quando sarebbe possibile affrontare in modo concreto la riduzione della quota da restituire come più volte richiesto dal Pd?

Forse la singolare uscita di Crimi vuole coprire la nullità di un governo che annunciava una radicale discontinuità nella gestione della ricostruzione. Ad oggi l’unica discontinuità vera rispetto ai provvedimenti dei governi precedenti  cambiagli unici provvedimenti sono consistiti nello smontare progressivamente l’impianto degli interventi avviati dai governi di centrosinistra per garantire un nuovo sviluppo alle aree colpite, condizione essenziale per evitare l’irreversibile declino delle aree interne (nessuna risorsa aggiuntiva per la zona franca urbana) per le popolazioni colpite dal terremoto con Lega e M5s non è cambiato nulla. E quello che è cambiato è cambiato in peggio", conclude.

30/05/2019 - 16:25

"Con le parole del sul capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, M5S sceglie definitivamente di abbandonare la logica delle istituzioni per abbracciare quella dell'intrattenimento comico: quando dice che Toninelli è il miglior ministro delle Infrastrutture è evidente che pensa di non essere in Senato ma su Scherzi a parte". Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle parole di Stefano Patuanelli sul ministro Toninelli.

"Sfido chiunque - continua - a trovare un ministro delle Infrastrutture che, dell'unità di Italia a oggi, abbia infilato la stessa incredibile serie di gaffe, abbia mostrato la stessa inconcludenza e la stessa inadeguatezza di Danilo Toninelli. A meno che quella di Patuanelli non fosse una provocazione di stampo situazionista viene da pensare che la paura di perdere la poltrona nei grillini sia tale da mandarli nel pallone al punto non solo da difendere ma addirittura esaltare l'indifendibile".

"Patuanelli dimostra che l'attaccamento alla poltrona può per lui più di qualunque altra cosa", conclude.

30/05/2019 - 16:22

E manda ispezione al Regio di Torino

“Prendiamo atto con soddisfazione che il Ministero della Cultura abbia annunciato oggi che effettuerà una ispezione ufficiale per verificare la gestione del Teatro Regio di Torino". Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata Pd, sulla risposta del governo alla sua interrogazione sulle criticità del prestigioso ente teatrale piemontese, che si è svolta oggi, giovedì 30 maggio a Montecitorio.

"Evidentemente - continua - Bonisoli, dopo averne approvato la nomina a Soprintendente, si è reso conto che Graziosi non era all'altezza del ruolo, come d’altronde era evidente dal suo curriculum e dalle sue esperienze pregresse. Meglio tardi che mai. Meglio tardi che mai potremmo dire, anche se in questi mesi sono state mortificate le numerose professionalità che lavorano al Regio e svilito il suo prestigio". 

"Chiederemo conto dell'esito di tale ispezione ma è doveroso rimarcare come un maggiore approfondimento da parte del Ministero stesso sulla figura del Sovrintendente ed una minore arroganza da parte del sindaco Appendino, che ha imposto con presunzione e prepotenza il nominativo di Graziosi, avrebbe potuto portare a scelte migliori e maggiormente condivise”, conclude.

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