20/03/2019 - 13:33

“Tre sono le idee forza che vanno sottolineate in occasione del convegno alla Camera per i 25 anni dell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: l’auspicio che non si archivi questa terribile vicenda e che prosegua la ricerca della verità; la richiesta di un ruolo per la Commissione d’Inchiesta sui rifiuti e le ecomafie; l’approvazione di una legge in grado di combattere le querele temerarie e le intimidazioni ai danni dei giornalisti d’inchiesta. Da qui bisogna ripartire. Tutti noi rispettiamo la magistratura e la sua indipendenza e ci battiamo quando questa indipendenza e autonomia vengono attaccate. Per questo diciamo di attendere con fiducia le decisioni degli Uffici giudiziari sulla nuova richiesta di archiviazione. Ma basta leggere le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Perugia per capire che c’è ancora lo spazio e il dovere di indagare. Fondamentale è, allo stesso tempo, la difesa della libertà di informazione, perché difendere e proteggere il giornalismo d’inchiesta vuol dire difendere la democrazia. Dobbiamo, anche nel nome di Ilaria e Miran, presidiare la libertà di informazione e non lasciare soli le giornaliste e i giornalisti che subiscono attacchi per il loro coraggio”.

Così il deputato Dem, Walter Verini, intervenendo al convegno alla Camera ‘Noi non archiviamo. Il giornalismo d’inchiesta per la verità e la giustizia’, nel 25/mo della morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

20/03/2019 - 12:09

“Vergognosa la scritta di insulti nei confronti di Paolo Berizzi ed Emanuele Fiano, ai quali esprimiamo piena solidarietà”.
Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando lo striscione che riporta la scritta “Berizzi e Fiano siete lo schifo italiano” 
“L’estrema destra italiana mostra ancora una volta il suo volto violento. Ma non saranno le minacce e le provocazioni a fermare chi - conclude la deputata Dem - combatte ogni giorno per la verità e la democrazia”

20/03/2019 - 11:55

“Oggi le istituzioni e il Paese ricordano di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che il 20 marzo del 1994 vennero assassinati a Mogadiscio mentre stavano svolgendo una delicatissima inchiesta giornalistica. Ilaria e Miran avevano raccolto informazioni altamente qualificate su traffici illeciti di armi e rifiuti tossici, sullo sfondo di attività legate alla cooperazione internazionale. Sulla loro uccisione non è mai stata fatta piena luce: noi non archiviamo (come vorrebbe qualcuno) e continueremo a batterci per la verità e per difendere il giornalismo d’inchiesta, la libertà di informazione, il pluralismo delle voci. Tutte le istituzioni, a prescindere dai colori politici di ciascuno, assumano l’impegno di tenere viva la loro memoria e di continuare a chiedere con ostinazione verità è giustizia su quello che è successo”. Lo afferma il deputato Marco Di Maio, segretario della Commissione Affari costituzionali, a margine del convegno “Noi non archiviamo. Il giornalismo d’inchiesta per la verità è la giustizia” organizzato alla Camera dei deputati su iniziativa del deputato Walter Verini.

20/03/2019 - 11:01

“A Torino la gestione delle mense scolastiche è stata fallimentare e piena di ombre. Per fare luce su questa vicenda ho presentato una interrogazione al ministro dell’Istruzione e a quello dell’Interno. La giunta Appendino in quasi tre anni è riuscita a scontentare tutti: dagli studenti a cui viene offerto un servizio costoso, agli alunni che hanno scelto il ‘panino libero’ ancora senza luoghi adatti per il pranzo; dal corpo docente lasciato solo a gestire i bambini con due tipologie di vitto, ai dipendenti delle aziende di ristorazione che rischiano il posto di lavoro a causa del milione di pasti in meno erogati all’anno. Gli effetti della sentenza del 2016, che ha sancito il diritto per le famiglie di poter scegliere tra la mensa scolastica a pagamento e il pasto portato da casa, erano comunque ampiamente prevedibili. Soltanto Chiara Appendino però poteva mettere una pezza peggiore del buco: l’Anticorruzione ha infatti messo sotto inchiesta il bando del 2018 sulla ristorazione scolastica perché l’amministrazione comunale avrebbe favorito una gara ridotta ad una mera competizione economica, a scapito della qualità del cibo”.

 

Così la deputata Dem, Silvia Fregolent.

20/03/2019 - 09:21

"Al di là delle responsabilità personali, che vanno sempre accertate, il disastro del M5S a Roma è definitivamente compiuto: prima Marra poi Lanzalone, oggi De Vito. Gridando onestà, proclamando pulizia, hanno portato la corruzione ai vertici del Campidoglio.

L’inganno è finito". Lo scrive su Twitter Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a proposito dell'arresto del presidente del Consiglio comunale in Campidoglio Marcello De Vito nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma.

20/03/2019 - 09:21

“Sarebbe facile speculare sul l’arresto di un esponente di primo piano del Movimento 5 Stelle a Roma; sarebbe facile usare lo stesso metodo che i grillini hanno usato contro i loro avversari; sarebbe più comodo applicare il metodo-Giarrusso che mima il gesto delle manette nelle aule parlamentari ed è arrivato persino ad augurarsi l’impiccagione di Matteo Renzi in una intervista. Però siamo garantisti, rispettiamo la Costituzione e per noi finché non si arriva sentenza con un giusto processo in tribunale e non sui media, nessuno è colpevole”.

 

Lo afferma Marco Di Maio, deputato del Pd e componente della Commissione Affari costituzionali alla Camera.

20/03/2019 - 09:20

Quindi stamattina il quesito è: i grillini oggi saranno più o meno garantisti? Saranno garantisti come con #Salvini o giustizialisti come con #Zingaretti ? Stadio della Roma,  arrestati #MarcelloDeVito (M5S) e altri tre.

 

Lo scrive su twitter Emanuele Fiano della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

19/03/2019 - 20:25

“La sentenza della Corte di giustizia sul caso Banca Tercas dà ragione all’Italia e in particolare rende merito al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al governo dell’epoca per avere sollevato la questione contro l’orientamento adottato dalla Commissione europea. Quando abbiamo presentato ricorso, il 4 marzo 2016, volevamo determinare un chiarimento sul quadro delle regole che avrebbe potuto aiutare a gestire in futuro situazioni di crisi”. Lo dichiara Pier Carlo Padoan, deputato del Partito democratico, a proposito della decisone del Tribunale Ue sul salvataggio di Tercas.

“Mi dispiace – continua - che questo chiarimento sia arrivato troppo tardi per affrontare diversamente alcune delle crisi bancarie degli scorsi anni, alle quali forse avremmo potuto trovare soluzioni alternative. E tuttavia sono soddisfatto che questo chiarimento mette a disposizione del governo in carica, quale che sia, strumenti migliori e più flessibili per affrontare problemi in futuro. La sentenza offre alcuni spunti di riflessione sull’approccio alle regole in Europa. Io penso che le regole siano uno strumento per affrontare i problemi e tutelare i cittadini. Vanno interpretate con saggezza, alla luce dei problemi concreti. Nel caso Tercas, invece, ha prevalso nella Commissione una lettura della situazione che dobbiamo considerare troppo semplicisticamente liberista: se un’impresa va male – pensavano alla Commissione – la cosa migliore è che chiuda. Un pensiero che tradisce un approccio morale ai problemi. Io invece credo che la soluzione migliore sia sempre quella che minimizza i danni per la comunità interessata. E nel caso di una banca oltre al management e qualche ricco azionista ci sono piccoli risparmiatori e investitori che avevano comprato azioni fino a pochi anni fa considerate assolutamente sicure”.

“E' necessario inoltre ricordare che, qualora il Governo avesse proceduto direttamente a sostenere Banca Tercas, senza rispettare le indicazioni della Commissione, le conseguenze sarebbero state comunque disastrose per la banca poiché avrebbe subito una crisi generalizzata di fiducia che avrebbe portato alla liquidazione coatta. Una soluzione più onerosa e drammatica per tutti i risparmiatori e per il sistema bancario nel suo insieme”, conclude.

19/03/2019 - 20:09

“Mentre al Parlamento i gialloverdi fanno fronte per evitare che Salvini risponda alla magistratura su caso Diciotti esce la notizia di Zingaretti indagato a 48 ore dall'insediamento alla segreteria Pd. E i M5S si ricordano di essere giustizialisti”. Lo scrive su Twitter Debora Serracchiani, vice-presidente e deputata del Partito democratico.

19/03/2019 - 19:54

Azienda deve adempiere subito su conflitti di interessi, altrimenti vie giudiziarie

"Ora non ci sono più scuse: la Rai deve dare immediata applicazione della Risoluzione approvata in Commissione di Vigilanza Rai all’unanimità contro i conflitti di interessi di artisti e agenti. Lo si evince dalla lettura della Delibera Agcom 448/08/CONS 1 appena pubblicata, che conferma come il servizio pubblico abbia il dovere di attenersi all’indirizzo e alle disposizioni vincolanti della Commissione (pag. 12 della Delibera)". Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai. 

"Le linee guida Agcom – prosegue - hanno valore per tutti gli operatori, ma è chiaro che la Rai, come servizio pubblico pagato da tutti gli italiani, deve avere maggiori obblighi di trasparenza. Chiederò al presidente della commissione di Vigilanza Barachini di verificare che la Rai applichi immediatamente la Risoluzione votata a settembre 2017 e rimasta lettera morta in questi mesi perché la Rai si era rifugiata dietro l’Agcom. Chiederò al presidente della Camera Fico, che come presidente della commissione di Vigilanza nella passata legislatura si era fortemente impegnato per l’approvazione della Risoluzione, lavoro oggi riconosciuto e valorizzato dall’Agcom, di impegnarsi anche lui per tutelare il ruolo del Parlamento”.

“Se la Rai non adempie, farò ricorso all’Autorità giudiziaria. Basta con indebiti privilegi a spese dei cittadini. La presenza di monopoli e conflitti di interessi in questo settore, come si può leggere nella Delibera Agcom, è confermata da diversi operatori, a partire da Discovery e dalla società Artisti 7607", conclude.

19/03/2019 - 19:14

Non tornano le coperture economiche del provvedimento

Il gruppo del partito democratico ha abbandonato i lavori delle commissioni parlamentari riunite per discutere le nuove modifiche al decreto sul reddito di cittadinanza. È una vergogna - hanno detto uscendo i dem - le relatrici non sanno neanche spiegare gli emendamenti che hanno firmato. Abbiamo chiesto al governo e alla maggioranza spiegazioni sul contenuto delle nuove norme ma nessuno è in grado di dare risposte. Siamo al caos totale e non tornano neanche le coperture del provvedimento indicate dal governo”. Così una nota del gruppo del Pd di Montecitorio.

19/03/2019 - 19:13

Su totale risorse destinato al reddito di cittadinanza solo il 5,7%

“Anche sulle pensioni di cittadinanza la montagna della propaganda gialloverde, alla prova dei fatti, ha partorito un penoso topolino: sull’importo totale di risorse stanziate nell’arco del 2019 per reddito di cittadinanza quelle destinate alle pensioni di cittadinanza rappresentano un misero 5,75%”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del Decretone.

“Tradotto in euro – continua – si tratta di poco più di 350 milioni da distribuire all’interno di una potenziale platea di milioni di pensionati. Siamo insomma davanti all’ennesima presa di giro. Ancora una volta Lega e M5S si sono dimostrati vittime della loro propaganda. Dopo aver promesso l’impossibile in campagna elettorale, alla prova dei fatti, la realtà ha drasticamente ridimensionato i proclami della maggioranza”.

“A pagare le conseguenze di questo misto di cinismo e approssimazione, saranno purtroppo i pensionati che si metteranno in coda ai Caf per scoprire poi di essere esclusi”, conclude.

19/03/2019 - 17:13

“Non sono le parole a lenire i dolore, ma vogliamo esprimere cordoglio e la vicinanza di tutto il gruppo parlamentare del Partito Democratico a Erika Stefani per la prematura scomparsa del padre”.

Lo scrive Alessia Rotta in una nota alla notizia della morte del padre della ministra degli affari regionali.

19/03/2019 - 16:29

“Il testo del decreto Sblocca cantieri non è stato ancora pubblicato e già si rincorrono le notizie su parti emendante. Questo governo si sta specializzando ormai nello stendere i provvedimenti non nelle naturali sedi istituzionali ma nei corridoi. E’ un fatto gravissimo”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito del decreto per lo sblocco dei cantieri.

“I 5 stelle – continua - che nella precedente legislatura volevano ancora più vincoli nei limiti agli appalti, ora aprono a una pericolosissima deregulation. Un altro aspetto anomalo è l’istituzionalizzazione dei commissari, cioè il maxi-commissariamento del ministro Toninelli, evidentemente non ritenuto all’altezza dei suoi compiti anche dai compagni di governo”.

“Resta una domanda: visto che, come hanno riconosciuto gli stessi grillini – che si erano spinti addirittura a evocare un piano straordinario per la città - Genova ha bisogno di infrastrutture, si può sapere se la Gronda è o no nell’elenco delle opere sbloccate?”, conclude.

19/03/2019 - 16:17

“La mafia in Veneto esiste e va combattuta, con coraggio. Oggi, grazie ad un’esemplare operazione della Guardia di Finanza, 900 tonnellate di rifiuti potenzialmente inquinanti sono stati posti sotto sequestro ed è stato fermato un possibile disastro ambientale ad opera della mafia”.

Lo dichiara la parlamentare veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico

“In un solo mese sono state centinaia le operazioni che hanno portato ad arresti e sequestri, indice evidente – sottolinea la deputata Dem - che le infiltrazioni mafiose nel territorio veneto sono sempre più presenti e non possiamo girarci dall’altra parte. Per ora a reagire, più che il governo della regione, sono state le forze dell’ordine, e anche dall’esecutivo il contrasto ai fenomeni mafiosi viene sempre subordinato alle urgenze di campagna elettorale.

“È il momento di guardare in faccia la realtà, prima che il Veneto si trasformi nella “lavanderia” degli introiti illeciti della criminalità organizzata o in una “terra dei fuochi”, con conseguenze irreversibili anche per la salute dei cittadini. Lo chiedono i tanti imprenditori che vengono danneggiati, le associazioni e i cittadini onesti, a loro – conclude Rotta -  il governo deve delle risposte chiare”

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