Domani alle ore 16 presso la Sala stampa della Camera le deputate della Presidenza del Gruppo Pd, Elena Carnevali, Chiara Gribaudo, Alessia Morani, Stefania Pezzopane e Alessia Rotta terranno una conferenza stampa contro la proposta anti-aborto presentata da 50 parlamentari della Lega.
“Dieci milioni per il bilancio. La città costruisca l’alternativa”
“Il governo la smetta di cincischiare, rinviare, promettere, annunciare: approvi subito il decreto con i dieci milioni per salvare il bilancio del comune dell’Aquila. La maggioranza M5s-Lega si sta comportando da nemico della città; mentre il sindaco di Fdi, Biondi, si è dimesso, non per sostenere le ragioni degli aquilani, ma per i problemi interni alla sua maggioranza di centrodestra. Si tratta di uno scontro di poltrone coperto dalla battaglia sul bilancio. Quando lo scorso 11 marzo chiedevo per l’ennesima volta al governo di sbrigarsi a erogare i dieci milioni, il sindaco Biondi mi rispose di essere intempestiva e che lui era in costante contatto col governo. Poi il giorno dopo, D’Eramo, appena dimessosi da assessore comunale, chiedeva la verifica e lo stesso faceva capogruppo di Fdi, De Matteis. E il sindaco allora dimenticava di avermi accusata di intempestività e, assai poco tempestivamente, si dimetteva. Basta con questa pantomima aquilana e basta con una maggioranza gialloverde che a Roma ha negato per ben cinque volte il ripristino dei dieci milioni. Ora si rincorre la scadenza del 31 marzo, con la bozza del nuovo decreto sisma che passa di scrivania in scrivania per le bollinature. Tutto ciò accade alla vigilia di un momento delicato e importante per la città: un decennale del sisma che vede L’Aquila abbandonata. La città reagisca. Le forze politiche, sociali, civiche, si raccolgano in un grande progetto alternativo”.
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera, oggi in conferenza stampa a L’Aquila. La deputata Dem ha mostrato un cartello con l’elenco delle cinque leggi che da luglio ad oggi si sono occupate di terremoti e che hanno visto bocciati gli emendamenti da lei presentati per aiutare il comune dell’Aquila.
“La Lega continua la sua crociata sul corpo delle donne. Per fare campagna elettorale non risparmia di diffondere fake news sulla base delle quali costruisce addirittura proposte di legge. Questa volta la provocazione leghista arriva a teorizzare l’adottabilità del concepito già durante la gravidanza”.
Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico
“La legge 194, su cui si sta abbattendo la scure della Lega, ha permesso di salvare tante vite umane: non solo le donne non muoiono più di aborti clandestini, ma le interruzioni volontarie di gravidanza sono nettamente diminuite. Ora - sottolinea la deputata Dem- però, per pura foga ideologica, cercano di andare a minare una legge che ha dimostrato di non essere “pro aborto”, ma di tutela delle donne, e, di contro, non si rendono neppure contro che mettono a repentaglio la legge sulla procreazione assistita e aprono all’utero in affitto.”
“Mi auguro che questa sia solo un’ennesima provocazione e non corrisponda a un reale progetto. Se così fosse - conclude Rotta - la Lega è avvisata: non permetteremo che continuino la campagna elettorale sul corpo delle donne”.
"La Lega di Salvini, Fontana e Pillon avanza spedita con un disegno preciso che punta al ritorno a un mondo conservatore, fatto di fertili famiglie ‘tradizionali’, dove le donne fanno passi indietro nel Medioevo dei diritti, tornando ad essere solo dei corpi, utili al progresso della nazione”. Lo dichiara Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“La Lega – continua - ha presentato un'incredibile proposta di legge che punta al tre in uno per fare scacco alle donne e ai loro diritti, primo di tutti quello alla salute e a una maternità consapevole. Il tentativo è triplice: la Lega vuole smontare la 194, peraltro fornendo dati falsi sugli aborti, visto che è noto a tutti che sono diminuiti negli anni. Non solo: prevedendo la possibilità di adozione del nascituro Salvini e i suoi seguaci stanno di fatto codificando la pratica dell'utero in affitto, aprendo a un mercato di donne e bambini che si prestano, magari per necessità e chissà, forse dietro sussidio, a favore di coppie sterili. Non consentiremo mai a Salvini di fare ciò che vorrebbe delle donne: ogni giorno e ogni loro provvedimento va contro l'interesse delle donne. Tra Flat Tax, Reddito di cittadinanza e Quota 100 non c'è una sola misura che favorisce le donne che lavorano e vogliono fare figli. L'unico modo per aumentare la natalità in Italia è investire sul lavoro femminile, dare la possibilità a tutte di non dover scegliere tra carriera e famiglia”.
“Non è con una legge violenta e con una cultura oscurantista e discriminatoria che avremo un Paese con più bambini, ma solo avvantaggiando le donne, sostenendole nel lavoro, pagandole lo stesso stipendio dei maschi, dando congedi parentali anche ai papà, sollevandole della cura e del peso della conciliazione. Ci vogliono politiche per la famiglia, non contro la salute e sul corpo delle donne", conclude.
"La Regione Piemonte, con il suo Governatore Sergio Chiamparino, è l'unica istituzione che sta difendendo con i fatti la Tav garantendo l'operatività dell'Osservatorio sulla Torino-Lione”. Lo dichiara Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito dell’Alta velocità Torino-Lione.
“Pieno sostegno a Paolo Foietta che ha assunto la carica di portavoce dell'organismo e che continuerà a garantire obiettività e dati reali sull'opera, continuamente mistificati dal M5S. Stupisce ancora una volta il silenzio di Salvini che interviene su tutto ma sta evitando con accuratezza di prendere posizione sulla Tav”, conclude.
"Il piano di Salvini che strumentalizza i crimini alimentando l'odio verso gli stranieri ha trovato in Chiara Appendino il suo alleato principale. Il decreto sicurezza del governo, che ha già prodotto in pochi mesi in tutta Italia oltre 40mila cittadini irregolari, se unito alle scelte del sindaco di Torino che ha marginalizzato interi quartieri facendo fallire attività e luoghi ricreativi sgomberando edifici, come le Palazzine Ex Moi, senza prevedere una ricollocazione adeguata per i soggetti pericolosi, ha creato un mix esplosivo di illegalità diffusa e di paura che sta devastando la città. A Torino si muore e si viene aggrediti a qualsiasi ora ed in pieno centro. Ed in questo clima di violenza, da lui stesso causato, il ministro dell'Interno ha addirittura il coraggio di scherzare sui social come se non fosse lui il primo garante dell'ordine pubblico".
Lo afferma quanto Silvia Fregolent, deputata del Pd.
Dia però via liberi ai nostri decreti su indennizzi accertati di misselling
“È sempre un brutto momento quando la realtà chiede conto di tutte le balle raccontate. Il ministro Tria non può firmare quei decreti perché sono un obbrobrio giuridico, scritti solo in scia alle promesse da marinaio della campagna elettorale. Da un anno però ci sono dei decreti che Tria può firmare per dare una mano agli investitori coinvolti dai crack bancari: quelli che danno il via agli indennizzi per i casi accertati di misselling. Quei decreti li avevamo preparati noi nel governo precedente, ma Lega e M5S si sono sempre rifiutati di firmarli. Ma per inseguire le impossibili promesse, stanno bloccando gli indennizzi per decine di migliaia di risparmiatori che ne hanno pieno diritto”.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Bilancio alla Camera Luigi Marattin.
“Corrisponde al vero la notizia secondo cui il direttore del Dubbio Sansonetti sarebbe stato rimosso dalla sua carica dopo che il rifiuto del ministro della Giustizia Bonafede di concedere un’intervista al giornale?”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Alessia Morani e Gennaro Migliore con un’interrogazione al ministro della Giustizia.
“Apprendiamo da un articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano – spiegano – che il direttore del Dubbio, quotidiano del Consiglio Nazionale Forense, organismo che rappresenta istituzionalmente gli avvocati italiani e che ha sede presso il Ministero della Giustizia, Piero Sansonetti, che del giornale fu anche fondatore nel 2016 per volontà del Presidente del CNF, Mascherin, sarebbe stato improvvisamente rimosso dalla sua carica. Sempre secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, tale decisione sarebbe maturata dopo il rifiuto di Bonafede di rilasciare un’intervista al Dubbio, perché in disaccordo con la linea editoriale del giornale, considerata probabilmente troppo ostile al Governo, e perché ‘Il CNF ha bisogno di relazioni politico istituzionali che Sansonetti non poteva garantire’".
“Se le circostanze riportate dal Fatto corrispondessero a verità, saremmo davanti a un grave vulnus alle garanzie per la libertà e l’indipendenza della stampa, tutelate dalla nostra carta costituzionale, nei confronti del potere dell’esecutivo”, conclude.
“In base a quale legge il Campidoglio posto come condizione per il rinnovo degli abbonamenti con le agenzie di stampa che queste ultime comunichino l’organigramma di tutti i loro dipendenti o dichiarino eventuali rapporti di parentela di questi ultimi con i dipendenti del Comune?”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito della richiesta contenuta nel bando di gara del Comune di Roma.
“E’ evidente – spiega – che non solo non esiste alcuna norma italiana che giustifichi una richiesta del genere ma che essa si configura come una grave violazione della privacy dei soggetti interessati. Si fa, tra l’altro, fatica a comprendere la logica di una documentazione del genere. Quale conflitto di interessi potrà mai esserci se la moglie di un giornalista di un’agenzia, per esempio, fosse impiegata nell’ufficio anagrafe del Campidoglio? Considerato che stiamo parlando di un rinnovo contrattuale, e cioè della continuazione di un rapporto di collaborazione che va avanti ormai da anni, la pretesa del Comune diventa ancora più assurda”.
“Presenterò per questo un’interrogazione, coinvolgendo anche Agcom e Garante per la Privacy, per capire quale sia il senso dell’iniziativa del Campidoglio e, soprattutto, se i dati richiesti non rappresenti una violazione dei regolamenti sulla privacy”, conclude.
“Il Tg2 Post di ieri sera è il classico esempio di come, a volte, lo zelo nel farsi promotori di una causa possa diventare un boomerang: l’intervista con l’idolo di casa Steven Bannon non ha raccolto che il 3% di share, cioè uno dei risultati peggiori di sempre per la trasmissione”. Lo dichiara Carla Cantone, componente Pd in Commissione Vigilanza Rai.
“Non vorremmo che l’insistenza su certe tesi e la partigianeria nel coltivarle fossero state così eccessive che il pubblico è arrivato a stancarsi della linea impressa da Sangiuliano. Al punto che poi, a farne le spese, è stato proprio una star di quel sovranismo che il direttore sembra avere tanto a cuore”, conclude.
Chiarire ruolo Cdp
“Siamo completamente insoddisfatti della risposta del governo, attraverso il sottosegretario Cioffi. Unica certezza, dopo mesi di propaganda becera è che lo scorporo non esiste più. Ed è un bene per tutti. Ora però parliamo di futuro: di Tim, dei suoi 50 mila lavoratori, delle reti, di CDP e delle strategie industriali. Se il quadro è quello tracciato da Cioffi, il governo è obbligato, visto il ruolo che gioca in questa partita Cassa depositi e prestiti, a dare un segnale chiaro e univoco all’impegno e alla serietà messa in campo dall’Ad, Gubitosi, in direzione di uno sviluppo del comparto su rete unica. Il governo deve, in vista dell’assemblea dei soci del prossimo 29 marzo, assumersi le proprie responsabilità. Si vuole evitare l’effetto ‘spezzatino’ e andare verso la trasformazione di Telecom in player unico con l’acquisto di Open Fiber? Lo si faccia, con chiarezza rispetto alle strategie industriali italiane. Il Pd darà il suo contributo in termini di proposta e azione politica”.
Così il deputato Dem, Francesco Boccia, primo firmatario dell’interpellanza rivolta dal Pd al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio., discussa oggi alla Camera.
“Ciò che non è accettabile - aggiunge Francesco Boccia - è restar fermi di fronte ai conflitti degli azionisti internazionali di Tim, mentre Vodafone si allea con i cinesi di Huawei sul 5G. Noi restiamo fermi a guardare, nonostante CDP sia diventata un'azionista centrale, un conflitto tra i francesi di Vivendi e gli americani del fondo Elliott che avrebbe come unici loser: l’Italia, l’azienda e i lavoratori. Il governo coinvolga il Parlamento in una discussione più generale sullo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi di connettività, sulle telecomunicazioni di nuova generazione ed anche sui piani tariffari. Non sarà certo il Pd - conclude il deputato Dem - a sottrarsi a una discussione sulla strategia industriale di un capitalismo digitale utile e necessario allo sviluppo del Paese”.
"Non possono passare inosservate le preoccupate e preoccupanti affermazioni del Presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, il quale giudica pericoloso e da non fare per CdP un investimento in Alitalia". Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle dichiarazioni del presidente di Cassa Depositi e prestiti Giuseppe Guzzetti su Alitalia.
"La superficialità e l'approssimazione - continua - con cui il Governo sta affrontando il dossier Alitalia è sconcertante. Torniamo a ribadire la necessità che il Governo con i ministri Di Maio e Toninelli vengano a riferire in Parlamento al più presto. Il disimpegno di EasyJet di pochi giorni fa, le parole di Guzzetti per CdP, la difficoltà a trovare partner industriali, le agitazioni del personale, sono tutti indicatori del rischio che sta correndo la compagnia aerea e con essa i suoi lavoratori".
"Anche in questo caso la nebbia della propaganda gialloverde si sta diradando facendo emergere una drammatica prospettiva per la compagnia aerea. Il governo ci dica se ha una idea di cosa intende fare e non per tentativi", conclude.
"Vedere Salvini, sempre arrogante e minaccioso sui social con chiunque tenti di contraddirlo, timido ed impaurito nell'Aula del Senato rimettere il suo destino nelle mani del M5S nel voto per la sua autorizzazione a procedere ha fatto certamente impressione e non è soltanto un sinonimo di debolezza politica ma l'immagine di un uomo disposto a tutto per salvare la poltrona e mantenere il potere: è quindi palese che ancora oggi, in campagna elettorale in Basilicata, il capo della Lega non abbia potuto dare una sua posizione netta a sostegno della Tav ed è ancora più manifesto il fatto che con l'attuale governo la Torino-Lione non verrà fatta": è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd in Commissione Trasporti.
“Noi non lasceremo sole le donne della Casa della Donna di Pisa, lavoreremo per avere tutti gli interventi utili a supportare il centro e costruiremo presenza grande e trasversale di tantissime donne a Pisa molto, molto presto”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, torna a intervenire sul caso delle minacce alla Casa della Donna di Pisa, dopo la risposta di oggi alla sua interpellanza urgente. Nell’interpellanza, sottoscritta dalle Democratiche e dalle colleghe Rossella Muroni e Laura Boldrini, si chiedeva al Governo di intervenire per tutelare l'autonomia delle associazioni impegnate contro la violenza e garantire la piena e libera prosecuzione delle loro attività. Associazioni, come la Casa della Donna di Pisa, che in questi mesi, è stata in prima linea nella protesta per chiedere le dimissioni dell’assessore alla cultura del Comune di Pisa, condannato per stalking nei confronti dell’ex fidanzata. Assessore che ha chiesto di rimuovere proprio i vertici dell’associazione che da oltre 30 anni lavora attivamente nel campo della prevenzione e del contrasto alla violenza a Pisa, minacciando di tagliare i fondi alla Casa della Donna, solo perché le attiviste hanno manifestato per chiedere le sue dimissioni.
“Il Governo, attraverso la risposta della viceministro Del Re - ha detto Cenni nella sua replica in Aula - ha confermato, con riferimenti a dati e norme in essere, che il Centro Casa della Donna di Pisa fa autorevolmente parte di una rete di associazioni riconosciute e impegnate contro la violenza a cui sarà mantenuto sostegno a livello nazionale e regionale, ma a quell’associazione deve essere soprattutto consentito di lavorare con serenità, garantendo quelle possibilità che a oggi sono minate dall’aperta ostilità dell’assessore Buscemi”.
“È chiaro che il Governo non può intervenire sulle prerogative di un sindaco di nominare un assessore, ma è altrettanto chiara l’inopportunità di questa nomina sulla quale hanno preso parola anche esponenti del Governo come la Ministra Bongiorno e la vice presidente della Camera Carfagna ha sempre ricordato Cenni - Se il Governo davvero vuole impegnarsi sul tema della violenza non bastano i provvedimenti repressivi, pur importanti, servono messaggi e fatti forti e chiari, per costruire una cultura contro la violenza e sinceramente ciò che sta avvenendo, anche con la Conferenza delle famiglie di Verona, non mi pare che vada in questa direzione”.
Lettera aperta al presidente della Regione. “Noi non saremo complici”
“Presidente Marco Marsilio, non c’è più tempo da perdere. Sono ancora troppe le ferite aperte in tema di ricostruzione, dopo il sisma del 2009 che ha colpito L’Aquila. Siamo nel decennale da quei tragici eventi, molto è stato fatto in questi anni, ma abbiamo sul tappeto alcune emergenze che vanno affrontate subito e con determinazione. Mi riferisco alla questione dei dieci milioni di euro che servono a salvare il bilancio del comune, al tema delle tasse sospese per le imprese e alla stabilizzazione e alla equiparazione dei trattamenti dei trattamenti del personale. Presidente Marco Marsilio, ho atteso il suo insediamento e la composizione della Giunta, ora però le chiedo di convocare immediatamente il tavolo al quale siedono tutti i soggetti coinvolti per la ricostruzione. Un tavolo che lei, Marsilio, conosce bene perché vi ha anche partecipato e, quindi, ne conosce l’importanza. Siamo in uno snodo cruciale. Il governo ha annunciato l’approvazione di un decreto legge ad hoc, passano i giorni e nulla accade”.
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, in una lettera aperta al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
“Probabilmente - scrive Stefania Pezzopane - il decreto verrà approvato lunedì e il Partito Democratico spinge perché avvenga in tempi rapidi. Addirittura il sindaco dell’Aquila si è dimesso, certo per problemi della sua malandata maggioranza, ma portando la mancata erogazione dei fondi dovuti come segno di un governo che ha abbandonato L’Aquila. I cittadini dell’Aquila e tutti gli abruzzesi non meritano questo assordante silenzio della maggioranza di governo. Eppure in campagna elettorale sono venuti tutti i giorni a fare promesse. Noi non saremo mai complici della mancata azione a tutela dei cittadini, delle imprese che attendono una soluzione che blocchi la restituzione delle tasse sospese, delle famiglie delle vittime che attendono risposte e del personale precario da stabilizzare e su cui operare per una equità di trattamento. La necessità della convocazione del tavolo - conclude la deputata Dem - è data dalla esigenza di andare tutti uniti nel sostenere le esigenze per ottenere adeguati risultati”.