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CORTE DEI CONTI: NUOVO ATTACCO ALL’AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA
Più difficile perseguire illeciti erariali
La Camera ha approvato la proposta di legge contenente disposizioni, e una delega al governo, in materia di funzioni della Corte dei conti.
Il Partito democratico ha votato contro. Ancora una volta la maggioranza di centrodestra interviene sul tema della Giustizia e, ancora una volta, l'obiettivo sembra essere principalmente quello di attaccare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura.
Nel corso dei loro interventi in Aula, Debora Serracchiani, Federico Gianassi, Simona Bonafè e Marco Lacarra, hanno ripetutamente espresso la ferma contrarietà del Pd al provvedimento, che ha una finalità chiaramente demolitoria del ruolo di garanzia della Corte dei conti. Tra gli aspetti più gravi del testo abbiamo segnalato l’introduzione di una vera e propria impunità per il governo, che appare costruita su misura per proteggere l’attuale esecutivo da un uso disinvolto dei fondi pubblici. Una norma che non ha nulla a che vedere con la battaglia, giusta e condivisibile, che da anni portano avanti i sindaci per superare la cosiddetta “paura della firma”, chiedendo di separare in modo chiaro e netto le funzioni politiche da quelle tecniche.
La proposta di legge approvata dalla Camera, invece, non modernizza la magistratura contabile, non sistema le procedure, non chiarisce le responsabilità, non stabilisce chi fa cosa, ma si limita semplicemente a perseguire un intento demolitorio. Il filo conduttore di questo, come di altri provvedimenti votati dal centrodestra sul tema, sembra essere quello di una esplicita volontà di piegare l'ordine costituzionale verso un nuovo equilibrio, un nuovo assetto verticistico in cui chi è al governo non governa ma comanda, senza pesi e contrappesi. È questa la logica che pervade anche questa proposta di legge: addomesticare il controllore.
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SU ASSOCIAZIONI SINDACALI MILITARI IL PD HA VOTATO SÌ
Bene la proroga, ora superare i ritardi su libertà sindacali
Abbiamo votato a favore del provvedimento relativo alle associazioni sindacali dei militari. Una proroga necessaria a proseguire il percorso per garantire i diritti sindacali agli uomini e alle donne in divisa. Una proroga dovuta a ritardi che non avrebbero dovuto esserci.
Il nostro voto favorevole rappresenta uno stimolo al governo ad accelerare, con la giusta attenzione rispetto ai rilievi che le associazioni sindacali hanno fatto pervenire. Anche dare certezze su come esercitare le loro libertà sindacali è un modo per rendere concreta la gratitudine nei loro confronti.
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IL PIANO "REARM UE" VA RADICALMENTE CAMBIATO
La maggioranza è spaccata in tre e non sa cosa fare
Abbiamo votato contro la mozione della maggioranza sul piano “Rearm Ue”. Questa maggioranza e questo governo non hanno idea di cosa andare a dire in Europa.
Per noi del Pd il piano va radicalmente cambiato.
La maggioranza è divisa in tre posizioni: una sulla linea Trump-Putin, attaccare e distruggere l'Europa e la Lega lo dice con chiarezza; Fi è timidamente un po' più verso l'Europa; e poi c'è Fdi che si è inventata la terza posizione, 'siamo con l'Italia', come se qualcuno fosse contro l'Italia.
Il governo non ha chiaro se andare verso la difesa europea o verso il riarmo degli Stati. Noi siamo verso la difesa europea con chiarezza sapendo che ci vuole più Europa e che bisogna realizzare le condizioni per una difesa comune europea e per la pace.
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SULLA GUERRA DEI DAZI IL GOVERNO È INADEGUATO
Servono risorse vere e azione europea condivisa
Sulla questione dei dazi statunitensi ci troviamo ancora una volta di fronte all’improvvisazione e all’isolamento internazionale del governo Meloni. Siamo stati per giorni a pietire un appuntamento con il presidente americano. Dopo averlo ottenuto, Giorgia Meloni si è fatta offendere dallo stesso Trump, peraltro con parole che offendono la dignità del popolo italiano.
Ancora una volta il governo sceglie l’isolamento, preferendo una trattativa ‘one to one’ con Washington invece di rafforzare un’azione europea comune, l’unica che può avere massa critica e autorevolezza. Serve una grande missione europea, con un piano organico condiviso tra tutti i partner dell’Unione.
Meloni venga in Parlamento per costruire insieme una strategia utile per il Paese. Basta propaganda. Le imprese italiane stanno già pagando le conseguenze di una guerra commerciale folle, e il governo non ha previsto nulla di concreto per sostenerle. I fondi annunciati finora sono finti, soldi di cartone. Servono risorse vere, come fatto in Spagna.
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MORTI SUL LAVORO: UNA STRAGE CONTINUA
Il governo assuma mille ispettori
Mentre la destra continua a fare decreti sulla sicurezza, forzando ogni regola e costruendo allarmismi su basi infondate, c’è una vera emergenza colpevolmente ignorata: quella delle stragi sul lavoro.
Tre morti al giorno. Oltre mille l’anno.
Abbiamo chiesto al governo di intervenire immediatamente con un decreto per assumere mille ispettori per verificare le condizioni di sicurezza sul lavoro.
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FERMARE I CRIMINI DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE
Il silenzio del governo macchia dell’Italia
Abbiamo chiesto un’informativa urgente del ministro degli Esteri Tajani sulla violazione della tregua a Gaza e sui crimini di guerra che da allora sono stati commessi sotto gli occhi di tutto il mondo.
Queste ultime settimane stanno cancellando decenni di diritto internazionale e ci vorranno decenni per ricostruirne la credibilità. Ogni giorno uomini e donne saltano in aria, vengono bruciati vivi, sepolti sotto le macerie delle bombe. L'assedio di Gaza è la negazione della sopravvivenza di un'intera popolazione. L'estrema destra israeliana rivendica un disegno di pulizia etnica. Vuole l'annientamento dell'intera popolazione a Gaza e l'annessione della Cisgiordania. La deliberata esecuzione di 15 operatori sanitari a Rafah, sepolti sotto la sabbia, accanto alle ambulanze distrutte, è un attacco alla pace e alla civiltà. La responsabilità di tutto questo orrore ha un nome e un cognome, Benjamin Netanyahu.
Ma c'è una ulteriore responsabilità politica e morale: quella di lasciare che un criminale come Netanyahu venga accolto in territorio europeo come ha fatto il vostro amico Victor Orban, garantendo l'impunità e negando la giustizia internazionale assicurata dalla corte penale internazionale che anche il Governo italiano vuole delegittimare.
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IL POPOLO CURDO VESSATO E SENZA UNO STATO INDIPENDENTE
In Aula abbiamo ricordato le vittime dell’Operazione Anfal
In Aula abbiamo ricordato le vittime dell'Operazione Anfal in Iraq, forse il più efferato tentativo di annientare la popolazione curda, che tutt'oggi subisce una feroce repressione da tutti i regimi che guidano i Paesi in cui i curdi vivono e mi riferisco alla Siria, all'Iraq, all'Iran, alla Turchia, oltre al tentativo fatto dall'ISIS, contro cui i curdi hanno combattuto.
L'Operazione Anfal compiuta da Saddam Hussein tra il 1986 e il 1988 causò la morte di 182.000 curdi, uccisi con armi chimiche, ordigni a base di gas nervino e iprite. Molti furono seppelliti in fosse comuni, tra loro anche donne e bambini. Centinaia di villaggi vennero distrutti in quell'operazione Anfal, nel tentativo di cancellare la cultura curda e arabizzare il territorio.
I curdi rappresentano uno dei più grandi gruppi etnici (sono tra i 20 e i 30 milioni di persone) a cui non è riconosciuto uno Stato nazionale indipendente. È anche uno dei più perseguitati, come dimostra l'operazione Anfal e come dimostra anche lo sterminio degli yazidi, minoranza etnica, religiosa che è parte integrante del popolo curdo.
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TRE PROPOSTE PD SULLE SFIDE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Educazione digitale, niente social prima dei 15 anni, bollino su AI
Conferenza stampa dei deputati Pd, giovedì 10 aprile, per la presentazione di tre proposte di legge che affrontano in modo complementare le sfide poste dall’intelligenza artificiale e dalla trasformazione digitale, con particolare attenzione alla tutela dei diritti.
Tra le proposte illustrate; niente social prima dei 15 anni, educazione digitale nelle scuole, basta con l'anonimato on line, un bollino che contraddistingua i contenuti creati con intelligenza artificiale, in modo da non condizionare gli appuntamenti elettorali.
Sono alcune delle iniziative contenute in tre proposte di legge illustrate dalla capogruppo Chiara Braga, insieme ad Anna Ascani, Marianna Madia e Piero De Luca.
Ognuna delle proposte prende in considerazione un aspetto delle conseguenze che lo sviluppo e la diffusione dell'intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie determinano nella nostra società e nella vita quotidiana. Strumenti avanzati che, mentre da un lato offrono nuove opportunità di personalizzazione e coinvolgimento, dall'altro sollevano preoccupazioni significative riguardo alla trasparenza, alla disinformazione e alla manipolazione.
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IL SOVRAINDEBITAMENTO È UN’EMERGENZA SOCIALE DA AFFRONTARE
I salari reali italiani tra i peggiori d’Europa
I dati sul potere d’acquisto degli italiani sono drammatici. Secondo l’ultimo Rapporto Italia di Eurispes, il 57,4% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese e ricorre sempre più spesso a strumenti finanziari per sostenere i consumi.
I salari reali sono tra i peggiori d’Europa e la spirale del sovraindebitamento rappresenta, in Italia, una condizione sempre meno eccezionale e sempre più strutturale.
Durante la conferenza stampa di mercoledì 9 abbiamo ricordato un emendamento della Lega, sventato alcuni mesi fa, che avrebbe consentito alle banche di non rimborsare i costi in caso di estinzione anticipata dei mutui, per un valore di circa 1 miliardo di euro.
C’è la necessità di fronteggiare le difficoltà finanziarie portate dai dazi, anche attraverso un'opposizione unitaria a questo governo.
Serve poi mettere in piedi luoghi di consulenza rispetto alle situazioni di sovraindebitamento. Il Senato, inoltre, ha appena istituito una commissione di inchiesta su banche e sistema assicurativo che ci auguriamo possa essere utile anche su questo tema.
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ACCADE ALLA CAMERA
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico.
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SUI DAZI DAL GOVERNO RISPOSTE INADEGUATE E CONFUSE
Sui dazi giungono dal governo risposte completamente inadeguate. Mentre la Premier minimizza o parla di opportunità, la realtà è che la guerra commerciale è già iniziata e colpisce duramente il nostro agroalimentare.
Durante il question time abbiamo denunciato l’irresponsabile immobilismo dell’esecutivo, incapace di proteggere un comparto fondamentale dell’economia italiana. È inaccettabile che si parli genericamente di rivedere il PNRR per liberare risorse senza indicare quali fondi, in che tempi e con quali strumenti si intenda aiutare concretamente il nostro sistema produttivo.
Serve subito un intervento coordinato in sede europea e un piano nazionale straordinario per sostenere il nostro agroalimentare. Non si può continuare a governare a colpi di slogan mentre il lavoro e la competitività delle nostre imprese vengono messi a rischio. Il governo si assuma le sue responsabilità. L’interesse nazionale va difeso con misure concrete, non con slogan sovranisti.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale Da lunedì esame e votazioni sul provvedimento recante misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale.
Missioni internazionali Da mercoledì, votazioni sulle Relazioni delle Commissioni Esteri e Difesa sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.
Riduzione orario di lavoro Da mercoledì esame e votazioni sul provvedimento riguardante le disposizioni per favorire la stipulazione di contratti volti alla riduzione dell'orario di lavoro.
Obesità Da mercoledì esame e votazioni sul provvedimento riguardante le disposizioni per la cura dell'obesità.
Mozione All'esame dell'Aula anche la mozione su monitoraggio e stato di attuazione del PNRR.
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