n. 73 - 7 giugno 2024

Per un’Europa più solidale, più giusta, più democratica

L’8 e il 9 giugno si vota per le elezioni europee e il governo Meloni in vista di quest’importante appuntamento elettorale ha deciso di intensificare come non mai quello che gli riesce meglio: promettere, promettere, promettere.
In questi giorni abbiamo visto i ministri correre da una parte all’altra del Paese per fare l’elenco della spesa, tracciare il libro dei sogni, come se non fossero al governo già da quasi due anni.
Improvvisamente si sono svegliati dal loro torpore per rilanciare promesse sopite da mesi, ed ecco che da qui a breve tutto migliorerà, dalla sanità, alla scuola, al lavoro, all’economia, arriveranno finanziamenti, mance, condoni. Ci troviamo davanti ad uno spettacolo davvero deludente, decreti fioriti nello spazio di un mattino, passerelle a favore di telecamere, annunci in televisione e sui social. Qualunque cosa pur di nascondere il fallimento di questi mesi di governo.

Negli ultimi giorni abbiamo dovuto ascoltare le vane promesse di un taglio delle liste d’attesa della sanità, senza che però sia stato stanziato un euro in più. Come se la sanità migliorasse per magia.
Il Pd ha presentato una proposta di legge per l’aumento graduale delle spese sanitarie fino al 7,5% del Pil, ma invece di discuterne in Parlamento la maggioranza preferisce andare in televisione a prendere in giro gli italiani.
Del resto il controllo della Rai è un tema sul quale questa destra si sta applicando molto, tra censure e sostituzioni.
E che dire della social card, annunciata in pompa magna dal ministro Lollobrigida, la quale però, forse, partirà da settembre, e per di più con un finanziamento ridicolo.
Il Pd ha proposto una legge sul salario minimo, davanti alla quale la destra è fuggita pur di non affrontare una discussione leale e franca in Parlamento.
In queste ore, poi, la Premier Meloni è volata in Albania per dare risalto al suo accordo per un centro migranti.
Peccato che abbiamo scoperto, grazie a un blitz sul posto di una delegazione dei deputati Pd, che non solo del centro non c’è traccia, i lavori non sono nemmeno iniziati, ma i costi stanno lievitando oltre gli 800 milioni di euro. Un enorme spreco di risorse, senza considerare le numerose violazione di diritti che quell’accordo porta con sé.
Il Pnrr, vero punto di svolta di un’Europa solidale la quale ha saputo affrontare e superare momenti drammatici, trattato come un fastidio.
E dunque ritardi, approssimazione, fondi persi, risorse spostate da un capitolo all’altro, con il risultato di far perdere agli italiani progetti importanti come quelli sugli asili nido o per l’occupazione giovanile. Per non parlare dei tagli ai comuni per fare cassa, o dei miliardi tolti al Sud.
Continuiamo la nostra battaglia, in Italia e in Europa, per contrastare una maggioranza di governo che danneggia i cittadini e si allea con i peggior nemici del nostro Paese.
Abbiamo bisogno di un’Europa più solidale, più giusta, più democratica.

 

IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Semplificazione urbanistica
Martedì 11 esame e votazione della questione pregiudiziale sul provvedimento in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.

Alunni con disabilità
Martedì 11 esame e votazione della questione pregiudiziale sul provvedimento in materia di sport e sostegno didattico agli aluni con disabilità.

Assistenza sanitaria ai senza fissa dimora
Da lunedì 10, discussione sulle linee generali della proposta di legge riguardante le disposizioni in materia di assistenza sanitaria per le persone senza fissa dimora.

Autonomia Differenziata
Da martedì 11, esame e votazioni del disegno di legge in merito alle disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Mozione
Da lunedì 10, all'esame dell'Aula anche la mozione in merito al Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec).