n. 106 - 7 marzo 2025

DDL SPAZIO: INSIPIENZA GOVERNO METTE A RISCHIO LA SICUREZZA NAZIONALE

Rischiamo di finire sotto ricatto di un privato multimiliardario

Il disegno di legge contenente disposizioni in materia di economia dello Spazio ha ottenuto il via libera della Camera con 133 voti a favore, 89 voti contrari e 2 astenuti.  Il Partito democratico ha votato contro.

Il provvedimento definisce un quadro normativo nazionale sulle azioni e i soggetti che operano nella complessa dimensione delle attività spaziali, sulle connessioni satellitari. La materia è diventata particolarmente delicata perché è cambiato, e sta cambiando profondamente, il contesto a livello globale.

Il Pd ha condiviso l’urgenza e la necessità di colmare il vuoto normativo nazionale, e di promuovere la crescita dell'industria spaziale italiana e l'innovazione tecnologica, oltre che di rafforzare la cooperazione internazionale.

La scelta del governo e della maggioranza di rimanere sordi alle proposte emendative del Pd, e delle altre opposizioni, su alcuni nodi cruciali, rischiano però di trasformare il testo in un pericolo per la sicurezza e la sovranità nazionale.

È soprattutto sugli articoli 23 e 25 del disegno di legge che si è consumata una rottura profonda.  Il Pd ha chiesto di rafforzare l'economia dello spazio italiana in una cornice europea, specificando all'articolo 23 che il Fondo nazionale, qui istituito, avrebbe dovuto considerare in termini prioritari le imprese nazionali ed europee. Ha poi chiesto che nel testo fosse specificato in maniera inequivocabile che la capacità di connessione satellitare, al fine di garantire la sicurezza nazionale, debba prevedere per prima cosa il coinvolgimento di soggetti nazionali ed europei, e solo in caso di comprovata impossibilità, soggetti appartenenti alla NATO. E infine, il Pd ha chiesto che venisse inserito il principio che i soggetti coinvolti debbano essere soggetti istituzionali.

Il rifiuto della maggioranza di accogliere questi principi che avevano a cuore lo sviluppo industriale e la sicurezza nazionale ha segnato il momento di maggiore contrapposizione politica.

Gli avvenimenti di queste settimane hanno reso evidente a tutti la delicatezza del tema dei satelliti, la loro importanza strategica nel veicolare informazioni e dati sensibili. Non è pensabile rischiare di compromettere la sovranità e la sicurezza nazionale lasciando che un singolo privato, multimiliardario, si trovi nelle condizioni di poter ricattare il nostro Paese.

TEMI DELLA SETTIMANA

RIORDINO SISTEMA SANZIONATORIO IN MATERIA DI FINANZA

Demolita la progressività fiscale, governo aumenta l’ingiustizia fiscale

Il governo ha completamente espropriato il Parlamento sul tema della riforma fiscale avocando a sé la discussione con una delega, mentre aumenta l'iniquità e l'ingiustizia fiscale.

Noi siamo per l'uguaglianza sociale, per l'equità tra i contribuenti. Pensiamo che bisogna rispettare il principio costituzionale della progressività fiscale anche nella discussione sul questo provvedimento. Non è più possibile ignorare che il 40 per cento delle imposte pagate risponde a criteri di progressività fiscale e il 60 per cento è fatto da imposte sostitutive e da tassazioni proporzionali che nulla hanno a che fare con la progressività fiscale, dove l'85 per cento dell'Irpef è pagato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.

Sarebbe importante distinguere tra il contribuente onesto e veramente in difficoltà e gli altri, ma questo non è nelle intenzioni di questo governo.  Il governo invece rinvia le decisioni senza indicare qual è la strada che vuole percorrere, e in modo anomalo si fa parte in causa della sfida finanziaria e appoggia una cordata di imprenditori bancari rispetto agli altri. Servirebbero regole meno invadenti con maggiore spazio alle Authority.

 

LAVORO: OCCUPAZIONE FEMMINILE ULTIMI IN EUROPA

Replica all’informativa dei ministri Foti e Calderone

Il governo deve uscire dalle vuote parole trionfalistiche e stare nella realtà: per occupazione femminile siamo ultimi in Europa, con un divario di genere di oltre 18 punti che diventano anche 30 per il gap retributivo. Se il governo non approva il salario minimo e invece liberalizza i contratti a termine, dà un segnale preciso che incide sulla vita delle donne, che sono quelle con contratti più deboli e precari. Se taglia 150mila posti di asilo nido e non riconosce i congedi paritari pienamente retribuiti e universalistici, significa che vuole tenere le donne a casa. Se affossa anche nel percorso pensionistico una possibilità concreta per le donne di recuperare il tanto tempo dedicato alla cura con la restrizione di Opzione donna, significa che a questa maggioranza di destra sta bene che le donne siano più povere anche da pensionate.

 

OGGI LA LAVORATRICE MADRE HA IL DESTINO SEGNATO 

Governo aumenta la precarietà, peggiorando la situazione

In Aula, replicando all’informativa dei ministri Foti e Calderone sulle politiche volte a favorire l’occupazione femminile, abbiamo evidenziato come il cosiddetto gender pay gap - ossia il divario retributivo di genere, che è la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini - sia un tema molto sentito nel nostro Paese e soprattutto legato a quello della maternità. Quando in Italia una donna dà alla luce un figlio il suo destino lavorativo è segnato.

A quindici dal parto il suo salario lordo annuale è ridotto del 57 per cento rispetto a una lavoratrice non madre. La parte preponderante poi non è il basso salario orario, ma l’utilizzo del part time e del tempo determinato.

È la precarietà del lavoro che nelle donne incide in un modo spropositato. Cosa ha fatto la destra per evitare la precarietà del lavoro per gli uomini e le donne, ma soprattutto per le donne? L’esatto contrario di ciò che serviva: ha reso più facile l’accesso ai contratti di somministrazione, a tempo determinato e stagionali.

 

WELFARE: POVERTÀ IN AUMENTO

Servono misure universali per non lasciare indietro nessuno

"In Italia, la povertà assoluta coinvolge oggi circa 2,2 milioni di famiglie, pari a 5,6 milioni di persone, che non hanno risorse sufficienti per beni e servizi essenziali.
Le misure adottate in passato, pur con dei limiti, hanno sostenuto molte persone, mentre il governo attuale ha operato tagli significativi, lasciando senza aiuti chi, pur avendo una casa di proprietà, vive con una pensione minima e resta comunque in condizioni di povertà.

È necessario invertire questa rotta e tornare a misure universalistiche che tengano conto della reale condizione delle persone.

 

RAI: VERTICI SERVIZIO PUBBLICO ASCOLTINO ALLARME REDAZIONE RAI PARLAMENTO

Servono risposte concrete

L’allarme lanciato dall'assemblea di redazione di rai Parlamento va raccolto immediatamente dai vertici Rai. È impensabile che alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali la carenza di organico possa condizionare il normale svolgimento di un imprescindibile servizio pubblico.

Ancora più grave è la mancata risposta alla richiesta di incontro da parte del Cdr per cercare soluzioni operative. Chiediamo che i vertici Rai si adoperino con la massima tempestività affinché vengano date risposte concrete alle richieste dei giornalisti e che vengano messi nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro al servizio dell'informazione pubblica dei cittadini.

 

SUI DISABILI GOVERNO COME PONZIO PILATO

Importante sentenza Cassazione su spese assistenza

La risposta del Mef alla nostra interrogazione in commissione Finanze in materia di deducibilità delle spese per l’assistenza ai disabili gravi è degna del peggior Ponzio Pilato.

La nostra richiesta prendeva le mosse dalla sentenza della Cassazione che ha stabilito che non è corretto assimilare le spese per l’assistenza ai disabili gravi a quelle per i soggetti non autosufficienti, poiché il Tuir prevede un regime fiscale più favorevole per le persone con disabilità riconosciuta ai sensi della legge n. 104/1992. Secondo la Cassazione anche le spese per assistenza fornita da collaboratori domestici senza requisiti professionali possono essere dedotte integralmente nel caso di disabilità grave, laddove le medesime spese rimangono invece agevolate con le detrazioni fiscali per le persone non autosufficienti solo a determinati limiti di importo e di reddito.

Ecco perché chiedevamo al governo di aggiornare tempestivamente la prassi interpretativa sulla base della pronuncia della Cassazione, anche al fine di sgravare automaticamente i ruoli di coloro che si trovano a pagare cartelle esattoriali per il mancato riconoscimento della citata deducibilità. Eppure il governo ha fatto orecchie da mercante esponendosi di fatto a nuovi ricorsi. Un grave errore che va a colpire famiglie già in grave difficoltà.

 

CALIPARI UN VERO SERVITORE DELLO STATO

Un italiano di cui essere fieri

In Aula abbiamo ricordato la figura di Nicola Calipari a vent’anni dalla sua scomparsa, in una vicenda i cui contorni non sono ancora del tutto definiti.

Calipari ha compiuto il gesto più grande che un uomo possa fare: donare la propria vita per salvarne un’altra. Ha scelto di proteggere fino alla fine chi aveva liberato, come un padre con i propri figli. Dobbiamo essere orgogliosi di aver potuto contare su persone come lui, orgogliosi di sapere che questo è lo Stato e che a fare lo Stato ci sono professionisti seri e preparati, che lavorano per il bene comune, per la nostra sicurezza e per il rispetto della legalità.

Persone che rischiano la vita nel silenzio, per le istituzioni, per la collettività, a difesa della democrazia e della sicurezza del nostro Paese.

Un pensiero affettuoso e riconoscente è stato rivolto alla famiglia di Nicola Calipari, ai figli Silvia e Filippo e alla moglie Rosa, che ha servito la Repubblica distinguendosi per competenza, equilibrio e passione.

 

IN RICORDO DI BRUNO PIZZUL

Si è spenta una grande voce

La scomparsa di Bruno Pizzul è un evento che ci tocca in modo particolare, per il modo in cui ci è stato vicino in tanti momenti cui sono legati i ricordi personali, gioie e drammi del nostro Paese. Indimenticabile voce del calcio in TV, dal suo debutto nel 1969 agli anni Duemila, attraversando i mondiali in Messico e le notti magiche in Italia 90. A lui è toccato l'onere di raccontare in diretta la peggiore tragedia del calcio italiano, un nome che fa ancora paura: l'Heysel.

Bruno Pizzul, nella sua compostezza e misura, era molto più di un giornalista sportivo. I suoi modi sobri e l'eleganza nel porgere, la competenza, la voce indimenticabile, creavano un mix unico.

Sapeva interpretare lo spirito e le passioni di milioni di persone comuni che vivono con serietà il loro mestiere e la loro quotidianità, gente pulita e con la schiena dritta, come era lui e come traspariva da ogni suo gesto. Quindi, era facile e spontaneo sentirlo vicino: uno come noi, ma migliore di noi.

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

SULLA PARITÀ SALARIALE IL GOVERNO NON FA NIENTE

C'è una legge, la 162 del 2021, la cd legge Gribaudo sulla parità salariale, che la ministra Roccella conosce molto bene, che prevede strumenti premiali che, se applicati, possono contribuire a ridurre il gap tra uomini e donne nel mondo lavorativo.

I dati dell'ultimo rendiconto dell'INPS sono veramente impietosi: tra uomini e donne si registrano ancora differenze fino al 50% sul fronte retributivo per le posizioni dirigenziali e il dato occupazionale non è migliore, visto che le donne hanno carriere più precarie e più discontinue e questo incide anche sulla loro pensione. Per correggere queste storture la legge 162 istituisce la certificazione della parità di genere e l'obbligo della consigliera nazionale di parità di presentare al Parlamento la relazione con il monitoraggio sulla situazione della legge. La consigliera per le pari opportunità avrebbe dovuto rendicontare entro il 30 giugno 2024 sull'andamento delle certificazioni per la parità di genere, ma siamo a marzo 2025 e ancora non è stato presentato niente.

La ministra Roccella, invece, è venuta in Aula a fare la solita manfrina fatta di propaganda e retorica.

La verità è che questo governo non ha alcuna intenzione di occuparsi del gap tra donne e uomini nel mercato del lavoro e i suoi ministri preferiscono rilasciare interviste sul gender. L'unico gender che al Pd interessa è il gender gap salariale in questo Paese.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Potenziamento controlli sanitari per Giubileo 2025
Da martedì esame e votazioni sul disegno di legge recante misure di semplificazione per il potenziamento dei controlli sanitari in ingresso sul territorio nazionale in occasione del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025.   

Intercettazioni
Martedì seguito dell’esame con votazioni della proposta di legge in merito alle modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione.

Mozione di sfiducia
All'esame dell'Aula la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro della giustizia, Carlo Nordio.

Giornata nazionale per la prevenzione veterinaria
Martedì esame e votazioni sulla proposta di legge sulla istituzione della Giornata nazionale per la prevenzione veterinaria.

Organizzazione internazionale ausili alla navigazione marittima
Martedì anche l’esame disegno di legge di ratifica riguardante la  Convenzione che istituisce l’Organizzazione internazionale per gli ausili alla navigazione marittima, con Allegato, fatta a Parigi il 27 gennaio 2021.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le mozioni concernenti: cosiddetto «Bonus Renzi»; tutela dell’ambiente e della salute in relazione alle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas).

 

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