Conferenza stampa - Dopo la tregua a Gaza, preoccupazione per la Cisgiordania: al lavoro per la Pace
Giovedì 23 gennaio 2025 - ore 14.30
Sala stampa di Montecitorio - via della Missione 4
Giovedì 23 gennaio 2025 - ore 14.30
Sala stampa di Montecitorio - via della Missione 4
A Nir Oz, uno dei kubbitz attaccati da Hamas il 7 ottobre c'è grande aspettativa e si incrociano le dita per il rilascio degli ostaggi che sembra ormai imminente.
Eravamo lì, a Nir Oz, questa mattina, mentre arrivavano le notizie sull'accordo mai così vicino.
Nel kibbutz, a 2 chilometri dalla Striscia di Gaza, ci ha accolti la signora Ola Mtzger che fino all’8 ottobre abitava lì.
"Dopo il capo politico, Haniyeh, anche il capo militare di Hamas, Sinwar, è stato ucciso in un raid dell'Idf, a Rafah. Entrambi, per altro, oggetto di una richiesta di mandato di cattura internazionale da parte della Corte penale dell'Aja.
Chiediamo cessate il fuoco immediato
“Il 7 ottobre è la giornata purtroppo simbolo di strage e orrori. 1200 persone uccise da Hamas un anno fa. Hamas non è la Palestina. È inaccettabile quanto sta accadendo. Chiediamo un immediato cessate il fuoco. Dobbiamo fermare questi crimini di guerra rafforzando l’azione diplomatica dell’Italia e dell’Ue. Dobbiamo costruire i presupposti per una pace duratura. Il Governo italiano sia protagonista di questo cambiamento verso la pace”. Lo dichiara Stefano Graziano capogruppo PD in commissione Difesa di Montecitorio.
Un anno fa la strage di 1200 persone uccise in poche ore da Hamas ha sconvolto il popolo israeliano e il mondo intero. Un anno dopo il ricordo si somma all’angoscia per un conflitto che ha provocato un numero inaccettabile di vittime anche nel popolo palestinese e sta dilagando in tutto il Medio Oriente. Liberare gli ostaggi, fermare l’aggressione di Gaza e in Libano, combattere i rigurgiti di antisemitismo. Israele non è Netanyahu e la Palestina non è Hamas. Per troppo tempo abbiamo lasciato al proprio destino una terra difficile sperando che l’inerzia giovasse alla convivenza.
"Il governo Meloni continua a ripetere di essere a favore della soluzione "due popoli e due stati" in Medio Oriente: lo ha fatto di nuovo il ministro degli Esteri Tajani nell'ultima seduta congiunta delle Commissioni di Camera e Senato.
"Dopo il terribile attacco di Hamas del 7 ottobre e la reazione indiscriminata del governo di Israele che da quasi 3 mesi continua a bombardare la Striscia di Gaza, con oltre 22 mila morti di cui il 70 per cento donne e bambini, in tante e tanti abbiamo denunciato il rischio di un'escalation.
"L'inchiesta realizzata dal New York Times sugli stupri commessi dai miliziani di Hamas sulle donne israeliane durante l'attacco terroristico del 7 ottobre, riporta testimonianze agghiaccianti. Lo stupro è un atto riprovevole che spesso viene usato anche come arma di guerra. Un crimine tra i più abominevoli che va denunciato e giudicato nelle sedi opportune. E non ci può mai essere impunità". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Dopo il brutale attacco di Hamas che ha causato la morte di circa 1400 civili israeliani tra cui molti giovani e bambini, è iniziata a Gaza un'operazione militare israeliana che ha provocato finora oltre 13mila morti di cui il 75% donne e bambini.
Non sono stati risparmiati neanche il personale medico, gli operatori umanitari e i giornalisti.
"Oggi il ministro degli Esteri Tajani ha riferito alle commissioni Esteri di Camera e Senato sul conflitto tra Israele e Hamas. Ho posto due domande al ministro: una che riguarda la effettiva costituzione dello Stato Palestinese rispetto alle occupazioni illegali in Cisgiordania e l’altra a proposito delle intenzioni del governo italiano rispetto alle indagini della Corte penale internazionale sui crimini commessi da Hamas e su quelli commessi dall’esercito israeliano. Il nostro governo intende collaborare con l'Aja come hanno già annunciato altri Paesi?