Violenza donne: Graziano, solidarietà a Floridia, Meloni cosa ne pensa?
Governo fa battaglie contro la violenza sulle donne solo di facciata
Governo fa battaglie contro la violenza sulle donne solo di facciata
"Chiedo al Partito Democratico di fare da apripista e da esempio: inizi un percorso di formazione nei territori, nei circoli, nelle assemblee, tra i dirigenti e le dirigenti. Coinvolga esperte ed esperti qualificati per contribuire a sconfiggere la mentalità patriarcale e violenta. "Mi riguarda", ci riguarda, come recita il titolo scelto dalle Democratiche toscane per l'evento contro la violenza maschile sulle donne di oggi a Castelfiorentino. Tania Cintelli, la portavoce, ha scelto questa città perché qui, il 28 settembre scorso, Alfred Vefa ha ucciso la moglie Klodiana Vefa, 35 anni.
“Con le sue allucinanti teorie del “maschio alfa che non uccide”, il consigliere brindisino di FdI, Cesare Mevoli, è riuscito inconsapevolmente a dimostrare quanto siano vere e fondate le parole di Elena Cecchettin. Quando ho letto il suo post ho provato vergogna, come padre, come uomo e come essere umano. Perché la politica c’entra davvero poco con tutto questo.
“La violenza contro le donne va riconosciuta per poter intervenire il prima possibile. Per questo occorre formare gli operatori che vengono in contatto con le vittime, anche coloro che raccolgono le segnalazioni come quella giunta dal vicino di casa di Giulia Cecchettin.
Chiediamo ai vertici della Rai che, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, sia assicurata adeguata copertura con diretta televisiva dell’importante manifestazione della società civile che si terrà domani a Roma e che coinvolgerà associazioni e decine di migliaia di persone. Quest'anno questa ricorrenza cade in un momento emotivamente impattante per la coscienza collettiva del Paese a seguito del recente caso di femminicidio che ha riguardato Giulia Cecchettin.
“Sulla violenza di genere dobbiamo fare un lavoro di informazione e soprattutto formazione delle figure professionali che operano in questi ambiti, dando loro anche molta più forza.
“Ci sono molti modi per un uomo di non accettare l’autonomia di una donna. Dalle piccole cose quotidiane fino all’estremo della violenza o all’omicidio. Sono piani incommensurabilmente differenti, ma la radice è la stessa. È in questo senso che la violenza contro le donne di alcuni uomini riguarda tutti gli uomini e i loro comportamenti. La radice è la difficoltà o il rifiuto di riconoscere ‘l’altra’ come differente da sé e soggettività libera e autonoma. Non è un caso che proprio il pensiero femminista ci sproni da anni ad affrontare il valore delle differenze.
Da oggi c’è una legge che inasprisce le pene contro i femminicidi. Un passo in avanti importante per una battaglia difficile e che non finisce qui. Abbiamo lavorato per migliorare il testo collaborando con la maggioranza. Ora questa disponibilità ci consenta di dare corso agli impegni per la formazione degli operatori e la rapida calendarizzazione delle proposte di legge per rafforzare le politiche di prevenzione.
Uomini, serve dire “basta, tocca a noi”. Sì, proprio così. Tocca a noi, a tutti noi. Elena, la sorella di Giulia, nella tragedia ha avuto il coraggio di usare le parole giuste per darci una grande opportunità: passare dalla mera solidarietà alla lotta. E non solamente contro la violenza maschile sulle donne. Ma contro il patriarcato che la determina. Tocca a noi, a tutti noi. Questo è lo scarto necessario da fare. Tocca a noi perché non basta combattere i violenti, ma capire fino in fondo quale sistema determina quella violenza. E quel sistema si chiama patriarcato.
"Oggi il Senato approverà definitivamente la legge contro la violenza di genere, ora però abbiamo bisogno di affrontare il problema all'origine, ovvero costruire un sistema educativo che estirpi il patriarcato dalla nostra cultura".
Lo ha detto la deputata Pd Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia, intervenendo all'iniziativa sulla violenza di genere organizzata dalla Procura della Repubblica di Velletri.