“L’intervento militare in Libia non è un’opzione possibile. Sarebbe un errore grave perché contribuirebbe a destabilizzare ulteriormente il Paese e verrebbe percepito dai libici come un' intromissione pesante da parte degli occidentali. Anche quanto richiesto da alcuni Paesi arabi e cioè l’invio di armi al governo di Tobruk, riconosciuto da gran parte della comunità internazionale, sarebbe sbagliato perché significherebbe partecipare al gioco delle opposte fazioni in guerra tra loro e non contribuire al dialogo e alla pace. E' necessario, invece, che la comunita' internazionale ai massimi livelli intensifichi gli sforzi diplomatici per far tornare a sedere attorno a un tavolo le diverse tribù in lotta e giungere, al più presto, a una soluzione condivisa che stabilizzi il Paese e consenta di mettere fuori gioco i terroristi dell’Isis”. E' quanto afferma, in una nota, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd.
E ancora: “Il popolo libico, costituito prevalentemente da islamici moderati, deve convincersi, anche grazie a iniziative concrete assunte dalla comunità internazionale, che solo la sua ritrovata unità possa apportare benefici e contribuire a frenare l’avanzata del califfato. Ha pertanto ragione chi afferma che in Libia ci sia la necessità non solo di un impegno diplomatico ma anche di uno sforzo economico significativo fatto di investimenti e cooperazione” .
“Certo - conclude Bordo - rimane il rammarico per gli errori commessi in questi anni dall'Europa e dalla comunità internazionale che hanno sottovalutato l’aggravarsi della situazione in Libia, ora purtroppo esplosa in tutta la sua evidenza. Adesso però non c’è più tempo da perdere. E l’Europa, a differenza di quanto fatto fino a questo momento, anche per altre crisi, deve agire unitariamente e far sentire di più la sua voce all’Onu”.
“Sono ottime le proposte presentate oggi dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) con l’obiettivo di riformare il sistema di asilo italiano e quello dell’accoglienza”.
Lo ha detto il deputato del Partito Democratico, Paolo Beni durante il convegno organizzato oggi con l’Alto Commissariato dalla Commissione Diritti Umani presso la Biblioteca del Senato.
Beni mette in evidenza il fatto che “le proposte sono state accolte con ampio favore dai presenti al convegno, tra i quali il Sottosegretario agli Interni, Domenico Manzione. E’ emerso chiaramente che bisogna superare la logica dell’emergenza e che la strada giusta è quella della programmazione e della governance condivisa di un sistema permanente di accoglienza con il coordinamento di tutti i livelli coinvolti, a partire dalle Prefetture, fino ad arrivare alle Regioni ed ai Comuni. Un altro punto importante è legato al superamento dei grandi centri di accoglienza, pensati per il trattenimento temporaneo dei migranti ma di fatto usati nel medio/lungo periodo, scegliendo un’accoglienza diffusa sul territorio nazionale e per piccoli gruppi, orientamento peraltro già assunto nella Conferenza Stato-Regioni di luglio che ora deve essere implementato. Inoltre, è necessario un intervento anche a livello europeo con la modifica del Regolamento di Dublino, introducendo il mutuo riconoscimento del diritto d’asilo tra gli Stati della UE. Infine-conclude il deputato Dem- c’è bisogno che l’Italia si doti finalmente di una legge organica per definire le procedure di riconoscimento del diritto d’asilo, sancito nell’Art. 10 della nostra Costituzione. Questo gap legislativo ha portato ad inaccettabili casi di discrezionalità. Ci sono già le Direttive Ue del 2013 che indicano questo percorso, dobbiamo quindi accorciare i tempi per dare al nostro Paese norme unitarie ed organiche sull’accoglienza e la protezione internazionale”.
"Che cosa intende fare il governo per sostenere il sistema fieristico su tutto il territorio nazionale e quindi anche nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alla Fiera del Levante, principale realtà fieristica del sud e dell’area mediterranea?”. Lo chiede con un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Guidi, il deputato del Partito Democratico Alberto Losacco.
“Come riportato dalla stampa, il governo – spiega Losacco - intende destinare 48 milioni di euro per potenziare e sviluppare le attività fieristiche in Italia a supporto della crescita e della internazionalizzazione delle imprese. I criteri da utilizzare per individuare gli eventi escludono dal piano gli eventi del Mezzogiorno che, anche se non in grado di rispettare in pieno i requisiti individuati, ha comunque spazi ed iniziative fieristiche di assoluto rilievo anche internazionale, come ad esempio la Fiera del Levante”.
“Nel Mezzogiorno e in Puglia – continua il deputato democratico - vi sono importanti segmenti produttivi in cui c’è una leadership internazionale, come nel caso del settore aerospaziale, della meccanica elettronica, dell’agroalimentare, del mobile imbottito e del design, tutti fattori produttivi che danno lustro al Made in Itay che si vuol sostenere. Sarebbe un errore non valorizzare le potenzialità presenti anche nel Mezzogiorno e, in particolare, quelle della Fiera del Levante”, conclude Alberto Losacco.
L’audizione in Commissione Agricoltura alla Camera del Commissario Straordinario per l’emergenza xylella, Giuseppe Silletti . Lo chiedono in una lettera i deputati Pd, componenti della commissione, Salvatore Capone, Colomba Mongiello e il capogruppo Nicodemo Oliverio, al Presidente della Commissione Luca Sani.
“Riteniamo necessaria - scrivono - un’audizione in commissione Agricoltura del Commissario Straordinario Giuseppe Silletti per un’approfondita disanima dello stato dell’arte a seguito della Dichiarazione dello Stato di calamità naturale da parte del consiglio dei Ministri, con successiva nomina del Commissario.
Salutando infatti come un decisivo punto di svolta nel governo dell’emergenza xylella fastidiosa quanto maturato in questi giorni, si ritiene utile un confronto con il Commissario Straordinario per comprendere il Piano delle azioni ritenute urgenti e il relativo crono programma anche alla luce dei primi sopralluoghi dallo stesso effettuati nel territorio salentino nelle zone maggiormente colpite e della nuova perimetrazione definita dalla Regione Puglia nella DGR del gennaio scorso, dove vengono indicate le condotte di prevenzione e di intervento fitosanitario a obbligatorio carico degli ulivicultori”.
“La richiesta di audizione - sottolineano infine i tre firmatari - si inserisce nell’alveo dell’intenso lavoro sul tema già svolto in questa Commissione ultima - ma non ultima - la Risoluzione approvata nei mesi scorsi che impegnava il Governo alla nomina del Commissario e ad un Piano di azioni necessarie a sconfiggere la Xylella”.
“L’Ocse ha confermato che il piano di riforme che stiamo portando avanti in tutti gli ambiti economico, istituzionale e sociale, va sostenuto e rafforzato. Le misure che stiamo adottando vanno nella giusta direzione. Nei prossimi giorni saranno approvati i decreti delegati per l’attuazione del jobs Act, importanti provvedimenti sul fisco, sullo sviluppo, sulla competitività. Il Parlamento e il Pd saranno impegnati nelle prossime settimane ad accelerare sulle riforme, da troppo tempo ferme al palo”. Lo ha detto il deputato del Pd e segretario dell’Ufficio di presidenza del gruppo alla Camera, Marco di Maio, che ha aggiunto: “I dati Istat emersi dimostrano che bisogna fare di più sulle politiche attive per il lavoro. Nella riforma costituzionale è prevista l’istituzione di una agenzia nazionale per le politiche attive e per la promozione delle azioni in favore dei giovani che cercano lavoro. Stiamo cercando di costruire un sistema che dia una opportunità di occupazione a tutti i ragazzi, per affrontare con forza il problema endemico della disoccupazione giovanile, che il nostro paese non affronta da molti anni”, ha concluso Marco Di Maio.
“Anche le parole di monsignor Fabbri sui 55 giorni ci impongono di proseguire con determinazione nel nostro lavoro per dare risposte ai tanti quesiti ancora aperti sul sequestro e la morte di Aldo Moro, sicuri di poter contare sulla collaborazione di tutti e della Santa Sede a cui va il nostro ringraziamento per la costante disponibilità”.
Così Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro, dopo la deposizione a Palermo, nel processo per la trattativa Stato-mafia, di monsignor Fabio Fabbri, ex vice ispettore dei cappellani negli istituti penitenziari italiani dal 1977 al 1999.
“Questa lettera conferma che purtroppo, all'epoca, le impressioni erano giuste: i comportamenti erano segnati da una strategia affinata e da una contiguità imbarazzante e improponibile tra l'azienda di servizio pubblico e il governo”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, commentando la notizia della lettera inviata nel 2010 dal consigliere Rai Antonio Verro a Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio.
“Non esiste lo statuto della sfiducia, ma credo che, per molto meno, chiunque altro si sarebbe dimesso - prosegue Peluffo - Sento questa vicenda sulla pelle perché l'ho vissuta dall'interno e oggi dimostra ancora di più quanto sia urgente la riforma dei meccanismi di nomina dei vertici aziendali e quanto sia importante l'impegno del presidente del Consiglio di intervenire sulla materia”.
"Finalmente oggi l'Ue ha ammesso che l'Italia non può essere lasciata da sola a gestire l'emergenza immigrazione. Speriamo che adesso si passi dalle enunciazioni di principio all'impegno concreto e diretto. La decisione di estendere l'operazione ‘Triton’ almeno fino alla fine del 2015 e di assegnare al nostro Paese un finanziamento di emergenza per 13,7 milioni di euro è certamente un passo avanti anche se non sufficiente. Al punto in cui siamo ci vorrebbe un piano come quello che a suo tempo fu varato per far fronte alle migliaia di profughi del Kosovo”. Lo afferma, in una nota, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd.
“Se da una parte è necessario aumentare le risorse economiche - prosegue Bordo - dall'altra ciascun Paese deve fare la sua parte fino in fondo per gestire i flussi di migranti, altrimenti la situazione sarà destinata a peggiorare, anche con il miglioramento delle condizioni meteo. E comunque rimango convinto del fatto che il modo migliore per far diminuire i ‘viaggi della speranza’ nel Mediterraneo sia quello di intervenire a monte, mobilitando risorse ed energie per stabilizzare i Paesi da cui partono i barconi, primo fra tutti la Libia”.
“In questo quadro già molto difficile, inoltre, è certamente da condannare chi, dentro e fuori l'Italia, sfrutta il dramma dei migranti che arrivano dalla Libia per fare campagna elettorale. Sostenere che i barconi carichi di persone, spesso in fuga dalle guerre, siano in realtà 'cavalli di Troia' per trasportare centinaia di terroristi dell’Isis in Italia e in Europa non solo è falso, come tra l’altro sostengono i nostri servizi di intelligence, ma contribuisce a nutrire tra i cittadini sentimenti di paura e, spesso, di risentimento”.
"Caso Verro: migliore risposta di Gubitosi e Tarantola, per interesse informazione e giustizia, sarebbe proporre a Santoro rientro in Rai”
Lo scrive su Twitter Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, dopo la pubblicazione su Il Fatto Quotidiano della lettera inviata da Antonio Verro nel 2010 all'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
"La notizia, fornita oggi dal rapporto Istat "Noi Italia 2015", è che aumentano ma non abbastanza i laureati in Italia. Solo il 22,4% dei 30-34enni possiede un titolo universitario e nonostante l'aumento di quasi 7%, siamo ancora molto distanti dal 40% fissato dalla Commissione europea nella Strategia Europa 2020. Sono dati generali su cui riflettere nei giorni in cui anche a Pordenone si discute del destino dell'Università". Lo afferma l'onorevole Giorgio Zanin, che prosegue "Sono dati che vanno inquadrati anche a partire dalla constatazione che l'incidenza della spesa in istruzione e formazione sul Pil è in Italia al 4,2% nel 2012, valore vicino a quelli di Germania e Spagna ma inferiore a quello dell'Ue28 (5,3%). Ritengo che la razionalizzazione della spesa e l'offerta formativa integrata con le prospettive del territorio vadano inquadrate anche con il tessuto complessivo del Paese, e che la sfida formativa per qualificare le nuove generazioni sia quella che più di tutte deve accomunare il territorio in sede locale. Il futuro sta nel superamento dei gap formativi a partire dalla prevenzione dell'abbandono scolastico e dal contrasto complessivo alla povertà educativa che finisce per impoverire il tessuto complessivo del territorio, compreso quello produttivo".
“I dati dell’Ocse confermano in modo netto che la strada intrapresa dal governo è quella giusta”. Lo dichiara Edoardo Fanucci, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Bilancio della Camera.
“A dispetto dei tanti soloni improvvisati – spiega Fanucci – l’Ocse attesta che il lavoro fatto per rilanciare l’Italia sta dando i suoi frutti. In un anno il governo è riuscito ad arrestare la caduta e invertire la tendenza con una crescita di almeno lo 0,4% quest’anno, cui seguirà un’accelerazione nel 2016 che lo porterà all’1,3%. E altrettanto incoraggiante è la previsione della discesa del tasso di disoccupazione all’11,8%”.
“L’Ocse attesta in modo inconfutabile che abbiamo arrestato la crisi e posto solide basi per rilanciare l’economia. Ora dobbiamo proseguire sul cammino tracciato e anzi accelerare”, conclude Edoardo Fanucci.
“L'inaugurazione del sistema di mobile ticketing (biglietto elettronico) sui mezzi del pubblici trasporto di Cagliari è un'ottima notizia e va nella direzione che dovrebbe essere seguita in tutta Italia”. Lo dichiara Sergio Boccadutri, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Attività produttive della Camera.
“Consentire, infatti, - spiega Boccadutri - l'acquisto immediato del biglietto elettronico e permettere all’azienda di trasporti di verificare con facilità l’effettiva obliterazione, renderà tutto più semplice per gli utenti e risolverà il problema dell’evasione che in Italia pesa per oltre 450 milioni l’anno".
"Il sindaco Zedda e la città di Cagliari – continui il deputato democratico - hanno avuto l'intuizione di investire sull'innovazione attraverso un'azienda italiana: una doppia sfida quindi”.
“La diffusione delle tecnologie di pagamento dei servizi pubblici tramite mobile va incentivata: ci sarebbero solo vantaggi, dall'eliminazione rischio falsificazioni alla comodità del pagamento che si traducono in maggiori introiti per le amministrazioni”, conclude Sergio Boccadutri.
“Una grande soddisfazione” Così il deputato Pd Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione Agricoltura, commenta il dato Istat che attribuisce all’Italia il primato nella Ue per il cibo di qualità.
“L’Italia – prosegue - con i suoi marchi Dop, Igp e Stg è prima di Francia Spagna e Portogallo, una realtà che ci rende orgogliosi e conferma ancora una volta di quanto sia lungimirante e fondamentale concentrare l’attenzione di Governo e Parlamento su questo settore così importante per l’economia, la salute e la cultura del nostro Paese. E su questo la maggioranza – conclude – fin da subito ha fatto la sua parte con una serie di interventi legislativi per proteggere e promuovere il made in Italy: dal no agli Ogm alla richiesta di etichette sempre più trasparenti, a una serie di misure a sostegno degli agricoltori. E le cifre fornite dall’Istat ci dicono che stiamo lavorando nella direzione giusta”.
“Il rapporto Ocse ha confermato che siamo sulla traiettoria giusta. Il governo deve andare avanti con le riforme e puntare alla crescita del Paese. Dobbiamo uscire dalla recessione rilanciando l’occupazione e tutta l’economia. Governo e Parlamento sono incentrati proprio sulle riforme a 360 gradi, dalla carta costituzionale, alla scuola, al jobs act. Sul jobs act è stato detto tutto e il contrario di tutto. Dai primi di marzo sarà possibile assumere a tempo indeterminato persone senza oneri per le aziende. In questo modo si darà un segnale di dinamismo al mercato del lavoro. I decreti attuativi usciranno e saranno applicabili nei prossimi mesi. L’Ocse stima una riduzione della disoccupazione e questo è un primo indicatore fondamentale”. Lo dichiara il deputato del Pd, Federico Gelli, responsabile Sanità del partito.
"Sul tema delle liberalizzazioni, Gelli ha detto: “Il tema del rilancio dell’occupazione va di pari passo con quello delle liberalizzazioni. Dobbiamo semplificare e sburocratizzare. Per esempio la riduzione del numero dei contratti è necessaria in un paese come il nostro dove ci sono ancora circa 46-47 forme contrattuali diverse. Quindi possiamo affermare che il processo cammina speditamente su più filiere di intervento. Il nostro è un paese complicato e solo da un anno abbiamo iniziato a lavorare alacremente per cambiare in profondità”, conclude il deputato Pd.