07/08/2018 - 19:38

“Salvini riesce a speculare su tutto per continuare la sua infinita propaganda. Senza vergogna nella sua foga antieuropeista si spinge a dire che è colpa dell’Europa matrigna che ci costringe a impostazioni di prodotti agricoli se esiste il caporalato e l’illegalità”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“È il momento di fermarsi e, almeno davanti a quattordici braccianti morti, iniziare invece a governare attraverso l’applicazione di leggi volte proprio a sventare una piaga che, soprattutto nel sud, miete vittime continue e diffonde l’illegalità”

07/08/2018 - 19:18

“Se i 5 Stelle mi attaccano significa che non hanno letto bene il mio tweet. La mia era nient’altro che un’ovvietà. Se la reazione dei sottosegretari grillini è stata così smodata lo si deve, forse, a un ordine arrivato dalla centrale dei loro social network. Avessero letto il tweet con attenzione non potevano che convenire”. Lo ha dichiarato Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, nel corso di un’intervista a Radio Radicale a proposito delle dichiarazioni dei sottosegretari 5 Stelle Di Stefano e Buffagni sull’incendio di Bologna.

“Tutti andiamo in autostrada – ha aggiunto – e vediamo che le macchine sono come piccoli insetti circondati da questi giganti della strada guidati da persone che viaggiano per ore e ore, e quindi spesso sono stanchi. E’ chiaro che il pericolo della distrazione esiste. Il fatto che il trasporto su gomma sia sempre maggiore, lo aumenta e lo aumenterà ancora di più. Tra l’altro compriamo sempre più prodotti su Internet, che significa più merci che circolano per strada. Per invertire questa tendenza, l’unica soluzione sono le rotaie. Come avviene in tutta Europa, dove i trasporti più pericolosi avvengono su rotaia”.

“D’altronde, anche sul blog dei 5 Stelle c’è un’intervista a un esperto di trasporti svizzero che spiega come sia opportuno indirizzare il più possibile i trasporti su rotaia, per ridurre l’inquinamento ma soprattutto per motivi di sicurezza”, conclude.

07/08/2018 - 18:19

Il silenzio della maggioranza sulle proposte e gli emendamenti delle opposizioni nel corso del dibattito parlamentare, in commissione ed in Aula, relativi agli ultimi tre decreti (Di Maio, Libia e riforma Ministeri) è veramente incomprensibile e inaccettabile”. Lo dichiara Antonio Viscomi, deputato del Partito democratico.

“Non una risposta – continua - non un argomento, non un confronto sulle rispettive ragioni e argomentazioni. Avevano promesso di aprire il Parlamento come una scatoletta, lo stanno svuotando dal di dentro, privandolo dell’identità propria di luogo dedicato al confronto delle idee. Proprio una brutta prassi”.

“Ancora più brutta se il silenzio dovesse nascondere contraddizioni e tensioni all’interno dei partiti di maggioranza o tra questi. Il silenzio è indecente. Sempre”, conclude.

07/08/2018 - 18:00

Alla Camera ripresenteremo emendamenti a favore popolazioni colpite

“Ancora una volta Lega e M5S hanno dimostrato di considerare il terremoto non una drammatica situazione che pone urgenti problemi da risolvere ma solo un’occasione per fare squallida propaganda”. Lo dichiarano Francesco Verducci, Alessia Morani e Mario Morgoni, parlamentari del Partito democratico, a proposito del decreto Milleproroghe.

“Non si spiega altrimenti – continuano – la scelta di ignorare le fondamentali necessità delle popolazioni colpite dal terremoto e il loro futuro. La maggioranza ha così detto no a tutte le proposte di modifica del Pd che avrebbero garantito un sostegno alle partite Iva, i benefici della zona franca per le imprese, gli ammortizzatori sociali e il sostegno del reddito per i lavoratori delle imprese,  la continuità del lavoro di 700 tecnici indispensabili per la ricostruzione. Altrettanto grave e miope è la decisione di non prorogare la struttura commissariale. La mancata conferma dello strumento cardine per garantire le operazioni di ricostruzione  comporta la conseguenza di consegnare all’incertezza tutti gli impegni già assunti  così come quelli da assumere quotidianamente , che hanno bisogno di un arco temporale più ampio per essere concreti, credibili ed efficaci . Senza stabilità e certezza il completamento degli interventi programmati viene messo a rischio, con tutte le difficoltà che ne deriveranno per le popolazioni”.

“Noi non possiamo arrenderci a tanta sciatteria e disinteresse. Ripresenteremo per questo alla Camera tutti gli emendamenti bocciati al Senato nella speranza che la maggioranza si convinca a dar seguito ai tanti proclami fatti durante la campagna elettorale.  In caso contrario, ne concluderemo che si trattava della più squallida e cinica delle speculazioni”, concludono i parlamentari marchigiani.

07/08/2018 - 17:33

“Questo decreto è da bocciare sia per i suoi contenuti  sia per il metodo con cui è stato proposto”.

- così Marco Di Maio, deputato del Partito Democratico e segretario della Commissione Affari Costituzionali, durante la dichiarazione di voto del decreto di riordino dei ministeri –

“Il metodo è sostanza quando si impedisce al Parlamento e all'opposizione di concorrere con proposte di modifiche all'attività legislativa; anche quando l'opposizione è disponibile ad accogliere proposte della maggioranza come quella che avete inserito nel vostro contratto di Governo di istituire un ministero del turismo: peccato che i primi a rispettare quel contratto, con questo decreto, siete proprio voi. È stata spostata la competenza del turismo dai Beni Culturali al ministero dell’Agricoltura, mostrando – sottolinea il deputato Dem - che si ignorano i risultati conseguiti in questi anni che hanno portato ad una crescita record di presenze e arrivi nel nostro Paese. Da un lato si create un ministero per promuovere il Made in Italy, dall’altro vi dite d'accordo l’introduzione dei dazi commerciali che sarebbero la pietra tombale sulle aziende che commerciano con l'estero. Nella vostra idea di Made in Italy cui non rientra lo sterminato patrimonio artistico, culturale, architettonico, paesaggistico, musicale che caratterizza l'Italia nel mondo. Ma siete coerenti: avete cercato di cancellare il bonus cultura per i 18enni, non si sa se confermerete il contributo per la formazione degli insegnanti, volete eliminare le domeniche gratuite ai musei e sottraete i fondi alle periferie che erano destinati anche a recuperare il nostro patrimonio culturale: tra voi, la cultura e l'educazione c'è, per usare il linguaggio a voi più famigliare come quello di Facebook, una relazione complicata”.

“Con questo decreto si cancellano poi due strutture fondamentali – spiega - come Italia Sicura per il dissesto idrogeologico, che ha 9 miliardi di euro di investimenti pianificati e ha gestito 7 miliardi e 600 milioni di euro su un totale di 8461 interventi sparsi in tutto il Paese, e Italia sicura per l'edilizia scolastica, che ha gestito 12.415 interventi su 8.144 edifici scolastici per un totale di 5,2 miliardi di euro già impiegati e altri 7 miliardi programmati per il futuro. Inventate poi un nuovo ministero, quello della famiglia e della disabilità, che prende in giro gli italiani, perché quel ministero nasce senza fondi e lo ha ammesso lo stesso ministro. Un ministero che parla di famiglia e non di famiglie cercando di annullare la specificità che ogni famiglia ha e che le rende tutte diverse le une dalle altre; un decreto che calpesta decenni di lotte per l'inclusione sociale, per la parità dei diritti, per la qualità della vita delle persone disabili. Ancora una volta – conclude Di Maio - si alzano muri invece di abbattere le barriere, quelle architettoniche e quelle ideologiche”.

07/08/2018 - 17:06

“La scelta di sopprimere il Dipartimento Casa Italia e Casa Sicura è gravissima. Insieme all’unita di missione per l’Edilizia scolastica sono stati voluti per far cambiare passo al Paese sulla prevenzione sismica. In Italia si sono purtroppo susseguiti numerosi terremoti: dall’Irpinia nel 1980, all’Umbria e le Marche nel 1997, poi il Molise nel 2002, l’Aquila nel 2009, l’Emilia nel 2012 e la fascia territoriale centrale nel 2016 e 2017 e, infine, Ischia. Solo i governi Renzi e Gentiloni hanno deciso di mettere mano alla situazione di emergenza nazionale con interventi organici e un programma operativo per la prevenzione sismica. Cancellando il dipartimento si torna invece indietro. Si cancella l’autonomia e la rilevanza prioritaria del programma. Un programma che era già avviato e operativo con risorse e un suo metodo decisionale. Semmai andava rafforzato, aumentando l’organico dei tecnici e le risorse del dipartimento non sopprimendone l’istituzione”.

Così Stefania Pezzopane, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera e responsabile nazionale Terremoti e ricostruzione.

“Una decisione incredibile - aggiunge la deputata Dem - se si pensa che era ormai definito il rapporto sulla promozione della sicurezza dei rischi naturali, partiti i finanziamenti per le scuole in zone a rischio sismico 1 e 2, ivi comprese le azioni per le diagnosi di vulnerabilità, la mappa dei rischi dei comuni italiani e dieci cantieri pilota con anche la città di Sulmona, e avviato il programma Casa Sicura fino al 2021. Tutto ciò si bloccherà e senza uno specifico dipartimento la prevenzione sismica non sarà più né prioritaria, né avrà autonomia e rilevanza istituzionale. Una scelta contraria ad ogni logica, se non a quella distruttiva del ‘governo del cambiamento in peggio’”.

07/08/2018 - 16:48

“Ogni giorno  Salvini cerca il suo nemico. Questa volta è toccato a un malato in ambulanza, reo di aver interrotto il suo comizio. L’ironia su chi soffre non è divertente, è disgustosa”.

- Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico -

“Il disprezzo del ministro dell’interno per tutto quello che non è contemplato nella sua idea di normalità arriva addirittura su chi è malato. Del resto in questi giorni, insieme ai suoi sodali pentastellati, sui vaccini sta dando prova che la salute degli italiani non è una sua priorità. In due mesi, infatti, conclude Rotta - è passato da “prima gli italiani” a “prima le poltrone””

07/08/2018 - 16:30

“Anche il riordino dei ministeri è stato l’ennesima occasione in cui Lega e M5S hanno anteposto le logiche spartitorie e la propaganda all’interesse del Paese”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a proposito del Dl per il riordino dei ministri.

“Manca del tutto una strategia, e la consapevolezza di quanto settori strategici come turismo e agricoltura abbiano bisogno di politiche serie e mirate. Il turismo non è solo enogastronomico ma anche culturale religioso, sportivo, termale e tanto altro. Voler mettere insieme a tutti i costi settori che pur avendo implicazioni reciproche non sono sovrapponibili, significa non valorizzarne alcuno. All’agricoltura servono infatti politiche integrate per favorire le sinergie tra i vari comparti produttivi: settore primario, industria, trasformazione e distribuzione sono parte di una stessa filiera. Dunque, non si comprendono le ragioni per cui il Governo non abbia nemmeno voluto considerare la costruzione di un Ministero dell’Agroalimentare che avrebbe consentito di valorizzare davvero le nostre eccellenze, di far sentire di più la voce dell’Italia in Europa (fattore da cui dipendono gran parte delle politiche in ambito agroalimentare) nonché di potenziare il nostro export e di promuovere il sistema-Paese. Il settore agricolo italiano ha infatti due grandi vantaggi nell’affrontare le sfide del commercio internazionale: la riconosciuta qualità delle sue materie prime e la capacità e l’ingegno nel trasformarle. L’agricoltura italiana non è solo eccellenze come vuole far credere il ministro Centinaio. La competizione internazionale è forte e il nostro sistema produttivo sconta deficit strutturali legati a un difficile ricambio generazionale, al problema dell’accesso alla terra ed esistono molte aree geografiche nel Paese fragili e a rischio di abbandono (basti pensare alla dorsale appenninica o ad aree montane). Un Governo serio partirebbe proprio da qui: dal mettere a sistema i punti di forza e quelli debolezza, continuando quindi il lavoro iniziato dal precedente Governo che ha dato risultati considerevoli (una crescita dell’export alimentare del 7% rispetto all’anno precedente per un importo pari a 41 miliardi)”.

“Purtroppo, il governo giallo-verde ancora una volta ha preferito l’immagine alla sostanza”, conclude.

07/08/2018 - 16:17

“Nell’accorpare il settore turistico e quello agricolo, il governo ha fatto un doppio, incredibile errore, che finirà per penalizzarli entrambi”. Lo ha dichiarato Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, nel corso della discussioni in Aula sul dl per il riordino dei ministeri.

“Si tratta di due settori – ha spiegato - con differenti attori, differenti imprese, differenti canali di finanziamento, differenti strumenti di programmazione, di pianificazione, di governo. E differenti Dg di riferimento a Bruxelles. E’ un errore gigantesco. Noi abbiamo chiaro che l’offerta agroalimentare contribuisce alla crescita del turismo di qualità, che accresce la spesa turistica. Ma non tutto si esaurisce in questo perimetro. Il fattore fondamentale del tema agricolo è la centralità. Quella centralità che il precedente governo ha garantito all’agricoltura  attraverso gli alleggerimenti fiscali o una grande vetrina sui temi del cibo come l’Expo. Centralità significa essere consapevoli che nella multifunzionalità e nell’integrazione risiedono grandi possibilità per le imprese agricole. Queste possibilità vanno tuttavia favorite, sostenute, programmate e non stravolte, banalizzate.  L’agricoltura ha una sua forza grande nell’enogastronomia, ma allora, perché non portare al Mipaaf anche il commercio e la ristorazione? Perché non la filiera, la trasformazione artigianale? Perché non l’ambiente, se pensiamo al tema delle risorse idriche, dei pesticidi, del consumo di suolo, o della salute. La vera operazione sarebbe stata un’altra: il rafforzamento di quella centralità e integrazione con altre dimensioni, a partire dalla filiera, il ministero dell’agroalimentare. Lo si può fare attivando le funzioni di un tavolo riconosciuto dal Governo”.

“E invece il ministro Centonaio ha confessato pubblicamente che desidera fare altro, ovvero ‘una grande operazione di marketing sul Made Italy’. Questa operazione rischia di tradursi in un’immensa banalizzazione del cibo, in una mera rappresentazione folkloristica delle così dette tipicità. Tutto questo non servirà proprio a niente”, ha concluso.

07/08/2018 - 16:02

“Ho avuto l’opportunità di lavorare con Italia Sicura voluta dal governo Renzi, che ha rappresentato una svolta nella lotta al dissesto idrogeologico. Messi da parte il criterio di riparto dei fondi nazionali in base al solo numero di abitanti, la struttura di missione ha ragionato su parametri completamente nuovi: le mappe di rischio e la disponibilità di progetti cantierabili. Una vera e propria rivoluzione. In poche settimane le regioni furono chiamate a presentare progetti concreti e non inutili elenchi, e vennero convocate a Palazzo Chigi. Alla Liguria, ad esempio, furono assegnati circa quattrocento milioni del primo miliardo disponile, destinato alle città metropolitane. Col vecchio criterio ne avrebbe ricevuti solo 25. Con queste risorse è stato possibile affrontare il tema del rifacimento della copertura e dello scolmatore del Bisagno, opere attese da decenni, e mettere in sicurezza altri importati corsi d’acqua. Il cosiddetto ‘governo del cambiamento’ ha deciso di ‘premiarla’ chiudendola. Si tratta purtroppo di un grave errore che pagherà il Paese”.

 

Così la deputata Dem, Raffaelle Paita, intervenendo nell’Aula di Montecitorio sul decreto legge sul Riordino dei ministeri.

07/08/2018 - 14:29

Sbagliato separare turismo da cultura

“L’Anno dei cammini, l’Anno dei Borghi, del Cibo italiano, la Capitale italiana della cultura: tutto smontato per un capriccio. Il turismo con l’agricoltura è un caso unico al mondo, se dovevate farlo, potevate metterlo da solo”. Così l’ex ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini (Pd), intervenendo in Aulla alla Camera dov’era in corso l’esame del disegno legge di conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali.

Da ex ministro, spiega, “mi ero ripromesso di non intervenire, ma oggi è difficile tacere, perché questo Parlamento cambia una scelta fatta dalla stessa Aula cinque anni fa con larga condivisione, quando si scelse di mettere insieme cultura e turismo, mettendo così fine al peregrinare delle competenze del turismo che sono state una delle regioni della debolezza delle politiche del settore negli anni”.

“Si è fatta una scelta permanente di unire in Italia cultura e turismo. Un percorso lungo che ha richiesto oltre due anni. Una scelta condivisa con le regioni italiane al di là del colore politico. Una scelta che ha portato a elaborare in un percorso condiviso con tutti gli attori il Piano strategico del turismo, e che ha portato a scrivere per i prossimi cinque anni le scelte strategiche del nostro paese in un settore centrale come quello del turismo. E sono arrivati i risultati”.

Il turismo, spiega Franceschini, “è cresciuto enormemente negli scorsi anni e crescerà ancora. L’Italia è la prima meta desiderata di viaggio per tutti i turismi del mondo. Perché mettere insieme cultura e turismo non c’è neanche bisogno di spiegarlo in Italia. La cultura è il valore aggiunto che possiamo mettere nella competizione globale in ogni tipo di turismo”.

“Nessuno nel mondo ha la possibilità di legare ad altri tipi di turismo un patrimonio culturale che rende enormemente più competitivo qualsiasi tipo di turismo nel nostro paese rispetto alla concorrenza internazionale. Si è cercato di fare scelte coerenti che sono profondamente legate: se nei nostri musei statali i visitatori sono passati dai 38 ai 50 milioni, questo serve non solo alla cultura ma anche al turismo di quelle città”, ha concluso Franceschini.

“Assecondare una prepotenza, un capriccio senza una ragione logica, va contro un principio fondamentale: non si gioca con le istituzioni e non si gioca con un settore centrale dell’economia italiana nei prossimi decenni”.

07/08/2018 - 13:27

Casellati e Fico difendano autonomia servizio pubblico

“Se il Cda Rai, per ubbidire ad improprie pressioni dei partiti di maggioranza, da un lato si sottraesse al preciso obbligo di legge di avviare il percorso per la nomina del presidente e, nello stesso tempo, procedesse con normali atti di gestione come se il consiglio stesso fosse compiutamente insediato, esporrebbe gli atti dell’azienda all’incertezza del contenzioso legale e i comportamenti personali di ciascun consigliere alle contestazioni della magistratura contabile. Ci sono in materia espliciti pareri legali”.

Così il vicepresidente Antonello Giacomelli ha risposto ai giornalisti al termine della riunione della presidenza della Vigilanza Rai.

“Non so - ha detto ancora Giacomelli - se i presidenti Casellati e Fico abbiano un inguaribile senso di timore e timidezza o se più semplicemente non abbiano ben chiaro il loro ruolo. È tuttavia auspicabile che si destino dal sonno ristoratore e intervengano con tutta l’autorevolezza del ruolo che ricoprono per difendere l’autonomia del servizio pubblico ed il ruolo del Parlamento”.

07/08/2018 - 13:06

“Uno dei primi atti del governo è stato quello di cancellare le funzioni svolte in questi anni dalla Struttura di Missione Italia Sicura. Nonostante le nostre reiterate richieste a M5s e Lega, anche nella discussione di questo decreto, non abbiamo capito le motivazioni di questa scelta e quale sia stata la valutazione fatta sullo stato di attuazione dei programmi di messa in sicurezza del territorio finanziati in questi anni. Si tratta di 1.400 cantieri avviati o conclusi e 9 miliardi di risorse programmate. Non è ancora chiaro se si intende o no confermare il metodo di individuazione delle priorità in accordo con le Regioni. Un modello che ha funzionato ed ha permesso di sbloccare interventi fermi da decenni e sviluppare progetti integrati che uniscano la mitigazione del rischio idrogeologico con gli obiettivi di riqualificazione dei corpi idrici e di sviluppo territoriale. La maggioranza compie una scelta sbagliata, così come con la soppressione di Casa Italia e della struttura sull’edilizia scolastica, compromettendo il lavoro serio di questi anni che ha ridato centralità alle politiche di prevenzione e messa in sicurezza del territorio”.

Così la capogruppo Dem in commissione Ambiente, Chiara Braga, intervenendo nell’Aula di Montecitorio sul decreto legge sul Riordino dei ministeri.

“La messa in sicurezza del territorio è una delle priorità del Paese - aggiunge Chiara Braga - e non esiste una soluzione migliore in assoluto. Ma quel che colpisce è l’ansia di smontare immediatamente ciò che ha funzionato, senza proporre qualcosa di alternativo e di più efficace, solo per accentrare il controllo di risorse e poteri al ministero dell'Ambiente. Un dicastero che, per stessa ammissione del ministro Costa in audizione in Commissione alla Camera, non ha risorse sufficienti per l’ordinario. Il governo ci ripensi – conclude la deputata del Pd - non butti via un risultato che non è dei governi del Pd, ma di tutto il Paese”.

07/08/2018 - 13:04

“Criticare le ragioni di necessità ed urgenza per un decreto come questo è come sparare sulla Croce Rossa. Già il preambolo del testo è davvero sconcertante. Capisco che M5s e Lega si siano abituati con l’autocertificazione sui vaccini, ma non si può autocertificare la necessità e urgenza. La prima è per una ragione generale. In questo caso il dato di fondo è che ci troviamo di fronte a una riserva di legge, stabilita dall’articolo 95, che è molto rigorosa. Inoltre, se si va a fare un intervento almeno questo deve essere ragionevole e ben meditato, e non per sofismi ma per un problema di imputazione della responsabilità. Se il legislatore, soprattutto con decreti, fa e disfa continuamente, il cittadino che non segue quotidianamente questo smontaggio e rimontaggio come fa a capire chi è il responsabile politico di quel settore? E soprattutto, poi, quando deve valutare le performance tra un governo e l’altro, per valutarle bene, la struttura deve essere un invariante, perché, se la struttura cambia, è difficile dare un giudizio di adeguatezza, efficacia ed efficienza ai governi che si succedono”.

Così il deputato Dem Stefano Ceccanti intervenendo nell’Aula di Montecitorio per illustrare la questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dal Pd al dl riordino ministeri.

“Questo - ha aggiunto Stefano Ceccanti - è il primo governo della legislatura e fa un cosiddetto contratto in cui pretende di durare per cinque anni. Allora, se ci crede davvero, non ha bisogno di un decreto: può tranquillamente fare un disegno di legge e, con i tempi ragionevoli, vederselo approvato. Se, viceversa, fa una cosa del genere, forse non crede a se stesso, non crede cioè alla possibilità di durare una legislatura. Oppure vi è un’altra spiegazione: che vi siano degli eccessi di zelo. Queste innovazioni esplicite, infatti, avvengono dopo una surrettizia, quella per cui il presidente del Consiglio sbuca fuori alla fine come esecutore di un programma scritto da altri. È impossibile dunque capire volta per volta chi risponde alle varie policies, sempre che il ministro Salvini non si ritenga lui stesso depositario di tutte le policies dal Governo”.

07/08/2018 - 12:58

“Esprimo piena solidarietà a Chiara Appendino oggetto di una frase squallida e sessista pubblicata su L’Espresso nel ‘gioco dell’estate sull’appeal dei politici’. Ho criticato duramente Chiara Appendino nel suo ruolo di sindaco di Torino, ma è necessario stigmatizzare ogni tentativo di fare battute di bassa lega, di qualunque tipo e con qualunque motivazione, che denigrano la dignità delle persone e delle donne in particolare”. Lo afferma Silvia Fregolent, deputata del Pd.

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