07/08/2018 - 12:46

“Le dichiarazioni di Barillari sui vaccini e la scienza sono inquietanti. E la presa di distanza del movimento 5 stelle è tardiva e imbarazzante”. Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando le dichiarazioni delconsigliere pentastellato della Regione Lazio Davide Barillari.

“Questi sono gli stessi che vogliono abolire la democrazia rappresentativa per fare decidere tutto nella stanza di Casaleggio con un semplice click.  Sono quelli de "l'uomo non è mai andato sulla luna" e "si dovrebbero vietare i matrimoni tra specie diverse".  Oggi sostengono che la politica viene prima della scienza. Domani diranno che le epidemia sono salvifiche perché purificano. Sono tempi bui. – conclude Rotta - Domani? Sarà peggio”.

07/08/2018 - 11:55

"Anche oggi assistiamo al balletto indecente del governo. Questa volta il tema è il caporalato, con il vicepremier Di Maio da una parte e il vicepremier Salvini dall'altra, in mezzo sempre i cittadini e le cittadine".

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Il superministro Di Maio annuncia un concorso straordinario per gli ispettori del lavoro per far meglio rispettare la legge sul caporalato e aggiunge “Si possono o fare altre leggi per fare un altro comunicato stampa o far applicare le leggi che già esistono”. Bene. Evidentemente – spiega la deputata Dem - è un monito per il suo sodale Salvini. Il ministro dell’Interno, infatti,  all'assemblea di Confesercenti il 13 giugno diceva “la legge sul caporalato invece di semplificare complica”

“Anche questa volta si appelleranno al contratto di governo? In pratica la maggioranza gialloverde può dire di tutto, una volta per sondare il terreno e un’altra per distrarre i cittadini dagli errori e dalle incompetenze. Basta poi pronunciare le due parole magiche e – conclude Rotta - tutto torna come prima, a parte i 14 braccianti morti in due giorni”.

06/08/2018 - 20:07

“La convocazione dell’ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza è un atto importante perché riafferma le prerogative del Parlamento rispetto al meccanismo di nomina dei vertici della Rai”. Lo dichiara Carla Cantone, componente Pd in Commissione Vigilanza Rai, a proposito della convocazione dell’ufficio di presidenza della commissione fissato perdomani.

“Va anche sottolineato – continua - che, contrariamente a quanto affermano i 5 Stelle, alla prova dei fatti la riforma della governance Rai funziona. In un panorama parlamentare in cui Lega e M5S hanno fatto incetta di poltrone, il nuovo meccanismo di nomina ha garantito le opposizioni, dal momento che ha impedito a una figura incapace di offrire garanzia di equilibrio di ricoprire il ruolo di presidente”.

“Piuttosto, vorremmo chiedere alla colleghi 5 Stelle se non siano in imbarazzo nel continuare a ripetere lo slogan  ‘politica fuori dalla Rai’ dopo che il loro alleato Salvini minaccia di forzare le regole pur di imporre un suo uomo. Per loro tutto questo è coerente con il principio dei ‘partiti fuori dalla Rai’?”, conclude.  

06/08/2018 - 20:05

“Questa giornata è stata contraddistinta da un caso abbastanza eclatante: l’assenza del presidente Roberto Fico”. Lo dichiara Stefano Lepri, deputato del Partito democratico, a proposito del dibattito sul decreto che prevede la cessione di alcune motovedette alla Libia.

“Il presidente Fico – continua - oggi avrà avuto sicuramente un impegno inderogabile, programmato da tempo. Questo impegno lo ha levato dall’imbarazzo. L’imbarazzo di dover dire, lui e i suoi seguaci, che cosa pensa di questo disegno di legge. Non è da oggi che il presidente Fico è stato ‘silenziato’. E’ ormai un ottimo arbitro ma ha, appunto, solo il fischietto in mano. Può fischiare ma non può parlare. Lo dico anche riferendomi a quei colleghi dei 5 Stelle che a lui si ispirano. Potremmo chiamarli ‘fichiani’. Il fichiano non ama le semplificazioni. Sa, per esempio, che non tutte le ong sono uguali e che molte di esse si battono con valore e generosità. Sa che non tutte le cooperative sono assimilabili a quelle di Mafia Capitale ma la gran parte di loro meritevoli. Il fichiano era uno che votava Pd ma poi ha detto che il Pd era troppo di destra perché, per esempio, non è riuscito a portare al voto la legge sullo Ius soli. Il fichiano è uno che piange davvero, non per finta, quando vede le immagini di bambini e di mamme morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Il fichiano non è uno che si preoccupa solo di rendere conto via Facebook dei suoi viaggi e dei suoi voti in Parlamento per dimostrare che si è meritato lo stipendio. Il fichiano è uno che si domanda prima di dormire come mai il Movimento, che aveva suscitato tante speranze,  sia diventato una stampella della nuova destra”.

“Noi non abbiamo partecipato al voto per alimentare nel fichiani l’inquietudine, che altri grillini non riescono a provare, di chi non si rassegna a una linea di un leader che prende ordini da un altro leader”, conclude.

06/08/2018 - 19:23

“Ogni volta che il ministro Toninelli esterna sulla Tav cambia i motivi per cui l’opera deve essere ritardata. Ieri il problema erano le ricognizioni da svolgere entro l’anno, gli accordi tra Italia e Francia. L’impressione è sempre più quella di uno studente poco preparato arrangia una risposta così improvvisata da dimenticarsene poco dopo”. Lo dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Pd in Commissione Finanze, a proposito delle parole del ministro Danilo Toninelli sulla Tav.

“Piuttosto che – prosegue -  continuare a inventare o a rivolgersi a un No Tav per avere informazioni sull’opera, si decida a visitarne il cantiere. Potrebbe così cominciare a rendersi conto dei problemi dell’opera, della sua importanza e magari riuscire a sostituire le sue strampalate e semplicistiche teorie con contenuti più consoni a un ministro della Repubblica”.

“Prima che nel suo interesse, lo dico per quello del Paese: non possiamo continuare a farci ridere dietro nel mondo per la sua impreparazione e superficialità”, conclude.

06/08/2018 - 19:18

Stretto tra Trump e Putin, Conte danneggia Paese

“Oggi l’Alto Rappresentante UE Federica Mogherini è intervenuta con i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna per condannare fermamente la reintroduzione delle sanzioni contro l’Iran voluta da Donald Trump. Nella dichiarazione manca l’Italia. Nessuna traccia di Giuseppe Conte e del ministro Moavero Milanesi, che pure dovrebbero preoccuparsi non soltanto di tenere salda la posizione dell’Italia tra i suoi alleati europei, ma anche di difendere il nostro interesse nazionale. Dall’IranDeal l'Italia ha tratto importanti vantaggi, che hanno fatto dell'Italia il primo partner commerciale europeo dell’Iran, con un interscambio commerciale in fortissima crescita e un potenziale ancora più grande: soltanto nel 2017 ha registrato un aumento del 68 per cento, con esportazioni che valgono 1,7 milardi di euro per la nostra economia.

Stretto tra la sottomissione a Trump e l’assorbimento a Putin, Conte è immobilizzato e non riesce neanche a occuparsi delle nostre aziende. Questo atteggiamento ha come unico risultato di rendere più debole la voce dell’Italia nel mondo e la nostra capacità di difendere l’interesse nazionale e gli obiettivi di pace globali”.

Lo afferma Lia Quartapelle, responsabile Esteri della segreteria nazionale del Pd.

06/08/2018 - 18:51

Siamo vicini alle famiglie dei 12 lavoratori morti oggi a Foggia, in un assurdo incidente stradale, che vanno ad aggiungersi agli altri 4 morti nel fine settimana”. Lo dichiara Chiara Gribaudo, deputata e responsabile Lavoro del Partito democratico, a proposito dell’incidente sulla Strada Statale 16, nei pressi del bivio per Apricena (Fg), in cui sono morti 12 braccianti.

“Il governo – prosegue - non può continuare a parlare di abolire la legge sul caporalato quando si registrano tragedie come queste, con un fatiscente furgone con una targa bulgara che spostava decine di persone tra i campi scontratosi con un Tir carico di pomodori. Il trasporto dei braccianti migranti è un altro pezzo di questo sistema di sfruttamento, da sottrarre anch’esso al controllo dei caporali attraverso gli strumenti messi in campo negli anni passati con la legge 199”.

“Saremo a fianco dei sindacati nel chiedere al governo che quegli strumenti vengano adoperati fino in fondo, perché lo Stato intervenga e metta fine a queste condizioni di lavoro disumane”, conclude.

06/08/2018 - 18:23

“La scelta della ministra Grillo di prorogare l’autocertificazione dopo i medici, gli scienziati, le Regioni, le associazioni dei familiari, ora va anche contro i presidi”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito dell’allarme lanciato dai presidi italiani.

“La decisione del ministro – spiega – genererà un caos giuridico che a sua volta provocherà il caos organizzativo. La circolare sull’autocertificazione, in quanto illegittima, sposterà la responsabilità delle verifiche sulle vaccinazioni sui presidi. Ma questi non hanno né il potere né le competenze per poter svolgere il compito improprio che l’incompetenza e l’approssimazione della ministra finisce per attribuire loro. Allo stesso tempo, le famiglie, magari in buona fede, daranno il loro contributo al caos con autocertificazioni non veritiere. A pagare il prezzo di questo abisso di disorganizzazione saranno i bambini, che sconteranno le difficoltà nella formazione delle classi, gli operatori, che vedranno vanificato lo sforzo compiuto per le vaccinazioni, e soprattutto la salute pubblica, che rischia un grave danno”.

“Se si è arrivati a questo stato di cose lo si deve anche alla sordità del ministro e della maggioranza nei confronti delle proposte migliorative del Pd e delle opposizioni. Insieme all’incompetenza la ministra Grillo ha dunque dimostrato tutta la sua presunzione. Visto che è ancora in tempo, si fermi. Se non lo farà, dovrà assumersi la responsabilità del caos che esploderà a settembre”, conclude.

06/08/2018 - 17:51

“Garavaglia è persona onesta e seria. Quindi dovrebbe dire che il presunto sblocco di 2 mld per gli enti locali non è una scelta del governo, ma la semplice esecuzione di una sentenza della corte costituzionale, precisamente la n. 247 di fine 2017 (troppo tardi quindi affinché potesse intervenire il governo precedente)”. Lo dichiara Luigi Marattin, capogruppo Pd in Commissione Bilancio alla Camera, a proposito delle parole del sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia sul Milleproroghe.

06/08/2018 - 17:17

“Arriva oggi la notizia che l’azienda ‘SEI Toscana’, l’impresa che gestisce la raccolta e smaltimento rifiuti nel Sud della Toscana, non sa come fare a rinnovare 250 lavoratori interinali a causa dell’incertezza creata dal decreto Di Maio. Difficilmente saranno stabilizzati, molti potrebbero essere semplicemente sostituiti a causa delle causali inapplicabili del decreto e dei suoi nuovi parametri. Dov’è la dignità per questi lavoratori e per le loro famiglie? Avevamo avvertito il governo del caos creato nel mondo del lavoro, ma sono rimasti sordi a ogni appello. Purtroppo abbiamo la conferma definitiva: è un vero e proprio decreto disoccupazione”.

Così la deputata dem Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro del Pd.

“Questo decreto - aggiunge Chiara Gribaudo - anziché incentivare l’indeterminato sta spezzando tutti i percorsi di stabilizzazione dei dipendenti e allarmando le aziende a causa della confusione sulla fase transitoria. Il caso toscano, fatto giustamente emergere dal Pd di Castel del Piano e dal sindaco di Monterotondo Marittima, non è isolato: dietro alle notizie eclatanti come il caso Nestlé ci sono tanti altri singoli che in questi giorni vedono finire il proprio contratto e perdono il lavoro perché non rinnovabile, a causa del rischio contenzioso e dei nuovi costi. Molti non si fanno avanti per paura di essere vittima dello sciacallaggio mediatico e non ritrovare un impiego, ma la situazione è sempre più grave. Qualcuno cercava spunti di sinistra in questo decreto, ora può andare a chiederli a chi ha perso il lavoro. Il Pd - conclude la deputata dem - farà tutto il possibile per dare a questi lavoratori una risposta nella prossima legge di bilancio”.

06/08/2018 - 17:00

“Questo governo non è in grado di mettere insieme la sicurezza con il rispetto dei diritti umani”.

Lo dichiara Gennaro Migliore, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Costituzionali, intervenendo nell’Aula della Camera sul decreto legge per la cessione di motovedette alla Guardia costiera libica.

“Non si possono ripercorrere le strade che già fecero condannare  l’Italia dalla Corte Europea per i respingimenti in mare nel 2009. All’epoca - sottolinea il deputato Dem - il ministro dell’Interno era il leghista Maroni, così come oggi è ministro il leghista Salvini”.

“Salvini può recuperare qualche punto nei sondaggi ma il dramma è l’escalation di disumanità nel nostro Paese. Il Ministro dell'interno - spiega - non ha cambiato colore da quella pagina oscura della nostra storia. Non può esistere una politica di riorganizzazione dell’intervento nel Mediterraneo centrale se non c’è l’impegno dell’Italia alla garanzia massima dei diritti umani”.

“Molto spesso la maggioranza sottolinea la propria differenza con la politica precedente, oggi - conclude Migliore - dimostrano che è vero e la differenza sta proprio sul rispetto dei diritti umani”.

06/08/2018 - 16:45

“Toninelli fugge ancora dalla commissione Trasporti. La scorsa settimana era finalmente venuto in audizione lasciando tutti di stucco perché nella sua relazione non c’era una sola parola sulle infrastrutture. In un clima surreale avevamo chiesto tornasse questa settimana per avanzare le nostre domande e costringerlo a rispondere qualcosa su cosa intenda fare da ministro ai Trasporti, infrastrutture e porti. Ma questa speranza è andata delusa, poiché oggi non è arrivata nessuna disponibilità del ‘ministro all’immobilismo’. Il Pd si è detto pronto a riunire la commissione anche ad agosto pur di conoscere le idee di Toninelli. Ma la maggioranza M5s-Lega ha bocciato questa possibilità. Quelli che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta, una volta al potere, ad agosto come priorità le vacanze. Infrastrutture e porti possono anche aspettare l’autunno. Speriamo che questo non anticipi l’arrivo di un buio inverno per il Paese”.

Così la deputata Dem Raffaella Paita, della commissione Trasporti della Camera.

06/08/2018 - 16:33

“Equipaggiare la Guardia Costiera libica di motovedette per accrescere il controllo delle coste e contrastare i mercanti di migranti è scelta ovviamente condivisibile. Ma ogni atto va valutato anche guardando al contesto in cui si colloca. E le scelte operate in questi mesi dal governo italiano configurano uno scenario radicalmente diverso che espone l’Italia a molti rischi e non può vedere il nostro consenso”. Lo ha detto Piero Fassino, vice-presidente della Commissione Esteri, nel corso della dichiarazione di voto sul decreto relativo alla cessione di motovedette alla Libia.

“Si è scelta - ha continuato - una linea in Europa di esibizione di muscoli che non ha ottenuto alcun risultato e anzi ci isola sempre di più. E contemporaneamente l’Italia rinuncia ogni giorno a esercitare un effettivo ruolo di leadership nel Mediterraneo. Si sono interrotti i corridoi umanitari, gestiti insieme a Unhcr e Oim, con cui sono stati accolti 300 profughi, per lo più donne e bambini, e altri 1500 possono essere salvati. Si è interrotto il ruolo assolto dalla Guardia Costiera italiana di coordinamento con Guardia Costiera libica, Ong, Frontex, Missione Sofia. Si sono criminalizzate Ong e associazioni umanitarie obbligandole a interrompere la loro azione di salvataggio e la conseguenza è l’aumento dei morti in mare. Si mette in discussione la missione europea Sofia. Si rinuncia a sostenere un più efficace ruolo sul campo di Unhcr e Oim per il rispetto di fondamentali diritti umani oggi violati e negati. E per coprire questa linea si continua a evocare ‘invasioni’ di migranti quando da un anno e mezzo - grazie all’azione del governo Gentiloni e del ministro Minniti - gli arrivi sono in costante e radicale diminuzione. Ma se i flussi diminuiscono,non è diminuito il numero delle vittime innocenti che perdono la vita in quella che oggi la Unhcr ha definito la rotta più letale al mondo. Insomma, il governo ha scelto una linea di ripiegamento e di chiusura, reso evidente dal rifiuto di accogliere gli emendamenti avanzati dall’opposizione a sostegno del rispetto dei diritti umani. Una strategia di rinuncia che ha come unici e sicuri effetti un indebolimento del ruolo dell’Italia, una riduzione della possibilità di dare stabilità alla Libia, una più grave e più pericolosa insicurezza del Mediterraneo”.

“Non possiamo condividere, ne’ assecondare questa linea  irresponsabile e perdente. Per questo il gruppo del Pd, pur non avendo obiezioni alla fornitura di motovedette alla Libia, non parteciperà al voto”, ha concluso.

06/08/2018 - 15:36

“Perché sul delicato tema del rispetto dei diritti umani dei migranti da parte delle autorità libiche il governo non ha voluto accettare nessun emendamento di garanzia dell’opposizione? Forse alla maggioranza gialloverde fanno paura queste parole? Si tratta purtroppo di un silenzio pericoloso, cinico, triste e che mette a rischio la vita di migliaia di persone. Il Partito democratico, come sempre nella sua storia, è disponibile a condividere le responsabilità sulle grandi questioni in nome dell’interesse nazionale, come si tratta ovviamente nel caso della Libia, ma avremmo voluto vedere da M5s e Lega altrettanta disponibilità ad accettare le preoccupazioni espresse dall’opposizione”.

Così la deputata Dem Lia Quartapelle, responsabile Esteri del Pd, commentando il decreto legge per la cessione di motovedette alla Guardia costiera libica in discussione alla Camera.

06/08/2018 - 15:02

“Basta reticenze sulla Torino-Lione: il ministro Toninelli ci mostri gli atti ministeriali e ci faccia capire chi, come e in quali tempi provvederà alla tanto annunciata nuova valutazione benefici/costi dell’opera”. Lo dichiara David Gariglio, deputato del Partito democratico, a proposito della Tav.

“Stamane – continua - ho inviato ufficialmente al ministro una richiesta di accesso agli atti per avere copia de documenti ufficiali di nomina degli esperti incaricati di questa valutazione. Il ministro Toninelli si mostra ogni giorno di più ministro della reticenza, continua a non dare informazioni certe”.

“I cittadini hanno diritto di sapere chi sono e quali posizioni ideologiche hanno i famosi esperti a cui il ministro ha affidato il giudizio da cui dipendono le sorti del collegamento Torino-Lione”, conclude.

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