n. 40 - 13 aprile 2019

LE DONNE NON SONO UNO STRUMENTO DI WELFARE 

di Graziano Delrio  

Lega e 5stelle hanno usato il tema della famiglia, a Verona, con la proposta di legge Pillon, con altre iniziative, per dividere la società italiana e non per unire. I figli e le libere scelte delle famiglie che fanno figli, che scelgono di sposarsi in matrimonio, il riconoscimento che la Costituzione dà al valore della famiglia, non sono per dividere, ma sono per rafforzare la società italiana: per questo noi abbiamo riconosciuto anche il valore civile delle unioni civili. Questo è il significato: tutto ciò che dà legame affettivo, che dà stabilità affettiva, che dà fedeltà, che dà promessa, che dà serietà d'impegno, tutto questo genera valore sociale. Salvini dice “riempiremo le culle”: frase di mussoliniana memoria, ma le culle non si riempiono perché lo decide una forza politica!

Il senso della nostra proposta era semplicissimo: noi non partiamo da zero. Il 99 per cento delle cose che il Ministro Fontana dice di aver fatto sono provvedimenti che ha ereditato. L'assegno al nucleo familiare, le detrazioni per i figli a carico, l'assegno per il nucleo con i figli minori, la maggiorazione delle detrazioni, il bonus mamma, il bonus bebè, il fondo di garanzia, la detrazione per il nido sono tutte misure che noi abbiamo fatto.

Questa maggioranza usa la famiglia contro gli altri legami, contro gli altri affetti; ho come il sospetto che per loro la donna sia uno strumento di welfare. La donna non è uno strumento di welfare! Le donne vogliono avere la loro libertà di scelta. Non torniamo indietro di trecento anni!

Lo Stato ha come compito di accompagnare le persone nella loro libertà di scelta, di fare in modo che questa libertà avvenga: questo è il compito della politica. Noi abbiamo voluto, per la prima volta in questo Paese la legge sui nidi perché tutti sanno che il problema di generare figli è un problema di libertà di scelta e la libertà va esercitata solo se ci sono le condizioni. 

Per questo abbiamo fatto una proposta semplice: unificare le decine di misure che ci sono. Vi abbiamo proposto lo strumento dell'assegno unico, che assorbe e sostituisce tutti questi strumenti. Vi abbiamo detto: facciamo una dote unica per i servizi, che sostituisca il bonus nido, il voucher e i buoni per l'assistenza domiciliare. Ma anche su questo hanno detto di no. La maggioranza dovrebbe sistemare quello che c'è e potenziarlo mettendoci più risorse, e non fare leggi inique, come quella sul reddito di cittadinanza, che ha penalizzato le famiglie numerose. Noi siamo pronti ad aiutare coloro che hanno un progetto di vita, ma il Pd si opporrà sempre a fare della famiglia uno strumento contro gli altri; delle donne uno strumento di welfare e della vostra ideologia uno strumento per dividere il Paese.

(dalla dichiarazione di voto in Aula)

TEMI DELLA SETTIMANA

APPROVANO IL DEF E SCAPPANO

Nessun ministro in sala stampa ad illustrare il documento 

Sono passati dallo streaming al silenzio stampa.

Il programma economico del governo 5 Stelle-Lega è talmente disastroso che, dopo la sua approvazione, Conte, Salvini e Di Maio non sono andati nemmeno in conferenza stampa a presentarlo. Parlano su tutto, su questo però tacciono. Si sono #DEFilati.

Questo 2019 doveva essere un “anno bellissimo” (cit. Presidente Conte), e invece riporterà gli italiani indietro agli anni bui della crisi economica e sociale, del disastro finanziario.

 

IL NAZIONALISMO DANNEGGIA L'ITALIA

Sulla Libia il governo cambi rotta

Per la Libia sono giornate decisive, la situazione rischia di precipitare in una guerra civile con conseguenze umanitarie disastrose. Il governo parla di interesse nazionale, ma l'interesse nazionale non si difende eccitando gli animi a Casal Bruciato, si difende accanto ai diplomatici, ai militari e all'intelligence che lavorano a Tripoli, a Bengasi e a Misurata. Dopo due anni di fragile equilibrio la situazione si sta sgretolando e purtroppo la Conferenza di Palermo è stata solo un'occasione per qualche foto ricordo. L'Italia non deve avallare l'offensiva del generale Haftar né in pubblico né dietro le quinte. L'Italia può recuperare un ruolo cardine nella comunità internazionale all’interno di una cornice europea, per premere per una soluzione politica nell'ambito delle Nazioni Unite.

 
 

DDL CONCRETEZZA, DIETRO I TITOLI IL NULLA

Questo governo è un bluff

Zero assunzioni, nessuno sblocco delle graduatorie, nessuna stabilizzazione. E hanno avuto anche il coraggio di chiamarlo ddl concretezza. Dietro gli slogan propagandistici si nasconde una realtà ben diversa, fatta di misure di scarso effetto, se non addirittura controproducenti. Si tratta, nel complesso, di norme episodiche, senza una visione d’insieme che permetta di affrontare i problemi più urgenti del settore, quelli che vanno dal trattamento giuridico ed economico del personale non dirigenziale alle politiche di reclutamento e alla formazione.

 

DIECI ANNI DAL TERREMOTO DELL'AQUILA

Alle parole Conte faccia seguire i fatti

A L'Aquila ci sono dei problemi urgenti da risolvere e che non possono più attendere. Innanzitutto, occorre sbloccare lo stanziamento di dieci milioni di euro per salvare il bilancio del Comune, ora non più in grado di garantire i servizi ai cittadini; poi serve l'approvazione della proposta di legge che abbiamo presentato alla Camera per il risarcimento dei familiari delle vittime. Occorre affrontare il tema delle imprese che attendono una soluzione sul tema delle tasse sospese, del personale precario da stabilizzare e su cui intervenire per un'equità di trattamento, e della questione ancora aperta della ricostruzione pubblica. Le cittadine e i cittadini sono stanchi delle passerelle dei politici al governo.

 

GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO

Verrà riconosciuto ufficialmente

Ad oltre 100 anni dai fatti del 1915 che produssero lo sterminio di oltre 1,5 milioni di armeni, la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza una mozione che impegna il governo a riconoscere ufficialmente il genocidio armeno. Finalmente il Parlamento italiano ha riconosciuto questa verità storica, nonostante le mille pressioni giunte fino all’ultimo affinché questo non avvenisse.

 

SOSTENERE MILANO PER IL TRIBUNALE DEI BREVETTI

Perché la maggioranza invece resta sul vago?

L’Italia è il quarto Paese in Europa per numero di brevetti, produce circa il 10 per cento di tutti i brevetti dati in Europa. Dobbiamo dare al nostro Paese una candidatura di eccezione. Questa candidatura è quella di Milano, in grado di fornire l'adeguato numero di servizi e infrastrutture di supporto come il sistema ricettivo, educativo e universitario. Dobbiamo lavorare da subito affinché l'Italia si spenda per una candidatura chiara della città di Milano. Invece la maggioranza ha presentato un testo vago in cui esprime un sostegno a una generica candidatura italiana. Perché la maggioranza ha paura a indicare Milano? Forse perché è una città amministrata da un sindaco che sa fare il suo lavoro e appartiene a una maggioranza diversa dai partiti di governo? O hanno paura di indicare Milano perché vogliono usare questa idea del tribunale unificato dei brevetti come una promessa, che sanno che non potranno mantenere, nelle campagne elettorali per la città di Firenze e per la regione Piemonte?

 

ACCORDO DI COOPERAZIONE ITALIA NIGER

Il Pd vota a favore della ratifica

Stabilizzare il Niger e sostenerlo nel controllo delle sue frontiere e nel contrasto alla penetrazione di gruppi terroristici è fondamentale, ed è un contributo a una strategia di contenimento delle instabilità e delle criticità che investono quella regione. L'Accordo è stato sottoscritto per questi motivi e il Pd ha votato a favore della sua ratifica.

 

ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA ITALIA E LIBANO

Il Pd vota a favore della ratifica

Il Libano è un Paese estremamente importante per la sua collocazione geografica. La stabilità politica del Libano è un fattore di stabilità per l'intera area mediorientale. Sappiamo che il ruolo dell'Italia è stato estremamente importante, ben quattro volte la missione UNIFIL è stata comandata da un italiano, lo è tuttora a partire dall'agosto del 2018; abbiamo ben 1100 soldati che sono lì in una missione di peacekeeping. Per cui questo Accordo, che sviluppa, consolida e rinnova un accordo di collaborazione militare tra Italia e Libano, richiedeva senza indugio che il Parlamento lo ratificasse. E il Pd ha votato convintamente a favore.

 

CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA SULLA MANIPOLAZIONE DI COMPETIZIONI SPORTIVE

Il Pd vota a favore

Crediamo nello sport come elemento educativo e fondativo della nostra società, all’interno di un panorama di regole certe e definite. Noi non abbiamo mai avuto paura di stimolare e organizzare i grandi eventi sportivi in questo Paese; dobbiamo farlo con il principio di trasparenza e legalità, e questa convenzione ci aiuta. Ci auguriamo che anche il governo si renda conto dell’importanza di questi eventi.

 

ACCORDO TRA L'ITALIA E L'ISTITUTO UNIVERSITARIO EUROPEO

Il Pd vota a favore

La ratifica del Protocollo in esame deriva dall'esigenza di dotare l'IUE di adeguate strutture che gli consentano di avviare pienamente le attività della School of Transnational Governance, scuola di formazione avanzata sui grandi temi strategici dei futuri scenari internazionali (libertà, democrazia e diritti; regolazione di finanza, commercio e mercati; cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale; diplomazia culturale), a beneficio di studenti, ricercatori, studiosi e operatori pubblici e privati destinati a esercitare responsabilità decisionali e a formulare politiche statuali e sovranazionali. Il Partito Democratico ha votato a favore di questo protocollo che consente di dare nuova vita a un prestigioso e pregiato palazzo nel cuore del centro storico di Firenze, un'area da molti secoli destinata ad accogliere la cultura e la creatività.

 

QUESTION TIME

FINANZIAMENTI PER LA SANITÀ, QUALI GARANZIE?

 

La legge di bilancio per il 2019 finanzia con 114,4 miliardi il Fondo sanitario: risorse che noi abbiamo giudicato insufficienti, su cui gli unici elementi ed incrementi significativi sono dati dal lascito di 1 miliardo del governo precedente. La stessa legge prevede che, per le risorse aggiuntive previste, le regioni debbano sottoscrivere un'intesa per il rinnovo del Patto della salute: parliamo delle risorse di 2 miliardi per il 2020, di 1,5 miliardi per il 2021. Abbiamo chiesto al governo quale sia l'iter per il nuovo Patto della salute, quali le conseguenze per la mancata intesa; e soprattutto, visto che le previsioni di crescita sono pari a zero, chi garantisce che le risorse di 2 miliardi non verranno toccate. Purtroppo il governo è rimasto nella sua ambiguità senza dare risposte soddisfacenti.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Agricoltura
Lunedì discussione e da martedì votazioni sul decreto per i settori agricoli in crisi.

Fisco
All'ordine del giorno una proposta di legge su una pretesa semplificazione fiscale.

Sanità
Previsto l'esame del testo unico per il riconoscimento della cefalea come malattia sociale.

Ratifiche
Ai voti una serie di ratifiche internazionali con Serbia, Kenia e Kazakistan.

DEF
Giovedì pomeriggio alle 18 saranno discusse e votate le risoluzioni sul Documento di economia e finanza.

 

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