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IL DECRETO FLUSSI È DISUMANO, OBIETTIVO PD SUPERARE LA BOSSI-FINI
Norme discriminatorie, ingiuste, crudeli
Il decreto Flussi, approvato alla Camera con 152 voti a favore, 108 contrari e 4 gli astenuti, è un provvedimento che non risolve nessuna delle questioni legate al tema dell’immigrazione, e che anzi in molti casi ha l’effetto di aumentare l’irregolarità e l’insicurezza.
È l’ottavo decreto in materia di immigrazione, oltre a numerosi provvedimenti di altra natura che contengono norme al riguardo, a testimonianza non solo di una certa ossessione da parte della maggioranza di destra su questo tema, ma soprattutto della totale mancanza di una chiara strategia, e di una chiara visione, sul modo di affrontarlo efficacemente. Le norme si susseguono mese dopo mese, spesso annunciate a colpi di slogan, ma nell’assenza totale di un disegno organico, che non sia quello della propaganda e di provare a lucrare qualche voto soffiando sulle paure. Sempre a scapito dei più deboli e dei più fragili.
Nonostante il nome, questo decreto non si occupa di riformare la logora programmazione di flussi di ingresso per lavoro. Se l’obiettivo era regolare il flusso di migranti, il decreto in esame fallisce clamorosamente il suo scopo.
Il nodo principale, infatti, resta l’assenza di un meccanismo che consenta l’effettivo incontro in Italia tra domanda e offerta di lavoro da parte di cittadini stranieri.
A questo si aggiungono tutta una serie di norme ingiuste, crudeli e discriminatorie che rendono il quadro ancora più fosco.
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DAL GOVERNO NESSUN INTERVENTO CONCRETO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Gravi le parole di Valditara e Meloni
Il governo e la maggioranza invocano la parola unità solo a chiacchiere, mentre nella sostanza fanno l'opposto. Con gli interventi di Valditara, Meloni e Salvini hanno delegittimato qualunque tipo di percorso unitario. E in questi due anni non hanno messo in campo nessun intervento strutturale su formazione, cultura ed educazione affettiva e sessuale nelle scuole.
Le parole del ministro Valditara sono state paradossali, fuori misura, indegne, soprattutto se pronunciate da chi ha la responsabilità delle politiche educative di questo Paese. E la premier Meloni invece che sconfessare quelle parole, ha rincarato la dose.
Il governo Meloni, chiuso nel suo recinto ideologico, ha perso due anni di tempo per investire in percorsi di educazione affettiva, sessuale, nelle università, nelle scuole e in tutta la comunità educante, in formazione obbligatoria per operatori.
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DDL CONCORRENZA: PROVVEDIMENTO DEBOLE, LA DESTRA NAVIGA A VISTA
Bocciato anche l’emendamento Pd contro il marketing selvaggio
Sul ddl Concorrenza, in discussione alla Camera in questi giorni, la destra dimostra ancora una volta di navigare a vista. Sorda a tutte le proposte delle opposizioni. È stato bocciato anche l’emendamento Pd che avrebbe bloccato una volta per tutte il marketing selvaggio che colpisce quotidianamente milioni di cittadini. Questo emendamento avrebbe infatti costretto le aziende e i call center a evidenziare, direttamente nei display del telefono, che l’utente sta per ricevere una chiamata di natura commerciale.
Ma tutto il provvedimento risulta debole riguardo alla rimozione degli ostacoli regolatori dell'apertura dei mercati, la promozione della concorrenza, la tutela dei consumatori, insufficiente rispetto alle aspettative dei cittadini.
Anche sul tema del trasporto pubblico non di linea spreca l’occasione per sanare le ingiustizie nelle sanzioni e garantire un servizio pubblico più efficiente al servizio di tutti i cittadini.
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AL FIANCO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI IN SCIOPERO
Nella legge di Bilancio tagli a sanità e servizi, nessuna misura per il Paese
Il Pd è al fianco dei sindacati e dei lavoratori e delle lavoratrici in sciopero.
La Segretaria del Pd Elly Schlein ha espresso solidarietà ai sindacati per gli attacchi subiti da questa maggioranza e da questo governo.
Un attacco teso a far saltare il sistema di relazioni industriali per come lo conosciamo, con attacchi costanti alla rappresentanza. Non sono interventi episodici, fanno parte di una strategia per indebolire il lavoro.
Nessun impegno per migliorare la legge di bilancio, per finanziare sanità, scuola, servizi. Nessun intervento per il Paese.
La maggioranza impegnata solo nel suo scontro tutto interno.
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LA MANOVRA È UN DISASTRO, AUMENTANO LE TASSE PER MILIONI DI LAVORATORI
Maggioranza nel caos
Questo è il governo dalle tante parole ma dei pochi fatti, delle tante promesse e dalle molte bugie. E così, anche questa volta l’equità fiscale per ceto medio e pensionati, come il taglio delle accise promesso dalla premier in un famoso video, si farà un'altra volta.
Il governo che strizza l'occhio agli evasori e stando alle analisi dell'Ufficio parlamentare di bilancio, è riuscito nell'incredibile impresa di portare l'aliquota effettiva, per i lavoratori dipendenti con redditi tra 32 mila e 40 mila euro, a quota 56 per cento, rispetto a un 35 per cento dichiarato. Aliquota che, per effetto del ritocco alle detrazioni, farà salire la pressione fiscale per 18 milioni di lavoratori dipendenti. Questa riforma fiscale è un flop totale, l'ennesima occasione sprecata per dare respiro alla classe media e rilanciare i consumi interni. Come al solito i numeri sono più duri della realtà e il castello di propaganda della Meloni sta piano piano crollando.
In più assistiamo a continue liti nella maggioranza. In commissione Bilancio al Senato, durante le votazioni al decreto fiscale, la narrativa della premier che descrive armonia e sintonia tra le forze della sua maggioranza e pericolosi nemici al di fuori del loro perimetro di alleanze, si è volatilizzata quando la maggioranza è stata battuta due volte a distanza di poche ore: una volta sul taglio del canone Rai voluto da Salvini ma osteggiato da Forza Italia e l’altra per l'astensione della Lega su un emendamento a firma Lotito, in merito alla sanità in calabrese.
Tutto questo avviene durante la discussione della Manovra alla Camera, dove un Paese in difficoltà aspetta misure per tornare a crescere.
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ENERGIA: ACQUIRENTE UNICO PER TUTELARE I VULNERABILI DAGLI AUMENTI
Presentata la proposta del Pd
Abbiamo presentato un disegno di legge affinché l'Acquirente Unico diventi una sorta di gruppo di acquisto per gli utenti vulnerabili, con cui sottoscriverà contratti di fornitura di energia dopo averla acquistata sul mercato.
E' l'obiettivo della nostra proposta, che mira a mettere al riparo dal caro energia le famiglie meno abbienti e in difficoltà.
Chi ha scelto il mercato libero uscendo dal mercato tutelato nel primo semestre del 2024 si è trovato a pagare bollette più care di oltre il 50%, come certificato dall'Istat. Una situazione che riguarda 2 milioni di nuclei familiari, gli stessi che pagano i tagli sulla sanità.
La nostra idea è fare in modo che l'Acquirente unico sia un operatore esclusivamente per i soggetti vulnerabili. Questo metterebbe strutturalmente in condizione i clienti vulnerabili di accedere all'energia al miglior prezzo sul mercato. Non ci sarebbero oneri sulla collettività.
Il disegno di legge è un tassello di una serie di iniziative del Pd per dare risposte percorribili al tema dell'aumento dei costi dell’energia. E' una proposta che mettiamo a disposizione anche di altri gruppi, per fare passi in avanti nella tutela dei clienti vulnerabili.
Questo disegno di legge non è solo una risposta tecnica ma è un atto vero di giustizia sociale. Mettere al centro l'Acquirente unico a tutela dei vulnerabili significa mettere lo Stato a tutela dei vulnerabili. L'energia è un diritto e non può essere un privilegio.
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EMERGENZA CARCERI, FAVORIRE MISURE ALTERNATIVE PER DIPENDENZE E DISAGIO PSICHICO
Le soluzioni ci sono, manca volontà politica
Il carcere ormai è una vera e propria emergenza nazionale. Riteniamo che ci siano delle persone che non devono neanche entrarci: sono quei detenuti che hanno un disagio psichiatrico, hanno una dipendenza o addirittura una doppia diagnosi sia psichiatrica che di dipendenza. In carcere non solo non possono essere curati, ma non riescono neppure a migliorare quelle che sono le loro condizioni. A queste persone dobbiamo fare una proposta alternativa.
Le proposte alternative ci sono, dall’affidamento in prova, all'ingresso nelle comunità terapeutiche. Quest’ultime oggi ci dicono che hanno posti a disposizione. Tuttavia, manca la volontà politica di far sì che queste persone invece di stare in carcere possano andare in quelle comunità. Questo è un problema di sicurezza anche per noi che siamo fuori. Prima o poi quei detenuti escono, se escono peggio di come sono entrati è un problema di sicurezza anche per noi.
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CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, MA A DESTRA NEGANO IL PATRIARCATO
Presentata l’iniziativa Il cammino della Nona Casa
Insieme alla cooperativa sociale Fiordaliso abbiamo presentato alla Camera 'Il cammino della Nona Casa’. L'iniziativa ha visto un cammino di 900 km, da Cuneo a Roma, per promuovere una raccolta fondi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza di una nuova casa protetta nell'ambito della campagna 'Casa in S.O.S.peso', contro la violenza di genere e a sostegno delle donne vittime di violenza.
Ogni cammino nuovo è opera di minoranza, ma è bene iniziare a tracciare questo percorso. Il cammino anti violenza da Cuneo a Roma racconta la fatica degli operatori nel non avere uno spazio di dialogo con gli uomini che possano effettivamente partecipare. Il fenomeno della violenza è così diffuso che non si può far finta di niente.
Facendo riferimento al mancato accordo tra le forze politiche per una mozione unitaria in Parlamento contro la violenza di genere, il Pd ha evidenziato che purtroppo non si riesce a trovare unanimità su questo tema perché c'è negazionismo del patriarcato da parte della destra.
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ACCADE ALLA CAMERA
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico
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TAJANI NON PUÒ NEGARE LA GIUSTIZIA, LA POLITICA FACCIA IL POSSIBILE PER IL CESSATE IL FUOCO IN M.O.
La tregua in Libano, per quanto fragile, rappresenta un primo spiraglio. Ma l’incendio in Medio Oriente sta tuttora divampando. Gaza è un inferno dove ci sono solo macerie, fame e morte. E anche in Cisgiordania il disegno è un’annessione di fatto. Sono stati commessi crimini di guerra e contro l’umanità, in questi mesi. E ci sono dei responsabili: Hamas per il 7 ottobre, Netanyahu per quello che è avvenuto dopo. È quanto ha stabilito anche la Corte penale internazionale, coi suoi mandati di arresto.
Grave che il ministro Tajani usi parole di delegittimazione. E da ministro di un Paese come l’Italia non può permetterselo. La Corte si occupa di responsabilità penali, non dà, né può farlo, giudizi politici su uno Stato e un’organizzazione terroristica.
Poi c’è la politica, certo. E la politica su Gaza è mancata. Se quei crimini sono stati commessi è anche per l’impotenza della comunità internazionale nel fermare il massacro. Oggi proprio la politica deve provare a fare tutto quello che è possibile per far cessare il fuoco, liberare gli ostaggi, salvare le vite, riaffermare la legalità internazionale. Una sola cosa non può fare, negare la giustizia. Perché questa sarebbe la più grave delle complicità.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Ddl magistratura onoraria Da lunedì inizio della discussione sulle linee generali del disegno di legge in materia di modifiche alla disciplina della magistratura onoraria.
Ddl concorrenza Martedì esame e votazioni della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023.
Dl Fiscale Da martedì anche l’esame del decreto legge recante misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali
Dl Ambiente Giovedì discussione e votazioni sul decreto legge recante disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell'economia circolare, l'attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico.
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