Riforme: Bordo, da Italia Viva posizione incomprensibile
SE E’ MESSAGGIO AL GOVERNO E’ LEGGE
SE E’ MESSAGGIO AL GOVERNO E’ LEGGE
Post su Fb di Emanuele Fiano, deputato Pd
Orgoglioso dei risultati del Partito Democratico; ci davano in bilico, ci dimostriamo l’unico argine alla destra peggiore che abbiamo mai incontrato. È più forte il #PD è più forte il governo, sono più forti le riforme.
“La netta affermazione del sì al referendum conferma la giustezza della linea assunta dal Partito democratico. Votare sì, come abbiamo sempre sostenuto, era l'unica maniera per aprire nel nostro Paese una stagione di riforme. Adesso l'obiettivo deve essere quello di adeguare quanto prima il nostro sistema istituzionale alla riduzione dei parlamentari con l'approvazione della nuova legge elettorale proporzionale, la modifica dei regolamenti parlamentari e i necessari correttivi alla Costituzione.
Al successo del Sì ha contribuito la determinazione con cui il Partito democratico ha sostenuto il voto favorevole alla riduzione del numero dei parlamentari, obiettivo sempre presente nelle nostre proposte di riforma. Abbiamo posto il primo tassello di un più complessivo e organico ammodernamento istituzionale come ribadito anche nell’ultima direzione nazionale sul quale il Partito democratico è fortemente impegnato.
"La vittoria del Sì al referendum costituzionale deve ora aprire la strada a nuove riforme del nostro assetto istituzionale. Ho sostenuto con convinzione le ragioni del Sì proprio come occasione per mantenere aperta una prospettiva di cambiamento, per rafforzare la nostra democrazia parlamentare. A partire dal superamento del bicameralismo perfetto. Riprendere un percorso riformatore significa anche dare una risposta a chi fra quelli che hanno votato No l' ha fatto per difendere il ruolo del Parlamento". Così Andrea De Maria, Deputato PD e Segretario di Presidenza della Camera.
In questi giorni assunte importanti decisioni alla Camera e al Senato per far procedere speditamente le modifiche costituzionali e della legge elettorale che assieme alla riduzione del numero dei parlamentari fanno parte di quel “contesto organico di riforma” necessario per coniugare rappresentanza democratica ed efficienza dell’azione di governo nel pieno rispetto del dettato costituzionale.
“Esprimiamo soddisfazione per le decisioni dell’Ufficio di Presidenza della Commissione Affari Costituzionali di oggi che ha tempestivamente deliberato sin dai primi di marzo l’importante ciclo di audizioni sulla riforma elettorale e sulla riforma costituzionale che bilancia gli effetti della riduzione dei parlamentari riducendo i delegati regionali nel collegio di elezione del Presidente della repubblica e superando la base regionale per l’elezione del Senato.
"Oggi rispettando il programma di lavoro sottoscritto dai partiti della maggioranza abbiamo concordato le prime misure che seguono la riduzione del numero dei parlamentari. Si è lavorato bene e si è fatto presto, per questo mi sento di ringraziare i partner della maggioranza. Una buona pagina".
Così il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.
“Voto a favore della riduzione del numero dei parlamentari. Sono convinta che sia giusto. Ma non per il banale e qualunquista obiettivo di tagliare le poltrone, quanto invece per rendere più efficiente il nostro sistema parlamentare. Lo considero il primo passo di un disegno più ampio per rafforzare il ruolo del parlamento, contro ogni idea antiparlamentare ed antidemocratica.
“La riforma che noi ci apprestiamo a votare parte da un assunto: per noi quello sul taglio degli eletti è un accordo politico e un passaggio in avanti significativo rispetto alle precedenti tre stesure”. Lo ha dichiarato in Aula Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.