Manovra: Ghio, promesse Governo crollano come castelli di carta
Dichiarazione di Valentina Ghio vice capogruppo Pd Camera
Dichiarazione di Valentina Ghio vice capogruppo Pd Camera
"In Italia mancano 30mila medici ma il sottosegretario al Lavoro Durigon ammette candidamente che la Legge di Bilancio 'spinge i medici ad andare in pensione subito' per evitare di essere penalizzati. Forse però, aggiunge, 'il governo potrebbe presentare un emendamento a saldi invariati', quindi senza mettere nessuna risorsa. Siamo francamente sconcertati di fronte ad una destra che taglia la Sanità sapendo di ridurre servizi e prestazioni ai cittadini. La manovra va cambiata in Parlamento".
"È gravissimo che per il secondo anno consecutivo il Governo scelga la scuola come obiettivo per i tagli in manovra fiscale. Sommato ai tagli alla sanità e al trasporto pubblico si rischia di produrre un danno alle famiglie, in modo particolare a quelle più fragili". Lo afferma in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
"Anche se per la prima volta nella storia della Repubblica la destra vuole silenziare il Parlamento nella discussione della Legge di Bilancio, è necessario comunque aspettare che il testo venga trasmesso alle Camere per avere una idea complessiva dei contenuti. Quello che ad oggi traspare dalle dichiarazioni della Premier Meloni è che ancora una volta, e per il secondo anno consecutivo, le promesse elettorali della destra sono state infrante: dalla soppressione della legge Fornero, alle pensioni minime a 1000 euro, ai tagli alle accise.
Interrogazione al Ministro della salute su gravi disfunzioni e carenze del sistema sanitario ligure
“L’11 novembre in piazza per difendere diritto alla cura”
Non hanno imparato niente dalla lezione del Covid e ora vorrebbero una sanità all’americana con carta di credito per entrare in un pronto soccorso. Non basta dire non ci sono i soldi, occorre fare scelte a cominciare da una lotta seria all’evasione fiscale invece di parlare di “pizzo di stato”.
Contro il governo che vuole tagliare i fondi alla sanità pubblica risponderemo con una grande manifestazione l’11 novembre dove i cittadini faranno sentire la loro voce. Il diritto alla salute non si tocca.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Il governo Meloni taglia la sanità pubblica mentre quattro milioni di italiani non riescono più a curarsi. Liste d'attesa infinite, pronto soccorso che scoppiano, mancano medici e infermieri. Eppure il governo continua a definanziare il sistema sanitario nazionale, dimostrando di non aver imparato niente dalla pandemia e di non conoscere la vita degli italiani. Purtroppo, è in atto uno strisciante e preciso disegno politico di svilire la sanità pubblica e di minarne l'universalità. Vogliono privilegiare la sanità privata, favorire l'esodo di personale dal pubblico al privato.
“Il governo Meloni ha scelto di non investire un euro in più nella sanità pubblica, a fronte di una inflazione galoppante, e prepara nuovi tagli per l’anno prossimo. Tutto questo rientra in un disegno preciso della destra: smantellare la sanità pubblica in favore di quella privata. Anche sulla salute dei cittadini la destra si dimostra corporativa e guarda agli interessi di pochi. Non solo le liste d’attesa per visite specialistiche si allungano sempre di più, ma ormai anche i pronto soccorso sono a rischio per la mancanza di personale sanitario.
"E’ stata una battaglia lunga, ma con la conversione in legge del Dl 51/2023 avvenuta qualche mese fa si era ottenuta la stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria degli Irccs e Izs pubblici. Per una volta la politica aveva dato una risposta positiva a quella che stava per diventare una vera a propria emergenza per la sanità e la ricerca pubblica. Biologi, chimici, fisici, farmacisti, ingegneri, infermieri, tanti altri lavoratori, precari ormai da decenni, possono essere assunti a tempo indeterminato.