Ue: Serracchiani, Meloni non ha il minimo senso delle istituzioni
“Non si può riscrivere la storia”
“Non si può riscrivere la storia”
“La presidente del consiglio MELONI che fugge dall’aula e fugge dal dibattito oggi ha colpito le fondamenta della nostra democrazia e dell’Europa, rinnegando il manifesto di Ventotene. E questo lo fa solo per nascondere le divisioni all’interno della sua maggioranza di governo. È grave ma è ancor più grave perché ci apprestiamo a partecipare al consiglio europeo e noi non vogliamo che l’Italia sia rappresentata in questo modo becero e antidemocratico”. Lo dichiara Stefani Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.
"Non è accettabile fare la caricatura degli uomini protagonisti del Manifesto di Ventotene, lei presidente Meloni siede in questo Parlamento anche grazie a loro, questo è un luogo sacro della democrazia e noi siamo qui grazie a quei visionari di Ventotene che erano confinati politici. Si inginocchi la presidente del Consiglio di fronte a questi uomini e queste donne, non insulti la loro memoria". Lo ha detto il deputato dem Federico Fornaro, Segretario PD d'Aula, stigmatizzando le parole della premier Meloni relative al Manifesto di Ventotene.
“Non si vede mai in Parlamento, ora capiamo perché la premier evita il confronto pubblico sia in Aula sia con i giornalisti. Oggi ne abbiamo avuto la prova provata: ha citato, rinnegandolo, il manifesto di Ventotene che rappresenta uno degli atti cositutivi e fondamenti dell’Unione Europea e di fatto, ha anche esalato la sua propensione al fascismo. Questo non è tollerabile, ora che si deve discutere di nuovi assetti difensivi dell’Ue e certamente questa non può essere la posizione dell’Italia che Meloni andrà a rappresentare nell’imminente Consiglio Europeo”.
"Le dichiarazioni della Presidente del Consiglio contro il Manifesto di Ventotene superano ogni limite e suscitano profonda indignazione. Scagliarsi contro un documento che rappresenta le fondamenta dell’Europa unita dimostra come Giorgia Meloni non abbia ancora pienamente assimilato i valori europeisti e democratici su cui si basa la nostra comunità. Il Manifesto rappresenta la base di un’Europa libera e solidale, gettando le basi di un progetto politico rivoluzionario per le future generazioni.
“Il Manifesto di Ventotene è stato scritto durante la dittatura fascista. È un documento simbolo di libertà e democrazia, che ha espresso una visione per sconfiggere l'oppressione e indicato un percorso federale europeista come risposta ai sovranismi devastanti. Quel progetto coraggioso degli Stati Uniti d'Europa, la cui ambizione ha consentito di avere oltre 70 finora di pace nel nostro Continente e di garantire diritti fondamentali.
Di fronte ai volgari attacchi della Meloni contro il Manifesto di Ventotene, mi sento di ripetere le parole del senatore e partigiano Vittorio Foa al senatore fascista Giorgio Pisano: “Se aveste vinto voi, io sarei ancora in prigione. Siccome abbiamo vinto noi, tu sei senatore”.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Giorgia Meloni deve vergognarsi. Aver ridicolizzato in Parlamento il Manifesto di Ventotene, scritto da chi viveva al confino durante il fascismo, la mette fuori dalla Costituzione. E’ una vergogna assoluta. Non è una Presidente del Consiglio, è un capo ultras“.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, sui social.
“La presidente del consiglio oggi ha disconosciuto la storia del nostro Paese in Aula, alla Camera. Il Manifesto di Ventotene è nato sull’orrore del nazifascismo, le parole di Giorgia Meloni offendono la nostra storia e le nostre istituzioni repubblicane. Altiero Spinelli e Ernesto Rossi erano confinati politici, è una vergogna ascoltare una premier che critica invece di rendere omaggio a chi ha pagato con la libertà l’opposizione al fascismo. E’ un oltraggio alla nostra democrazia, si vergogni e si scusi”. Lo dichiara la deputata Pd Michela Di Biase.
“La volgarità della replica della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e le frasi che ha pronunciato sul Manifesto di Ventotene, sono una delle pagine più vergognose della storia repubblicana. Giorgia Meloni non è degna di rappresentare la democrazia di un Paese che ha conosciuto la dittatura ventennale del fascismo. Lo scrivo con la tristezza di uno spettacolo che mortifica la memoria e la storia, ma anche con la consapevolezza che questa destra la storia la conosce bene e vuole riscriverla.