27/06/2018 - 15:41

“Prima il M5s doveva abolire i vitalizi. Ora propone il ricalcolo contributivo copiando la proposta Pd”. Lo scrive su Facebook Alessia Morani, deputata del Partito democratico.

“Risparmio presunto: 40 milioni di euro. Il Presidente Roberto Fico potrebbe gentilmente chiedere al suo alleato Salvini i 49 milioni che la Lega deve restituire al popolo italiano? Risparmieremmo molto di più”, conclude.

27/06/2018 - 15:10

“Convocare un tavolo presso il Ministero per lo Sviluppo Economico sulla crisi aziendale di Bekaert impegnando l’azienda a parteciparvi, con l’obiettivo di sospendere la procedura di dismissione dello stabilimento di Figline-Incisa Valdarno”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico David Ermini e Luca Lotti, con un’interpellanza al ministro del Mise e del Lavoro.

“Il 23 giugno – spiegano - direzione della multinazionale belga Bekaert ha annunciato la decisione di chiudere il sito italiano di Figline - Incisa Valdarno, dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici e di sospendere le attività nella fabbrica per i 318 dipendenti. Nel 2014 la società Pirelli aveva ceduto l’attività alla multinazionale belga Bekaert, che conta anche un centinaio di lavoratori occupati nell’indotto. Il 23 giugno, a soli 3 giorni dall’annuncio della chiusura dello stabilimento, l’azienda ha firmato il premio di risultato con i sindacati e nel 2017 la direzione della multinazionale aveva sottoscritto un accordo dove si prevedevano nuove assunzioni interinali, oltre a 910 mila euro di investimenti per il 2017 e 950 mila per il 2018. Inoltre, la comunicazione della chiusura della produzione di Figline è avvenuta il giorno dopo l’annuncio da parte della società di un investimento pari a 25 milioni di euro finalizzato all’apertura di un nuovo stabilimento in Brasile. il 26 giugno è stato convocato un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale hanno partecipato il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, la sindaca del Comune di Incisa-Figline Valdarno, Giulia Mugnai, le organizzazioni sindacali oltre ad alcuni parlamentari del territorio. Assenti i rappresentanti dell’azienda e del Governo, presente solo con funzionari del Ministero medesimo. Il Ministro per lo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, pur trovandosi sabato 24 giugno nel vicino Comune di Montevarchi, non ha ritenuto di incontrare una rappresentanza dei lavoratori, né di visitare lo stabilimento in oggetto”.

“Il ministro non crede che l’assenza dei rappresentanti della direzione della società multinazionale Bekaert convocati martedì 26 giugno presso il Mise, rappresenti un oltraggio alle istituzioni dello Stato e ai lavoratori coinvolti dall’inaspettata e immotivata procedura di licenziamento?”, conclude.

27/06/2018 - 15:07

E' compito della ministra Grillo predisporre il decreto per l'istituzione della banca dati delle dichiarazioni anticipate di trattamento. La richiesta di un parere preventivo al Consiglio di Stato ha tutta l'aria di essere un modo per prendere tempo, altro che accelerare. Mancano pochi giorni alla scadenza indicata dalla legge di bilancio 2018 che prevede 180 giorni per istituire presso il ministero della Salute la banca dati destinata alla registrazione delle DAT ed il suo finanziamento in 2 milioni di euro.

Da marzo, con decreto ministeriale è istituito il gruppo di lavoro - a cui partecipano rappresentanti delle Regioni e dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, per definire i contenuti informativi della banca dati stessa. Quali sono le conclusioni del gruppo di lavoro e la bozza di decreto a cui serve l'intesa in Conferenza Stato- Regioni? Per rendere effettivo il diritto dei cittadini di poter fare al più presto le dichiarazioni anticipate non serve prendere altro tempo, ma rendere esplicito quali sono le conclusioni del tavolo di lavoro e predisporre al più presto il decreto ministeriale da sottoporre alla Conferenza stato regioni per l'intesa. Su tutto questo rimane un velo che è tempo di svelare.

Lo dichiara Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

27/06/2018 - 14:27

Ancora pesanti minacce nei confronti di chi si schiera dalla parte dei più deboli. Solidarietà a Matteo Lepore minacciato di morte per aver condiviso un post in ricordo di #SoumaliaSacko. Siamo con te Matteo, non lasciamoci intimidire da chi predica l’odio”. Così il Capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio su Twitter esprime solidarietà all’assessore alla cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore.

27/06/2018 - 14:00

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, afferma che 5 milioni di poveri in Italia non possono più attendere. Bene, allora passi subito dalle parole ai fatti. Ha già a disposizione uno strumento per intervenire in maniera rapida ed efficace. Può potenziare ed estendere il Reddito di Inclusione introdotto nel 2017 dal governo Gentiloni. Lo si può fare ora, immediatamente, mettendo a bilancio dal 1° gennaio 2019 tre miliardi di euro all’anno. Questo permetterebbe di estendere redditi e servizi oggi previsti per 2,5 milioni di persone in difficoltà a tutti coloro che si trovano in una situazione di sofferenza. Presidente Conte abbandoni la retorica sulla flat tax, sui condoni, sul fantomatico reddito di cittadinanza, agisca con concretezza. La campagna elettorale è finita. Passi dalla propaganda ad affrontare i problemi reali del Paese.

E’ il commento del capogruppo Pd in commissione Affari sociali, Vito De Filippo, all’intervento alla Camera del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo.

27/06/2018 - 13:08

“Finalmente l’idea del governo sulle migrazioni è arrivata anche in Aula. Sono anni che l'Italia chiede di superare il Trattato di Dublino e di preservare la libertà di movimento dentro lo spazio di Schengen, rendendo i nostri confini esterni una responsabilità europea. Per noi quello che Conte ha definito una strategia radicale non lo è affatto. Non lo è per il Parlamento italiano, che ha votato  in questi anni proposte assai simili, né lo è per la Commissione europea a cui si rifanno molte delle vostre idee. Forse una svolta radicale lo è solo per il governo Lega-M5s. Lo scorso anno, infatti, quando a Bruxelles si votò la proposta di riforma del Regolamento di Dublino molto più generosa con le richieste italiane, il M5S votò contro e la Lega si astenne. O forse il premier chiama questo piano una svolta radicale perché è radicalmente differente dall'approccio violento, propagandista del ministro Salvini, di cui sembra ostaggio tutto il governo.

Un ministro dell’Interno che ha deciso che in Italia è tornata l’emergenza migranti, mentre gli sbarchi dalla Libia nel 2018 sono diminuiti dell’80% rispetto all’anno precedente. Con questa strategia nazionalista, ci ha fatto rompere con i nostri alleati tradizionali, da Malta, alla Spagna, alla Francia, arrivando fino all’Olanda. Quando invece l’Italia aveva guadagnato rispetto internazionale, in Europa e in Africa, con le azioni di salvataggio in mare. Facendo la voce grossa finora che cosa avete ottenuto? La riforma di Dublino? No. Il fatto che i Paesi europei considerino i confini italiani come europei? No. Gli hotspot in Libia o la disponibilità di altri Paesi confinanti per centri di smistamento? No. L’unico vero risultato è stato di dividere l’Unione europea, rafforzando quei Paesi, Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia, a cui si è aggiunta l’Austria, che chiedono la sospensione di Schengen e la chiusura dei loro confini.

Il prossimo Consiglio europeo sarà per Conte un banco di prova: per la prima volta questo governo  si misurerà con le aspettative che ha generato e capiremo se la strategia che ha scelto, o meglio la strategia che Salvini ha imposto, sulle priorità europee, sulla politica estera, sarà efficace. Noi e i cittadini italiani vi aspetteremo alla prova dei fatti”.

Lo afferma Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri, durante la dichiarazione di voto in Aula sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, in vista del consiglio Ue del 28 e 29 giugno.

27/06/2018 - 13:07

“Anche oggi Salvini gioca a gettare fumo negli occhi agli italiani per spostare l’attenzione dai temi Ue. Non potendo rivendicare le richieste italiane all’Unione Europea in tema di migranti, perché la risoluzione illustrata dal premier Conte altro non è che una riproposizione di quanto contenuto nella proposta di riforma del regolamento di Dublino, approvata dal Parlamento europeo e su cui il M5s ha votato contro e la Lega si è astenuta, la sua priorità è diventata la legge sulla legittima difesa”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico .

“Davanti al premier che utilizza lo specchietto delle allodole dei migranti per nascondere le vere richieste all’Unione Europea di farsi finanziare il reddito di cittadinanza, per il quale l’Italia non ha i fondi necessari, evidentemente – sottolinea la deputata Dem - Salvini è in imbarazzo. Nessun cambiamento radicale, dunque, nessun blocco navale come richiedeva Salvini, ma solo la richiesta dell’uso del Fondo sociale europeo per un provvedimento che non aiuterà i cittadini italiani a uscire dalla povertà”.

“Altro che parlare con una voce sola ferma e risoluta, come dice Conte, il governo prende in giro gli italiani facendo alzare la voce ora a un ministro, ora a un altro, solo per nascondere una mancanza di prospettive, ma – conclude Rotta - non è sopportabile che a pagare il tira e molla gialloverde siano i cittadini”.

27/06/2018 - 13:05

"E' compito della ministra Grillo predisporre il decreto per l'istituzione della banca dati delle dichiarazioni anticipate di trattamento. La richiesta di un parere preventivo al Consiglio di Stato ha tutta l'aria di essere un modo per prendere tempo, altro che accelerare. Mancano pochi giorni alla scadenza indicata dalla legge di bilancio 2018 che prevede 180 giorni per istituire presso il ministero della Salute la banca dati destinata alla registrazione delle DAT ed il suo finanziamento in 2 milioni di euro.

Da marzo, con decreto ministeriale è istituito il gruppo di lavoro - a cui partecipano rappresentanti delle Regioni e dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, per definire i contenuti informativi della banca dati stessa. Quali sono le conclusioni del gruppo di lavoro e la bozza di decreto a cui serve l'intesa in Conferenza Stato- Regioni? Per rendere effettivo il diritto dei cittadini di poter fare al più presto le dichiarazioni anticipate non serve prendere altro tempo, ma rendere esplicito quali sono le conclusioni del tavolo di lavoro e predisporre al più presto il decreto ministeriale da sottoporre alla Conferenza stato regioni per l'intesa. Su tutto questo rimane un velo che è tempo di svelare. 

Lo dichiara Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

27/06/2018 - 13:04

“Il 27 giugno 1980 veniva abbattuto nei cieli di Ustica un DC9 Itavia con a bordo 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio.81 vittime, di quello che ormai, anche per gli esiti delle inchieste giudiziarie, sappiamo essere stato un atto di guerra compiuto nei nostri cieli che ha coinvolto un aereo civile.

Ai familiari delle vittime, va tutta la mia solidarietà. Una solidarietà che deve tradursi in una azione politica ed istituzionale, che porti finalmente a conoscere tutta la verità su quanto accaduto quel 27 giugno. Troppi, nella fase successiva alla strage, sono stati i depistaggi ed i silenzi di uomini dello Stato, sconfitti prima di tutto dalla iniziativa coraggiosa e tenace della associazione dei familiari delle vittime, presieduta da Daria Bonfietti.

Ora  ne abbiamo fatto anche oggetto di un’interrogazione presentata a fine della scorsa legislatura con il collega Verini, il governo deve assumere tutte le opportune iniziative diplomatiche verso quei Paesi alleati che possono fornire notizie preziose su quanto accaduto e le cui forze armate potrebbero essere state coinvolte nell’abbattimento del DC9.

Si tratta di mettere in atto e  proseguire un’iniziativa diplomatica che riaffermi anche la nostra piena sovranità nazionale, violata quel giorno nei cieli di Ustica.Si prosegua poi nella applicazione della direttiva Renzi sulla desecretazione, anche accogliendo i 10 punti proposti dalle associazioni dei familiari delle vittime per rendere quel provvedimento più efficace e cogente”.

Lo dichiara il deputato dem Andrea De Maria, della presidenza del Gruppo. De Maria interverrà oggi alla Camera su questo tema.

27/06/2018 - 13:02

“Il nostro Paese va difeso e sostenuto con azioni concrete, non con chiacchiere o parole. Se volete davvero aiutare i cittadini italiani, allora dovete battervi per avere più Europa, non meno Europa. Per avere maggiori e migliori azioni politiche continentali. Le sfide e i problemi di oggi hanno una portata globale ed impongono risposte globali, non soluzioni Ottocentesche fondate sull’arroganza e sul ritorno ai nazionalismi. Finora l’Italia ha brillato per la sua assenza da tutti i vertici che si sono svolti a giugno: Trasporti, Telecomunicazioni, Energia, Agricoltura e Pesca. Solo e sempre sedie vuote. Per non parlare poi della riforma del Regolamento di Dublino dove in Parlamento europeo M5s ha votato contro e la Lega si è astenuta. Ecco perché chiediamo al governo di sciogliere ogni ambiguità, dovuta probabilmente ai loro alleati del gruppo di Visegrad, e di promuovere l’adozione di politiche di bilancio all’altezza delle problematiche del nostro Paese. Lasciate perdere la richiesta di risorse per fantomatiche misure per una riedizione dei lavori socialmente utili. Il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e il supporto al reinserimento lavorativo lo abbiamo già approvato noi nella precedente legislatura e si chiama Reddito di Inclusione. Sul tema dei migranti diciamo al Presidente del consiglio Conte di sostenere: il Fondo per l’Africa, l’apertura di corridoi umanitari, i centri di accoglienza nei Paesi di origine e maggiori hotspot per garantire una dignitosa accoglienza in Europa; e soprattutto il rafforzamento del controllo europeo delle frontiere esterne”.

Così il deputato Dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee, intervenendo in Aula alla Camera dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio Ue.

“Finora - ha aggiunto Piero De Luca - abbiamo sentito parlare solo di lotta ai migranti. Abbiamo ascoltato invettive contro le Ong, ma non abbiamo sentito una parola netta contro i trafficanti di uomini. Questa posizione è inaccettabile. Le Ong, così come la guardia costiera e la marina militare, hanno svolto in questi anni un lavoro encomiabile di salvataggio di centinaia di migliaia di vite umane. Noi siamo orgogliosi di questi risultati e li ringraziamo. Grazie a loro nei primi mesi del 2018 i flussi sono calati del 78% rispetto all’anno precedente. Rivendichiamo con orgoglio che se in Italia non c’è più alcuna emergenza è grazie all’impegno dei governi Pd e delle misure attuate sulla spinta del ministro Minniti. Noi vigileremo - ha concluso il deputato Dem - affinché difendiate davvero gli interessi degli italiani in Europa”.

27/06/2018 - 11:20

“Dopo una sprezzante campagna elettorale giocata sulla pelle dei migranti, dopo aver promesso mirabolanti blocchi navali e rimpatri di massa, dopo aver annunciato che con un colpo di bacchetta magica ogni emergenza sarebbe stata risolta, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il faro del famoso governo del cambiamento, sul tema dei fenomeni migratori si limita ad un elenco di proposte da sempre sostenute dai governi italiani nella scorsa legislatura. Alcune delle quali già anche approvate dal Parlamento europeo, spesso anche con il voto contrario di Lega e M5s. Superamento del regolamento di Dublino, frontiere europee gestite dall’Europa, politica di asilo comune: rappresentano i punti cardine delle nostre iniziative che da anni ci vedono impegnati nell’Unione europea. Basta quindi con questa retorica dell’Italia che ha rialzato la testa, che ha cambiato registro. La verità è che l’Italia è oggi più isolata per le evidenti fratture aperte con Francia, Germania, Spagna, Malta e per l’insensato asse del governo italiano con i veri nemici dell’Europa, a cominciare dall’ungherese Orban. E’ miope pensare di poter affrontare un problema di dimensioni globali come questo da soli. Le soluzioni si possono trovare soltanto insieme ad i nostri partner europei. Erigere muri e mostrare i muscoli ci rende solo pericolosamente più piccoli, ininfluenti ed incapaci”.

Così la deputata Dem Marina Berlinghieri, vicepresidente della commissione Politiche europee.

27/06/2018 - 11:17

“Siamo di fronte all’ennesima multinazionale dei call center che tratta i lavoratori come se fossero zavorre per i suoi giochi finanziari, nonostante preveda di realizzare 1 miliardo di euro di fatturato. Ho depositato un’interrogazione sui licenziamenti dei siti di Padova e Pozzuoli e sulla chiusura della sede campana, al Senato farà lo stesso Valeria Valente. Con lei e con i deputati PD Ascani, Siani e Migliore stiamo seguendo con preoccupazione questa vicenda: il Ministro Di Maio deve farsene carico il prima possibile, perché il tempo per questi lavoratori sta per scadere. Pieno sostegno allo sciopero indetto per venerdì 29 giugno, il PD sarà presente al presidio di Napoli.” Lo dichiara la vice capogruppo Pd alla Camera, Chiara Gribaudo, in merito alla vertenza dei lavoratori Comdata.

27/06/2018 - 11:16

“Il Pd ha presentato alla Camera una proposta di riforma della diffamazione a mezzo stampa il cui obiettivo è trovare un punto di equilibrio tra la tutela della dignità delle persone e il diritto di cronaca, sostenendo il lavoro - spesso coraggioso - dei giornalisti d'inchiesta”.  Lo dichiara Walter Verini, deputato del Partito democratico e componente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della proposta di legge di cui è primo firmatario. 

“Il primo obiettivo – spiega - è naturalmente quello di abolire finalmente il carcere per i giornalisti, retaggio del codice Rocco. Nella precedente legislatura la camera approvò questa abolizione, ma purtroppo il Senato non riuscì a votarla in seconda e ultima lettura. Sì a sanzioni più congrue, più adeguate, con un rafforzamento del codice deontologico, una responsabilizzazione degli autori, ma anche dei direttori, che hanno il dovere di vigilare sui contenuti delle loro testate. Questo schema permette di trovare un punto di equilibrio tra, da una parte, il diritto della collettività di essere informata e dei giornalisti di informare; dall’altra, il diritto del singolo a non essere diffamato". "Allo stesso tempo - prosegue Verini - la proposta vuole contribuire a risolvere il delicato tema delle querele temerarie, strumenti intimidatori in grado di condizionare le inchieste e la libera circolazione delle informazioni. Lo si è fatto introducendo una responsabilità civile aggravata a carico di colui che promuove un'azione risarcitoria priva di consistenza e quindi a scopo intimidatorio,  prevedendo oltre al rimborso delle spese e al risarcimento a favore del convenuto, anche il pagamento di una somma determinata dal giudice in via equitativa". "Questa norma - aggiunge il deputato -  in particolare sortirebbe un duplice effetto: rappresentare un deterrente alla presentazione di domande pretestuose di risarcimento per danno alla persona nel corso dei procedimenti civili o penali; incrementare il gettito delle Casse ammende, seppur allo stato non quantificabile, da destinare alle finalità tese al recupero e al reinserimento dei detenuti nella vita sociale”. “Se approvata, questa riforma eliminando la pena detentiva e applicando le norme e sentenze europee sul tema, allineerebbero finalmente l’Italia all'Europa in tema di diffamazione a mezzo stampa, colmando il divario che da troppi anni il nostro Paese denuncia rispetto al resto dell’Unione. E se approvata sarebbe un segnale di vicinanza e sostegno al giornalismo d'inchiesta, che spesso viene svolto in contesti e condizioni pericolosi e intimidatori”, conclude Walter Verini.

26/06/2018 - 19:07

Di Maio chiarisca in Parlamento contenuti dell’incontro Alleva-Castelli

“No all’ingerenza politica sulle statistiche italiane. L’Istat per legge non può aver alcun ruolo in ordine all’indirizzo politico del Governo. Destano grande preoccupazione le parole del sottosegretario Castelli che in una nota ufficiale del Mef ha motivato l’incontro con il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva come funzionale a ricercare la ‘sinergia necessaria da mettere in atto con la politica per il raggiungimento degli obiettivi del contratto di Governo’. Il ministro Di Maio venga subito alla Camera per chiarire in maniera puntuale il contenuto di un incontro che sta allarmando anche la commissione europea”.

In allegato il testo dell’interrogazione del Pd a prima firma Luigi Marattin.

Testo dell'interrogazione

26/06/2018 - 18:58

“Mi appello al governo perché, davanti ai dati drammatici sulla povertà, agisca al più presto per affrontare in modo definitivo il fenomeno”. Lo dichiara Paolo Siani, deputato del Partito democratico, a proposito dei dati sulla povertà resi pubblici oggi dall’Istat.

“Davanti a oltre 5 milioni di persone – spiega – che vivono in povertà assoluta, bisogna fare qualcosa. Subito. L’incidenza della povertà assoluta aumenta prevalentemente nel Mezzogiorno sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (da 9,8% a 11,4%). Inoltre come la povertà assoluta anche la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (19,8%) o 5 componenti e più (30,2%), soprattutto tra quelle giovani: raggiunge il 16,3% se la persona di riferimento è un under 35. Si tratta di una vera emergenza soprattutto al sud e per le famiglie giovani e con figli. La strada scelta dal governo è, di fatto, per il momento l’attendismo, e non c’è più tempo da aspettare. Per M5S e Lega la soluzione è il reddito di cittadinanza, ma la situazione contabile dello Stato la rende al momento una via impossibile. Nel frattempo non possiamo abbandonare le persone in difficoltà al loro destino. Una soluzione a portata di mano esiste già: il Reddito di inclusione. Si tratta di una misura efficace, già consolidata e capace di coprire, entro l’anno,  2,5 milioni di persone. Con una proposta già depositata, abbiamo indicato un modo possibile per allargare questa misura a tutti i cittadini che ne hanno bisogno, aumentando anche l’importo del beneficio. Il provvedimento offrirebbe anche l’ulteriore vantaggio di offrire la certezza della continuità ai beneficiari. L’unica cosa che manca è la volontà del governo di far propria la nostra proposta”.

“Perdere ulteriore tempo in attesa di condizioni contabili che potrebbero non arrivare mai, quando esiste già una soluzione percorribile, ci pare assurdo e colpevole. Chiediamo per questo al governo di ascoltare il nostro appello a favore di una fetta importante di popolazione. Sappiamo bene comunque, come sperimentato anche in altri paesi, che il contributo economico per essere davvero efficace e modificare il destino delle popolazioni,  dovrebbe essere affiancato all’adozione di buone pratiche, ad esempio per i bambini la frequenza all’asilo nido. E gli asili nido al sud sono praticamente inesistenti”, conclude.

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