Pnrr: Braga, Fallimento del Governo, ma paga il Paese
La gestione del PNRR è la dimostrazione dell’incapacità di gestire una grande opportunità e di trasformarla invece in un pesante fardello ereditato da altri.
La gestione del PNRR è la dimostrazione dell’incapacità di gestire una grande opportunità e di trasformarla invece in un pesante fardello ereditato da altri.
“ La democrazia liberale si differenzia per l’ equilibrio costituzionale tra i poteri e per la presenza di un sistema dei controlli autonomo dal potere esecutivo.
L’emendamento del Governo sulla Corte dei Conti che ha cancellato il controllo concomitante sul PNRR è la punta di un iceberg di totale allergia al controllo dell’attività dell’Esecutivo.
Il governo preferisce alimentare lo spettro del nemico esterno che gli impedisce di lavorare, da ultimi la Corte dei Conti e la Commissione Europea.
"Sono la totale estraneità del contenuto dell'emendamento sulla Corte dei Conti rispetto al decreto in discussione e l'arroganza con cui questa maggioranza lo difende, a darci conferma della volontà di sottrarsi alla vigilanza della Corte dei Conti. Il Presidente Carlino è stato molto chiaro nel corso della sua audizione sui rischi di questa formulazione. Però, a quanto pare, la maggioranza continua a prendersela con tutti quelli che osano esprimere elementi di criticità nei confronti dell'azione di Governo.
“Dopo le dichiarazioni nette e precise del presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, che definiscono il controllo concomitante come propulsivo dei tempi di attuazione amministrativa dei progetti del Pnrr, chiediamo una sospensione dei lavori delle commissioni congiunte e un ripensamento radicale da parte di governo e maggioranza di destra: si sta giocando pericolosamente con le istituzioni della Repubblica“.
Lo dichiarano i capigruppo dem delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, Simona Bonafè e Arturo Scotto.
Tweet di Enzo Amendola, deputato Pd
Da sette mesi buio e zero trasparenza sui progetti del #PNRR. Ora il Governo vuole estromettere la Corte dei Conti dal suo ruolo di controllo.
La solita destra allergica al dissenso. Ne ho parlato stasera a #Metropolis di @repubblica
“Sul Pnrr stiamo assistendo a uno spettacolo inaccettabile. L’ultimo colpo di scena è particolarmente grave: con l’emendamento al decreto PA depositato oggi, si vuole limitare il controllo della Corte dei Conti. Non è bastato mettere a rischio i fondi con una gestione dilettantesca e con la volontà di accentrare a Palazzo Chigi. Ora dimostrano di non sopportare verifiche sul loro operato. Crediamo sinceramente che si sia superato il limite della decenza istituzionale”. Lo dichiarano i deputati dem Simona Bonafé e Arturo Scotto.
Sul PNRR il Governo è allo sbando, mette a rischio i soldi dell’Europa e vuole cancellare la facoltà di controllo della Corte dei Conti. Aver deciso di gestire tutto da Palazzo Chigi finora ha prodotto solo ritardi. Ora non vogliono più nemmeno essere controllati. Non è accettabile, ci opporremo in ogni modo a questa ennesima forzatura.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Dichiarazione di Piero De Luca, vicepresidente deputati Pd
"È inaccettabile che il governo, intollerante ai controlli, decida di limitare l'azione della magistratura contabile. Oltre ad essere un ennesimo tassello di una deriva autoritaria si tratta di azione che contrasta con le decisioni dell'Europa sul Pnrr".
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
“L’emendamento sulla Corte dei Conti presentato oggi dal Governo sul decreto PA da solo vale un intero decreto. Il governo vuole sottrarre tutto PNRR e il Piano nazionale per gli investimenti complementari al controllo concomitante della Corte dei Conti. In aggiunta si toglie una prerogativa del Parlamento di poter richiedere relazione alla Corte dei Conti in itinere dei progetti PNRR.