n. 38 - 29 marzo 2019

DAL PD PROPOSTE CONCRETE PER LE FAMIGLIE

A Verona il vero volto del governo

di Alessia Rotta

Una maggioranza che parla e si riempie la bocca con la parola famiglia, ma che la umilia in ogni norma varata, che sbandiera il dettato costituzionale, per poi ignorarlo e calpestarlo. È anche questa la faccia ipocrita del governo gialloverde che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni in Parlamento. 

Il Partito Democratico ha lavorato nella scorsa legislatura per sostenere la natalità e la genitorialità, per tutelare le madri lavoratrici e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, per favorire la condivisione. Non abbiamo mai smesso. Sarà, però, con l’esame in Aula delle mozioni sulla famiglia, a partire dall’8 aprile, che si aprirà la vera partita e verranno resi manifesti i progetti delle forze politiche. Ma a questa maggioranza non interessa occuparsi realmente dei problemi: basta sventolare bandiere ideologiche. E quello che abbiamo visto finora è pericoloso.

Con la partecipazione dei ministri e degli esponenti leghisti al congresso delle Famiglie si mostra il vero volto del governo. In poco meno di un anno infatti ogni scelta dell’esecutivo giallo verde ha un risvolto che penalizza le donne

Del resto, la visione che l'attuale maggioranza ha della donna e della famiglia ci viene restituita dalla surreale norma, varata dalla legge di bilancio  del pezzo di terra a chi fa il terzo figlio e culmina nel famigerato disegno di legge Pillon, che sceglie di relegare il coniuge economicamente più debole (purtroppo la donna nella stragrande maggioranza dei casi) in una condizione di sudditanza e senza tutele anche nei confronti di un coniuge violento: una vera e propria vendetta nei confronti di tutti diritti e le libertà conquistate negli ultimi decenni.

Nel mezzo ci sono i progetti di Salvini di riaprire le case chiuse e abrogare la legge Merlin e la proposta di adottabilità del concepito del leghista Stefani, volta a minare alla base la legge 194. 

In Parlamento, come a Verona, cercano di trasformare le donne in strumenti riproduttivi, invece di migliorare il meccanismo delle adozioni o potenziare il welfare. Nessuno strumento legislativo è stato portato avanti affinché la genitorialità non sia più un obbligo o un desiderio negato. Nessuna proposta per favorire politiche di conciliazione e per sostenere attivamente la condizione femminile, in particolare attraverso una tutela adeguata delle lavoratrici madri. Stop anche alla progressione del congedo obbligatorio di paternità. Non ci sono tracce di investimenti e stanziamenti per le politiche sulle pari opportunità. Nessun investimento sulla prevenzione della violenza di genere, niente neppure per gli orfani dei femminicidi, 2000 negli ultimi 15 anni, per i quali la maggioranza ha negato la creazione di un fondo di 10 milioni. C'è, invece, la foglia di fico del "Codice Rosso", proposta minimale nell'impatto e sicuramente incompleta, e solo grazie alla battaglia delle opposizioni riusciremo a introdurre il reato di revenge porn. Discriminatorio anche il "decretone" appena approvato. Quota 100 sarà penalizzante per le donne, perché vi è ancora una difficoltà di accesso al mondo del lavoro e le carriere femminili sono storicamente, più discontinue. 

Con un simile panorama il congresso di Verona è solo la ciliegina sulla torta per mostrare al mondo che l'Italia è pronta a mettere in pratica le più incredibili teorie sovraniste. E il Movimento 5 Stelle resta a guardare o, nella migliore delle ipotesi, balbetta.

 

TEMI DELLA SETTIMANA

REVENGE PORN, BATTAGLIA VINTA DALLE OPPOSIZIONI

Lega e 5S prima votano contro, poi costretti a cedere

Abbiamo condotto una dura battaglia affinché 5Stelle e Lega approvassero l'introduzione del reato di revenge porn. Al'inizio erano contari, per una impuntatura politica rischiavano di far perdere mesi a una norma di civiltà che tutela ogni cittadino dall'uso improprio di immagini personali, sordi a qualunque appello. Ma non ci siamo arresi e alla fine siamo riusciti a far cambiare idea al governo. Se alla fine davvero lo voteranno, sarà una vittoria delle deputate e dei deputati di tutta l'opposizione. Un bene per le donne di questo Paese.

 

DATI ECONOMICI, UN DISASTRO

Servono politiche economiche nuove

Da quando il governo Conte è in carica, questi sono i risultati economici: persi due decimali di PIL, unico Paese in Europa a essere in recessione. L'indice di fiducia delle imprese ha subito il calo più grande degli ultimi anni: è passato da 105,2 a 98,3 (giugno 2018 su febbraio 2019). La produzione industriale è calata di 15 punti: l'indice di produzione industriale nel maggio 2018 era 114,4, mentre a gennaio 2019 era 99,8. Rispetto al mercato del lavoro ci sono 91 mila occupati in meno, di cui 53 mila a tempo indeterminato e ci sono 32 mila precari in più. Sono 109 i miliardi di investimenti in meno dall'estero in Italia, di cui circa 88 sono sui nostri strumenti del debito pubblico. Vale a dire che c'è un deflusso di investimenti esteri sulle nostre attività finanziarie, infatti il riflesso è il raddoppio dello spread sui nostri titoli di Stato. Non è più tempo di propaganda e armi di distrazione di massa, servono subito nuove politiche economiche.

 

UNIONE EUROPEA, RELAZIONE PROGRAMMATICA INUTILE

Mancanza di strategia

Abbiamo votato contro la Relazione programmatica perché inutile, priva di una visione e di una strategia che permetta all'Italia di essere un grande Paese capace di dialogo, di alleanze e di scelte politiche che le consentano di essere protagonista della contemporaneità. Questa Relazione, firmata da un Ministro fantasma, si nota solo per quello che non c’è. Niente sulla Brexit, niente sugli italiani che vivono in Gran Bretagna. La Relazione dice che il governo si impegnerà a rendere il mercato interno, principale strumento per garantire benessere e crescita in Europa, compiutamente realizzato nei suoi contenuti competitivi. Come possano conciliarsi queste affermazioni con il dichiarato sovranismo e protezionismo nazionale della Lega di Salvini non si capisce. E la via della Seta? Bene aprire canali commerciali e culturali con la Cina, ma non al di fuori del contesto europeo.

 

BOCCIATA LA COMMISIONE D'INCHIESTA SULLE CITTÀ

Paura che accenda riflettore su incapacità di Lega e 5Stelle?

Pensavamo che una proposta sulle periferie stesse a cuore a questa maggioranza, che sul tema ha speculato molto in campagna elettorale. E invece hanno scelto di bloccare una proposta di legge che aveva un'ampia condivisione nell’Aula parlamentare e che sarebbe stata utile al Paese. Forse c’era il timore che una Commissione d'inchiesta sulle città e le periferie potesse andare anche a rivelare le molte malefatte dell'amministrazione comunale di Roma? Che questa Commissione avrebbe potuto rivelare i miliardi di euro di investimenti bloccati e i cantieri che non stanno partendo? Questa maggioranza si occupa di periferie quando si tratta di prendere voti. Quando si tratta di risolvere i loro problemi, invece, scompare.

 

PERCORSI FORMATIVI IN AMBITO MILITARE PER I GIOVANI

Progetto positivo ma scarse risorse

Abbiamo votato a favore dell'istituzione di percorsi formativi volontari in ambito militare per i giovani sotto i 22 anni. Può rappresentare infatti uno strumento efficace, in grado di promuovere la conoscenza, ridurre le distanze con le istituzioni, avvicinare i ragazzi al mondo delle Forze armate, accrescendo il senso di appartenenza alle istituzioni democratiche e repubblicane e la consapevolezza della loro importanza. Peccato che il provvedimento sia privo delle risorse necessarie; si è infatti virato sul carattere sperimentale dei progetti formativi per cercare di ovviare a questa mancanza. Esiste dunque il concreto rischio che la legge non produca i risultati attesi.

QUESTION TIME

PASSAGGIO DEI PORTI DI ORTONA E PESCARA ALL'AUTORITÀ PORTUALE DEL MAR TIRRENO?

Abbiamo chiesto al governo di attivarsi per evitare che l’Abruzzo venga privato della zona economica speciale con le negative conseguenze per l'economia e l'occupazione. Siamo rimasti soddisfatti dalle parole del ministro, il quale ha smentito definitivamente l’ipotesi, nata probabilmente dal fatto che il presidente della giunta regionale abruzzese ignorava che passando da un'autorità portuale, quella di Ancona del medio Adriatico centrale, a quella di Civitavecchia, l'Abruzzo avrebbe perso la possibilità di istituire la zona economica speciale.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Sanità
Da lunedì, discussioni con votazioni su proposta di legge in materia di rapporti tra imprese e soggetti che operano nel settore della salute.

Vittime di violenza domestica
Da martedì, discussioni con votazioni sulle modifiche al codice di procedura penale a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Pubbliche amministrazioni
Da mercoledì, discussioni con votazioni su disegno di legge contro l'assenteismo.

Mozioni
Da lunedì, discussioni con votazioni sulla candidatura dell’Italia quale Paese ospitante della COP 26 nel 2020; e sulla candidatura di Milano a sede del Tribunale unificato dei brevetti.

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