n. 81 - 2 agosto 2024

 

DL INFRASTRUTTURE: ENNESIMO MINESTRONE, NULLA SU TRASPORTO PUBBLICO E SICCITÀ

Nessuna stretta sulle compagnie aeree, nulla su taxi e Ncc

Il decreto-legge n. 89 del 29 giugno 2024 reca una serie di disposizioni in materia di infrastrutture e di investimenti di interesse strategico, nonché misure sul procedimento penale e sugli investimenti delle associazioni e delle società sportive.

Un altro decreto-legge “omnibus”, l’ennesimo, dall’inizio della legislatura. Un provvedimento “minestrone”, con sei distinte finalità che avrebbero potuto formare oggetto di diversi provvedimenti e che, peraltro, coinvolgono la competenza di tre diversi ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro della giustizia e il Ministro per lo sport e i giovani.

Nel merito delle singole norme, inoltre, il Pd in Aula ha evidenziato le molte criticità presenti in questo decreto.

Ancora una volta il governo ha perso l’occasione per intervenire su due emergenze che tengono col fiato sospeso milioni di italiani: i trasporti e la siccità in Sicilia.

Invece, in quest’estate nerissima proprio per il trasporto pubblico, nel testo non abbiamo trovato un solo rigo: nessuna stretta su compagnie aeree e società aeroportuali, nulla su taxi e Ncc, niente riguardo le società partecipate Fs e Rfi o su Ita, società che addirittura da un anno è senza amministratore delegato.

 

TEMI DELLA SETTIMANA

DDL SICUREZZA: LIBERTICIDA E REPRESSIVO

Le opposizioni unite ottengono il rinvio

Su questo provvedimento ancora una volta la maggioranza ha ristretto i tempi del confronto democratico limitando i diritti delle opposizioni. Mercoledì notte c’è stata una riunione fiume delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia su un provvedimento che non ha scadenza e che non è contingentato, qual è il disegno di legge sicurezza. Alla fine grazie alla battaglia unita di tutte le opposizioni, siamo riusciti ad ottenere il rinvio dell'approdo in Aula a dopo la pausa estiva.

Nel merito il ddl Sicurezza è un provvedimento repressivo, liberticida, anticostituzionale in molte parti, che introduce ancora una volta nuovi reati e nessuna azione che migliori le condizioni di vita e di lavoro nelle carceri o che dia più sicurezza ai cittadini.

 

DL MATERIE PRIME: PROVVEDIMENTO SENZA AMBIZIONE

Si rischia lo scempio del territorio

Con l’approvazione di questo decreto, la maggioranza riporta a livello di governo centrale alcune delle competenze regionali proprio in materia di programmazione territoriale, disattendendo il principio di leale collaborazione tra regioni e governo.

Lo scopo del regolamento europeo, di cui questo decreto dovrebbe applicare le norme e i principi, è quello di ridurre la dipendenza dell’Europa per l’approvvigionamento di materie prime necessarie per la transizione ecologica e digitale ma come al solito questa destra si distingue per fare male e copiare peggio. Il regolamento europeo dà grande priorità all’economia circolare, al riciclo di materiali provenienti da scarti minerari o tecnologici, mentre nel testo italiano prevale la libertà di scempio del territorio, sottraendo competenze e funzioni a province in campo ambientale, e alle regioni per le responsabilità minerarie di ricerca ed estrazione.

Viene creato un Comitato tecnico per le materie prime critiche focalizzato sull'attività di ricerca e di estrazione, invece di guardare alla filiera nel suo insieme. Un Comitato nel quale mancano rappresentanti del mondo della ricerca, delle associazioni professionali, del mondo dell'industria.

È un provvedimento sgangherato, raffazzonato, che manca dell'ambizione necessaria a questo Paese, e che trascura gli enti locali.

 

DDL FILIERA FORMATIVA: UNA GRANDE OCCASIONE MANCATA

Senza una reale consultazione del mondo della scuola questi sono i risultati

Questo provvedimento, purtroppo, rappresenta una grande occasione mancata per rafforzare l’istruzione tecnica e professionale e contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico.

Un errore consumato nella fretta che il ministro Valditara ha voluto imporre a questo testo, nella totale impossibilità per la Camera di modificarlo, correggendone limiti e storture. E soprattutto senza un confronto con il mondo della scuola.

Sarebbe stato più utile provare ad accompagnare le scuole verso questo nuovo progetto, avviandole a una sperimentazione che tenesse conto dei rilievi espressi dal Cspi e della valutazione delle esperienze già attuate nelle precedenti sperimentazioni.

Un risultato che definire deludente è poco, a conferma del fatto che agire in fretta, senza una efficace e reale consultazione dal basso del mondo della scuola, non porta buoni frutti. Doveva essere di monito quanto avvenuto anche con il liceo del Made in Italy che ha registrato un’adesione scarsissima.

  • Dichiarazione di voto di Irene Manzi
  • Comunicati di Irene Manzi 1 e 2
 

PROPOSTA PD CHE ABBATTE LISTE D'ATTESA PER I PASSAPORTI

La Camera approva all’unanimità

La proposta di legge a prima firma del deputato Pd Toni Ricciardi, approvata alla Camera all’unanimità, dà risposte concrete a un problema reale. Non una bandierina di una parte politica ma un provvedimento che, una volta approvato anche dal Senato, consentirà l’abbattimento delle liste d’attesa per l’ottenimento del passaporto all’estero.

Questa legge migliora le modalità di rilascio dei passaporti all’estero introducendo un criterio di produttività nella pubblica amministrazione che destina una quota dei proventi derivanti dal rilascio dei passaporti direttamente alle sedi consolari.

 

CALO NASCITE NON SI COMBATTE CON ANGELI DEL FOCOLARE

Dal Pd ok a commissione per affrontare mancanze del Governo

L’istituzione di una commissione d'inchiesta sulla demografia può essere utile anche alla luce delle evidenti mancanze del governo, che si riempie la bocca di natalità e di maternità senza mettere in campo azioni strutturali per fermare questo inverno demografico.

È infatti evidente come non bastano né le ideologie né la propaganda ad arrestare il calo delle nascite. Servono politiche serie che possano ridare speranza al nostro Paese. I figli nascono dove esistono sistemi di welfare che funzionano, dove ci sono servizi, dove le donne possono lavorare, non il contrario. Non possiamo considerare un modello virtuoso quello che relega la donna ad angelo del focolare, dedito solo alla famiglia e alla crescita dei figli: questa narrazione, tanto cara a questa maggioranza, è ideologica e non tiene conto della realtà in cui viviamo; si tratta di un racconto ispirato a una mentalità superata, che vede la donna esaurire il suo ruolo sociale nella natalità, una questione culturale ancorata a pregiudizi e a ruoli di genere che speravamo superati.

 

RAFFORZARE DIPLOMAZIA EUROPEA PER SCONGIURARE ESCALATION IN M.O.

Preoccupati per i nostri soldati in Libano nella missione Unifil.

Rafforzare l’iniziativa diplomatica europea per scongiurare l’escalation in Medioriente: è quello che abbiamo chiesto in Aula al governo nel corso dell’informativa urgente del ministro Crosetto sugli esisti del vertice Nato di Washington.

L’Italia deve lavorare per rafforzare la presenza diplomatica europea, è fondamentale preservare il ruolo e la voce dell’Europa nello scacchiere internazionale. Il nostro obiettivo deve continuare a essere l’impegno, senza se e senza ma, per la pace: il cessate il fuoco è la condizione necessaria per ogni altra iniziativa. Siamo tuttavia consapevoli che stiamo vivendo una condizione di difficoltà oggettiva.

Abbiamo inoltre ricordato l’impegno dei tanti soldati italiani della missione Unifil, ringraziandoli ogni giorno per quanto stanno facendo a difesa della Pace ma dobbiamo soprattutto preservarli perché si trovano tra due presenze missilistiche.

 

VIOLENZA SULLE DONNE E CAOS TRASPORTI: IL GOVERNO DOV’È?

I ministri responsabili vengano in Parlamento

In queste ore abbiamo chiesto due informative urgenti affinché il governo venga in Parlamento per rispondere sulle sue gravi mancanze in tema di contrasto alla violenza sulle donne e caos trasporti.

La prima informativa l’abbiamo chiesta alla ministra delle Pari opportunità e della Famiglia, Maria Roccella affinché dia rapida attuazione al decreto di riparto dei 40 milioni che il Parlamento ha deciso di impiegare per il contrasto alla violenza maschile sulle donne. Inaccettabile questa grave inadempienza. A tutt’oggi, a distanza di quasi otto mesi dall’approvazione della Legge di bilancio 2024 che ha previsto 10 milioni di euro per sostenere il percorso di uscita dalla violenza, non è stato ancora adottato il decreto di riparto delle risorse alle regioni per il reddito di libertà. I dati Inps al 31 maggio 2024 mostrano come su 6.489 domande presentate agli sportelli comunali dalle donne vittime di violenza solo 2.772 richieste sono state evase. Addirittura 3.026 donne non hanno ricevuto risposta. Questo vuol dire che oggi, quando sono già 25 le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno, le donne che subiscono violenza e che provano a uscirne non trovano nello Stato il supporto necessario e sono costrette a tornare a casa, perché non hanno autonomia economica per sé e per i propri figli.

La seconda al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il governo è direttamente responsabile dei disservizi che gli italiani e i turisti che hanno scelto di viaggiare in Italia stanno subendo in questi giorni. Se oggi dopo un luglio terribile si apre un agosto nero il merito è prima di tutto del Ministro. Il governo venga subito a spiegare perché si è scelto di bloccare la rete in questo modo proprio in queste settimane cruciali. Al tempo stesso vanno attivate misure compensative per chi ne sta subendo i danni, non è pensabile rispondere dicendo semplicemente a centinaia di migliaia di persone di riprogrammare le proprie vacanze. Non funziona così: il ministro Salvini scenda dal suo perenne tour elettorale e venga in Parlamento a spiegare il piano di gestione dell’emergenza trasporti che ha in mente e come intende finanziare le necessarie misure compensative che dovrà mettere in campo.

 
 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico

 

QUESTION TIME

GRAVI I TAGLI ALL’UNIVERSITÀ, IL GOVERNO SI FERMI

Nell’idea che si ha dell’Università c’è l’idea che si ha del Paese. E la risposta della ministra Bernini sul taglio al Fondo di finanziamento ordinario agli atenei è insoddisfacente.

Si tratta di tagli che ci preoccupano molto, che mettono a rischio il futuro delle università e che fanno seguito alla controriforma annunciata del pre-ruolo universitario che cancellerà il contratto di ricerca a favore di una selva di contratti a tempo determinato a scarsissima tutela, ultraleggeri ed ultra precari.

Servono risorse per garantire continuità nel reclutamento, tutela per i ricercatori, reale diritto allo studio.

 

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Ricostruzione post-calamità
Da lunedì discussione con votazioni del decreto legge recante le disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali.

Giustizia civile e penale
Da lunedì esame del decreto legge riguardante le misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia .

Liberazione anticipata
Sempre da lunedì esame con votazioni della proposta di legge in materia di concessione della liberazione anticipata, e disposizioni temporanee concernenti la sua applicazione.

Proroga termini
Infine, da lunedì anche la discussione con votazioni del decreto legge in materia di proroga del termine per l’esercizio delle deleghe previste dall'articolo 2 della legge 15 luglio 2022, n. 106, nonché di quelle previste dall'articolo 27 della legge 5 agosto 2022, n. 118.

 

 

 

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