06/03/2019 - 16:21

“Bene che il M5s riconosca la validità della proposta del Partito democratico di prevedere un salario minimo per il lavoro dipendente. Tale progetto di legge, che il Pd ha presentato già dal luglio scorso in Parlamento, va inserita peraltro in un progetto politico più ampio, che coinvolga le parti sociali e sia volto a costruire un nuovo e più forte sistema di solidarietà europeo. Un sistema che si fondi sull’elaborazione di un quadro armonizzato per assicurare proprio un salario minimo (Minimum Income) garantito in tutti i Paesi dell’Unione, cui andrebbe affiancato, poi, anche un meccanismo comune di sostegno alla disoccupazione ciclica, finanziato con risorse europee, proposto già nella precedente legislatura dall’ex ministro Padoan. Questo potrebbe consentire di arginare in modo complessivo e organico su scala continentale il problema della povertà lavorativa, del dumping sociale e delle disuguaglianze. Il governo si impegni però seriamente su questi temi in Italia ed in Europa, invece di produrre solo fumo e annunci inconcludenti. Il tempo della propaganda è finito”.

Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera.

06/03/2019 - 15:55

“Il ministro Di Maio, di fronte alle nostre domande sui navigator, ha detto almeno dieci volte che vuole collaborare con le regioni per l’assunzione di queste 6mila persone. Evidentemente teme un ricorso alla Corte costituzionale che affondi il suo reddito di cittadinanza. Se davvero vuole rispettare le competenze delle Regioni, lo dimostri: il governo renda trasparenti le modalità di assunzione dei navigator, finanzi la loro stabilizzazione a lungo termine e si accordi sul loro ruolo nei centri per l’impiego. Le proposte concrete delle Regioni ci sono”.

Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo, a margine del question time alla Camera al ministro Di Maio.

06/03/2019 - 15:21

“La richiesta del ministro Salvini di un decreto d’urgenza sui vaccini non rappresenta solo l’ultima, clamorosa invasione di campo del ministro dell’Interno in materie che non gli competono. E’ soprattutto un condensato dell’improvvisazione e degli intenti unicamente propagandistici di questo governo”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle parole di Matteo Salvini sui vaccini.

“Il problema che – spiega – per cui il ministro dell’Interno ha oggi preteso una soluzione è stato creato dallo stesso governo con la proroga delle autocertificazioni voluta dalla ministra della Sanità Grillo. E questo è il primo problema. Il secondo è che, per ragioni di propaganda, Salvini continua a far prevalere gli interessi dei bambini non vaccinati rispetto a quelli immunodepressi, messi davanti alla scelta o non di non andare a scuola o di andarci rischiando la vita. Una soluzione a questi problemi esisteva già: la legge Lorenzin, che avrebbe garantito, attraverso l’obbligo vaccinale, il raggiungimento dell’immunità di gregge necessaria a proteggere tutti i bambini. Ma ha prevalso l’ideologia e la si è voluta smontare”.

“Se davvero Salvini  e l’esecutivo vogliono affrontare il problema dei vaccini, si facciano accompagnare dalla scienza e dai professionisti della sanità nella strada purtroppo abbandonata dal governo del cambiamento che, volendo procedere invece ancora con provvedimenti di urgenza, sta facendo solo danni“, conclude.

06/03/2019 - 15:04

“La Tav o si fa o si blocca. L’unica cosa certa, a due giorni dalla decisione del governo sulla Torino - Lione, è che non ci potranno essere compromessi, mediazioni o revisione dei tracciati. M5S e Lega escono entrambi da questa vicenda sconfitti: il Movimento 5 Stelle è ormai ridimensionato ai minimi storici e riconosciuto solo come il partito della decrescita e dell’incompetenza; ma è soprattutto Salvini a perdere la faccia evitando ogni scelta chiara e definitiva, sacrificando la credibilità dell’Italia sul piano internazionale e portando il paese ad un miserabile tira e molla su un’opera fondamentale”: è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.

06/03/2019 - 13:42

“Il governo deve rivedere immediatamente la circolare ministeriale che prevede per gli Agenti di Polizia Penitenziaria il pagamento del pernottamento presso le caserme. Un provvedimento che sta determinando una situazione grave, in particolare nel carcere dell’Aquila, con forte disagio agli Agenti della polizia penitenziaria del capoluogo abruzzese, risultando incomprensibile, inefficace oltre che inutilmente vessatoria”.

Lo chiede la deputata abruzzese del Partito Democratico Stefania Pezzopane in una interrogazione al Presidente del Consiglio e al ministro della Giustizia.

“Il delegato Fp Cgil Polizia Penitenziaria dell'Aquila Roberto Mattarocchia e il segretario Cgil L'Aquila Francesco Marrelli hanno denunciato le condizioni degli agenti che subiranno trattamenti diversi: alcuni infatti avranno una adeguata sistemazione nella “caserma Agenti” mentre altri saranno alloggiati in camere di pernottamento di piccolissime dimensioni, con servizi igienici non sufficienti. Ma – spiega la deputata Dem - non è solo una questione di benessere personale. Aver finora sistemato il personale in alloggi all'interno della struttura, ha consentito all’amministrazione, nonostante la carenza di organico, di poter contare sempre su un congruo numero di lavoratori presenti all’interno dell’istituto per garantire i massimi livelli di sicurezza”.

“È urgente individuare una decorosa ed adeguata sistemazione a tutto il personale della Polizia Penitenziaria operante nel carcere aquilano. Una possibile soluzione è stata ipotizzata dalla stessa CGIL che ipotizza una convenzione tra il DAP ed il Comune dell’Aquila per reperire alloggi tra quelli costruiti a seguito del tragico terremoto del 2009, situati a ridosso del carcere, e ad oggi inutilizzati. Il governo – conclude Pezzopane - deve attivarsi immediatamente per superare la disparità di trattamento tra il personale e ripristinare una adeguata operatività dei reparti, per garantire i diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici”

06/03/2019 - 13:13

Dichiarazione on. Debora Serracchiani, capogruppo Pd in commissione Lavoro

“Il reddito di cittadinanza è un capolavoro di incoerenza poiché ad essere escluse saranno  proprio le persone  più fragili e più povere e che tali continueranno a rimanere.” E’ quanto ha dichiarato la capogruppo del Pd in commissione Lavoro, Debora Serracchiani, al termine delle audizioni alla Camera della Alleanza contro la povertà, della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora  e della Comunità di Sant’Egidio.  “Oggi abbiamo avuto la riprova – ha aggiunto Serracchiani - che le persone che più hanno bisogno di assistenza , in particolare quelle senza fissa dimora e  che si trovano in povertà assoluta, rischino di non essere tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. Non è una stravaganza, è una assurdità. L’Istat – prosegue la parlamentare democratica- ci ha informato  che saranno,  presumibilmente,  2 milioni e 700 mila le persone che potranno beneficiare del reddito di cittadinanza.  Di queste,  900 mila possono fare un patto per il lavoro e di questi ultimi, 600 mila non hanno titoli di studio adeguati. Per come è strutturata la norma, - prosegue Serracchiani - è del tutto evidente che per queste persone lo Stato si limiterà a dare solo dei soldi, senza farsi carico di un futuro lavoro.  Tanto più che i comuni sono esclusi dal sistema. Anche anche la misura della previsione della residenza per 10 anni è non solo  illegittima, perché contraria anche alle attuali normative,  ma creerà dei problemi a tutte le persone fragili, che generalmente  sono i poveri, i quali sono costretti  a cambiare spesso  residenza,  mentre la misura prevede che si debba rimanere almeno per due anni nello stesso posto” . Per Serracchiani, “strutturalmente il reddito di cittadinanza non risponde  ai bisogni delle persone  più deboli. In  più – conclude la parlamentare del Pd - una quota di coloro che prende il reddito di inclusione sarà esclusa dal reddito di cittadinanza. Ed è un’altra ingiustizia".

06/03/2019 - 12:36

"L'erogazione del reddito di cittadinanza senza che sia in funzione il corrispondente sistema di verifica dei requisiti rischia di porre le condizioni di un clamoroso tranello: l'importo sarà concesso per poi, una volta superate le elezioni europee, richiesto indietro". Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposto del reddito di cittadinanza.

"Da oggi - spiega - è possibile presentare le domande per accedere a reddito di cittadinanza e Quota 100 tramite Caf o Poste, e dal 20 marzo l'Inps renderà disponibile i primi esiti istruttori. Sulla base di quali criteri e indicatori avverrà tutto questo, visto che il decreto non verrà approvato in modo definitivo prima del 25 febbraio? L'Inps, ente che stabilisce erogabilita ‘del beneficio,  riferisce oggi che i controlli a loro carico potranno essere solo quelli legati ai requisiti economici. Come verranno verificati  dunque tutti i paletti inseriti e inaspriti con il passaggio al Senato  su condizione sociale, di continuità di residenza etc.?".

"Questa maggioranza silente in tutte le audizioni e con l’ assenza del governo ha solo un obbiettivo: non veder disturbato  il manovratore e arrivare a erogare i primi benefici senza controlli. Non importa - come dichiarato dall’ex presidente Boeri - se saranno poi corretti attraverso azioni consistenti per il recupero di denaro a chi non aveva i requisiti, né che i poveri assoluti, senza casa o con residenze discontinue, rimarranno fuori dalla porta", conclude

06/03/2019 - 11:45

"Venire incontro alla richiesta di protezione sociale di centinaia di lavoratori rimasti da un giorno all'altro senza lavoro nella città di Genova". Lo chiede Raffaella Paita, deputata del Partito democratico, con un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico.

"Il fallimento di Qui! Group e quello 'a grappolo' di un'infinità di società collegate alla capogruppo - spiega - ha lasciato senza lavoro 450 persone, di cui 365 a Genova. Proprio in questi ultimi giorni ha chiuso il centralissimo bar-ristorante Moody, che da solo dava lavoro a circa 50 persone. Alcune settimane fa nella stessa via ha cessato la sua attività anche la Rinascente. Tutto questo provoca un drammatico impoverimento nel cuore di una città già pesantemente colpita dal crollo del Ponte Morandi. I lavoratori interessati da queste chiusure hanno protestato lamentando tra l'altro la totale assenza di iniziative del Comune e della Regione. Oltre ai lavoratori diretti tale crisi si sta ripercuotendo anche su centinaia di fornitori, creditori di ingenti somme visto siamo di fronte a un fallimento da 326 milioni di euro. Questa drammatica situazione vede anche una preoccupante inerzia del governo e in particolare del Ministro del lavoro e dello sviluppo economico, che in altre circostanze e territori non ha mancato di incontrare i lavoratori di aziende in difficoltà".

"E indispensabile che il governo, di concerto con il Comune di Genova e la Regione Liguria, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, metta in campo un'azione di rilancio della centralissima zona commerciale del capoluogo ligure, capace di attrarre nuovi investitori e dar vita a nuove iniziative economiche e anche farsi carico, con apposite misure, dei problemi delle centinaia di aziende fornitrici, che rischiano a loro volta di andare incontro a pesantissime difficoltà", conclude.

06/03/2019 - 11:38

"L’approvazione della legge che modifica la ‘Legittima Difesa’ certifica la resa dello Stato e il fallimento delle politiche sulla sicurezza di Salvini". Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della legge sulla legittima difesa.

"Poiché - spiega - non è in grado di potenziare la prevenzione, potenziare gli organici della polizia, aumentare i controlli per le strade, il ministro Salvini autorizza tutti ad armarsi e a sparare all’impazzata. Si potrà uccidere, quindi, un ragazzo che forza il cancello del giardino per recuperare il suo pallone, così come freddare alla schiena il ladruncolo che, fallito il tentativo di furto, tenta di scavalcare la recinzione di casa per scappare. Il rapinatore vero, violento e spietato, avrà sempre la meglio su chi sta dormendo con la pistola nel comodino. Lo dicono i numeri dei morti nei che già applicano una legge simile.

Negli USA, ogni anno, muoiono per l’uso delle armi oltre 39.000 persone e nei casi di rapine in casa ad avere la peggio quasi sempre sono i rapinati. Se si pensa che nel Vietnam sono morti 60.000 americani, non servono tante parole per commentare il dramma che si affaccia all’orizzonte. Non esiste alcuna emergenza, perché i numeri dicono il contrario: ogni anno si aprono solo 10 processi per casi di legittima difesa, che quasi sempre si chiudono con l’assoluzione di chi si è difeso e ciò a fronte di oltre 1.300.000 procedimenti penali".

"Per questo tutti, magistrati, giuristi, avvocati hanno detto al governo di fermarsi. Un grande Paese si riconosce perché difende i valori e i diritti fondamentali e la vita è certamente uno di essi. Un governo che baratta la vita per patti elettorali e i soldi dei venditori di armi sarà giudicato dalla storia. Salvini farà fatica a cancellare dal suo giubbotto d’ordinanza gli schizzi di sangue di quegli italiani, onesti e indifesi, che nelle loro case moriranno per colpa sua", conclude.

06/03/2019 - 11:07

“L’approvazione alla Camera della Legge sul biologico e il suo iter di conversione al Senato sono l’occasione per uscire da alcuni luoghi comuni che caratterizzano la discussione sul comparto: non si tratta più di un settore di nicchia, ma è ormai la scelta di imprese che rappresentano una quota rilevante di Made in Italy”. Lo ha dichiarato Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera e promotrice della legge sul biologico, nel corso del convegno “Biologico, una scelta di campo”, presso la Sala del Refettorio della Camera, a cui hanno presenziato il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, il sottosegretario Manzato e il presidente della Commissione Agricoltura, Filippo Gallinella.

“Il metodo ed il comparto biologico – spiega Gadda – sono entrati nella fase di maturità. La crescita dei dati relativi al settore sono, in termini di consumo, di export e di incremento di Sau, incontrovertibili. Esiste già una precisa regolamentazione a livello comunitario sulle produzioni biologiche, mentre l’obiettivo della legge italiana, invece, è quello di inserire questo settore produttivo in un piano strategico, dotare il sistema di strumenti che garantiscano risorse per la ricerca, promuovano aggregazioni di prodotto e di produttori, saldino in modo virtuoso il rapporto tra territorio e produzioni biologiche affinché questo comparto diventi volano di sviluppo. Non c’è dunque nessuna volontà di contrapporre agricoltura convenzionale e biologica, ma di affrontare insieme la sfida della sostenibilità delle produzioni. Lo dico senza alcuna vena polemica, per certi aspetti le reazioni sollevate all’indomani dell’approvazione della legge fanno uso di una retorica ormai ampiamente utilizzata: quella che sostiene che i politici non sanno quello che fanno e votano. La presenza così numerosa e di alto livello di imprese e di rappresentanti del mondo accademico a questo convegno, indica che il biologico è un tema serio di confronto costruttivo tra tecnica, politica e mondo imprenditoriale dove ciascuno deve dare il proprio contributo senza confusione ruoli. È necessario uscire dai luoghi comuni, con la certezza che il comparto biologico in questa fase storica, maggiormente che in passato, qualifica il Made in Italy ed è occasione di rilancio sostenibile delle nostre comunità”.

“Non vorrei che il non detto di questa polemica, sia la volontà di mantenere in un angolo un settore che cresce e chiede di poter correre. D’altra parte io penso sia anche sbagliata la guerra di religione che contrappone metodo biologico e il cosiddetto convenzionale. La sfida comune è la riduzione della chimica nel suolo attraverso la ricerca e l’innovazione. Allo stesso tempo è necessario rispondere alle esigenze dei cittadini, che con le loro scelte premiano le imprese in grado di offrire prodotti sani e di qualità, e che fanno della sostenibilità ambientale e sociale una leva di vantaggio competitivo”, conclude la deputata Dem.

06/03/2019 - 11:01

“Mi auguro sia uno scherzo di cattivo gusto, ma se così non è, come temo, il vicepremier Salvini dica chiaramente se è questa l’idea di donna che Lega e governo vogliono far passare nel Paese”.

Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando il volantino della Lega dal titolo “8 marzo: chi offende la dignità della donna?”

“Il volantino in occasione dell’8 marzo della Lega della provincia Di Crotone è un elenco di luoghi comuni, di offese, oltre che - sottolinea la deputata Dem - un becero tentativo di relegare le donne a un ruolo  riproduttivo e alla “grande missione sociale da compiere”. Quale sarebbe “l’infungibile ruolo della donna” inficiato da leggi e atteggiamenti? Le uniche leggi mortificanti sono quelle presentate dalla Lega, come il ddl Pillon. Gli atteggiamenti da combattere sono quelli di chi, come il ministro Fontana, vuole donne sotto tutela”.

“Salvini faccia chiarezza affinché tutte le donne, e tutti gli uomini, sappiano quale è il modello che vogliono riportare nel Paese - conclude Rotta - cancellando con un colpo di spugna centinaia di anni di evoluzione culturale e battaglie sociali”

05/03/2019 - 19:34

“Il tema della sicurezza è molto importante e molto serio e come tale andrebbe tenuto al riparo dalle dispute di natura politica e dalla torsione da campagna elettorale. E’ quello, invece, che purtroppo stiamo verificando, con la legge sulla legittima difesa”. Lo ha dichiarato Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, nel corso della discussione in Aula in merito alla legge sulla legittima difesa.

“Continuiamo a sentire argomenti che non reggono a un minimo vaglio di verifica dei fatti. Tutti, gli avvocati, i magistrati, gli accademici che abbiamo sentito in Commissione ci hanno detto che la norma esistente sulla legittima difesa funziona perfettamente. Si ritiene che non siano più di quattro o cinque all'anno i casi di persone che vanno a giudizio, tutti vengono archiviati. Vengono cioè tutte considerate reazioni legittime. Quattro o cinque casi all'anno su un milione 300 mila procedimenti penali pendenti. La maggioranza sta ingannando gli italiani, dicendo che con questa riforma voi aumenta la sicurezza. Si fa passare l'idea che non ci sarà più nessuna inchiesta a carico di persone che reagiscono ma è una grande balla, perché in realtà n qualunque fatto di violenza si aprirà un procedimento. Infine, i reati predatori, quelli di cui stiamo discutendo, sono da molti anni in calo molto rilevante. I dati Istati dicono che le rapine in abitazione erano 3.600 nel 2013, nel 2017 sono state 2.300: da 3.600 a 2.300. I furti in abitazione sono arrivati a essere 255.000 nel 2014, nel 2017 sono scesi sotto i 200 mila”.

“Ciò perché l'unico modo per combattere la criminalità predatoria non è fare queste norme manifesto che ingannano gli italiani, ma è la prevenzione, la sicurezza sul territorio, l'organizzazione delle forze di polizia”, conclude.

05/03/2019 - 18:58

“La travagliata storia della strada che collega il Policlinico Gemelli al centro della città di Roma è una sorta di simbolo della cattiva amministrazione e degli effetti perversi che essa produce. Vale a dire, buttare al vento i soldi pubblici e creare pesanti disagi per i cittadini, facilmente evitabili”. Lo scrive su Instagram Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico.

“Via Damiano Chiesa – continua - è una strada fondamentale per molte persone. Permette a migliaia di pazienti, dottori, autoambulanze, infermieri e studenti di raggiungere l’ospedale in modo immediato, dal momento che l’alternativa è un lunghissimo giro attorno a Monte Mario. Per un lungo anno la strada è stata chiusa, con tutto ciò che questo comporta in termini di disagi. Ora, una volta che la strada era finalmente pronta e percorribile, il Comune si è reso conto di aver scordato qualcosa. Per cui ha sventrato il perfetto manto stradale appena terminato e ci ha rimesso le mani per aggiungere una tubatura. Considerato che gli interventi vengono programmati anche con anni di anticipo, non ci si poteva pensare prima? Non era più semplice e, soprattutto, più economico (l’importo del rimaneggiamento è 950.000 euro) intervenire in un’unica volta? Tra l’altro, questo ripensamento rischia di compromettere la stabilità del fondo stradale, perché ne altera la struttura”.

“Ecco, insomma, un pessimo esempio di come si possono sperperare i soldi degli italiani e, allo stesso tempo, creare interminabili disagi a persone che, o per malattia o per lavoro, hanno vitale bisogno di utilizzare quella strada. Ma a chi importa? Tanto paga Pantalone e i cittadini si arrangino. Spero che questa brutta vicenda non sfugga all’azione di controllo della Corte dei Conti”, conclude.

05/03/2019 - 18:30

“Salvini continua a fare l'unico lavoro di cui è capace: la propaganda. Senza prendere in minima considerazione nemmeno il rispetto delle vittime di Porto Recanati, ma usandole strumentalmente: cosa ha fatto il nostro ministro dell'Interno per evitare questa tragedia? La risposta è: nulla”. Lo scrive su Facebook Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito dell’incidente avvenuto tra sabato e domenica scorsi sulla SS16 nel territorio di Porto Recanati.

“Cosa ha fatto – continua - dopo la tragedia di Porto Recanati? Una bella conferenza stampa per dire che gli spacciatori devono essere puniti. Ma guarda un po': e chi è il ministro che dovrebbe garantire la sicurezza degli italiani? Ma la dote principale del nostro ministro degli interni è quella di non prendersi mai mezza responsabilità e di spostare l’attenzione altrove: propone l’abolizione della modica quantità e il raddoppio delle pene per lo spaccio. Peccato che con quello che è successo a Porto Recanati questo non c’entri niente. L’omicida era, infatti, già coinvolto in un traffico di sostanze stupefacenti punito con pene molto severe ed era sottoposto a una misura cautelare. La domanda che faccio è quindi: caro Ministro, come è stato possibile che questo soggetto girasse indisturbato? Come pensa di rassicurare i cittadini di fronte a fatti così gravi? Pensa di essere credibile nel suo ruolo istituzionale facendosi fotografare con ultras condannati per spaccio?”.

“Certamente, però, questo delinquente avrà una punizione esemplare ma non per una legge della Lega ma grazie alla legge del Pd sull'omicidio stradale che, però, bisogna ricordarlo, la Lega di Salvini ha ostacolato in ogni modo durante il percorso in Parlamento, arrivando persino a uscire dal Senato al momento del voto. È questa la coerenza di Salvini. Invece di fare conferenze stampa su leggi che nulla hanno a che vedere con i fatti successi nelle Marche si occupi di garantire i controlli che servono ed un processo veloce ed una giustizia certa ai parenti delle vittime di Porto Recanati”, conclude.

05/03/2019 - 17:40

“La conferma degli investimenti di Fca è una buona notizia per i lavoratori e per le aziende dell’indotto”. Lo dichiara Claudio Mancini, deputato del Partito democratico, a proposito delle dichiarazioni dell’ad dell’azienda Mike Manley.

“L’investimento di 5 miliardi – continua – garantito da Fca consentirà non solo di salvaguardare i livelli occupazionali ma anche di permettere all’azienda la conversione produttiva necessaria a tenere il passo con l’evoluzione del mercato automobilistico. L’avvio della piattaforma elettrica e le versioni ibride di Jeep Renegade e Compass rappresentano una potenziale assicurazione sul futuro. Certo, non si può non notare come la decisione di Fca sia stata presa nonostante gli assurdi ostacoli posti dal governo, che con la ecotassa introdotta in maniera affrettata nella legge di Bilancio, sembrava aver fatto di tutto per scoraggiare questo investimento”.

“Il governo cerchi di rimediare agli errori compiuti fin qui e lavori per recuperare il tempo perduto. Intanto, attendiamo dettagli sul piano revisionato, in particolare per i livelli occupazionali degli stabilimenti del Mezzogiorno"”, conclude.

Pagine