Manovra: Lai, appello a responsabilità di Lollobrigida è per la sua stessa maggioranza
Ad oggi non si è votato un solo emendamento
Ad oggi non si è votato un solo emendamento
"Se il Partito Democratico si fosse comportato come ha fatto Fratelli d'Italia in numerose occasioni nel corso della precedente Legislatura, l'Italia sarebbe sicuramente destinata all'esercizio provvisorio. Nonostante i continui litigi nella maggioranza, il caos e l'assenza del governo a Montecitorio è soltanto grazie al senso di responsabilità e dalla serietà delle opposizioni che la legge di Bilancio ha ancora qualche speranza di essere approvata entro il 31 dicembre": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera.
“Ci dispiace rilevare che oggi, all’avvio dei lavori della commissione Bilancio per approvazione della Legge di Bilancio, la maggioranza di governo ha brillato per il vuoto assoluto di presenza tra i loro banchi. Quindi non abbiamo capito bene quale aiuto o accordo chiedano alle opposizioni se mancano anche la presenza fisica nei luoghi del confronto parlamentare.
"La maggioranza va sotto in Commissione bilancio al Senato. Le cose sono due: o non sanno contare o non contano! Sicuramente questo decreto conta per molte persone, ma al Governo non importa".
Lo scrive su Twitter Emiliano Fossi, deputato Pd, a proposito della discussione sul Dl Lavoro.
“Se nei prossimi giorni servirà intervenire sulle misure contenute nella delega fiscale prima dei voti in commissione, è ovvio che questo non potrà avvenire con incontri del governo solo con una parte della maggioranza. Sarebbe un metodo inaccettabile. Ho posto questo tema al presidente della commissione Marattin, che ha dato garanzie che la ripresa dei lavori sulla delega sarà preceduta da incontri con tutte le forze della maggioranza”.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Finanze Gian Mario Fragomeli.
“Nell’Italia sofferente un Governo Draghi europeista, competente, riformatore con ampia base parlamentare è la scelta giusta per vincere le sfide sanitaria e economica. La politica tutta è sfidata a misurarsi con questo tentativo e con i costi per l’Italia se fallisce”. Lo scrive su twitter Gianluca Benamati deputato Pd.
Per governare serve una maggioranza forte con un progetto politico. Governo di scopo e larghe intese per il Pd non esistono. Se questa esperienza finisce il rischio del voto è oggettivo.
Le Elezioni sono improvvide in pandemia, ma non possiamo avere paura della democrazia, senza maggioranza e progetto politico è evidente che l'alternativa è il voto.
ConteTer? La forma in questo momento è secondaria: bisogna trovare intesa politica per andare avanti”.
Lo ha detto fra le altre cose il vice presidente del Gruppo dem alla Camera Michele Bordo stamani a Radio Anch’io.
“Se Matteo Renzi avesse deciso al Senato di votare contro la fiducia al governo, molto probabilmente il Gruppo di Italia Viva si sarebbe spaccato e forse l’esecutivo avrebbe avuto anche la maggioranza assoluta. Non sarà semplice arrivare a concludere la legislatura e, infatti, abbiamo detto noi per primi che c’è la necessità di rafforzare la maggioranza. D'altronde, come è noto, dentro Italia Viva quasi tutti i parlamentari sono stati eletti grazie ai voti del Partito democratico e credo che la scelta compiuta da Renzi sia senza alcuna prospettiva politica.
“Intanto abbiamo evitato un salto nel buio. Il rischio, cioè, che il Paese potesse precipitare rapidamente verso nuove elezioni. La crisi è stata incomprensibile per la maggioranza degli italiani. E’ ovvio che se ieri al Senato, sul piano numerico, avessimo raggiunto 161 voti, sarebbe stato molto meglio, ma sarebbe comunque cambiato poco sul piano politico. La maggioranza per andare avanti c’è, ovviamente non è ancora adesso una maggioranza solida. Ma già nel passato ci sono stati tanti altri governi nelle medesime condizioni.
“Nel ribadire la centralità del Parlamento, siamo pronti a cogliere la possibilità che si sta manifestando di affrontare insieme a tutti i gruppi l'esame della Legge di Bilancio. Siamo convinti da sempre che un lavoro attento di Camera e Senato non possa che migliorare il testo di una legge fondamentale in questo momento così delicato. Serve l'impegno di tutti, servono le capacità, le intelligenze, la generosità di tutte le forze politiche e di tutti i parlamentari per licenziare un testo che aiuti l'Italia uscire da questa crisi.